Cattedrale di Reims – 11 Giugno 1775

OSCAR: Più di un anno era trascorso da quel terribile giorno di maggio in cui sua Maestà Luigi XV era venuto a mancare. Un anno da quel giorno in cui una folla festosa si era riversata negli appartamenti delle Loro Altezze, per celebrare i nuovi sovrani. Un anno da quando ero andata anch’io, insieme ad Andrè, a rendere loro omaggio, ed avevo parlato con Maria Antonietta. Era così spaventata, eppure così fiduciosa nell’avvenire, almeno quanto lo ero io, che, nonostante il lutto, non avevo potuto far altro che essere felice; per lei, e per me.

Ora, nella cattedrale di Reims, Luigi XVI, veniva incoronato ufficialmente e, di fianco a lui, brillava come la stella più luminosa la sua consorte: Maria Antonietta Regina di Francia. Era felice, quel giorno, la mia regina. Felice di esser diventata regina, felice di essere ammirata e stimata dal popolo, proprio come sua madre. Raggiante nel suo abito azzurro salutava allegra la folla che si era radunata ad assistere all’incoronazione.

Sapevo bene che la Francia aveva molti problemi, ma, come tutti, ero ottimista: i nuovi sovrani sarebbero stati in grado di superare questo momento di crisi e di riportare la nazione agli antichi splendori. Nessuno avrebbe più sofferto la fame, nessuno avrebbe più subito ingiustizie e angherie. Quella che si annunciava era una nuova Francia, fatta di speranza e di ottimismo. Una Francia migliore, come Luigi XV non era stato in grado di costruire, come i nuovi sovrani, invece, sarebbero stati capaci di realizzare.

Mi volsi appena, a guardare Andrè, che, di fianco a me, assisteva alla cerimonia dell’incoronazione. Più di un anno era trascorso da quel lontano giorno di marzo in cui le nostre vite avevano iniziato a cambiare per sempre. Più di un anno era passato da quando ci eravamo, infine, sposati. Più di un anno da quando, abbandonato ogni timore ero diventata, per sempre, sua; completamente sua. Il tempo sembrava esser volato, per mesi e mesi. Ed era invece più di un anno che conoscevo il sapore della felicità completa.

Non era stato facile, all’inizio, ambientarsi e ritrovarsi in una vita così diversa. Una nuova casa, un nuovo modo di comportarsi e di rapportarsi agli altri. La lontananza da Versailles, da quella che era sempre stata casa nostra e dalle nostre abitudini. No, non era stato facile, all’inizio. Ma il nostro amore ci aveva sempre sostenuti, e ci aveva permesso, alla fine, di vincere tutte le difficoltà, tutte le avversità che pure avevamo incontrato. Il nostro amore era stato più forte, più puro, di tutto ciò che ci circondava; il nostro amore ci aveva protetti e resi felici.

Sorrisi di gioia, guardando indietro e vedendo, finalmente, qualcosa che io avevo costruito, io con Andrè e non per volere di mio padre, non perché mi era stato ordinato; solo perché io avevo voluto. Io avevo scelto, ed Andrè aveva scelto con me. Ci eravamo sostenuti e incoraggiati a vicenda e non avevamo mai smesso di affrontare la vita insieme; insieme contro tutti, a volte, ma pur sempre insieme.

Anche Ophélie, nell’ultimo periodo, aveva finalmente riconquistato la serenità e la pace. Il suo bambino aveva ormai dieci mesi ed era la sua gioia. Nonostante il poco entusiasmo con cui aveva, all’inizio, pensato a quest’altro figlio, era ora felicissima che ci fosse, e che le regalasse così tanti bei momenti. Io e Andrè non avevamo avuto occasione di vederlo spesso, ma eravamo presenti quando era nato, ed erano stati dei momenti che non avremmo più scordati.

Andrè mi cinse la vita con un braccio. “Amore, sei stanca?” mi chiese dolcemente, mentre uscivamo dalla chiesa. Io scossi la testa: “No, Andrè, non preoccuparti, è tutto a posto” sorrisi.

Il nostro bambino, il nostro primo figlio, sarebbe nato a breve e, quando ci pensavo, sentivo il cuore scoppiarmi di gioia. Lui capì il mio pensiero e mi sorrise. Ci guardammo negli occhi e, ancora una volta, ci capimmo senza bisogno di parole: restava solo la felicità, per questo giorno, in cui nasceva una nuova Francia, e per queste vite; la mia, la sua e quella della creatura che portavo in grembo.

Felici di questa nuova vita che ci era stata donata così, per caso, d’improvviso.

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E siamo davvero giunti alla fine. Spero che l’epilogo abbia dato il giusto coronamento alla vicenda, anche se ho saltato molti passaggi!xDD

Ed ora, passiamo ai ringraziamenti.

Prima di tutto, un grazie grande come una casa a Pry, Baby80, Lady in blue, Tetide e Zazar90 per aver commentato ogni singolo capitolo di questa storia, avermi dato consigli e pareri, esservi sorbite tutte le mie paturnie mentali etc. etc. Insomma, siete le mie recensitrici fedeli e non finirò mai di ringraziarvi, qualsiasi cosa scrivessi non sarebbe mai abbastanza per trasmettervi la mia gratitudine! :D

Grazie anche a Tihiliol che non so se mi ha seguito fino alla fine o ha abbandonato scoraggiata!xD

A Khristh per tutti i complimenti e per avermi assicurato di essere migliorata nei mesi

A Tempera per i suoi commenti brevi ma entusiasti! :D

A medusa per la sua presenza costante

A Bay per aver apprezzato i miei capitoli dove “non succedeva niente”xD

A mousseline84 per i suoi commenti sporadici ma costanti: spero che tu sia riuscita a seguire fino alla fine la storia e ti sia piaciuta :-)

A Ninfea Blu per i suoi commenti così approfonditi e ricchi di spunto che mi sono sempre stati utili

A pamina della quale ho sempre apprezzato immensamente i commenti: mi dispiace che tu mi abbia abbandonato giusto alla fine!xD

A perlanera94, spero che tu sia arrivata fino alla fine della storia

A crissi per i suoi commenti pieni di buon senso

A danish per essersi palesata nei momenti clou della storia! XD

A fighterdory per aver letto molti capitoli insieme e aver giudicato la storia degna di essere seguita! :-)

A Leia345 per aver seguito la mia storia nonostante il poco tempo! :D

A Arwen89 per i meravigliosi disegni
E a letizia, Baby Elisa, Rita87, safelia22 e Lisanechan per il loro unico commento, sperando che abbiate seguito tutta la storia e vi sia piaciuta!