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Autore: namithebest    25/08/2010    7 recensioni
"Nel mio cervello continuava a ronzare in continuazione una sola parola: Amore…"
una nuova avventura per Antonella e Bruno...
un sogno...
una bambina...
tanta paura...
tanto coraggio...
Paring: Anto/Bruno
Genere: Romantico, Avventura, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una sola parola...

(One Word)
Capitolo 3

 

 

 

 

 

Mi guardò accennando un sorriso.

-“ oh. Scusa.” Sussurrò dolcemente. Mi voltai, per andare nella stanza dalla quale proveniva il rumore, ma lui mi afferrò il braccio.

-“ Bruno, per favore, devo controllare una cosa.” Dissi infastidita. Abbassò lo sguardo, e mi liberò dalla sua presa. Sembrava triste. Mi si strinse lo stomaco e provai un forte senso di colpa, ma ciò andò via in fretta, perché mi resi conto che l’unico che doveva soffrire era lui. Infondo era stato Bruno ad avermi tradito con Pia, non io. Mi girai di scatto, e mi mossi verso la stanza. Non mi voltai per controllare se era andato via, perché sapevo che non l’avrebbe fatto, e poi non avevo sentito il rumore dei suoi passi.

 

Mi fermai davanti la porta. Sentii delle voci dall’interno, e non so come ma mi ritrovai a tremare e sudare freddo dalla paura.

Oltre a Fabio e Bruno, non c’era nessuno in casa. Chi stava parlando nella camera di mia madre?

-“ Antonella cos’hai?” mi chiese Bruno che aveva notato la mia preoccupazione e si era avvicinato.

Ero completamente immobile e non riuscivo a muovere un muscolo. La paura mi giocava realmente brutti scherzi.

-“ sento d-delle voci.” Balbettai e senza rendermene conto feci un passo indietro sbattendo di nuovo contro di lui. Mi fissò per alcuni secondi, mentre io tenevo lo sguardo sulla porta. Mi scansò e fece qualche passo in avanti, poi mise la mano sulla maniglia e con un scatto l’aprì.

 

Guardandolo negli occhi notai che anche lui stava provando le mie stesse sensazioni: stupore misto a paura.

 

Nella camera c’era il televisore acceso che trasmetteva un film. Ecco il perché delle voci.

Bruno sospirò, mentre io però non riuscivo a calmarmi.

Mi posizionai davanti la televisione per spegnerla, ma alla visuale del film rimasi senza fiato. Poi tirai fuori un urlo, e Bruno spaventato venne dietro di me.

-“ Cos’hai? È un film Antonella!” gridò anche lui per farsi sentire, visto che le mie urla coprivano ogni suono.

-“ quel… film… io l’ho g-già visto. Proprio questa scena.” Mormorai.

-“ e allora?” mi chiese.

-“ vedi, è quasi uguale a un mio sogno… un sogno che faccio tutte le notti.” Spiegai tremando ancora. –“ e poi, io prima ho sentito un rumore… un boato, no so.”

-“ io non ho sentito nulla.” Disse, gesticolando con le mani.

-“ oh, cavolo, Bruno. Non vuoi credermi? Bè fa un po’ come ti pare. Io non ho bisogno di te.” Mi calmai. Ora più che paura provavo rabbia.

-“ cos’è successo? Perché hai gridato Anto?” domandò mio fratello salendo di corsa le scale.

-“ nulla, Fabio. Antonella si è spaventata per la scena di questo stupido film.” Rise Bruno, poi si girò e mi fece l’occhiolino. Mi stava coprendo.

-“ oh, mi hai fatto prendere un colpo, sorellina.” Sorrisi, Fabio ci era cascato in pieno. –“ però aspetta un attimo.” Disse voltandosi di nuovo.

-“ cosa c’è?” chiesi.

-“ la televisione in questa stanza non era rotta?” spalancai gli occhi. –“ bah.” Sbuffò e tornò in cucina.

guardai Bruno, e lui fece lo stesso. Qualcosa non andava. Ora era sicuro.

 

 

 

 

Il ragazzo mi seguì in camera senza fiatare, voleva spiegazioni sicuramente, e dopo quello che era successo non avrei esitato a dargliele.

Parlare con lui era sempre la cosa più facile del mondo… anche se i nostri rapporti nell’ultimo periodo non erano rose e fiori. Desideravo con tutto il cuore che rimanesse con me, che mi aiutasse, e che non mi lasciasse mai da sola. E forse lui mi avrebbe anche accontentato, ma il mio orgoglio mi impediva di dire qualsiasi cosa in quel momento.

Il silenzio era diventato davvero irritante.

-“ mi spieghi cosa succede?” ruppe lui il ghiaccio dopo alcuni minuti.

Mi sedetti sul letto e iniziai a raccontare tutto ciò di strano che mi stava accadendo in questi giorni. Gli raccontai della voglia di latte, alimento che avevo sempre odiato, del film, e infine dei sogni. Quando gli dissi che l’incubo si ripeteva tutte le notti la sua espressione cambiò da pensierosa a incredula.

-“ Antonella, anche io faccio un sogno tutte le notti.” Mi confidò.

-“ ah si? E quale?”

-“ Sono in un corridoio buio. Corro perché devo trovare qualcosa, o qualcuno. E sento la voce di una bambina che mi chiama… e che dice che lei e la persona che amo sono in pericolo.” Sospirò.

-“ chi è quella persona?”

-“ non lo so, il sogno termina sempre lì. Sai, sembra che il mio e il tuo siano come collegati.” Sorride, ma gli si legge in faccia la confusione e anche un po’ di paura.

-“da quando fai questo sogno?” domandai interessata.

-“ da un po’. Ma non mi ero mai spaventato del fatto di fare sempre lo stesso sogno, perché la cosa mi accadeva anche prima.” Sussurrò avvicinandosi a me, e sedendosi sul letto.

-“ e cosa sognavi?” era incredibilmente vicino, tanto da sentire sulla pelle il suo respiro. Alzai lo sguardo per guardarlo negli occhi verdi.

-“ te.”

 

 

 

 

Angolo Autrice ^^

 

Saaalve ^^

Tornato il mio amore x il mondo di Patty, sono tornate anche le mie ff su questo sito xD questa nn l’aggiornavo da Febbraio… O.O così ho deciso di continuarla.

Ringrazio chi ha recensito, e chi ha aggiunto la storia ai preferiti.. ;)

Se vi piace, fatemelo sapere nelle recensioni xD altrimenti nn la continuo ç.ç

Baci

Barby

 

 

 

 

  
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