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Autore: Marselyn    16/08/2010    5 recensioni
Regulus è cosciente del fatto che morirà, tuttavia ha ancora un sogno. Pur sapendo che sarà impossibile realizzarlo, poiché il suo corpo non sarà più ritrovato, spera che si possa compiere, spera che Sirius gli conceda la morte. Una morte piena di luce. E lo attenderà, attenderà...
Dal testo:
"E, sai, Sirius, non puoi imbrogliarmi, sentirò il tocco caldo delle tue mani, in qualche modo lo sentirò, sia pure dall’Inferno."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Coriandoli Neri.'
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E quando cadrò a terra, prendimi Sirius, nonostante sappia che il mio corpo privo di alito vitale sarà troppo pesante di ricordi, troppo pesante di frasi taciute e scuse mai dette.

E quando cadrò a terra, e non potrò più parlare, fallo tu al posto mio, chiamami, sussurra il mio nome: da qualche parte ti sentirò, sia pure dall’Inferno.

E quando cadrò a terra, proteggimi come facevi una volta, nascondimi alle ombre oscure che reclamano il mio corpo: allora vorrò essere il tuo fratello minore, te lo prometto.

E quando cadrò a terra, e le mie palpebre saranno ancora dischiuse, ricordati dei miei occhi per come li vedrai, perchè sappi che in quegli ultimi momenti quelli contemplavano il tuo ricordo, ed erano più vivi che mai.

E quando cadrò a terra, Sirius, odiami se vuoi, ma non lasciarmi solo.
Io avrò le palpebre dischiuse, lotterò contro la voglia di isolarmi nel buio.

E, sai, Sirius, sentirò il tocco caldo delle tue mani, in qualche modo lo sentirò, sia pure dall’Inferno.

E come si attende l’albeggiare dopo una notte di terrore, io attenderò te.
Ti aspetterò come si aspetta il primo timido raggio solare pennellare l’orizzonte, così il tocco delle tue tiepide dita colorerà la mia morte di vita.
E pazienterò, Sirius, attenderò che la tua mano sicura mi allontani da questo mondo, e sarà come dissetarsi di un sorso di luce.

E non chiuderò gli occhi, te lo prometto.

Lotterò contro la voglia di farlo, di fuggire nel buio, lontano dal buio.
Perchè ho una speranza, Sirius, ho un desiderio, anche se forse è troppo tardi per averne uno: sogno le tue dita, scorrere sulle mie palpebre come un gioco, sogno che i miei occhi fuggano definitivamente alla vita con te al mio fianco.

Li terrò aperti, non ti mentirò, attenderò che come un pittore tu colora la mia morte di vita.

E, sai, Sirius, non puoi imbrogliarmi, sentirò il tocco caldo delle tue mani, in qualche modo lo sentirò, sia pure dall’Inferno.

E sappi che lo aspetterò.
Non chiuderò gli occhi, Sirius, anche se sarà la fine e avrò paura.
Non chiuderò gli occhi.






***

Piccola nota.
Non ho mai scritto di Regulus, e penso anche di non averlo fatto fedelmente, questa mia prima volta.
Purtroppo, sono un'inguaribile malinconica e, se vogliamo, romanticona, anche se si potrebbe dibattere a lungo sulle mille sfumature del romanticismo.
In questo caso si tratta di quello presente nell'affetto fraterno.
In qualche modo, comunque, penso che Regulus non abbia fatto soltanto un passo indietro, prima della sua morte, ma fantastico sul fatto che ne abbia fatti ben due.

Penso che si sia accorto di quanto con Sirius avesse sbagliato fin dall'inizio, anche se non era il solo ad aver errato, questo è ovvio.
Fantastico sul fatto che Regulus sentisse il desiderio di concedersi alla morte con qualcosa di prezioso dentro, ovvero il ricordo e la speranza che Sirius gli stesse accanto.
Naturalmente era impossibile, lui stesso lo sapeva, eppure sogno ch'egli abbia fatto una promessa. Rimanere sospeso, così, simbolicamente tra la vita e la morte. Soltanto Sirius avrebbe potuto slegarlo alla vita in maniera definitiva, chiudendogli gli occhi. Una sorta di redenzione. Una promessa.
E chissà se poi l'ha mantenuta...
Naturalmente sono solo sciocchezze inventate da me, nient'altro che
un'inguaribile malinconica e, se vogliamo, un'instancabile romanticona.
   
 
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