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Autore: mercutia    04/12/2003    2 recensioni
L'approdo su un'isola dagli strani poteri causa effetti "particolari" sulla ciurma di Rufy, risvegliando in loro sentimenti sepolti. Zoro e Nami in particolare vengono a trovarsi in una situazione difficile da equilibrare, sia per loro stessi che nei confronti dei loro compagni, di Sanji soprattutto.
Presi dalle difficoltà di un'attrazione forte quanto complicata, i ragazzi e i loro compagni si trovano prima intrappolati da una persona di cui si erano fidati, poi invischiati in un'avventura pericolosa per riavere la Going Merry e salvare un regno da un malvagio usurpatore.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Wet Fire


"Ho fame! Su quest’isola non c’è neanche uno scarafaggio!" disse Rufy scrutando intorno a sé ancora alla ricerca di selvaggina.
All’improvviso la foschia sembrò diradarsi, il cielo sopra i ragazzi si face purpureo e la nebbia cominciò come a piovere giù in piccole goccioline rosso fuoco.
"Il Wet Fire" sussurrò Nami osservando meravigliata lo spettacolo intorno a lei.
La foresta sembrava stesse bruciando, ma in realtà era solo bagnata da quella rugiada apparentemente incandescente.
I ragazzi erano tutti con naso all’insù a guardare increduli quello strano fenomeno spegnersi pian piano, quando si resero conto di essere circondati da una cerchia di uomini. Rufy, Sanji e Zoro si misero subito in guardia, ma gli uomini intorno a loro non erano armati: sembravano aborigeni, molti di loro avevano oggetti simili a quello che Nami e Zoro avevano trovato il giorno prima.
Una voce disse
"Siete i benvenuti"
La cerchia degli aborigeni si aprì facendo strada ai pirati e mostrando davanti a loro quello che poteva essere un antico altare sacro. I ragazzi si incamminarono verso quell’imponente costruzione avvolta dal fogliame e dagli anni. Ai suoi piedi un uomo molto anziano vestito come gli aborigeni, ma dai lineamenti molto più simili ai loro li salutò con un inchino
"Amici, avete superato la prova, siete quindi i benvenuti"
"Che prova?" domandò subito Rufy incuriosito
"Il Wet Fire"
I ragazzi rimasero senza parole, non capivano e non sapevano come comportarsi.
"Ora ci date da mangiare?" chiese Rufy guardandosi intorno alla continua ricerca di un po’ di cibo.
Zoro e Sanji, contemporaneamente, gli mollarono una sberla da dietro e Nami bisbigliò stizzita
"Rufy, un minimo di educazione!"
"Ma io ho fame" replicò Rufy mettendosi una mano sulla pancia che intanto aveva preso a brontolare sonoramente!
Il vecchio che li aveva salutati sorrise e disse qualcosa ad alcuni uomini che subito dopo si avvicinarono ai pirati portando vassoi fatti di foglie ricoperti di cibo di ogni genere. A Rufy si illuminarono gli occhi, allungò le braccia di gomma afferrando e divorando tutto quello che poteva mentre ancora gli aborigeni lo stavano portando. Nami vergognandosi tantissimo per lui si sentì in obbligo di chiedere scusa per quei modi così rozzi e incivili.
L’uomo davanti a loro continuava a sorridere bonariamente guardando Rufy abbuffarsi e poi invitò anche gli altri a mangiare "Prima che il vostro amico si mangi tutto!"
Doveva essere il capo della tribù, ma come mai aveva lineamenti così diversi da quelli degli altri abitanti dell’isola? E poi parlava così bene la loro lingua. Forse era lui la persona che cercavano, ma no, non poteva essere!
"Siete pirati vero?" chiese sedendosi accanto a loro.
"Suì!" rispose Rufy con la bocca piena.
"Siamo sulla rotta del Grande Blu, ma su un’isola abbiamo conosciuto una persona che ci ha chiesto di scoprire cosa si celava dietro la leggenda del Wet Fire e così ci siamo messi a cercare quest’isola" raccontò Nami
"Ma perché tutto questo mistero? Cos’è il Wet Fire?" Nami desiderava sapere tutto! Sarebbe stata la prima a diffondere al mondo intero la presenza dell’isola Kirishi!
"Oh, che ragazza curiosa! E’ una storia un po’ lunga, ora mangiate con calma, poi darò una risposta a tutte le vostre domande e voi alle mie"
La ciurma si rilassò un po’, ma ognuno, mentre mangiava, ripensava a quello che gli era successo da quando era sceso sull’isola… tranne Rufy che riusciva a pensare solo a quanto fosse buono quel cibo.
Usop non riusciva a capire cosa gli fosse successo: da quando aveva iniziato a camminare con Rufy in mezzo alla foresta era terrorizzato (più del solito intendo) In fondo non c’era niente di cui aver paura pensava C’era solo un sacco di nebbia, ma io avevo paura, mi sentivo in costante pericolo, nonostante poi fossi in compagnia di Rufy! Razionalmente capiva di poter stare tranquillo eppure avevo i brividi per la schiena. E’ stato davvero strano! Per fortuna è tutto finito! Alzò le sopracciglia, sorrise a se stesso e addentò un pezzo di carne.
Sanji guardava Nami, gli sembrava di averla inseguita per ore in mezzo alla nebbia, lei aveva detto di non essersi accorta di nulla e poi tutto quello strano discorso sul tempo che avevano fatto quando si erano ritrovati Se avessimo passato la notte qui me ne sarei accorto!... Buona questa roba, ma cos’è? Si girò verso il vecchio capo tribù e chiese la ricetta.
Nami sembrava l’unica a non rilassarsi, non aveva neppure voglia di mangiare, ma mordicchiava qualcosina qua e là giusto per non attirare l’attenzione soprattutto del troppo premuroso Sanji. Con la coda dell’occhio gettò lo sguardo verso Zoro: niente di insolito, sembrava il solito burbero spadaccino di poche parole. Questo come lo devo interpretare? Finge? Oh Zoro, non ti chiedo di essere esplicito quanto Sanji, ma come posso fare a capirti se tu te ne stai chiuso nel tuo guscio ermeticamente? Si ripeteva di continuo ormai che non ci doveva più pensare, ma sentiva ancora sulle labbra il calore di quelle del ragazzo. Dimenticare un bacio non è cosa facile… e i baci erano stati due! Arrossì pensando che il secondo se l’era andato a cercare proprio lei e per fortuna era arrivato Sanji o chissà cosa sarebbe successo Non è da me comportarmi in questo modo! Ma in quel momento Zoro mi è sembrato irresistibile! Ma non ci devo più pensare! Basta!
E infine c’era Zoro che, stravaccato a terra in una posizione di ultra relax, mangiava lentamente e si concentrava su tutto ciò che non fosse Nami, ma la cosa gli pareva così difficile: gira e rigira di riflessione in riflessione involontariamente il ricordo di quello che era successo gli si presentava davanti agli occhi della mente con tutto il suo carico di sentimenti e passioni. Una parte di lui la respingeva desiderando di cancellare tutto in fretta, ma l’altra parte conservava quelle immagini come il bene più prezioso. Una vena iniziò a pulsare sulla spaziosa fronte dello spadaccino, un sopracciglio tremava come in preda ad un tic nervoso Ma pensa te se un uomo come me deve ridursi in questo modo per una donna?

TO BE CONTINUED…

   
 
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