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Autore: Poncissimo    15/10/2005    7 recensioni
Nessuno si ricorderà di me. Beh, meglio così... La mia vita di scrittore comico è ricominciata ed iniziamo in grande con una parodia del 1° libro di HP... Spero di farvi ridere...
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Quando Harry si svegliò la mattina dopo si accorse di avere ancora qualche ago conficcato nella pelle. Maledicendo Hagrid e il suo ombrellino rosa (che sospettava avesse preso da un drink della sua misura), si alzò dal pavimento dove aveva dormito scoprendo di avere il mal di schiena.
“Harry, non ti preoccupare, ho l’incantesimo adatto...” disse Hagrid.
“No, per carità, NO!”
“Ma non ti piace la magia?”
“Purché non la usi contro di me, mi piace... quindi potrei anche io far spuntare una coda a Dudley oppure fargli sparire la Simmenthal dal piatto, dopo essere andato a scuola?”
“Sì, potresti, ma è contro la legge dei maghi... ed il Ministero della Magia è irremovibile sui casi di sparizione di Simmenthal... ma non credo ci sia problema per la coda”
Con il cuore alleggerito da tale delizioso prospetto e scegliendo in cosa trasformare suo cugino, si sedette sulla barchetta che li avrebbe condotti a Londra.
“Ma non hai un medicinale magico per il mal di schiena?”
“Sì, eccoti il Momendol e il Voltaren”
“Ma quelli sono rimedi Babbani!”
“Sì, ma noi ci mettiamo l’Idromele... peccato non diano gli ombrellini, collezionarli è la mia passione...”
Mentre Harry mandava giù compresse come se fossero caramelle sotto l’effetto dell’Idromele, arrivarono a Londra.
“Hai la lista delle cose per la scuola, Harry?”
“Sì... allora: un quintale di bacchette da contrabbandare, incassare i soldi delle scommesse clandestine sulle lotte degli Schiopodi...”
“Eheheh... quello deve essere mio, chissà come c’è finito... ah, ecco la tua lista”
“Una bacchetta, un calderone, libri di testo... ma tutte queste cose si trovano a Londra?”
“Sì, se sai dove andare... eccolo lì, il Paiolo Magico...”
Entrarono in un lurido pub pieno di gente e si avvicinarono al bancone.
“Oh, eccoti Hagrid! Sei qui per il nostro affare di calderoni provenienti da sud?”
“No, non dire queste cose davanti al ragazzo!”
Tutto il pub ammutolì.
“Harry... Harry Potter?” sussurrò il proprietario sull’orlo di un collasso.
Di colpo tutto il pub si avvicinò ad Harry, chiedendo autografi e cercando di stringergli la mano.
“Un suo grandissimo stimatore, Dedalus Lux”
“Ho sempre sognato di vederla, signor Potter”
“Salve, sono Maria de Filippi, perché non partecipi ad “Uomini e Donne”, faresti la tua figura. Oppure preferisci “Volere o volare”?”
“Buon g – g – giorno, s – s – signor Potter”
“Oh, buongiorno professor Raptor! Tutto bene dopo la caduta dalla scogliera di ieri notte?”
“C – c – certamente! M – m – mai stato così meglio!”
“Poraccio” sospirò Harry, mentre Maria de Filippi chiedeva a Raptor di fare un provino per “Amici”.
Uscirono sul retro del pub.
“Ma tutta sta plebaglia mi conosce perché gli ho fatto vedere i sorci verdi a Voldemort, non è così?”
“Non credo di essere la persona più adatta per dirtelo”
“Sì che lo sei”
“E va bene, la maggior parte di loro ti conoscono perché ad un anno hai fatto il testimonial per la ditta di pannolini della magica zia Domitilla”
“Ma è terribile”
“No Harry, tu sei una star!”
“Ok, mi ci abituerò. Che facciamo ora?”
“Arriviamo a Diagon Alley!” disse Hagrid battendo l’ombrello sui mattoni del muro che avevano davanti, i quali d’improvviso si mossero scoprendo un varco.
Harry avrebbe voluto avere trecentosessantadue occhi per vedere tutto, purtroppo da “Occhiolungo”, negozio per collezionisti, ne avevano di tutti i tipi (di biscia, di lince, di anatroccolo e di colibrì), ma non umani. Harry, quindi, dovette accontentarsi dei suoi quattro.
“Ora andiamo alla Gringott. La banca dei maghi. Inespugnabile, neanche io e Tom ci abbiamo provato, il che è tutto dire”
Dentro c’erano un sacco di creature che ad Harry ricordavano i premier Babbani, ma che invece erano folletti.
“Camera blindata 713, c’è la Lei – Sa – Cosa – e – Se – Non – Lo – Sa – è – Un – Po’ – Tocco, e poi c’è la camera blindata del signor Potter, qui presente...” annunciò Hagrid.
“Oh, il bambino dei pannolini di zia Domitilla!”
Fecero una folle corsa nei sotterranei fin quando non arrivarono alla camera blindata di Harry.
Dentro era piena zeppa di Galeoni, Falci e Zellini.
“I tuoi ci sapevano fare, eh! Hanno insegnato così tanti trucchi a me e Tom... ricordo in particolare una partita di Burrobirre dalla Russia... che affare...”
Dopo andarono alla camera blindata 713, dove il contenuto era un pacchetto di patatine.
“E questa è una camera superblindata?” chiese Harry stupito.
“Chi ha messo qui le patatine? Sono scadute il 28 febbraio nel 1671... beh, non ha mai fatto male a nessuno mangiarle... comunque Harry la camera è blindata per quello!”
Al centro della stanza stava una scatoletta di tonno.
“No, non quella!”
Ora Harry lo vedeva. Un pacchettino sudicio lungo 6 centimetri... cosa poteva contenere?
“Niente di illegale! So che lo stai pensando... ma non si tratta di Galeoni falsi in pacchetti di patatine scadute ed in scatolette di tonno... ops... questo non lo dovevo dire... proprio no”
Si sedettero sul carrello ed in pochi minuti erano di nuovo al punto di partenza.
“Scusi, dovremmo scendere” sussurrò Hagrid all’Unci – Unci.
“Però... se potessi avere... l’autografo di Potter... sa, è l’idolo di mio nipote... ci è cresciuto con quella pubblicità!”
Dopo aver comprato libri, calderoni ed addirittura una candida civetta lavata con Perlana, Harry si avviò da Olivander, il costruttore di bacchette. Per strada veniva additato da tutti, tre bambini sugli otto anni gli avevano chiesto l’autografo ed un ragazzino di sette si era accontentato di leccare le impronte di fango delle scarpe di Harry. Non tutti erano però entusiasti di Potter: un ragazzo incontrato da Madame McClan, appena avuto il sospetto si trattasse di lui, non esitò a sputargli in faccia.
“Oh, signor Potter! Mi chiedevo quando sarebbe arrivato!”
Era Olivander, il costruttore di bacchette, che subito iniziò a proporgli alcuni modelli.
“Provi questa, acero della val di fiamma, cuore di corda, collezione Stradivari... no, proprio no... e questa? 11 pollici di farina, cuore lievitato naturalmente, modello De Cecco, va a ruba... niente! Quella del marmo di Carrara del Mosè nemmeno la proviamo, però ti informo che esiste per facilitare la comprensione della battuta arzigogolata”
Harry non ci stava capendo niente, non che fosse una gran novità.
Olivander provò con Harry migliaia di bacchette, da quelle Lavazza Dek a quelle Kinder Colazione Più, ma nessuna sembrava andare bene per Harry, tanto che il povero negoziante era sull’orlo di una crisi isterica.
“Vabbè, prova questa, se non va bene non rompere che non posso stare a giornate dietro un testimonial di pannolini”
Ma questa era la bacchetta giusta. Olivander era molto impressionato, e spiego ad Harry il perché: “E’ curioso che la fenice dalla quale proviene la piuma che forma il nucleo di questa bacchetta abbia fornito altre due, e solo due piume per bacchette”
“E a chi appartenevano queste due bacchette?” chiese Harry tra l’incuriosito e l’intimorito.
“Qui arriva il curioso: una delle due è andata a zia Domitilla, la tua datrice di lavoro! Che scoop, ne parleranno per giorni al Paiolo Magico!”
“E l’altra?” chiese Harry speranzoso di avere un “coetaneo di bacchetta” che non fosse zio Ignazio. “Mi pare fosse andata ad un certo Tu – Sai – Chi, ma quello era abbastanza ovvio”
“C’è modo di bruciare la pellicola della pubblicità?” chiese Harry ad Hagrid.
“No, hai voluto fare quello spot ed ora te lo tieni. Come direbbe Silente: un uomo che torna sui suoi passi dimostra di avere un io sconosciuto a se stesso”
“E che vuol dire?”
“Mboh! Comunque questo è il biglietto per il treno della scuola. 1° settembre, ore 11, King’s Cross, binario nove e tre quarti. Mi raccomando, teniamoci in contatto... Videochiamami!”
“Videochiamalo!” urlò di rimando tutto il paese.

**************

Un mese di attesa, dovuto a:
1) Inizio della scuola
2) Problemi alla linea telefonica ed ADSL Alice
3) Varie ed eventuali
Ho dato fondo alla mia scorta di battute, anche se nascondo ancora qualche asso nella manica... Grazie per le recensioni!

Francesca Akira89 Guarda questi giovani d’oggi che non sanno nemmeno lollare. Buawawawaaaaaa
Dk86 Con Olivander ce l’ho messa tutta, non progettavo niente di che. Possiamo dire che ti dedico il capitolo? :P
Triskael Un nuovo venuto nella mia cerchia di lettori... sarai contento di sapere che nell’istante nel quale ho letto il tuo messaggio ho trovato come inserire le Zanzare nella storia... attendi fino al capitolo 7...
Daewen Harry – Camaleonte non penso lo vedrete più nella prima parodia, apparirà di sfuggita nella seconda ma credo che nella terza i sofficini giocheranno un ruolo chiave
Bilalla Possiamo dire che il latino di Hagrid si avvicina molto al mio XD
Diddlina_4ever Scrivere è umano, stupire è Poncistico
lunatiKa In caso abbia bisogno una versione, so chi contattare XP
MelanieChan Supersofficino version? Vi sto facendo rasentare la follia, obiettivo raggiunto

Per contattarmi: MSN Messenger poncio2xl@hotmail.com, e-mail poncio2xl@libero.it
  
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