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Autore: Vale11    22/08/2010    14 recensioni
La caposcuola Hermione Jane Granger aveva molto ascendente sugli studenti di Hogwarts, soprattutto da quando era finita la guerra. E Draco Lucius Malfoy stava cercando di sopravvivere al suo settimo anno. Non è mai stato da lui prenderle e non ridarle, non è mai stato da lui non reagire, non è mai stato da lui starsene buono e subire. Lo vide voltarsi un momento verso di lei, prima di affrontare le scale che portavano alla torre di astronomia. Lo vide reggersi al corrimano per costringere le gambe ad affrontare gli scalini, il braccio sinistro attaccato al petto. Non lo vide mai abbassare gli occhi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Draco Malfoy non credeva di aver mai tenuto una mano sulla faccia tanto a lungo, gli si stava fondendo col naso. E non capiva come avesse potuto lasciarsi convincere.

Non mi sono lasciato convincere!

Hermione Granger riusciva ad essere estremamente convincente, quando voleva.

Si, ma non mi sono lasciato convincere!

Ed anche per una sciocchezza come quella era riuscita a fargli cambiare idea.

Ma non…

“Draco, puoi scollarti la mano dal viso? Guarda, che così stai meglio!”

Draco le lanciò un’occhiata che valeva una pugnalata, guardò la Grifondoro mettergli il broncio. Ma si staccò la mano dalla faccia.

Era sabato.

C’era la neve.

Mezza Hogwarts era nel parco a godersi il pomeriggio libero.

Ed Hermione l’aveva convinto ad uscire con lei senza gelatina.

 

“Avrei potuto uscire con un sacchetto di carta deambulante, se l’avessi saputo”

Hermione incrociò le braccia al petto in un modo che somigliava pericolosamente a quello di Molly Weasley.

“Ho levato la mano dalla faccia, Granger”

Lo vorrei io, un sacchetto di carta.

Hermione si fermò, voltandosi verso di lui. Gli prese il mento fra le dita, costringendolo a guardarla. Non aveva più i capelli incollati, immobili. Ora erano morbidi, si muovevano, erano vivi. E un ciuffo continuava a trovare la sua strada verso il suo occhio sinistro.

Occhi grigi e capelli biondi.

“Si, direi che è un bel miglioramento”

Gli passò un dito sulla linea perfettamente diritta del naso, la lasciò fare.

Lo baciò.

Ok, potrei stare anche senza sacchetto di carta. Magari mi ci abituo.

Poi sentì qualcosa di terribilmente freddo infilarglisi nella camicia. Nella schiena.

Hermione si staccò, iniziò a ridere.

 

Draco era immobile davanti a lei, come se una gruccia gli si fosse piantata fra le scapole.

Mentre la neve che Hermione gli aveva infilato nel colletto si scioglieva contro il calore del suo corpo.

Vedi coscienza. Anche i Malfoy emanano calore.

La coscienza non rispose. Draco ghignò.

 

Se lo sentì cadere addosso quasi istantaneamente, le si era lanciato sopra senza che lei nemmeno se ne accorgesse. Rise.

“Che animale sei, Draco? Una specie di felino?”

Un grosso felino bianco. Una specie di tigre albina.

Draco fissò il contrasto che i suoi capelli castani creavano col bianco abbacinante della neve sulla quale l’aveva gettata. Rispose ghignando a canini scoperti.

“O un furetto?”

Il ghignò diventò una smorfia. Hermione rise: mai avrebbe pensato, in vita sua, di vedere Draco Lucius Malfoy metterle il broncio.

 

“Questo era un colpo basso, Granger. La mia autostima potrebbe incrinarsi”

“Non hai senso dell’umorismo Malfoy?”

“No, ma trasudo sarcasmo

“E neve, dalla schiena”

“Potrei perdonarti per avercela infilata”

“Oh, e cosa dovrei fare per avere tale onore?”

Hermione sorrise, leccandogli il labbro inferiore. Draco resistette alla tentazione di usare il metodo che la Grifondoro aveva già sperimentato su di lui per chiudergli la bocca.

Stanotte dormi con me

Le chiuse la bocca anche senza usare il suo metodo. Muta.

 

Hermione fissò quelle pozze grigie che si confondevano col cielo di novembre. Certo, dentro quella pretesa c’era tutto ciò che da essa ci si poteva aspettare. Ma ci vedeva anche un’altra cosa. Una richiesta di aiuto, sepolta sotto tonnellate di neve ghiacciata. Una richiesta di compagnia che non si sarebbe mai sentita di evadere. Gli guardò i capelli bagnati di neve, per la seconda volta nel giro di pochi giorni. Se li ricordò macchiati di sangue. Represse un brivido.

Draco Malfoy era una persona invernale, l’incarnazione vivente della stagione più fredda dell’anno.

La mia stagione preferita.

Lo fissò.

“La neve ti dona, Draco”

“E’ un si?”

Annuì, chiudendogli la bocca.

 ---

 

Corto come una morte rapida, lo so. Il prossimo sarà più lungo! Come faccio a saperlo? Perchè lo scrivo io. No, dicevo. Ecco.

 

VeraAuxilia: Oilà, felice di averti fatta felice! Non contare fino a 5 però, di solito non funziona e poi ci si resta male. :D Questo dialogo ti è piaciuto?

Lightofmyeyes: Sarai accontentata! O per lo meno, ci provo... :D

Barbarak: Ottima similitudine, quella del vaso! Assai. Esatto§: non volevo creare problemi col trio dei miracoli, mi avrebbe fatto fatica risolverli dopo -pigrizia mode on- E avrai i tuoi capitoli, tutti quelli che vuoi :D

Prettyvitto: Assolutamente si! Le ferie mi hanno fatto bene!

Paula: Oddio, sono lusingata. Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento. *_*

 

GRAZIE, VI AMO E VI ADORO COME LA PAPPA COL POMODORO!

  
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