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Autore: So smile    21/08/2010    8 recensioni
"...Un flash improvviso. Come quando nei film appare una schermata più chiara, segno che stai per assistere ad un sogno del protagonista. E in questo istante, Heric è diventato un’altra persona. Non è più Hayama il cazzaro, Hayama con cui mi diverto, Hayama che mi prende a parolacce…E’ un Hayama diverso, uno che non avrei mai immaginato in quella veste…"
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Apro gli occhi stropicciandomeli furiosamente e buttando a terra la sveglia che ormai suonava da 10 minuti abbondanti, alzarsi dal letto la domenica mattina è sempre una tragedia. Fisso il soffitto bianco , dove risalta  una scritta verde, ricordo distintamente quel giorno, e credo rimarrà per sempre impresso nella mia mente.

[Flashback]

“Hayama ho freddo…” Piagnucolo polemica. Akito si avvicina, mi passa un braccio intorno al collo e si sdraia accanto a me cercando di riscaldarmi. Iniziamo a fissare il soffitto sopra di noi, ognuno immerso nei propri pensieri. Fuori piove, anzi diluvia, io non voglio rimanere sola a casa, ho sempre avuto paura dei tuoni, lui è l’unico che lo sa,non mi prende in giro e non mi lascia sola.

“Sana?” Rompe il silenzio che si è venuto a creare.

“Dimmi.”

“Posso scrivere sul muro?”

“Cosa??!!” Reclamo stupita dalla sua bizzarra richiesta.

“Sai, il soffitto…”

“Bhe, sai una casa normalmente ha il soffitto, ma generalmente si usa per ripararsi dalla pioggia, non per scriverci.” Lo interrompo ironica.

“Si, scusa, hai ragione.”

Poi mi alzo, di scatto senza pensare, vado fino alla scrivania e frugo nella borsa fino ad estrarre un pennarello indelebile verde acido, semplicemente orribile. Salgo in piedi sul letto,e chiedo ad Akito di prendermi in braccio per farmi arrivare al soffitto. Sogghigna, ma lo fa, si alza e mi carica sulla schiena, io scrivo, una data, tre numeri, otto cifre, un gesto che rimane impresso nella mia mente, Akito scivola, io perdo l’equilibrio ed inesorabilmente cado sopra di lui. Ridiamo, scherziamo, facciamo gli stupidi, ma dopo quel pomeriggio, siamo sicuramente più uniti di quanto non lo eravamo mai stati prima.

[FINE FLASHBACK]

 

Mi alzo finalmente dal letto, e facendo una fatica immane mi precipito a prendere il cellulare sul comodino, per vedere se qualcuno mi aveva cercato. Noto subito due messaggi di Akito risalenti alle 8 e 50 di quella mattina. Hayama che si alza alle otto e cinquanta? Direi che c’è qualcosa di molto strano. Hayama che cerca me alle otto e cinquanta di domenica mattina? Direi che c’è qualcosa di stranissimo! Scendo ancora addormentata le scale per andare a fare colazione e appena spingo il tasto di richiamata per Hayama sento il campanello suonare.  Butto il telefono sul tavolo, senza nemmeno chiudere la chiamata e spalanco la porta davanti a me, trovandomi il mio amico biondo in tutta la sua bell…altezza con una bustina bianca della pasticceria ‘magnolia’, solo dopo aver notato il suo sguardo visibilmente sorpreso mi sono accorta di stare ancora in mutande e canottiera. Superato l’imbarazzo iniziale, me ne frego altamente e faccio come se nulla fosse.

“Ciao Sana!” Sorride smagliante… no, no aspettate, Akito Hayama sorride smagliante alle undici di domenica mattina con dei cornetti caldi in mano davanti alla porta di casa mia, c’è qualcosa di troppo strano.

“Che vuoi?” Chiedo alquanto scocciata.

“Si, grazie sto bene, e tu?” Ironizza varcando la soglia.

“Mi dici qual buon vento ti porta?”

“Sai Sana, io sono molto gentile e affettuoso…”

“Hayama dimmi che cazzo vuoi!” Mi inizio ad innervosire, prendendo la mia tazza di tè mattutina.

“Ok, senti, sai…domenica prossima pensavo che se fossi libera magari potresti venire con me, ad una festa …”

“Che festa?” Chiedo sospettosa.

“La festa di laurea di mio cugino ed il pranzo che si terrà subito dopo.” Sputa finalmente il rospo tornando il solito Hayama.

“Adesso si capisce cosa c’è sotto, e perché vorresti che venissi con te? Cioè, perché proprio io?” Continuo ad indagare certa che avrei comunque accettato.

“Perché sarà una di quelle solite feste pallose piene di parenti e ci saranno pochissime persone della nostra età e poi dai mi ci vedi a discutere con un gruppo di laureati? Io?”

“Haha, in effetti no, non hai la mia intelligenza!”

“Oh, si, hai ragione miss quest’anno verrò bocciata con otto debiti.”

“Idiota”

“Lo so. Comunque verrai?” Chiede speranzoso.

“Ok, un ultima domanda, perché non hai invitato Tsuyoshi?”

“Perché Tsuyoshi è un maschio…”

“Che affermazione intelligente, quasi non ci arrivavo da sola!”

“…e non potrebbe essere il mio ragazzo.” Confessa guardando terra.

“Bhe, sempre che tu non ci nasconda qualcosa.” No, aspetta Tsuyoshi non può essere il suo ragazzo perché lui è un maschio, ma io sono femmina! Mi stupisco della mia arguzia!

“No, scusami questo cosa vorrebbe dire? Non penso di aver capito molto bene.”

“Potresti fingere di essere la mia ragazza? Ti prego! È importantissimo!”

“Per quale assurdo e disdicevole motivo?” Chiedo imbarazzata e allo stesso tempo ancora inconsapevole di quelle parole.

“Vedi, l’ultima volta che sono stato da loro, mia cugina voleva a tutti i costi farmi uscire con una sua amica, una specie di mostro, ed io, non ero assolutamente intenzionato, per cui gli ho detto che ero fidanzato, e adesso lei vuole vedere la mia  ’FANTOMATICA’ fidanzata.”

“Scusa non puoi dirgli che vi siete lasciati?”

“Penso che abbia capito la mia farsa e mi ha teso un tranello, per cui sa che adesso stiamo insieme. ”

“Capisco.” Annuisco sedendomi sul divano e riflettendo ancora sulla sua proposta. Poi alzo lo sguardo e dico:

“Ok, ci sto, ma mi devi un favore.”

“Grazie Sana.” Mi scruta riconoscente.

“Niente, ed ora, per cortesia, fammi tornare a dormire. Sciò, sciò.” Lo faccio arrivare fino alla porta e poi gliela chiuda davanti, sarò stata un po’ brutale? Ma No.

“Bella canottiera comunque.” Sento urlare da dietro la porta riferendosi all’orsetto che copriva la superficie della maglia. Che scemo!

Devo ancora capacitarmi della situazione e, senza riuscire ad addormentarmi di nuovo, mi accendo una sigaretta, fumando fuori dalla finestra. Mando un messaggio a Fuka, invitandola a pranzo, e sento il telefono suonare. Rispondo e riconosco ancora una volta la voce di Akito.

“Che altro vuoi?”

“Ehm…bhe…ecco mi sono dimenticato di aggiungere che passeremo la notte lì…” Dice incerto. Attacco il telefono. Oh cazzo! Passare un giorno con lui mi manda in escandescenza, solo il pensiero di fingere di essere la sua ragazza mi provoca agitazione ma addirittura dormire insieme? Gli dei vogliono vedermi morta! Che poi, pensandoci bene, era già capitato che dopo un vecchio film e un po’ di pizza ci siamo addormentati come degli idioti, ma diamine, non era la stessa cosa! Per lo meno non nella mia testa! Il campanello suona per la seconda volta nell’arco di due ore interrompendo il flusso dei miei pensieri che ormai vagava in campi proibiti. Scendo le scale ed aprendo la porta mi trovo davanti Fuka, allegra come sempre nel suo completo rosa shocking che sfiora l’osceno. La faccio entrare stampandogli un bacio sulla guancia.

“Allora Sana, qual è il motivo di questa convocazione?”

“Devo dormire con Akito.” Ammetto.

“Cosaaaa? Certo che voi ragazzi d’oggi vi date subito da fare!” Urla sputando nel lavandino della cucina il succo d’arancia che stava bevendo.

“Ma che hai capito! Mi ha invitato alla festa del cugino e devo fingere di essere la sua ragazza.”

“E non sei contenta? Coglieremo al volo l’occasione!” Esulta allegra.

“Tu che c’entri?”

“Sana! Io sto facendo di tutto per farvi mettere insieme, per cui oggi andremo dritti a fare shopping, ti servirà un vestito per l’occasione!”

“Ma Fuka per favore! Già l’altra volta abbiamo comprato una quantità industriale di roba! Il mio armadio si lamenta!”

“Su, su fai la brava” Mi incita, provocando una mia sonora sbuffata.

                     ################# 

 

Salgo velocemente le scale dell’edifico scolastico, accennando segni di stanchezza dovuti ad un’estenuante giornata di shopping sfrenato con la mia migliore amica, quando una mano mi tocca la spalla.

“Sana?” La voce di Gomi riecheggia nel corridoio.

“Vaffanculo.”

“Sana, volevo chiederti…”

“Gomi, non rompere il cazzo e vattene.” Lo interrompo andandomene velocemente. Non so se lo avrei mai perdonato, ma sicuramente non lo avrei fatto oggi.

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Siamo già arrivati a giovedì, la mia ansia per Sabato sta crescendo,e mi sento agitatissima. Mi siedo al mio posto e noto uno sgargiante foglietto rosso sotto il banco, lo apro e distinguo subito la calligrafia di Gomi, vuole vedermi nel cortile a ricreazione, non so se andarci, Gomi non si è comportato affatto bene con me, ma ultimamente ha tentato svariate volta di scusarsi ed io non gliene ho mai dato la possibilità, picchiandolo, fuggendo o mandandolo al diavolo. Arrivo non appena suonata la campanella all’entrata, e lo trovo stranamente già lì, come ha fatto ad arrivare prima di me? Si avvicina lentamente, abbassa il capo:

“Ciao Sana, io volevo ancora scusarmi per cosa ho fatto l’altro giorno, so che non ci sono giustificazioni, e che mi sono comportato da vero stronzo, ma ti prego di scusarmi…”

Non lo interrompo, lo ascolto in silenzio.

“…se non mi vorrai perdonare ti capisco, e colgo l’occasione per confessarti che tu comunque mi piaci molto. Tutto qui. ”

Alza il viso, capisco che è dispiaciuto, so che non potrò mai dimenticare ciò che ha fatto, ed anche lui lo sa, ma in un modo o nell’altro l’ho perdonato.

“Ok Gomi, non preoccuparti più, mi dispiace, ma non posso ricambiare i tuoi sentimenti, adesso sono innamorata di un altro. ”Mi avvicino, gli poso un bacio all’angolo della bocca, e sorrido, sappiamo entrambi cosa vuol dire questo bacio, e sicuramente nessuno di noi immaginava che qualcuno avrebbe potuto fraintendere questo gesto. Sento la campanella suonare e mi dirigo verso la classe, trovo Akito fuori dalla porta, con lo sguardo scuro, cupo.

“Salve Sana, allora? Come è andata con Gomi?”

“Cosa? Come dovrebbe essere andata? Abbiamo parlato e ci siamo chiariti.”

“Ah, capisco ed il chiarimento conteneva anche un bacio rappacificatore?”

“Ecco appunto, non era un bacio, era una cosa tra amici.”

“E tu baci tutti i tuoi amici? Ma Sana, lo sai che ti dico? Che se succede qualcosa ti sta proprio bene, e non venirmi a chiamare, almeno ti impari e fare due volte lo stesso errore.”

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[Pov Akito]

 

Cammino deciso osservando il sole tramontare, rincasato dalla corsa pomeridiana. Soffia un leggero vento che mi sposta i capelli, e provoca dei brividi sulla mia pelle imperlata di sudore e coperta solo da una maglia a mezze maniche. Mi avvicino al cancello e solo ora scorgo una ragazza dai capelli rossi che corre verso di me. Si ferma, dei grandi goccioloni cadono dai suoi occhi, la osservo: gli occhi bagnati dal calde lacrime che rigano il suo volto, il fiatone per la corsa ed i capelli raccolti malamente. Sembrerà la scena di uno smielato film d’amore, ma quando fa così non posso far altro che asciugare le sue lacrime e stringerla tra le mie braccia, perdonandogli qualunque cosa.

 

PREMESSA: Sono sempre _Dangerous_Child ma ho cambiato Nick!

Spazzio dell'autrice:

guid:  Scusaci per il ritardo, d'estate aggiornare e scrivere e' sempre più difficile, speriamo che per il prossimo capitolo riusciremo ad aggiornare in tempo, e nel frattempo mi auguro che questo capitolo ti sia piaciuto. Baci!

xXx_Lady_Dark_xxx : Sono molto contenta che la storia i sia piaciuta, ecco un nuovo capitolo, spero ti piaccia! Ciao un bacione!

Bettinellina: Siamo contentissime che la storia ti piaccia molto e spero continuerai a seguirci, un bacione! =)

Dayan 18: Ciao cara! Siamo contente che tu abbia recensito anche questo capitolo! Scusaci per i ritardi! Spero ti piaccia! =)=) Un bacio enorme!

 

  
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