Quando l’amore ti fa volare.

Capitolo 14

. . . Delusione . . .

Tre settimane sono passate da quando me ne sono andata di casa, tre settimane durante le quali faccio finta che i Cullen non esistono, tre settimane durate le quali le lacrime continuano a rigarmi le guance senza che io possa farci niente e tre settimane di solitudine.

Mi sono trasferita momentaneamente e casa di Jey e Aly, faccio un salto a casa durante la pausa pranzo per non far preoccupare troppo mamma e papà e vado a scuola. Tutto sembra normale a parte per il fatto che è come se non esistessi veramente, tutto mi scivola addosso, i pensieri, le parole, i compiti in classe, le spiegazioni . . .

L’unico con cui mi sono aperta è Jey, il mio fratello tarocco, abbiamo rischiato seriamente di diventare fratelli quando mia madre e suo padre si frequentavano ma una lite ha evitato la disgrazia, per quanto gli voglia bene non sarei riuscita a sopportare la nostra convivenza.

Alyssa mi sta vicino e sa che ho bisogno di pensare a tutto fuorché loro così mi trascina di qua e di là e non mi lascia mai sola un attimo conscia che cadrei in uno stato di mutismo e depressione ma forse oggi ci sarà una svolta, buona o cattiva ma pur sempre una svolta…

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Mi sveglio sul divano di casa di Jey, che essendo un piccolo bilocale non ha un vero e propeio letto per me, e mi avvio verso il bagno con uno strano senso di inquietudine a cui cerco di non prestare il minimo di attenzione, cosa in cui non riesco ovviamente. In 10 minuti sono lavata e vestita per quel nuovo giorno e mi avvio in cucina dove per distrarmi mi metto ai fornelli e preparo una tipica colazione americana: uova e bacon, pancakes con succo d’acero, pancakes ai mirtilli e tosto alcune fette di pane con la marmellata. Mentre sono intenta a spalmare la confettura di albicocche su una fetta sento dei passi che precedono l’entrata del mio fratello tarocco e della sua compagna in cucina:

“ Buongiorno!” esclamo, strano stamane sono di buon umore.

“Buongiorno principessa!” mi risponde invece Alyssa.

Jey mi saluta con uno sbadiglio ed addenta un pancakes. La colazione passa leggera ed è condita con i monologhi di Lys e dei commenti del suo ragazzo.

Mentre i due si adoperano per una doccia io mi metto a sparecchiare e lavare le stoviglie il campanello e così corro alla porta e aprendola mi trovo davanti i miei genitori e tutta la famiglia Cullen. Mi accosto di lato per permettere loro di entrare e poi chiudo la porta. Loro sono in salotto non mi aspettavo questa visita ed il mio cuore non era pronto ma devo parlare così mi scuso dicendo che devo avvertire i padroni di casa e corro su per le scale a chiocciola. Appena arrivo su mi accascio al muro e faccio dei respiri profondi, lo so sono una codarda, quando mi sono ripresa avverto i miei amici e ritorno giù con calma.

Loro sono ancora lì e mi guardano, così per evitare di far vedere le mie emozioni mi metto a lavare i piatti. Lo so è una cosa stupida con Jazz nella stessa stanza ma almeno così mi sento più sicura e con la voce tinta dalla non curanza inizio a parlare:

“A cosa devo questa visita?”

“Volevamo vedere come stavi e ….” Mamma

“volevamo anche parlarti!” e per la prima volta da settimane risento la voce di Edward.

Rimaniamo immersi nel silenzio e alla fine non resisto più e li incito a continuare. E’ papà questa volta a prendere la parola

“ Noi…Io e tua madre vorremmo che tu tornassi a casa “ lo dice titubante ma nella sua voce sento trasparire un briciolo di rassegnazione che mi incuriosisce

“E…?”domando io..

“e siamo venuti per annunciarti che….”ma si interrompe e lancia uno sguardo a Alice che continua

“che si terrà una festa ….a casa nostra”

Cioè tutto questo giro di parole per …questo?

Cerco  di smorzare la tensione  con una battuta.

“Che cosa festeggiamo? Il ritorno a casa della bambola gonfiabile?” ma  mi accorgo di aver peggiorato solo la soluzione e che nessuno ride, nemmeno Emmy pooh.

E per la prima volta mi si para davanti la verità ovvero che il rapporto fra la mia famiglia  e Tanya si è rafforzato e adesso tutti la sentono parte di noi anzi di loro, e come una bomba ad orologeria Edward scatta dicendomi quello che non mi sarei mai aspettato.

“No, festeggeremo il nostro fidanzamento, mio e di Tanya e se devi venire per deriderla è meglio se non vieni proprio. Il tuo arrivo ha rovinato tutto ma tu cosa ne vuoi sapere, sei solo una ragazzina!”

Queste parole mi feriscono e mi ferisce di più il fatto che nessuno gli lanci occhiatacce o cerchi di difendermi. Sono adirata e delusa….non posso crederci…

“Sarò pure una ragazzina ma a differenza di qualcuno”Frecciatina”io so cosè l’amore vero, come quello che c’è fra i nostri genitori o fra i tuoi fratelli o fra Jey e Lys, e so anche cosa sono le menzogne come quelle che stai raccontando a te stesso, alla tua famiglia e a me e so anche cosa significa sentirsi soli e so cosa significa pensare di essere destinati ad esserlo per sempre, ma a differenza tua non mi sono arresa alla prima proposta di affetto che mi è stata lanciata. Ma se sei felice così bene, a me non interessa niente di te o della tua stupida eterna non-vita!” e senza indugiare oltre afferro la mia borsa e esco da quella casa.

E mi dirigo nell’unico posto in cui mi sento sicura.....