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Autore: arylupin    23/08/2010    9 recensioni
La frase più famosa di tutta la saga di Harry Potter nella vita del mio Malandrino preferito: Remus Lupin.
Come quella volta che una densa nube di fumo viola fu vista uscire dalle finestre della stanza del dormitorio dei ragazzi del primo anno di Grifondoro, cioè dalla stanza di James, Sirius, Peter e Remus. Quando fu di nuovo possibile vederci, i quattro ragazzi notarono un piccolo gufo della scuola appollaiato sul letto di Remus. Il biglietto che portava legato alla zampetta diceva: 'Signor Lupin, è pregato di presentarsi immediatamente nel mio ufficio per essere condotto dal preside. È una questione urgente. Minerva McGranitt vicedirettrice.'
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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GIURO SOLENNEMENTE DI NON AVERE BUONE INTENZIONI

Cap 2: Il fumo viola




Remus John Lupin era un bambino calmo e pacifico, fin troppo forse, ed era anche molto fortunato.
Da quando era piccolo era sempre stato convinto che sarebbe finito alla scuola per magia e stregoneria più famosa del mondo, ma da quando, quattro anni prima, un licantropo aveva invaso la sua vita lasciandovi un ricordo fin troppo vivido le sue certezze erano vacillate.
Per sua fortuna però Hogwarts era diretta dal più grande preside di tutti i tempi, e anche Remus, nell’estate dei suoi undici anni, ricevette la sospirata lettera:

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Direttore: Albus Silente
(Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Conf. Internaz. Dei Maghi)

Caro signor Lupin,
siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
La informiamo altresì che siamo a conoscenza della Sua particolare condizione e abbiamo già pianificato come conciliare la Sua licantropia con le normali attività scolastiche senza arrecare danno a Lei o agli altri studenti. Siamo a sua disposizione per illustarLe nei dettagli le misure che adotteremo qualora vorrà unirsi ai nostri studenti.
I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non otre il 31 luglio p.v.
Con ossequi,
Minerva McGranitt
Vicedirettrice



Si era quasi rassegnato a frequentare una scuola babbana a vita, e il ricevere la lettera di Hogwarts fu una gioia immensa per lui. Voleva dire cambiare pagina, lasciare i vecchi e antipatici compagni, imparare ad usare una bacchetta, studiare tutte le creature magiche che popolavano le storie che gli raccontava sua mamma.
Significava poter entrare in quel mondo a cui sentiva di appartenere e che il morso di Fenrir Greyback aveva rischiato di allontanare per sempre.

La decisione di lasciare che Remus frequentasse Hogwarts non fu facile. La paura che la luna piena potesse portare con se danni immensi e il timore che se scoperto il giovane Lupin potesse incorrere nel dileggio dei compagni dovettero essere contrapposti alle rassicurazioni del preside. Albus Silente fu così disponibile che accettò di andare a trovare i signori Lupin per informarli di persona che sarebbe stato piantato un Platano Picchiatore a guardia di un passaggio segreto diretto a una vecchia casa abbandonata dove il lupo poteva sfogarsi a suo piacimento, inoltre Madama Chips stava già frequentando un corso di specializzazione per le ferite inferte e autoinferte da un lupo mannaro.

Il 1 settembre 1971 fu una data indimenticabile per Remus. Si imbarcò dal Binario 9¾ salutato amorevolmente dai suoi genitori, attraversò il lago sulle barche incantate, fu smistato a Grifondoro, patria dei nobili e coraggiosi, la luna piena era lontana ancora 5 giorni, conobbe dei nuovi compagni che non lo prendevano in giro, andò a dormire in un letto caldo con la pancia ben piena di ogni prelibatezza che il banchetto di inizio anno aveva sfornato.

Il 1 settembre 1971 fu una data indimenticabile per Remus. Fu l’inizio di 7 anni di supplizio.
Le cause di tutte le sue pene si chiamavano: James Potter, Sirius Black e Peter Minus. Ad essere sinceri Peter non era troppo straziante, era solo un po’ zuccone e bisognoso di aiuto coi compiti, ma Sirius, con quell’aria da superiore e quei modi arroganti era irritante, mentre James, con la sua eterna voglia di fare amicizia era una tedia. Remus chiedeva solo di poter studiare in pace le lezioni, per imparare a diventare un bravo mago, standosene calmo e tranquillo nel suo angolino. Nonostante le sue buone intenzioni, però, si trovava spesso nel mezzo dei casini combinati dai suoi compagni di stanza senza sapere come ci era finito.
Come quella volta che una densa nube di fumo viola fu vista uscire dalle finestre della stanza del dormitorio dei ragazzi del primo anno di Grifondoro, cioè dalla stanza di James, Sirius, Peter e Remus. Quando fu di nuovo possibile vederci, i quattro ragazzi notarono un piccolo gufo della scuola appollaiato sul letto di Remus. Il biglietto che portava legato alla zampetta diceva:

Signor Lupin,
è pregato di presentarsi immediatamente nel mio ufficio per essere condotto dal preside. È una questione urgente.
Minerva McGranitt vicedirettrice.



“Perché io?” chiese Remus ai compagni. “Questo pasticcio è colpa vostra!”
“E lo chiedi a noi? Cosa combini quando sei solo soletto? Scommetto che non sei un santarellino come vuoi farci credere” rispose Sirius.
“Quando sono solo, e purtroppo capita raramente” riprese guardando storto James, “studio, e non credo di meritarmi un richiamo dal preside per questo!”
“E poi perché devi andare dalla McRacchia prima? Noi siamo sempre convocati direttamente nell’ufficio di Silente” disse James.
“Si, è vero” gli vece eco Peter.
“Siamo passati dalla Mc solo la pr... Non dirmi che dopo tre mesi di scuola questa è la prima volta?” aggiunse sbalordito Sirius.

Remus guardò in cagnesco (volevo dire in lupesco...) i suoi compagni poi uscì dalla stanza senza degnarsi di rispondere alle loro illazioni.
In effetti, però, era esattamente come avevano detto loro: era la prima volta che andava nell’ufficio di Silente, e la professoressa McGranitt aveva il compito di accompagnarlo.
Giunti davanti ai gargoyle del secondo piano la professoressa proclamò la parola d’ordine: “salame al cioccolato”.
Il gargoyle fece una smorfia divertita e rimase al suo posto “Ci sei quasi professoressa, ma il quasi non basta!”
“Oh, e va bene!” rispose stizzita, “salame di cioccolato!”
Questa volta la statua si spostò mostrando la scala a chiocciola che conduceva all’ufficio del preside.
“Da qui può proseguire da solo, Lupin.”
“Mi scusi professoressa, cosa sarebbe un salame di cioccolato?”
“Lasciamo perdere per favore! Albus e la sua mania per i dolci. Da quando è tornato dall’Italia trova parole d’ordine una più assurda dell’altra!”. La donna girò sui tacchi e tornò nel suo ufficio.

Remus salì titubante sul primo scalino, poi la scala cominciò a ruotare portandolo sempre più in alto, e presto si trovò davanti alla porta di Silente col cuore che batteva a mille per l’emozione. Con mano tremante bussò alla porta.
“Avanti”.

Il ragazzo fece un lungo respiro per calmarsi e trovare il coraggio, quindi abbassò la maniglia e aprì la porta. Quando entrò nella grande e spaziosa stanza circolare restò incantato dai molti oggetti magici, dai quadri di tutti i vecchi presidi di Hogwarts e dalla fenice Fanny.
Dalla scrivania vicino alla finestra arrivò la voce del preside che lo distolse da tanto incanto e lo riportò alla dura realtà del perché era li.
“Ben arrivato ragazzo mio! Ho proprio bisogno di scambiare due chiacchiere con te.”
“Professore, ecco, io... mi permetta di spiegarmi...” disse Remus timoroso, ma ora che era riuscito a ritrovare l’uso della parola continuò tutto d’un fiato nel raccontare la sua versione dei fatti. “Io non c’entro niente col fumo viola, è stata un’idea di Sirius quella di aggiungere il rosmarino nell’estratto di scaglie diOgopogo, e James ha pensato che un Fuoco d’Artificio Filibuster con Innesco ad Acqua poteva sostituire il fuoco perché Peter si era dimenticato il barattolo con la fiamma trasportabile nell’aula di Pozione anche se lo avevo detto io che non avrebbero ottenuto la pozione per far crescere i foruncoli in quel modo però loro non mi hanno dato retta e...”
“Calma giovane amico, non ti ho chiamato per parlare di fumi viola.” Silente rideva sotto i baffi argentati, evidentemente divertito da quello sproloquio, ma non voleva saperne troppo altrimenti avrebbe dovuto prendere provvedimenti molto seri.
“Ah...”
“Ti ho chiamato qui perché mi hanno riferito, e anch’io ho potuto notare, che sei un ragazzo molto studioso e molto tranquillo.”
“Faccio del mio meglio signor Preside, ma non capisco allora perché sono qui.”
“Oh, non fraintendermi, ma sei qui proprio per questa tua calma.”
“Non capisco...” Remus era totalmente confuso da quelle parole.
“Remus, entrambi conosciamo la tua particolare situazione. E questa non deve pesare sulla tua vita più del necessario. Non voglio illuderti dicendoti che andrà sempre tutto bene. Entrambi sappiamo come i licantropi vengano spesso emarginati ingiustamente. La tua vita futura sarà molto più carica di difficoltà rispetto ai tuoi compagni.”
Remus era ora totalmente dipendente dalle parole di Silente.
“Remus,” continuò il vecchio mago, “il tuo autocontrollo è ammirevole, ma vorrei che tu tenessi a mente la tua età. Hai solo undici anni, hai il diritto di divertirti e di farti degli amici. Hai il bisogno, come qualunque altro adolescente, di lasciarti andare e di compiere semmai qualche marachella. I tuoi anni ad Hogwarts passeranno fin troppo in fretta, credimi. Qui hai la possibilità di essere un ragazzo normale, con dei compagni, senza dover preoccuparti troppo del lupo che è in te. Ci siamo noi a tenerlo sotto controllo per te. Goditi la tua giovinezza.”
“Vuole che studi di meno, professore?” Il giovane Lupin aveva quasi paura del vero significato delle parole del preside, erano troppi anni ormai che era stato costretto a crescere oltre la sua età.
“No, ragazzo, voglio che ti faccia degli amici.”
“Ma se poi scoprono il mio segreto, o peggio se faccio del male a qualcuno?”
“Questi primi pleniluni dovrebbero averti dimostrato che le misure adottate dalla scuola sono efficaci. E non devi mai sottovalutare il potere di una vera amicizia.”
“Ecco, e se...”
“Remus J Lupin, i patti erano che saresti venuto in questa scuola come qualsiasi altro ragazzo, salvo poi un salto ogni tanto nella Stamberga Strillante. Ora devi tener fede a quel patto e, come qualsiasi altro studente, devi studiare certo, ma anche fare amicizie e divertirti. Avrai tempo una volta fuori dalla scuola per fare l’adulto. Goditi i tuoi anni!”
Remus si sentì come trapassato dagli occhi azzurri di Silente, che gli infondevano coraggio, sicurezza ma che nello stesso tempo lo facevano sentire nudo e piccolo.
“Remus, quali sono le tue intenzioni?”
Il ragazzo all’improvviso trovò molto interessante la punta delle sue scarpe. Il silenzio nella stanza era opprimente, e sapeva bene che toccava a lui romperlo con una risposta sincera, perché una bugia sarebbe stata subito scoperta. Passarono vari minuti in cui il preside rimase rispettosamente ad aspettare che il ragazzo elaborasse i propri pensieri, fino a quando non fu pronto per guardare il vecchio mago negli occhi e dire la sua risposta.
“Accetto il patto Signore.”
“Giuramelo.”
Remus si fece pensieroso e decise di osare il tutto per tutto. “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!”
“Ben detto figliuolo!” Gli occhi di entrambi ora ridevano.
Quegli ultimi minuti erano stati ricchi di emozioni e avevano spalancato per il giovane Remus un nuovo mondo da vivere e assaporare in pieno.

Prese congedo dal professor Silente col cuore molto più leggero di quando era entrato in quel bell’ufficio circolare.
Era ormai alla porta quando fu richiamato dal preside: “A proposito signor Lupin, non so cosa intendesse dire all’inizio del nostro incontro con le parole ‘fumo viola’ ma ritengo doveroso dover parlare con i suoi compagni di stanza, se è così gentile da mandarmeli.”

Tre mesi dopo il 1 settembre 1971 fu una data indimenticabile per Remus. Fu l’inizio di 7 anni di spensierata giovinezza.



FINE 2 capitolo!!!




Finalmente ho aggiornato.
Grazie a tutti per la pazienza e per le recensioni o altre manifestazioni di apprezzamento.

Niki_Black: Remus è un malandrino. Il che riassume tutto quello che tu hai detto! Lo adoro! Forse per questo mi viene da descriverlo bene. Grazie dei complimenti.

fri rapace: mi fa piacere che ti piaccia la mamma di Remus, ma d'altra parte deve aver avuto dei bravi genitori per diventare quella splendida persona. Anche tu avresti scelto Blackpool come città di nascita? Significa che è quella, se entrambe la pensiamo così...

kokylinda2: grazie dei complimenti. Mi fa piacere che tu abbia apprezzato anche se non è il tuo personaggio preferito. Spero che il nuovo capitolo non abbia deluso le tue aspettative. Al prossimo.

DracosWife: grazie grazie grazie. Troppi complimenti. Remus è veramente intelligente. E lo dimostra anche davanti a Silente. E' un grande!

Malandrina94: spero di non averti fatto aspettare troppo. Cercherò di essere più veloce col terzo capitolo, ma non prometto niente... per adesso grazie mille!


Allora a presto! Almeno spero... L'idea è già formata nella mia mente, ora devo solo darle voce nei vari capitoli...
Baci baci Ary ^^

  
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