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Autore: _Sister_    13/08/2010    2 recensioni
“Ciao! Mi chiamo Kristen e frequento la ____________. Spero davvero che diventeremo buone amiche!” Mordicchio la penna. Che altro posso scrivere?Dovrei scrivere questa stupida lettera ad un tizio che abita nell’altra parte del mondo parlando di me. E se fosse un maniaco? Un piromane che appena legge il mio indirizzo corre a bruciarmi la casa?! E se.. e se non ne avessi voglia? Sbuffo piano per non farmi sentire dalla prof.- Questa è la mia nuova storia. spero veramente che vi piaccia!
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Venerdì. Eccomi al venerdì santo, il giorno in cui dovrò dire addio alla mia amica Lucy. Certo, è solo un favore che mi ha chiesto, ma non so se posso farlo. Insomma, non voglio che finisca con me che le paro le chiappe pelose tutte le volte e lei se ne va in giro con il suo ragazzo. Che è pure brutto. E antipatico, soprattutto quello. Non lo sopporto. Lo guardo e mi dico “qui finiscono milioni di anni di evoluzione”. Ma a lei piace. Che ci posso fare? Me ne farò una ragione, un giorno. In fondo non se lo deve mica sposare!

Mi alzo e sbadiglio. La testa comincia a girarmi all’impazzata e mi ritrovo di nuovo stesa sul letto.

-Non mi sento bene..- sussurro, strabiliata e.. triste. Ma proprio oggi?! In tutti i giorni in cui potevo sentirmi male proprio oggi!?!

Mi alzo comunque dal letto. Devo andare a scuola, o Lucy mi odierà per tutta la vita. Forse voglio che mi odi, così capirà quello che sto passando per colpa sua e del suo ragazzo. Pensavo fosse più sveglia. Pensavo di averla educata bene, cercando di conficcarle in quella testolina bionda che non conta solo la popolarità. E invece no. È andata a sbavare dietro un giocatore di football che sbavava dietro lei. Alla fine hanno fatto un bellissimo bagno in mezzo alla loro bava, sguazzando felicemente.

L’immagine che mi viene in testa (i due che sguazzano felici) mi da il volta stomaco, e nonostante stia ridendo da sola, mi sento quasi male. Decido comunque di alzarmi e andare a scuola. Mi passerà, mi dico.

E in effetti le prime due ore vanno alla grande. La prima ho dormito quasi tutta la lezione, facendomi prestare tutti gli appunti dalla mia vicina di banco. Melanie Del Russo. Una ragazza carina, simpatica e gentile. Un po’ troia, ma se lo può permettere. Ha origine italiane, e molto la chiamano semplicemente L’Italiana. Strano ma carino come soprannome.

La saluto e vado a pranzo. Lucy non c’è, sta pianificando il pomeriggio con il suo amorevole uomo scimmia. Bah. Mangio poco e niente, un’insalata scondita e una soda. Dopo il primo boccone sono costretta ad alzarmi e corro in bagno. Vomito tutto quello che avevo mangiato stamattina a casa (non c’era molto da vomitare per pranzo). Quando esco dalla cabina del cesso ho il fiatone, mi gira la testa. Credo di stare per svenire.

-Kristen!- Lucy mi rincorre per il corridoio. Non volevo svenire in pubblico e stavo correndo verso la segreteria –stai male?-

-No..- scuoto la testa. Non voglio dovermi sorbire un altro giorno a casa per quella scimmia. Almeno adesso sarò costretta. Due piccioni con una fava.

-Oddio, ma stai male!- mi guarda preoccupata –ah, aspetta! Sei un genio! Così avrai una scusa in più per rimanere a casa e io potrò andare con Leon senza problemi!- mi guarda con gli occhi luccicanti. Spera che lo stia facendo per lei e il suo ragazzo leonino..

-Certo che sì- sono poco convinta.

Scappo con la scusa di dover andare via e zoppico fino in segreteria. Chiamo a casa ma non c’è nessuno. Come al solito. La segretaria vede che sto male per davvero (lo specchio accanto a lei mi riflette una pelle piuttosto verdastra) e mi accompagna in infermeria. Passo lì il resto delle lezioni, chiacchierando con l’insegnante di turno dei pettegolezzi della giornata. Mi sembra si chiami Erika.

Appena suona la campanella corro a casa, ma la strada è tanta e non sono molto in forze.

Mi fermo al parco giochi e mi siedo sull’altalena. Penso un poco alla giornata che avrei dovuto raccontare a mia madre e a quella di Lucy fino a quando non comincia a piovigginare. Rimango ancora un poco sotto la pioggia.

 

Fuori era freddo e non vedevo l’ora di tornare a casa. Ero rimasta molto sorpresa da quel pomeriggio. Piacevolmente sorpresa. Non sapevo se fosse un bene.

Appena entrata in casa mi godetti quel piccolo momento di solitudine. Ero seriamente sola. Mia mamma non c’era, rimaneva al lavoro fino a tardi. Così come mio padre era via per lavoro, in tutt’altra città. Neanche quello stupido vaso sopra il camino che ogni giorno sono costretta a sorbirmi. Finalmente.

Prendo un gran respiro e mi siedo sul divano. Accendo la tv e comincio a pensare a cosa preparare per cena. Non ne ho voglia, ma almeno sta sera mi tocca. Vado in camera mia e accendo il PC. La cucina può aspettare. Vuoi mettere una pizza appena sfornata (e comprata) con un’altra schifezza a caso che riuscirei a cucinare?

Guardo la posta. C’è un messaggio. Non è di nessun contatto che conosca. La apro e capisco. È la mia amica di penna, la tizia a cui avrei dovuto scrivere la lettera. Chissà che gli aveva scritto Lucy..

Comincio a leggere e rido immediatamente. Mi ha rimesso subito il buon umore. Comincio a leggerla commentando pezzo per pezzo. Se solo ci fosse qua Lucy..

 

“Cara Kristen,
sono molto felice di conoscerti. Finalmente ho una nuova amica di penna.”

 

Ma che bello. Bè, almeno una delle due è contenta.

 

“Io sono Sally!Lo sai che anche a me piacciono molto i pony?Io li trovo carini da morire!!!”

 

Ma che..?! che diavolo vuol dire “anche a me”?! Oddio. Che diavolo avrà scritto Lucy sulla mia lettera?

 

“Non mi piacciono solo i pony, ma tutti gli animali in generale!E anche a me piace un sacco andare sui pattini a rotelle. Ci vado da quando ero bambina. Il mio sogno è di diventare una professionista, ma non posso imparare perché nella mia città non ci sono le scuole. Lo faccio per divertirmi un sacco insieme alle mie amiche.”

 

Pattini a rotelle? La prima -e ultima- volta che ho provato a salire su uno di quei cosi mi sono quasi rotta una gamba. Da allora li ho sempre odiati.


Mi piace la cioccolata e amo i pigiama party. Devi vedere che risate che ci facciamo con le mie amiche quando ci ritroviamo a casa dell’una o dell’altra.”

 

A chi è che non piace la cioccolata? Se non ti piacesse sarebbe una notizia divertente, ma qui cadi davvero sul banale!


Sono una persona molto avventurosa e amo il pericolo. Mi piace andare incontro a cose sconosciute e misteriose e volte mi metto anche nei guai.”

 

È proprio come pensavo. Piromane…

 

“Nessun guaio con la legge, certo, ma con la mia famiglia abbastanza. Tipo scappo la sera e poi mi ritrovo chissà dove e torno la mattina e sulla porta di casa ci sono i miei che mi aspettano infuriati. Però è più forte di me, non riesco a stare lontana dal pericolo.”

 

Quando scappi di casa dopo che fai? Vai a bruciare le case dei tuoi amici di penna, dì la verità! Oh mio dio.. sto impazzendo.. ripeto. PIROMANE!!


Non scherzo, però a volte ho paura. È una cosa comune, no?Chi non ce l’ha?
Tu hai mai paura?Ti senti mai come se, anche se  sei sola, non fossi mai sola?”

“Rispondimi presto.
Baci.
Sally.”

 

Smetto di ridere. Sembra che mi conosca. Magari anche lei..? no. È impossibile.

Mi siedo e comincio subito a risponderle. Voglio sapere.

 

“Ciao, Sally.

Sono Kristen. Innanzitutto volevo chiederti una cosa. Che intendevi con –vado a rileggere la sua lettera e copia parola per parola- Ti senti mai come se,anche se sei sola, non fossi mai sola? Vorrei capire meglio.

Kristen.”

 

Sento la porta aprirsi. Mia madre è tornata ed io avrei dovuto preparare la cena. Mi affretto a spegnere il computer e a togliermi la giacca. Mi guardo un attimo allo specchio. Ho la faccia stanca, i capelli arruffati. Mi stropiccio gli occhi per sembrare più credibile.

-Kristen?-

-Mamma, scusami- dico scendendo le scale, trascinando le gambe –mi ero addormentata.

Lei si gira piuttosto scocciata e mi guarda. Sbuffa e si mette al lavoro. Cucinare un piatto decente in cinque minuti non è mai stato il suo forte. Neanche quando aveva ore intere a disposizione. Mi immagino che cosa mangeremo stasera. Ma lei è più veloce e mi porge il telefono.

-Chiama la pizzeria più vicina. Io voglio una pizza margherita-  le sorrido e compongo il numero. Tale madre, tale figlia.

 

 

Che capitoline, eh??? Ci ho messo pochissimo a scriverlo, mi sono divertita un sacco!! Sono davvero contenta che vi piaccia questa storia!

Queen Miriam X Cullen: ehi miri!! Mi dispiace non averti risposto alla recensione, ma il chap era già pronto da prima.. spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!

Drops of Jupiter: Ciao!! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Sono d’accordo con te, quella canzone è fantastica! xD l’”estraneo” non è un amico della madre, né un uomo.. si capirà molto tardi di chi parlo, o almeno spero… se continuerai a seguirmi forse capirai, anche perché su ogni capitolo ci sarà qualche indizio…

  
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