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Autore: ally rose    20/08/2010    0 recensioni
non sono umano... non sono un demone... adoro gli amori che finiscono in fretta adoro gli amori che uccidono le donne... ma se un amore riuscisse ad uccidere me?  
Genere: Fantasy, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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11 dicembre 1850

 

Una notte, qualche tempo fa sentii il bisogno di uscire dalla mia fortezza, e anche dal mio guscio, volli  aprirmi al mondo, all’arte… vagai  per le strade di Parigi. Passeggiando mi divertivo a guardare i volti delle persone che mi vivevano intorno. Sul volto di una donna vidi paura, terrore quando i nostri sguardi si incrociarono. Su quello di un uomo vidi desiderio mentre fissava il volto innocente di una ragazza che accompagnava una vecchia signora, forse la sua cara nonna. Camminai molto senza una meta e mi ritrovai di fronte al Louvre e all’improvviso sentì  il bisogno di entrare in quel palazzo, nel tempio dell’arte. Entrai con estrema facilità, sai, le misure anti-uomo non vanno bene per me…

Mi sento così diverso avvolte… vorrei essere l’uomo che ero non la cosa che sono adesso… sono forse un uomo? Sono forse un mostro? Sono dannato.

Come dicevo entrai con troppa facilità, quasi mi sentii portato in giro.

Sai già che adoro ammirare l’anima dei pittori intrecciata con la trama della tela, celata dai colori, ma pur sempre visibile ad un occhio esperto.

 Al secondo piano trovai un quadro nuovo…spesso nella mia permanenza a Parigi sono andato al louvre ma mai avevo visto quel quadro. Rappresentava una donna, mora con gli occhi marroni. Il suo viso non era molto femminile. Indossava un abito nero e le sue mani erano congiunte. Le sua labbra disegnavano un falso sorriso in volto. Dietro di lei c’era inferno.Non mi ha colpito la bellezza del quadro perché sinceramente non è uno dei più belli esposti. Mi ha colpito l’anima incatenata a quel quadro…non vi ho visto quella dell’autore, vi ho visto la mia…ciò mi ha provocato una strana sensazione…Uscito dal museo mi diressi al Pont Marie. Da lontano vidi un ombra, circa a metà ponte. Stava ferma, accucciata contro la balaustra. Mi avviai verso quell’ombra per vedere cos’era o chi era e soprattutto cosa facesse nel bel mezzo della notte accucciata sopra un ponte da sola. Quando ero più o meno a 10 metri da quella cosa , si alzo e cominciò a correre. Allora mi misi a correre e la raggiunsi. Afferrai il suo polso e la guardai in viso. Era una donna. Stava piangendo, il suo viso era bello come il sole seppur violato dalle lacrime. Lei gemette e cominciò a pregarmi di non farle del male. Si accasciò a terra e ricominciò a piangere. La rassicurai. Ci volle un bel po’ di tempo per far si che mi desse ascolto. Quando finalmente si fu calmata mi disse che il suo futuro marito l’aveva picchiata e lei in preda al terrore era fuggita di casa e non intendeva tornarci. La invitai a camminare un po’.Non provavo alcuna compassione per lei, solo un grande desiderio di averla.Indossava un abito nero, i suoi capelli erano mori e le cadevano mossi lungo la schiena. Era alta e snella. Si fermò sotto un lampione e si voltò verso di me. Per un attimo mi tremarono le gambe. Era identica alla donna del quadro anche se molto più aggraziata e femminile. Sotto la luce riuscì a distinguere chiaramente i segni delle percosse. Presto scoprii che il suo nome era Elise, aveva 19 anni e si doveva sposare nell’estate dell’anno che sarebbe venuto. Di me non sapeva nulla, le dissi solo il mio nome. Non aveva dove stare ed io avevo una grande casa al centro di Parigi. Sarebbe stato egoista da parte mia non invitarla a stare da me ,ignorando la sua bellezza. Passeggiammo ancora un po’ poi ci avviammo verso casa. Il palazzo dove abitavo, al centro di Parigi, era su tre piani. Non aveva terrazzi ma aveva dei grandi finestroni che purtroppo dovevo tenere chiusi con pesanti tende nere poiché la luce del sole mi da fastidio agli occhi. Il portone d’ingresso era in legno massiccio con maniglie di ferro, riccamente decorato con ghirlande intarsiate. Il portone dava su un giardino interno con una fontana al centro…

Ma cosa ti dico a fare della mia casa parigina!! Ne hai sentito parlare mille volte da me!

Comunque entrammo e lei ne rimase affascinata… disse che non aveva mai visto un palazzo più bello in vita sua.

Quella notte non riuscì a non pensare a lei…era così bella. Era ancora così pura….

Il giorno dopo uscii presto e le comprai una collana. Era d’oro bianco con un ciondolo a goccia.Tornai a casa 2 ore più tardi ma non la trovai nel suo letto. Cercai nel bagno e nell’armadio ma non c’era traccia di lei. Pensavo che se ne fosse andata ma i suoi vestiti erano ancora appoggiati alla poltrona nella sua camera da letto. Mi ricordai che era un umana e quindi aveva bisogno di mangiare la mattina così da bravo padrone di casa ordinai ad una mia serva di prepararle una colazione adeguata. Entrai nella mia stanza e lei era li, sul mio letto. Era nuda e stava aspettando me. Si alzò e mi gettò le braccia al collo. L’abbracciai, la baciai… e facemmo l’amore. Fu un’esperienza intensa, non avevo mai fatto l’amore con una donna così pura e traditrice. Ma il nostro falso amore non durò molto. La uccisi il pomeriggio stesso. Era stata mia nella mattina. Non doveva essere di nessun altro. Tanto meno che di quel viscido verme del suo  futuro marito. La uccisi come lo avevo fatto con tutte le altre: piantandole lo spadino d’argento nel cuore mentre dormiva e lasciai anche sul suo corpo il bigliettino con su scritto “per sempre mia …James”

 

Mi scoccia non poter bere dalle mie donne… tecnicamente potrei ma non voglio lasciare sul loro corpo la traccia del vampiro che sono altrimenti le genti si scatenerebbero contro di noi. Devo sempre bere da pescatori o vecchi decrepiti e poi far sparire i loro corpi.

 

Mia cara…sta arrivando l’alba e tu sei giunta alla fine della tua notte. Questo posto non fa più per me. Cercherò un'altra dimora ormai sono molti anni che sono a Parigi e la gente comincia ad avere dei dubbi sul perché io non invecchi. Ti ringrazio, poiché ogni sera mi tieni compagnia con il tuo tenue pallore. Sei la mia amica più cara e credimi…lo sarai per sempre.

 

Ti saluto Luna …ora devo andare.

 

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Ragazzi cosa ne pensate??? Commentate e recensite vi pregoooo!!!

   
 
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