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Autore: Vale11    19/08/2010    6 recensioni
La caposcuola Hermione Jane Granger aveva molto ascendente sugli studenti di Hogwarts, soprattutto da quando era finita la guerra. E Draco Lucius Malfoy stava cercando di sopravvivere al suo settimo anno. Non è mai stato da lui prenderle e non ridarle, non è mai stato da lui non reagire, non è mai stato da lui starsene buono e subire. Lo vide voltarsi un momento verso di lei, prima di affrontare le scale che portavano alla torre di astronomia. Lo vide reggersi al corrimano per costringere le gambe ad affrontare gli scalini, il braccio sinistro attaccato al petto. Non lo vide mai abbassare gli occhi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hermione sentì di aver stabilito un nuovo record mondiale: mai, mai era capitato che Ginny Weasley fosse rimasta senza parole. Per quindici minuti filati. La fissava con la mandibola talmente dondolante che pensò che avrebbe potuto tranquillamente essere un’altalena.

Harry Potter la guardava come se avesse appena detto di aver copiato ad antiche rune.

Ron Weasley era rimasto con un panino nella trachea, ma pareva non essersene accorto. Se ne sarebbe reso conto quando l’apnea si sarebbe fatta sentire.

E tutto perché Hermione se ne era uscita con un:

Draco Malfoy è il mio ragazzo.

Il che, oggettivamente, poteva essere un tantino scioccante.

Il panico da notizia durò dieci minuti buoni, durante i quali Hermione Granger pensò che i suoi amici avrebbero fatto un figurone al M.me Tussaud di Londra. Chissà, finendo accanto a Johnny Depp Ginny sarebbe stata pure contenta.

“Stai scherzando?”

La rossa fu la prima a ricollegare la bocca al cervello.

“No”

“Oh, allora è perfetto!”

Ron e Harry la guardarono paralizzati, mentre scoppiava a ridere e si fiondava letteralmente al collo della Grifondoro più grande. Si scambiarono un’occhiata che somigliava molto a un: è sopravvissuta a Voldemort, Malfoy sarà più facile.

E, comunque, ora era Hermione quella con la mandibola alle ginocchia. Avrebbe detto che convincere i suoi amici sarebbe stato leggermente più difficile di così.

 

Draco Malfoy dovette affrontare un vero e proprio terzo grado da parte di Blaise Zabini, che lo lasciò con un mal di testa quasi peggiore di quello che gli lasciavano i suoi incubi notturni. Ai quali ora si poteva tranquillamente aggiungere la faccia di Blaise.

Fuggì dalla stanza quando si rese conto che il suo migliore amico aveva ancora qualche domanda da fargli.

 

“Credi che ti convenga?”

Hermione sobbalzò quando sentì la sua voce alle sue spalle, nel corridoio che dalla Sala Grande portava verso le aule.

“Che mi convenga cosa

“Stare con me Granger…Hermione

Sorrise, rendendosi conto di come si correggeva tutte le volte che la chiamava per cognome. Draco invece non sorrideva, la guardava quasi preoccupato.

“Perché non dovrei?”

“Perché non è salutare

“Sei tu quello che dorme nella neve, non io”

“Non è di questo che stavo parlando”

“E allora esplica, signor Malfoy”

Draco storse il naso e si avvicinò, presero a camminare accanto in mezzo agli studenti.

“Ti darò una dimostrazione pratica”

Hermione lo fissò senza capire, poi lui le indicò gli altri allievi che popolavano il corridoio.

Li stavano fissando come se avessero visto un paio di capre volanti. A Hermione venne quasi da ridere.

“Vogliamo renderlo più divertente?”

“Divertente? Che c’è di divertente?”

Draco la guardava confuso, e fu ancora più confuso quando la Grifondoro lo prese per mano davanti a tutti.

E i suddetti tutti spalancarono talmente gli occhi che avrebbero potuto essere una collezione di gufi.

Scoppiò a ridere di gola. Hermione si godette quel suono così sconosciuto. Sorrise.

“Malfoy”

“Draco”

Draco, voglio che tu mi prometta una cosa”

Hermione riprese a camminare trascinandoselo dietro, tenendolo per il polso.

Dipende

“Non è così che si risponde!”

La ragazza lo guardò accigliata, gli strappò quasi un sorriso.

“E dove sta scritto?”

“Platinato impossibile”

“Lo prendo come un complimento”

“E questa è la prova del nove”

“Seh, come vuoi”

“Allora, la mia promessa?”

Hermione si piantò in mezzo al corridoio, incurante degli sguardi che gli studenti incollavano loro addosso.

Neanche il bostik.

 

Draco Sentiva centinaia di sguardi addosso, e li odiava tutti. Odiava essere fissato, studiato, vivisezionato in quel modo. Ne era disgustato, non riusciva a difendersene, lo paralizzavano. Fissò gli occhi in quelli di Hermione sperando di non dare a vedere niente di quello che provava.

 

Hermione si rese conto che il suo platinato preferito non era esattamente a suo agio, e non tardò a capirne il motivo. Lo stavano distruggendo con gli occhi, lo fissavano così insistentemente che cominciò a darle fastidio. Era come se si aspettassero che lanciasse qualche incantesimo oscuro da un momento all’altro.

“Non avete pagato il biglietto, andate a guardare qualcos’altro”

Sputò le parole ringhiando.

E lasciatelo in pace.

Vide parecchi studenti voltarsi da altre parti, altri fingere improvvisamente di essere interessati al soffitto. Ghignò.

 

Vedere Hermione Granger ghignare era una cosa più unica che rara, ma la sua dimostrazione aveva funzionato perfettamente.

“Capisci perché ti dico che non è salutare stare con me?”

Hermione si strinse nelle spalle e riprese a camminare, sempre trascinandoselo dietro per la mano. Draco allungò il passo per tornarle accanto.

“Vuoi piantarla di strascicarmi in giro?”

“Scusami”

Allentò un po’ la presa sulle dita del biondo, rallentò il passo. Si lasciò raggiungere.

“Non dire stupidaggini”

“Scusa?”

 

Draco la guardò perplesso. Gli mancava il nesso logico della frase.

“Stupidaggini?”

“E’ perfettamente a posto, stare con te”

“Oh”

Hermione sorrise. Draco Malfoy senza parole.

Due record in un giorno solo.

 

“Cosa vuoi che ti prometta?”

Già.

Hermione si voltò a guardarlo negli occhi, quelle pozze d’acciaio nuvoloso che non sembravano mai serene.

Mai.

Voglio che tu renda i pugni quando ti arrivano

“Scusa?”

Hermione ammirò gli occhi grigi di Malfoy spalancarsi.

“Mi stai dicendo di andare a fare a botte?”

“No Draco, sto dicendo che quando ti attaccano devi difenderti. Sempre. Voglio che tu reagisca, non che tu subisca

Lo guardò incupirsi e distogliere lo sguardo.

“Ti prego

“E’ una promessa strana”

“Voglio che tu reagisca a tutto, Draco”

“Hm?”

Ormai il Serpeverde parlava senza guardarla, si era fermato a metà corridoio e fissava il muro di pietra.

“A tutto quello che ti è successo. Non subito, non tutto insieme. Anche un po’ per volta. Capisci?”

Draco boccheggiò.

“Anche un po’ per volta?”

“Anche un po’ per volta”

“A rate potrei quasi farcela”

Si strozzò sull’ultima sillaba, dopo che l’ondata di sarcasmo gli aveva lasciato un sapore acido in gola.

“Ci sono io”

“Lo so”

Gli sembrò di respirare meglio.

 

---

 

Voi non siete normali. Si, detto da me fa ridere, ma quando torni dalle ferie e ti trovi 21 recensioni in un capitolo solo...no, cioè, ecco. Voglio dire.

Descrizione esplicativa della mia faccia: O_O

Ergo, ho deciso di aggiungere qualche capitolo extra. Mh? Sorpresa d'agosto! :D

 

GRAZIE MILLE, sono commossa *_*

  
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