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Autore: Leonhard    21/08/2010    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Light avesse vinto la partita con Near? O meglio, se avesse tenuto la bocca chiusa, davvero non avrebbe incontrato altri avversari? Prima fanfic su Deathnote, siate clementi.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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     2. Ceneri

Demegawa era morto. Takada era morta. Mikami era morto assieme ai membri dell'SPK. Quando si trovò senza portavoce, Light quasi rimpianse la sua decisione. Ma erano delle vittime essenziali per la riuscita del suo piano. Delle pedine sacrificabili, se vogliamo. Ma ora non avrebbe più ucciso innocenti: ormai non c'era più nessuno che potesse contrastarlo. Ogni mattina, ordinava a Misa di scrivere ininterrottamente nomi sul quaderno, ma specificando bene di fissare la morte di uno su tre in giorni strategici ogni settimana.

Il quartier generale, quando vide che le morti erano ricominciate, fu ad un passo dallo sciogliersi e di accettare l'esitenza di Kira, ma Light stesso non fu d'accordo ed annunciò che lui avrebbe continuato a dare la caccia all'assassino di Ryuzaki e di Watari, finchè uno di loro due non fosse morto. Ed i suoi compagni, obbedienti, rimasero al suo fianco, anche se non sapevano mai con precisione cosa fare.

Non passò molto tempo che Kira fu accettato in tutto il mondo. Il web si riempì di siti riconosciuti validi dai corpi di polizia di tutto il mondo contenenti volti e nomi di tutti i criminali catturati. Non che gli servissero i nomi, dal momento che era Misa a scrivere...

Lei scriveva solo la mattina presto e la sera tardi, distribuendo le morti della giornata ad orari a caso, in modo che non ci fosse nessuna pista, né filo logico. Elle, Near e Mello gli erano bastati: si era divertito un mondo con loro, ma molte volte si era sentito quasi con le spalle al muro o non aveva avuto altra scelta che sperare nel silenzio delle persone con cui aveva avuto a che fare.

Non gli era mai piaciuto dipendere dagli altri: preferiva tenere sempre sotto controllo la situazione, in modo da sapersi regolare di conseguenza. Anche se inconsapevolmente, con Elle aveva fatto così e aveva funzionato perfettamente: ne era prova la sua bara. Quel mattino, anzichè andare al lavoro, fece una cosa che non aveva mai più fatto: si diresse al cimitero dove era sepolto Ryuzaki. Con lui, l'unica cosa che aveva fallito era stata scoprire il suo nome. Non aveva idea di quale potesse essere e dubitava molto che Rem, quando l'aveva ucciso, avesse scritto il suo nome subito accanto a quello di Watari. Se la ricordava perfettamente, la lapide del suo miglior avversario: vuota, liscia, senza foto né scritte. Arrivò al cimitero e si avviò verso il posto, seguito da Ryuk.

"Dove stai andando, Light?" chiese, con la sua voce ultraterrena. Lui sospirò.

"Mi annoio, Ryuk" rispose. "Vado a trovare Ryuzaki: magazi potrò farmi quattro risate alla faccia sua". Lo odiava. Eccome se lo odiava. Aveva avuto quello che si meritava, ma lo odiava. Lo rispettava come avversario, ma lo odiava. L'unica persona che, se fosse stata in vita, avrebbe ucciso non una, non due, ma cento, mille, diecimila volte, anche se fosse stato una persona innocente. Il telefono squillò quando fu davanti alla lapide. Era Matsuda.

"Pronto?".

"Light! Presto, corri qui!" esclamò la voce affannata del poliziotto. Lui sospirò e riattaccò, avviandosi verso l'uscita del cimitero.

"Che diavolo sarà successo adesso?".

 

"La Wammy's House! La Wammy's House ha chiuso i battenti!". La notizia provocò a Kira una forte sorpresa, dal punto che, per un secondo, non si mise a ridere sguaiatamente.

"Come sarebbe a dire?!?" esclamò. Ide e Aizawa annuirono gravemente.

"Dopo la morte di Near, la Wammy's House ha dichiarato che non avrebbe mai più provato a contrastare Kira ed ha spedito tutti gli orfani che aveva in comuni orfanotrofi. Là dentro non riceveranno mai le nozioni base neccessarie per diventare successori di Elle" disse Mogi. Siamo rimasti solo noi cinque a dare la caccia a Kira. Cinque uomini in tutto il mondo.

(Non sono niente per me cinque uomini) pensò. (Ma non posso ancora ucciderli: non ho la certezza che siamo soli).

"Accidenti, speravo che sbucasse fuori qualcun altro come lui a darci una mano..." si lamentò Matsuda, passandosi una mano tra i capelli corvini. "Mi costa molto dirlo, ma ho paura che Kira abbia vinto: non possiamo catturarlo solo noi cinque, non abbiamo le risorse per farlo".

"Matsuda!" rimproverò Aizawa, irritato. Il giovane si volse verso di lui.

"Dai un'occhiata alla realtà mettendo da parte il tuo orgoglio, per una volta!" rispose. "Ma non lo vedi? La Wammy's House ci ha chiuso la porta in faccia, così come la polizia di tutto il mondo hai i soldi per un'attrezzatura come quella che avevamo quando lavoravamo con Elle? E per mantenerla? Li hai?". Aizawa si ammutolì, riconoscendo che il collega aveva ragione.

"Non ci sto" disse Ide. "Non lascerò che Kira rappresenti la legge: siamo noi la legge e lo fermerò, anche se dovessi rimetterci la pelle!".

"La Wammy's House ha agito correttamente" disse Light. "Rifletteteci: Ryuzaki arrivava da lì e Nera e Mello erano le punte di diamante di quell'orfanotrofio. Una volta morti, è ovvio che si tiri fuori, non avendo più nulla con cui attaccare. Inoltre, se Kira dovesse andare in quell'orfanotrofio farebbe una strage, dal momento che ha gli occhi dello Shinigami".

"Ha gli occhi dello Shinigami?!?" esclamò Aizawa. "Scusa come lo sai?".

"Ho modificato i loro siti" disse. "Ed aggiunto ai nomi dei carcerati qualche ideogramma in più. Ma Kira è comunque riuscito a sterminare un carcere. Ne deduco che deve aver fatto lo scambio degli occhi, oppure deve aver ceduto il suo quaderno a qualcuno ordinandogli di fare lo scambio".

"Ma così ci troviamo davanti un nuovo Kira!" esclamò Matsuda. Light scosse la testa.

"È improbabile" disse, prima di rivolgersi a Ryuk. "Shinigami, cosa succede quando si cede il quaderno a qualcuno?" Ryuk, trattenendo a stento le risate, gli rispose.

"Quando un possessore del Deathnote lo cede a qualcun altro, tutti i ricordi relativi ad esso scompaiono, assieme alla capacità di vedere lo Shinigami al quale esso apparteneva in precedenza" snocciolò. Non gli sembrò molto neutrale ciò che stava facendo, ma doveva per forza schierarsi con qualcuno, in quel momento. Light annuì, recitando alla perfezione la parte di Elle.

"Ed esiste un modo per disfarsi del quaderno senza tuttavia perderne i ricordi?" chiese. Ryuk scosse la testa.

"Per recuperare i ricordi relativi al quaderno, bisogna toccarlo" disse. "Ma non appena l'ex possessore lo lascerà, i ricordi svaniranno" disse.

"Se non ha fatto lo scambio degli occhi, può aver fatto solo una cosa" disse Light, tornando a rivolgersi ai suoi colleghi. "Ha ceduto il suo quaderno a qualcuno solo per fargli fare lo scambio degli occhi e poi gli ha ordinato di prestarglielo, tenendosi per sè solo poche pagine. In questo modo, il Kira con gli occhi dello Shinigami può uccidere anche senza quaderno e senza perdere gli occhi, mentre il vero Kira avrà i ricordi finchè ha il quaderno in mano, per poi disfarsene quando più gli farebbe comodo".

"Questo vuol dire che le indagini si potrebbero complicare!" esclamò Ide. Light annuì.

"Già: per quello che ne sappiamo, Kira può essere chiunque e nessuno nello stesso tempo" disse. Improvvisamente Mogi si alzò di scatto.

"Ehi! Guardate tutti!" esclamò. Il gruppetto si sporse sulla pagina del quotidiano. "C'è scritto che la Wammy's House chiuderà i battenti, ma che scaglierà verso Kira un'ultima persona". Light prese il giornale.

"E chi è?" esclamò. "Se arriva dalla Wammy's House, possiamo cercare di contattarlo e proporgli di lavorare assieme a noi".

(Ancora?) pensò. (Ma non è bastata la fine che hanno fatto Ryuzaki, Mello e Near? Evidentemente no). Si volse e sorrise. (Mi sa che è arrivato il momento di far capire a tutto il mondo una volta per tutte che nessuno è in grado di ostacolarmi).

"Ah, vediamo il notiziario" disse Matsuda, indirizzando il telecomando verso il televisore al plasma. Davanti agli occhi del quartier generale giapponese comparve un ragazzo. Poteva avere sui diciassette anni, alto e magro, con folti e lunghi capelli castani. Accanto al suo volto, in sovraimpressione, c'era scritto il suo nome: Daniel Jam. Anzò lo sguardo verso la telecamera. Due occhi grigi e gelidi guardarono l'intero giappone.

"Sono qui per annunciare solo una cosa" disse. "Io manderò Kira sulla forca, senza nessun errore". Detto ciò, il ragazzo si alzò dalla poltrona e scomparve dal tavolo ripreso. All'interno dell'appartamento di Light ci fu prima un attimo di solenzio, poi mormorii sommessi. Light era rimasto paralizzato, a guardare la TV con occhi sbarrati.

(Cosa?) pensò. Nei suoi occhi si accese una luce folle, mentre un ghigno prefido comparve sul suo volto. Era finalmente arrivato il momento di tornare in campo per l'ultima partita contro la Wammy's House.

Contro Elle.

 

BEH, RAGAZZI. STO PROVANDO A FARLA PROCEDERE, MA NON SO FINO A CHE PUNTO LO STO FACENDO BENE. FATEMI SAPERE SE C'E QUALCOSA CHE NON VA O QUALCHE MIO ERRORE.

CIAO A TUTTI!

   
 
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