Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: La Matta    20/08/2010    2 recensioni
Abbiamo lasciato i nostri eroi nel cuore di Moria, li ritroviamo sulla strada per la foresta di Lothlorien, con Konstantin e Boromir che ancora non hanno capito come gestire il loro curioso rapporto, con Andael che ancora non ha azzeccato un incantesimo che fosse uno, con Vanamir che spara cazzate a manetta e con l'intera Compagnia sull'orlo di una crisi di nervi. Ecco il secondo capitolo delle "Cronache di Andael", in cui l'imbranato apprendista di Saruman, nonché spia del cattivo e amico dei buoni tenterà, ancora una volta, di distruggere il mondo con tutta quell'incoerenza che abbiamo imparato ad amare!!
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
andael 2 - 23

CAPITOLO VENTITREESIMO

IL CORNO DI GONDOR

 

Poi, goffamente, Konstantin iniziò ad arrampicarsi lungo il pendio della duna.

Man mano che procedeva, i rumori della battaglia si facevano sentire.

Sì, beh, solo uno mezzo addormentato avrebbe potuto ignorarli. O un ubriaco. O uno scemo.

O Vanamir, che era tutte e tre le cose contemporaneamente.

Comunque.

Rapidamente, raggiunse una posizione nascosta, alle spalle degli Orchi.

Si acquattò fra i cespugli e…

- AHI!!-

Andael emerse dalle frasche.

- AAAAH!- strillò la ragazza, tappandosi poi la bocca per non attirare l’attenzione.(??)

- AAAAH!- rispose Andael, per non essere da meno

- Ma che ci fai, qui?- sibilò Konstantin, abbassandosi fra i cespugli

- Cercavo di lanciare l’incantesimo della Pioggia di Lampi e Fuoco!-

- E allora?-

- Non c’è niente da fare. Non mi ricordo la formula. Ne ho provate sette diverse, e l’unica cosa che sono riuscito a fare è stato far svenire quei vermetti laggiù.-

Tre piccoli lombrichi, infatti, stavano dormendo saporitamente.

- Andael, siamo nel bel mezzo di una battaglia! Siamo gli eroi, che diavolo, non possiamo restare nascosti in un cespuglio solo perché non ti ricordi un incantesimo!-

- Io sono qui per questo valido motivo. Tu però che scuse hai?-

- Io ho perso la spada mentre venivo qui. E’ caduta in una fossa.-

- E non ti ricordi come si torna indietro.-

- E non mi ricordo come si torna indietro.-

- Meno male! Mi sono perso anch’io!-

Konstantin sospirò, affondando la testa nelle frasche.

Andael la guardò.

Era bella, intelligente, era simpatica e sveglia (??), frizzante.

Era la sua anima gemella, all’apparenza.

Ma, chissà come e perché, non riusciva a sentirsi attratto nei suoi confronti. E non era perché l’aveva vista mentre cercava di lavarsi i capelli nell’Anduin, né perché non sopportava la sua minestrina liofilizzata, unico alimento che Konstantin fosse in grado di cucinare senza dar fuoco a nessuno e senza friggere l’accampamento…

Andael si sentiva legato a quella pazza scatenata.

Ma sapeva di non amarla. La conosceva meglio di chiunque altro, ma non l’avrebbe amata mai.

- Andael! A che pensi?-

- Penso… penso che se strisciamo con calma, possiamo salire su un albero e tirare dei sassi agli Orchi. Magari nel frattempo mi ricordo l’incantesimo…-

Andael sbuffò. Konstantin sorrise

- Va bene, ok. Se non c’è altro modo…-

 

- Signor Vanamir?-

Vanamir rotolò sul fondo della barca.

Sbavava un pochino, e aveva baciato molto sensualmente uno dei remi.

Sam si sedette su una roccia, e prese a pulire la sua padella.

 

Un ramo, l’ennesimo ramo, colpì con violenza la faccia di Konstantin

- Andael! Non è un’idea eccezionale, nascondersi sull’albero.-

- Perché?-

- Perché è febbraio, e non ci sono foglie! Ci vedranno tutti!-

- Non preoccuparti, non credo che gli Orchi penseranno che stiamo assieme.-

Konstantin si bloccò

- Pensi che mi preoccupi di quello?- esclamò

- Dai, stavo scherzando! Sei suscettibile, su questa storia dell’innamorarsi!-

- E’ perché non so come trattarvi. Non posso dire a tutti i maschi del mondo “no, guardate, non provateci con me perché non c’è speranza, perché io sono perdutamente innamorata del figlio di mio marito cosa che, peraltro, suona piuttosto ambigua, e soprattutto crudele, perché lui non riuscirà mai ad amare me”? Andael, non credo che funzionerebbe.-

- Dai, magari prima o poi, Boromir crescerà.-

Konstantin si sedette su un ramo, sospirando

- Sarebbe bello.-

- Dai! Avete più o meno tutta la vita per decidere se stare assieme o no!-

Konstantin rabbrividì, ricordando il presentimento.

-… sì…- mormorò, assorta.

Allungò un braccio, afferrando il ramo superiore.

Poi il Corno di Gondor riempì la conca, risuonando nell’aria, facendo vibrare le foglie secche degli arbusti. Konstantin si spaventò, e cadde dall’albero.

 

Un Orco particolarmente addormentato aveva perso il suo gruppo.

Si fermò sotto un albero, appoggiò a terra l’arco e la rudimentale faretra, ed iniziò a mangiare una galletta dall’aria verminosa. Fu allora che una ragazza dall’aria persa gli crollò addosso.

 

-… signor Orco?- chiese Konstantin, gentilmente.

Niente. Il bestione rimase immobile, privo di senso.

- Konstantin, stai bene?- mormorò Andael, abilmente nascosto dietro ad un nido (peccato che il nido stesso fosse grande più o meno come la sua fronte, quindi un nascondiglio piuttosto patetico)

- Sì, sì, sto bene.-

La ragazza abbassò lo sguardo. E notò l’arco.

In quell’attimo, il Corno di Gondor suonò di nuovo.

Beh, se quello non era un segno, un modo di Mandos (il suo Vala preferito. Nonché il mio. ndautrice) o di Lorien, per convincerla a darsi una mossa.

- Konstantin, che vuoi fare?- la chiamò Andael.

Ma la ragazza era già corsa via, guidata dall’istinto, dall’amore, e da quel casino immenso che indicava un vicino scontro Orchi contro Eroi.

 

- Non posso più aspettare!- strillò Charanna.

Haldir, esasperato, rinunciò all’idea di finire con calma il turno di guardia.

Bloccò la fidanzata, tenendola per gli avambracci

- Char, ormai la Compagnia sarà lontana. Non potremmo raggiungerli comunque. E poi l’hai detto anche tu… non hai capito quello che lo Specchio ti ha mostrato.-

- Sì, beh, ma quando mai quel dannato coso ha mostrato qualcosa di buono?-

Charanna imprecò in modo poco signorile.

- Chi te li insegna, certi termini?- chiese Haldir, incapace di trattenersi

- Temo di essere stata io.-

Il Galadhrim sbuffò.

Comodamente sdraiata su una tettoia sottostante, c’era quell’Elfa.

Da un po’, era ospite di Galadriel, anche se tutti potevano giurare di non averle mai viste parlare. Comunque, quella ragazza riusciva a farlo incazzare con un’abilità più unica che rara.

In quel preciso istante, stava fumando qualcosa dall’odore penetrante, passandosi ritmicamente una mano fra i capelli scuri.

Ogni tanto, giocherellava con una strana ciocca viola.

- Ikar…- Charanna si sedette sul parapetto, voltandosi verso l’amica -… che ci fai qui?-

La Mezz’aquila si morse la lingua, valutando la risposta più adatta da dare

“Dato che Saruman mi ha finalmente contattata e mi ha detto di raggiungere gli Orchi ad Amon Hen per dare loro una mano –pardon, una zampa – per ammazzare i compagni, rapire gli Hobbit e rendere inoffensivo Andael, mi stavo preparando per partire”.

No, decisamente indelicata.

“Niente, passavo per di qua e ho pensato di salutarti”

No, niente di più falso.

- Tuo fratello mi ha detto quello che hai visto nello Specchio.- disse.

Non era una vera menzogna.

Celeborn l’aveva detto a Gwaihir, prima che lui partisse assieme a Gandalf.

E Gwaihir l’aveva detto a lei. E lei aveva sentito un tuffo al cuore.

Sì. Si era quasi affezionata alla Compagnia. Non voleva permettere agli Orchi di ammazzarli tutti. E per questo era andata a cercare Charanna, l’unica nei dintorni a poterla aiutare, a poter andare con lei a soccorrere gli sventurati eroi.

- Io… penso che siano ad Amon Hen.- proseguì – e che siano nei guai.-

Charanna stette immobile per una manciata di secondi, come valutando la situazione.

Poi si voltò verso Haldir ed esclamò, trionfante

- Te l’avevo detto!!-

Tornata seria, si voltò verso Ikar

- Dobbiamo andare a salvarli!- esclamò.

Oh, dannazione. Suonava così maledettamente eroico!

Ikar ammiccò, complice come non si era mai sentita

- Salta su, ragazza.-

 

Nascosta alla meglio, Konstantin si accorse che la battaglia stava degenerando.

La “battaglia”, poi…

Insomma, quell’esibizionista del suo figliolo non era proprio capace di tenersi fuori dai guai! Sembrava che l’intero squadrone Orco si fosse riversato attorno a lui.

- Prendi la mira…- si ripeté Konstantin, per la centesima volta.

Il piano era semplice. “Coprigli le spalle, finché non arrivano i rinforzi.”

Era l’unica cosa veramente utile. Lei, senza spada né picca, sola con un arco trovato quasi per caso, lei, imbranata come una foca… gli sarebbe stata solo d’intralcio.

Se riusciva a comportarsi da bravo arciere, però, aveva qualche speranza di aiutare.

La mano le tremava, mentre tendeva l’arco degli Orchi, troppo grosso e robusto per le sue dita snelle. Rabbrividì, quando vide un Uruk prendere di mira Boromir

- Guarda bene dove tiri.- si disse

L’Uruk-hai, sull’altro versante non si faceva altrettanti problemi.

Più allenato, oltre che più sveglio della media, fece partire il dardo.

Ringhiò, soddisfatto, quando il colpo raggiunse Boromir

- Ok, signori Valar, se mi avete mai voluto bene nel corso della mia vita, questo è il momento migliore per dimostrarlo..- mormorò Konstantin, stringendo i denti – Fate in modo che io mi ricordi cosa Haldir ha cercato di insegnarmi e possa fare secco quel maledetto Orco. Qui, ora, adesso, subito. Per dirla meglio. Hic et Nunc!-

Scoccò la freccia.

Quella volò, dritta, per un lasso di tempo interminabile.

Il suo sibilo si mescolò ad uno strozzato gorgoglio.

E, per la prima volta, il suo bersaglio si abbatté al suolo.

 

FINE CAPITOLO VENTITREESIMO

 

La Coda!

 

Santo Cielo, santo Cielo! Io ancora non ci credo, ma sto per finire anche questo capitolo della saga di Andael. Come avrò già detto negli scorsi aggiornamenti, questo episodio ha avuto una sorte un po’ più travagliata del precedente, anche se mi sta soddisfacendo lo stesso. Sì, beh, sto cominciando ad essere ripetitiva!

 

Alla prossima!

 

Ringraziamenti

 

Evening_Star: tu non puoi immaginare quanto la tua recensione, sempre lì, simpatica e puntuale, mi ridia la carica! Beh, sono felice di sapere che ti saresti inchinata al fine ultimo, ma sappi che non ce n’è bisogno! Vogliamo un “e vissero sempre felici e contenti”!!

 

KISSES!

Char--

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: La Matta