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Autore: Kaimy_11    25/08/2010    2 recensioni
[Era la ragazza più antipatica, viziata, odiosa e saputella che avessi mai conosciuto. Mi batteva nei duelli, era più furba di me. Era migliore di me. Tuttavia, quando capiva di non aver speranza, di aver perso, usava l'arma più crudele, eppure più potente, che conosceva: Le sue lacrime. Anche adesso, io sono qui a dirle che me ne devo andare, che sono un assassino e che non posso stare con lei, ma lei piange. Ed io come faccio a dirle che la amo? Come faccio a dirle che non vorrei lasciarla ma che devo, per il suo bene... Mi basta un suo sorriso per capire che non sono altro che un satellite attratto dalla forza di gravita che esercita su di me il pianete che lei è...] Storia già pubblicata ma cancellata durante un momento di follia. Ovviamente revisionata, spero che vi piaccia rivivere i setti anni ad Hogwarts visti da una ragazza che seguirà la vita di…Draco! Se amate questo personaggio e volete vedere come sono stati i suoi anni a scuola e come ha vissuto la battaglia contro Voldemort…leggete!. (la storia segue i Film e i libri)
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La lettera che era giunta ad Areal da zia Mutrian riportava il seguente testo:

 

10. Nuovo inizio.

 

 

 

 

   La lettera che era giunta ad Areal da zia Matilde riportava il seguente testo:

 

Cara Areal, sei davvero sicura di voler restare ad Hogwarts?

Lo so che ne abbiamo parlato per tutta l’estate, ma se hai cambiato

idea puoi dirlo in qualsiasi momento, e noi ti veniamo a riprendere.

Non è sicuro stare ad Hogwarts quest’anno, quel folle si Sirius Black

 è evaso da Azkaban e nessuno può dire cosa farà.

Lo sai anche tu le voci che girano.

Stai attenta almeno, anche se so che sei una brava ragazza,

ma mi preoccupo ugualmente per te.

Ti voglio bene, zia Matilde.

 

    Areal accartocciò la lettera con un sospiro, mentre posizionata allo scrittoio della sua camera, prendeva piuma e pergamena per rispondere alla zia. Era da quando era uscito sui giornali che Sirius Black era evaso da Azkaban che sua zia non aveva fatto altro che pregarla di starsene a casa al sicuro. Ma come biasimarla d’altronde? molti altri genitori amici di sua zia avevano preso in considerazione l’idea di lasciare i figli al sicuro delle loro case. Ma come aveva fatto  per gli ultimi due mesi, Areal avrebbe ribadito la sua volontà di rimanere ad Hogwarts anche per quel terzo anno, così iniziò pazientemente a scrivere la lettera di risposta alla zia.

   “:Ancora a scrivere a tua zia, Areal? Insomma nessuno può davvero pensare che Sirius Black metta piede ad Hogwarts, è ridicolo!:” fece Canni, sdraiata sul proprio letto, con la pallida gatta Cleopatra che le dormiva in grembo.

   “:Purtroppo non tutti sono di ampie vedute…:” fu la sua risposta sbuffata, mentre continuava a scrivere la sua lettera.

   “:… Tu stai scherzando, spero!:” strillò Jude, correndo di corsa fuori dal bagno, con i capelli ramati legati in una coda di cavallo, e il pigiama indosso.

   “:Andiamo!:” la rincorreva Emma “:Ho imparato a farlo, fammi provare!:”

   “:Di che parlate?:”chiese Canni.

   “:Tua cugina continua a dire che ha imparato un incantesimo per cambiare il colore dei capelli, e non capisco perché debba usarmi come cavia!:”.

   Mentre alle sue spalle, le tre ragazze discutevano animatamente, Areal terminò la sua lettera, la sigillò, la mise sul becco della sua fidata civetta Nira, l’accarezzò sulla testa, e mettendosela sul braccio la guidò fuori dalla finestra lasciandola volare via. Si lasciò trasportare dalla brezza leggera delle notte, e mentre il suo sguardo osservava le vette di Hogwarts, la sua mente tornava a poco prima, alla prima cena a scuola.

  

 

   …I quattro tavoli erano come da copione affollati di ragazzi vivaci, quando il preside raggiunse un leggio al centro della pedana dei professori.

    “:Benvenuti ad un altro anno ad Hogwarts:” iniziò “:Ora, vorrei dire due parole prima che ci intontisca tutti troppo il nostro ottimo banchetto. Per prima cosa, do il benvenuto al professor R. J. Lupin, che ha gentilmente aggettato il ruolo di insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure. Buona fortuna professore…:” e quando un ometto smilzo si alzò in piedi dal tavolo degli insegnanti, tutti applaudirono. Poi Silente spiegò che l’insegnante di Cura delle Creature Magiche era andato in pensione, ma che sarebbe stato sostituito dal guardiacaccia Rubeus Hagrid. Areal restò sorpresa da quella novità, ma tuttavia ne era contenta.

   “:…Infine passiamo a cose più inquietanti: su richiesta del ministero della magia, Hogwarts, almeno fino a nuovo avviso, ospiterà i Dissenatori di Azkaban, fino al momento della cattura di Sirius Black. I Dissennatori saranno di guardi ad ogni accesso alla scuola. Ora, pur se rassicurato che la loro presenza non disturberà le nostre normali attività, un avvertimento: I Dissennatori sono creature malvagie, non faranno differenza fra colui a cui danno la caccia e coloro che si trovano sul loro cammino, per tanto devo avvertire tutti, intendo ognuno di voi, di non dar loro alcun motivo di farvi del male. Non è nella natura di un Dissennatore perdonare…:”

    Alle ultime parole di Silente Areal deglutì a vuoto, e pensò alla faccia di sua zia se avesse saputo dei Dissennatori.

   “:Ma sapete, la felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi:” e passando la mano su una delle candele davanti a lui, questa si spense “:Se solo uno si ricorda, di accendere la luce…:” e ripassando la mano su quella stessa candela, quella si riaccese…

 

    Areal, ancora affacciata alla finestra del suo dormitorio, ripensava a quella candela che si era accesa a spenta senza che Silente usasse la bacchetta.

   “:È normale usare la magia senza la bacchetta?:” chiese spensieratamente, e le sue compagne si stupirono.

   “:Certo!:” rispose Emma “:Mio padre fa molte cose senza bacchetta, ma bada, solo cose semplici. Anche noi in teoria ne siamo capaci, ma non sappiamo come farlo. Pensa a quando eri piccola e non avevi ancora una bacchetta, c’erano comunque molte cose strane che facevi, giusto?:”

    Areal continuò a guardare oltre la finestra, e un sorriso le piegò le labbra: entro la fine dell’anno avrebbe potenziato se stessa. Non era possibile che i Dissennatori fossero in giro fuori da scuola, che i bambini facessero magia senza bacchette, mentre lei era una qualsiasi inetta del terzo anno. No, aveva voglia di crescere, di imparare il doppio delle cose, e ci sarebbe riuscita.

   Forse, un giorno lontano, avrebbe dovuto proteggere qualcuno…

 

   Poiché era al terzo anno, in cui si potevano frequentare anche le materie facoltative, capitò raramente che Areal avesse lezione con troppa gente che conosceva. Ad ogni lezione c’erano massimo quattro persone che lei conosceva. Quel giorno ad Incantesimi, era affiancata da Emma ed un’ altra ragazza Tassorosso che aveva conosciuto l’anno scorso. Vitious aveva fatto alzare tutti gli studenti mentre lui era al centro dell’aula a spiegare: “:Oggi vedremo gli incantesimi di Pietrificazione. Esistono due tipi di incantesimi, uno è Immobilus che abbiamo visto il primo anno e che viene utilizzato per le cose inanimate. Mentre l’altro è il Petrificus Totalus , che vedremo oggi e che si usa sugli esseri viventi.:” Tutti si scambiarono vari sguardi curiosi.

   “:Ora, chi vuole provare? Mi servono due volontari…:” Fece Vitious, con quel suo sorriso fiducioso. Ed Areal, da brava secchiona che si rispetti in quella materia, scese subito verso l’insegnante. “:Io!:” disse, e nel vederla il professore sorrise.

    Poco dopo, per cavalleria forse, un altro ragazzo della casa del Corvonero scese e si posizionò di fronte ad Areal. Il ragazzo era Erick McDallas, alto con folti capelli neri ed occhi chiari, sicuramente di bell’aspetto.

   “:Molto bene, Erick, comincia tu:” e Vitious si avvicinò al braccio con cui il ragazzo teneva la bacchetta. “:La formula è esattamente: Petrificus Totalus. Punta la bacchetta con decisione, e non avere timori, forza! Al mio tre: uno due tre!:”

   Ma quando il ragazzo provò a lanciare l’incantesimo, nella fretta gli sfuggì la bacchetta di mano, e mentre lui la recuperava desolato, mezza classe rideva.

   “:Non importa, non importa. Andrà meglio la prossima volta. Signorina Foreberth, è il suo turno!:” Sorrise Vitious, ed Areal impugnò la bacchetta, tirò un profondo respiro, e con decisione disse: “:Petrificus Totalus!:”.

   Areal non si aspettava qualcosa del genere, ma Erick si irrigidì totalmente, e cadde steso a terra come una statua di marmo con gli occhi spalancati.

   “:Molto bene! Molto bene davvero Areal!:” esultava il piccolo professore, ed Areal ancora incredula sorrise appena. Vedendo il suo povero compagno steso a terra, pensò che era meglio farlo tornare normale, e quando agitò la bacchetta il ragazzo a terra riprese vita e si rimise in piedi. Quello che però non si aspettava assolutamente, fu la reazione dell’insegnante.

   “:Come ha fatto?:” le chiese Vitious serio.

   Areal deglutì “:Io… io non lo so professore. Volevo solo farlo tornare normale, e, insomma ci sono riuscita, credo…:”

   Vitious scoppiò a ridere “:Magari la prossima volta mi dia il tempo di spiegare come annullare un incantesimo del genere, prima di eseguirlo alla perfezione! 10 punti a Corvonero per la brillante esibizione!:”.

   A fine lezione Areal era molto soddisfatta di se stessa, a Trasfigurazione riuscì a trasformare la sua civetta Nira in un topo e in una colomba senza mai sbagliare.

   “:…Sbaglia il modo in cui tiene la pacchetta, signorina Longus. Ecco, la signorina Foreberth ha indovinato invece!:” aveva detto ad un certo punto la McGranitt a Canni, che non impugnava con decisione la sua bacchetta. Areal sorrise quando Canni le fece una linguaccia.

 

   A dire il vero Areal non era abituata ad avere la vita scolastica tanto facile. Aveva parecchie amiche ed anche amici, le materie le sembravano una passeggiata da affrontare, e ogni giorno era sempre sorridente. Se quella fosse una calma solo apparente che preannunciava un temporale, questo non lo sapeva, ma per il momento le andava bene così.

   Per quanto riguardava il buon proposito che si era fatta ad inizio anno, ovvero quello di avanzare di livello, tutto prometteva bene, anche se non si era applicata come voleva. Un pomeriggio però, rimasta sola nella sala comune dei Corvonero, ricordò come aveva annullato l’incantesimo di pietrificazione dal suo compagno senza che nessuno le avesse spiegato come fare. Poi ricordò la McGranitt che ammoniva gli altri perché non tenevano bene in mano la bacchetta. Ora che ci pensava con più attenzione, al primo anno, Vitious si era complimento con lei per il modo in cui teneva la bacchetta nonostante fosse solo una ragazzina alle prime armi.

   Areal si dondolò un po’ sulla sedia, fissando il cielo a cupola stellato, e chiedendosi come far combaciare quegli elementi che aveva. Mentre osservava le stelle, Areal rivide la candela che Silente aveva riacceso senza bacchetta al banchetto di inizio anno, e tutto le fu chiaro.

   Areal aveva un legame con la propria bacchetta, ormai ne era certa. Sin dal principio si era qualificata per il modo in cui la adoperava, ovvero senza mai sbagliare, avendo sempre polso fermo o azzeccando i giusti movimenti da compiere prima di scagliare l’incantesimo in ogni situazione. E questo già di per se le aveva garantito la riuscita di molti dei suoi incantesimi durante l’anno. E per finire c’era quello che era successo ad Incantesimi, quando aveva praticando un contro incantesimo senza averlo imparato, ma anche per quell’avvenimento c’era una spiegazione.

   Senza batter ciglio si alzò dalla sua sedia, si avvicinò alla parete-libreria che aveva dietro ed iniziò a vagare con lo sguardo sui libri alla sua altezza. Dopo qualche minuto ricordò dove aveva visto il libro che cercava l’ultima volta, e purtroppo per lei era su uno scaffale troppo in alto. Senza perdersi d’animo tirò fuori la bacchetta e la puntò contro il libro che aveva individuato.

   “:Descendo:” sussurrò, e il libro fluttuò verso le sue braccia.

   Una volta preso il libro iniziò a sfogliarlo, mentre si avvicinava alla statua della fondatrice della sua casa, e senza accorgersene si sedeva ai suoi piedi.

   Quando trovò la pagina che cerva iniziò a leggere di come la signora Agatha Corvonero -usando il nome che aveva da sposata- avesse fatto parlare di se per la sua teoria “del mago e dalla bacchetta”.  La strega in questione era niente di meno che la madre di Priscilla Corvonero, e la sua teoria diceva che se un mago entrava in piena sintonia con la propria bacchetta, riusciva a fare grandi cose e a sfruttare a pieno la magia che possedeva. Per Agatha Corvonero il legame con la bacchetta era tutto per un mago, chi aveva quel legame era a metà dell’opera. Chi usava quel legame poteva richiamare più magia da se stesso, e soprattutto, scoprire di saper fare incantesimi mai imparati prima…

   A gambe incrociate e con il libro in braccio, Areal ghignò soddisfatta.

   Se era vero quello che diceva Agatha Corvonero, e se lei rientrava in quella teoria, allora prevedeva grandi cose...

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

Mi scuso per la cortezza del capitolo, ma per quanto noioso sia stato era importante. L’ultimo anno da bambini, perché al quarto… okay la smetto u.u !

Grazie a chi ha pazientemente seguito fino ad ora, spero vogliate lasciare un vostro parere.

Un saluto speciale a JuliaSnape che mi fa sempre sapere cosa ne pensa XD

   
 
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