Hogwarts, we’ve got a lousy little problem!

Epilogo


Si sistemò meglio il cuscino dietro la schiena e il lenzuolo sopra le gambe, incrociò le braccia al petto e sbuffò. Il finestrone di fronte a lui dava sulle montagne e il sole stava tramontando al di là di esse, quasi prendendosi beffa del povero Sirius, costretto in un letto a non fare nulla.

«Signor Black, non fare quella faccia», disse Madam Pomfrey entrando nell’Hospital Wing e vedendo il suo unico paziente. «Mi chiedo come tu sia riuscito a ridurti la pelle in questo stato. Sarà dura fartela tornare normale». Sirius la guardò avvicinarsi con un’infinità di boccette, bende e garze, pronta a medicarlo.

In effetti anche lui si stava chiedendo come avesse fatto a ridursi in quel modo: l’intero corpo era ricoperto da una membrana verdognola squamosa che gli procurava più prurito di quanto le pulci non avessero fatto in quei due giorni. James non l’avrebbe passata liscia quella volta, soprattutto se la sua inestimabile bellezza, patrimonio per l’intera categoria femminile di Hogwarts, non fosse ritornata del colore e della consistenza originali.

«Ne avrò ancora per molto?» chiese a denti stretti, resistendo a fatica dall’urlare quando l’infermiera gli passò la pomata sul braccio.

«Dipende da cos’hai usato sulla pelle e da quanto in fretta il tuo corpo reagirà ai vari unguenti che uso», rispose tranquilla Madam Pomfrey mentre bendava Sirius.

Il giovane evitò di accennare al fatto che i suoi migliori amici si erano divertiti a mettergli un collare anti-pulci prima e immergerlo in una vasca piena di bagnoschiuma contro i parassiti per cani poi, altrimenti avrebbe significato far sapere al mondo intero che lui era un Animagus e che il suo corpo era stato il luogo di villeggiatura di alcune pulci.

La porta si aprì di nuovo, distraendo Sirius da qualsiasi pensiero di vendetta potesse venirgli in mente. La testa di James, seguita a ruota da quelle di Remus e Peter, fece capolino nell’Hospital Wing.

«Oh, bene, abbiamo la squadra al completo», scherzò Madam Pomfrey vedendo entrare gli altri tre. «Avete cinque minuti, dopodiché dovrò farvi allontanare. Il signor Black ha bisogno di riposo e di altri unguenti».

«Non si preoccupi, Madam, faremo in un baleno», sorrise Remus ben sapendo che l’infermiera aveva una sorta di debole per lui, sempre così cagionevole di salute e bisognoso di cure.

James si schiarì la voce e fece un ulteriore passo avanti quando Madam Pomfrey lasciò la stanza. «Come ti senti?» chiese titubante.

«Potrei stare meglio, se i tuoi intrugli non mi avessero causato un principio di avvelenamento, un’allergia congenita e ustioni di secondo grado sull’intera superficie del mio corpo», sibilò Sirius guardandolo con gli occhi ridotti a fessure.

«Sulla confezione di quel bagnoschiuma per cani non parlava di tutte queste cose», disse il moro mentre tirava fuori dalla tasca una confezione rettangolare. «Vedi? Dice che “il vostro cucciolo profumerà di lillà e vi correrà incontro felice perché gli avrete regalato momenti di pure coccole”».

«Smettila con quelle confezioni di prodotti per cani», sbraitò ancora Sirius cercando di alzarsi.

Remus mise una mano sulla spalla di James facendolo indietreggiare. «Penso sia meglio finirla qui», sussurrò all’amico. «La sta già pagando abbastanza».

«Cos’avete da bisbigliare? Cosa dovrebbe finire qui?» chiese ancora Sirius più inferocito che mai, non riuscendo a trattenersi.

«Padfoot», iniziò insicuro James. «Ti devo dire una cosa».

Il moro lo perforò con lo sguardo, in attesa di una qualche risposta plausibile che lo aiutasse a capire perché si trovasse in un letto dell’Hospital Wing ricoperto da squame.

«Tunonavevilepulci», disse tutto d’un fiato ritrovando un barlume di coraggio.

«Credo di non aver capito», asserì Sirius continuando a guardare l’amico con odio.

«Te lo dico io, visto che questo qui non ha il coraggio, evidentemente», intervenne Remus pacato. «Tu non avevi le pulci. Era tutto uno scherzo».

La mascella di Sirius toccò terra in un nanosecondo con uno schianto assordante. «T-tu vorresti dirmi che... che io ho rischiato di morire perché quest’idiota mi ha solo fatto credere di avere le pulci?» sbraitò per l’ennesima volta.

Non attese una qualche risposta da parte di Remus o James che scese definitivamente dal letto e iniziò a rincorrere per tutta la stanza quello che aveva sempre considerato il proprio migliore amico.

«Remus, pensi che dovremmo intervenire in qualche modo?» chiese allora Peter, preoccupato perché Sirius aveva rischiato di inciampare su una sedia.

«No, Peter, è meglio lasciare che si chiariscano tra loro», rispose il Licantropo, sedendosi sul letto occupato precedentemente dall’amico e continuando a guardare gli altri due rincorrersi.

«James Potter, questa me la paghi!» strillò Sirius prima di cadere su uno dei letti liberi, colpito da un incantesimo di Madam Pomfrey.

«Signor Black, ti avevo detto di restare a letto!» disse l’infermiera prima di farlo levitare al proprio posto e cacciare i Marauders.