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Autore: namithebest    16/08/2010    6 recensioni
E se la vittima si innamorasse del rapitore??
-“ io non sono buono, Mel, ti sbagli. Nei libri, nei racconti e nelle leggende io sono sempre il cattivo”
-“ non ho paura di te”
-“ dovresti”
-“ non mi faresti mai del male”
** dal 2 cap: Avanzò a passi svelti verso il balcone, mentre io indietreggiai di qualche passo. I nostri movimenti sembravano coordinati, come se fossimo stati la stessa persona. Andai a sbattere contro il bancone, e mi risvegliai da quello specie di sogno ad occhi aperti, nella quale mi ero ritrovata senza accorgermene. Per quanto potesse ipnotizzarmi quel tipo lì,in quel momento veniva verso di me, e io non avevo molte vie di fuga. Potevo buttarmi a terra, come tutti, perché lui aveva una pistola in mano, e pochi attimi prima aveva urlato di stare giù. Ma allora perché le mie gambe non si muovevano? Perché desideravo con tutta me stessa rimanere lì? Perché volevo solo che si avvicinasse sempre di più a me?
** dal cap 5: Avrei voluto tirargli uno schiaffo, ma afferrò la mia mano prima che riuscissi a compiere il gesto. Avvicinò il mio volto al suo e mi guardò con aria di sfida.
Alcuni secondi dopo mi lasciò la mano, e mi rivolse un sorriso malizioso. -“ se vuoi. Fallo” lo fissai con la sua stessa espressione. Un istante dopo la mia mano lo colpì violentemente sulla guancia. Si portò la mano destra sul viso, guardandomi stupito.
-“ me l’hai chiesto tu” sorrisi.
-“ grazie.” Il suo volto si contrasse in una smorfia.
-“ prego.”
Genere: Comico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heart kidnapped

6 //Fear

 

 

 

 

 

 

La paura è un sentimento che tutte le persone provano. Si ha paura per piccole cose, o magari per dei problemi che non si sanno affrontare.

Non avere mai paura è assolutamente innaturale.

Anche il più grande e grosso tizio d’America, con muscoli e una faccia terribile, nella sua vita avrà provato una sensazione del genere. Chissà, forse avrà avuto paura del dentista.

 

Una ragazza presa in ostaggio da un branco di rapinatori, sicuramente esperti, doveva averne?

Sicuramente si.

Ma io ero diversa da tutti, e lo sono ancora.

Non avevo nessuna forma di terrore, non mi tremavano le gambe e non sudavo freddo.

Avevo solo voglia di restare accanto a quel ragazzo di cui sapevo poco più che il nome.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi strinsi alle coperte cercando di non battere i denti dal freddo.

La notte inoltrata non permetteva ai miei occhi di vedere nulla se non il buio pesto.

Era passata quasi un ora da quando Alex era andato via. Dopo avermi preso in giro e fatto un discorso (secondo lui “serio”), dove mi spiegava che avrei dovuto tremare dalla paura quando ero di fronte a lui e altre cavolate a cui  aveva pensato a tutto il giorno prima di spararle.

Non ero riuscita più a chiudere occhio.

Si sentiva solo il rumore del vento, il fruscio degli alberi, e il batter dei miei denti che come una cantilena stava per farmi scoppiare il cervello.

Mi chiedevo dove andassero a dormire gli altri ragazzi.

Dan e Chanel per esempio. Non vivevano di sicuro in quella casetta abbandonata dove mi avevano portato.

Non si poteva udire alcun suono dall’interno, perciò mi chiedevo se qui vicino c’erano altre case, dove poter abitare. Non ricordavo di averne viste molte, solo un edificio vecchia costruzione poco distante.

Chissà dov’era in questo momento Alex. Chiudendo gli occhi riuscivo persino a vedere il suo volto perfetto, i suoi occhi verde scuro e il suo dolce profumo.

E così, pensando e sospirando riuscii a cadere in un sonno profondo e senza incubi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sentii i raggi del sole che penetravano nella cantina dalla piccola finestra, e un leggere ticchettio sulla porticina chiusa a chiave dall’esterno.

Qualcuno stava bussando.

Mi alzai barcollante, ancora quasi completamente immersa nel mondo dei sogni, maledicendo qualunque uomo o donna che desiderava entrare.

L’orologio saldo al mio polso segnava esattamente le sette del mattino.

Mi bloccai all’istante.

Perché stavano bussando?

Io non potevo aprire.

Sbuffai.

 

-“ chi è?” chiesi alzando un pochino la voce per permettere alla persona che si trovava dall’altra parte di sentirmi.

-“ Dan.” Sussurrò il ragazzo tentando di aprire la porta con la chiave.

-“ e perché cacchio bussi?” domandai scocciata.

Entrò lentamente con un sorriso delizioso stampato sulle labbra.

-“ per vedere se eri sveglia, Signorina” disse continuando a sorridere e facendo un leggero inchino davanti a me.

-“ ah. Ma a quest’ora i bambini non dormono?” continuai con la mia serie di domande, infastidita a tal punto da non guardarlo nemmeno in faccia.

La mattina sono letteralmente impossibile da trattare.

-“ io sarei un bambino” sembrava realmente divertito.

-“ si.” Mormorai facendo una smorfia.

Lui continuava a ridere, probabilmente avevo un aspetto davvero buffo, ma non c’era un specchio nella cantina dove lui e i suoi quattro compagni di giochi mi avevano rinchiuso.

-“ il bambino ti ha portato la colazione.” Disse indicando il vassoio poggiato a terra fuori dalla porta.

-“ grazie.” Mormorai sorridendo. In fondo aveva avuto un pensiero carino, dovevo ringraziarlo non trattarlo male.

 

 

 

 

Si sedette affianco a me, vicino le coperte che mi avevano avvolta per l’intera notte.

La mia colazione corrispondeva a un cornetto al cioccolato e del latte.

Non mi piaceva particolarmente il latte, anzi lo detestavo, e i cornetti non erano tra le mie preferenze, ma per far contento lui mangiai e bevvi tutto ciò ce c’era sul vassoio. Mi aveva portato anche dei vestiti puliti (probabilmente di Chanel).

Dopo aver mangiato iniziai a fargli delle domande sulla sua vita, e sulla sua famiglia. Era l’unico alla quale non avevo mai chiesto nulla.

-“ mio padre si chiama Craig Smith. Conosci?” al solo nome di quell’uomo rabbrividii. Era il signore che era entrato nella cantina il giorno prima. Sinceramente lui mi metteva davvero paura.

-“ si” mormorai.

-“ in realtà non sono davvero suo figlio. Come Alex sono stato adottato da quell’uomo a sei anni. Ecco perché io e Alex non ci assomigliamo affatto.” Spiegò lentamente per permettermi di capire.

-“ cosa???” urlai incredula. –“ tu e Alex siete fratelli? E siete i figli di Craig?”

-“ non urlare. Se ci sentono sono guai. Soprattutto per te.” Sussurrò mettendo una mano sulla mia bocca. –“ si, siamo fratelli. Ma non di sangue. Craig ci ha adottato entrambi.”

Gli faci cenno di lasciarmi libera la bocca e lui mi accontentò. Sapevo già che Alex era figlio di quell’uomo, ma Chanel non mi aveva detto che lui e Dan erano stati adottati, e per di più erano “fratelli”.

-“ infatti non lo avete mai chiamato… papà.”

-“ appunto.”

Avrei voluto chiedergli altre cose, ma il suo sguardo perso nel vuoto e forse nei ricordi mi fermò, fino a quando non mi disse che era tardi e che era il momento di andare via.

Mi salutò con la mano e chiuse di nuovo la porta a chiave.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La mia vita rinchiusa trascorreva lentamente ma non era mai noiosa. Ricevevo visite continuamente dalla mia “amica” Chanel, da Dan, e qualche volta da Alex.

Erano passate settimane dalla mia cattura, e nessuno mi aveva mai raccontato cosa avevano detto ai miei genitori, se la polizia mi stava cercando, e così via.

Era come vivere in una bolla.

 

 

 

Quel giorno pioveva a dirotto.

Il vento spazzava via gli alberi e le foglie.

E io aspettavo.

Aspettavo lui.

 

Non arrivò nessuno.

Solo Chanel per portarmi il pranzo.

Aspettai fino alle sei, fino a quando non sentii, la chiave infilata nella serratura che cercava di aprire la porta della cantina.

 

Balzai di scatto in piedi, e mi avvicinai alla porta.

Alex entrò velocemente chiudendo la porta alle sue spalle. Fece un passo verso di me con lo sguardo basso. Era completamente bagnato, con un espressione incomprensibile sul volto. Sembrava spaventato, ansioso, e terrorizzato.

Si mosse di nuovo, e con un gesto così fulmineo che non riuscii nemmeno ad accorgermene mi abbracciò.

-“ ti prego, Mel, per favore scappa.” Sussurrò con una voce flebile e quasi impercettibile.

Mi liberai dal suo abbraccio.

-“ Cosa?” chiesi, e incrociai le braccia in attesa della sua spiegazioni.

-“ Mel, stanno venendo qui. Vogliono ucciderti.” Alzò il tono della voce, tremando appena.

Rimasi immobile, tremendamente scioccata e incredula.

Anche se sapevo già che non sarebbe stato rose e fiori per me, non mi aspettavo una decisione del genere.

-“ chi?” mormorai, iniziando a tremare di freddo e paura.

-“ uno degli uomini di Craig. E forse anche Ben. Non ha ancora deciso.” Spiegò. “abbiamo pochi minuti. Ti faccio uscire  da qui.” Si diresse di nuovo verso la porta e mi prese per mano per spingermi ad uscire.

-“ e tu?” domandai prima di varcare la soglia.

-“ non lo so. Andrò via da qui.” Disse.

-“ no. Portami via con te.” Quasi urlai. Sentimmo un rumore dei pneumatici di una macchina giungere nel garage di fronte alla casa.

-“ vai ti prego.” Mi supplicò spingendomi fuori, ma io ero bloccata e non avevo ne la forza ne la voglia per fare un altro passo.

-“ no.” Dissi decisa, e tirai dentro il suo braccio, come per portarlo con me. Lui mi lasciò fare, completamente imbambolato.

Chiusi la porta alle sue spalle, e mi rivolsi ad Alex decisa.

-“ di che sei qui per fermarmi, per rendere le cose a quel tizio più facili.” Ordinai.

-“ non posso. Ti faranno fuori.” Sussurrò.

-“ tanto lo faranno lo stesso.”

 

Cadde a terra.

-“ è tutta colpa mia. Sono stato uno sciocco. Non dovevo rapirti, ma la situazione mi è sfuggita di mano.” Sembrava sull’orlo di una crisi di nervi o addirittura di piangere.

Mi accasciai affianco a lui, e gli misi una mano sulla spalla.

Io stavo consolando Alex. Ma vi sembrava il caso? (-.-)

-“ non è colpa tua.” Cercai di aiutarlo, ma le parole pronunciate dalla mia bocca risultavano false, perché era così. Era tutta colpa sua.

-“ si invece. Io devo, anzi voglio salvarti”

Questa volta fui io ad abbracciarlo.

-“ perché faresti questo per me?”

-“ perché sei speciale, e io, ho bisogno di te.”

 

 

 

 

 

 

 

 

**Angolo Autrice**

Saaalve. Quelli della foto sopra sono Mel e Alex... ^^ vi piacciono?? Qui le cose si complicano vero??

Beeeene… mi piace xD

Grazie a tutti… ^^

 

Recensioniii…

 

BonnieMora: ciaoo…!! Grazie mille ^^… per i segreti di Chanel non posso dirti nulla… scopriremo il tutto fra qualche cap… :) Dan e Alex piacciono moltissimo anche a me… *-* ti è piaciuto qst cap?? fammi sapere!!... Baci Barby

 

 

Fataflor: ciaoo… ^^ no Ben nn è proprio simpaticissimo… ma nn credo combinerà molti guai nella ff xD Dan e Chanel si vogliono bene… e ne vogliono anche a Mel… ma Dan vede Chel come una mezza specie di sorella minore… ma la storia è lunga… XD chissà xD com’è qst cap?? spero ti sia piaciuto ^^ fammi sapere… :) Baci Barby

 

Babi and Giadina: sono contenta che ti piaccia la mia ff ^^… spero che continuerai a seguirla… ^^ Baci Barby…

 

Elizabeth_Hull: Ciaoo ^^ sono contenta che hai recensito la mia ff… ^^ io recensisco le tue… xk sono molto belle… e meritano una recensione :)… grazie  millee ^^ spero k qst cap ti sia piaciuto ^^ Baci Barby…

 

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