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Autore: _Sister_    19/08/2010    3 recensioni
“Ciao! Mi chiamo Kristen e frequento la ____________. Spero davvero che diventeremo buone amiche!” Mordicchio la penna. Che altro posso scrivere?Dovrei scrivere questa stupida lettera ad un tizio che abita nell’altra parte del mondo parlando di me. E se fosse un maniaco? Un piromane che appena legge il mio indirizzo corre a bruciarmi la casa?! E se.. e se non ne avessi voglia? Sbuffo piano per non farmi sentire dalla prof.- Questa è la mia nuova storia. spero veramente che vi piaccia!
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Oggi è il grande giorno! Solo per me, naturalmente. Ogni due mesi Nonna viene a trovarci-controllare che siamo ancora vivi. A volte letteralmente. Prima veniva ogni sei mesi, ancora prima una volta l’anno, a Natale. Adesso ha deciso che la sua presenza deve essere più costante.

Allo stesso tempo è proprio una giornataccia. Dovrei essere andata a scuola a sorbirmi il racconto di Lucy e del suo amore Leonino, ma sto peggio di ieri e non sono potuta andare. Mamma non era affatto contenta. Questo farò insospettire Nonna, non sarà affatto felice di vedere la nipote malata. Ma a parte questo sono felice, a parte la Preparazione per il suo arrivo, che inizia esattamente una settimana prima che ci venga a trovare. Sembra di essere in uno di quei film post apocalittico, con la polvere che bianca e leggera vaga per la casa, Mamma con la maschera anti gas passa l’aspirapolvere dappertutto: sopra le mensole, dentro gli armadi e sulla vasca da bagno. Ancora non capisco che diavolo ci facciamo con una vasca da bagno se non la usiamo mai. Basta, appena posso mi farò un bagno con tanto di Sali profumati. Magari dopo la visita di Nonna.

Finito con l’aspirapolvere prende in mano uno straccio e ricomincia a passare la varichina su una macchia del divano. Nessuno sa bene come si sia formata (tranne me e Lucy, naturalmente), ma ormai fa praticamente parte dell’arredamento, come i piccoli gufi sopra il camino e il peluche polveroso sopra la mensola. Tanto non si smacchia, sta solo sprecando il suo tempo. Gli e lo faccio notare e mi dice di andare in camera mia, sono di troppo lì.

Salgo le scale e apro la porta di camera mia e la guardo, rimanendo sulla soglia. È veramente, ma veramente incasinata. Soprattutto se la si mette in confronto al resto della casa.

-Ogni camera di una ragazza che si rispetti deve essere disordinata- mi ha spiegato Mamma –ed è normale che io ti sgridi ogni volta perché tu la metta a posto-. Questa era diventata la mia Bibbia quando le visite della Nonna avevano cominciato ad insospettire tutti. E comunque appena se ne va posso rimettere tutto a posto.

Non sono mai stata un tipo ordinato, a dirla tutta, ma neanche di questo livello, di quelli che si svegliano non per il solito raggio di luce che li abbaglia, ma per la puzza dei loro stessi rifiuti! Sono costretta a vivere in una camera (anche piuttosto piccola) dove la finestra è coperta dai panni sporche accatastanti durante la settimana su una sedia durante la settimana, e quindi anche la luce è meno di quella che vorrei. O di quella che servirebbe ad un normale essere umano per non diventare cieco.

Sotto il letto c’è un parco giochi di rifiuti, dove la polvere gioca su qualche ottovolante (carta di qualche snack ipercalorico) o sulle nuovissime tazze ruotanti appena installate (tappi di bottiglia). Spero solo che non ci siano insetti. Rabbrividisco all’idea di qualche ragno o millepiedi che durante la notte mi sale in faccia o (doppio brivido) mi entra in bocca. Devo smetterla di guardare film horror e pubblicità dei dentifrici!

-Kristen! È arrivata Nonna!-

Quella donna (mia mamma) urla troppo. Ostenta tranquillità ma so che dentro è agitatissima. Chiudo la porta di camera mia e scendo piano le scale, gradino dopo gradino. Mamma è proprio davanti alle scale.

-Amore, chiama papà. Credo si sia addormentato-

Devo proprio? Non posso correre tra le braccia della mia nonna preferita? Sbuffo e vado velocemente verso la camera dei miei. Tolto il dente, tolto il dolore, penso. Busso e pro la porta.

-Papà. È arrivata la nonna..-

-Arrivo-

Lascio la porta semi aperta, così che entri un po’ di luce e corro al piano di sotto. Quando arrivo dalla Nonna ho il fiatone. Non dimostra più di cinquant’anni, anche se ne deve avere più di settanta, o almeno credo. Quando avevo cinque anni, le ho chiesto (molto spudoratamente) quanti anni avesse mi ha risposto candidamente –Ventotto-. Dato che non ho più cinque anni non le credo più. Mamma mi ha poi che Nonna usa lo stesso trucco di una famosa pittrice dei primi del novecento. Non ha mai detto a nessuno quando è nata né quanti anni avesse.

-E tu, mamma, lo sai quanti anni ha?- le chiesi un po’ di tempo fa.

-Mmh.. forse- mi sorrise, prima che entrasse la diretta interessata con la sua torta di compleanno, fresca di pasticceria. Sopra vi era scritto “Buon compleanno, Amanda! 28 anni”, come ogni anno, da più di dieci anni.

Nonna sta già perlustrando la casa, parla piano, cammina in modo elegante, ma sappiamo tutti troppo bene come sia in realtà. In senso positivo, se ce n’è uno.

Quando arriva in camera mia aspetta un attimo prima di aprire la porta.

-Cara, mi porteresti un bicchiere di latte? Con qualche cubetto di ghiaccio, per favore. Qua dentro fa così caldo- chiede a Mamma.

-Certo..-

Mamma scende in cucina. Nonna mi fa l’occhiolino ed entra. Tiene gli occhi spalancati, stupita.

-Tua madre ti fa tenere la camera come un porcile?-

-Già..-

-E tu la lasci fare?-

-Sai com’è.. non ho voglia di litigare- sono piuttosto imbarazzata.

-Se entrasse chiunque facente parte della polizia ti farebbero subito chiudere baracca, sai? E naturalmente manderebbe tua madre in galera, date le condizioni igieniche in cui ti fa vivere-

Ridacchio. A volte parla in modo davvero strano.

-Ecco il tuo.. latte- Mamma è sulla soglia della camera con il fiatone –ma.. tu non odiavi il latte?-

-Infatti. E trovo disgustoso che tu ci abbia messo sul serio dei cubetti di ghiaccio-

-E allora perché..?-

-Cara, svegliati una buona volta-

Nonna esce da camera mia seguita da me. Poi mi fa un cenno e mi sussurra –Fammi una favore, sistema quella camera decentemente il più presto possibile-

E così abbiamo continuato con il giro panoramico della casa fino all’ora di cena. Papà si è degnato di venire solo quando Mamma gli ha urlato cose poco carine, per poi tornare a tavola con un sorriso del tipo “va tutto bene, solo qualche intoppo”.

Saltando la tragedia della cena (il piatto principale era il tacchino, mezzo congelato da una parte e mezzo bruciato dall’altra), andiamo a dormire presto. Prima che possa andare in camera mia mi chiama Lucy. È arrabbiata perché non sono venuta a scuola. Le spiego che non sono stata bene.

-E perché non me lo hai detto prima?!-

-Non ne ho avuto tempo.. mi è venuta a trovare mia nonna-

-Capisco. Mi viene sott’occhio, eh?-

-Già.. allora ci vediamo domani, così mi- sospiro –racconti come è andata con il leone-

-Smettila di chiamarlo leone! Va bene, a domani!-

Chiudo la chiamata e salgo su. Per quanto fosse riluttante, Nonna mi aveva lasciato dormire nella stanza degli ospiti. –Non voglio che la mia nipotina venga uccisa dai suoi stessi rifiuti. Spero solo che non ci siano insetti- aveva detto prima di addentrarsi nella mia giungla personale. Magari potrebbe farsi un giro su un ottovolante con un batuffolo di polvere. Vado in camera e sogno mia Nonna divertirsi nel parco giochi.

 

 

Eccomi con il nuovo capitolo! Che ne pensate?? Ringrazio infinitamente Queen Miriam X e Drops of Jupiter per il loro supporto! Vi piace questo capitolo??

Nonostante abbia già quasi finito il prossimo, non potrò pubblicare entro domenica sera, lunedì, dato che vado in vacanza per un po’!

Ci si vede alla prossima!

Francesca.

  
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