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Autore: Risa_chan    25/08/2010    1 recensioni
Con tutta probabilità avrai capito come è fatto, che razza di pagliaccio sia. ma, non so se puoi immaginare quanto sia straziante vederlo disteso lì con quella marea di tubicini, pallido, sospeso tra la vita e la morte,e, sapere che un piccolo soffio di vento può spengere il suo sorriso per sempre. sopratutto per chi lo conosce da anni e ha imparato a convivere con le sue pazzie. sono quelle cose che, quando le incontri, le odi, ma non potrai mai farne a meno XD attenzione potrebbe essere leggermete OOC, spero non troppo comunque!*** Ff rivista e corretta
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera!
eccomi di ritorno con il nuovo capitolo^.^
Informazioni di servizio: sto operando la  pubblicazione dei capitoli rivisionati, e sono arrivata fino al capitolo cinque. ci vorrà un po' di tempo!
Le recensioni risponderò a fine capitolo.
Buona lettura




Capitolo tredici






Il vero amico si riconosce nei pericoli. Cicerone

La prima cosa necessaria, era quella di avvertire gli altri senza che la madre di Rufy  potesse capire qualcosa. 
Era angosciata, spaventata, così fuori di se che a mala appena  si accorgeva di ciò che si accorgeva di quello che accadeva intorno a lei. Però, se tutti quanti lasciavano la stanza avrebbe sospettato qualcosa.
“C’è un altro problema.” Ricordò Sanji.  
“Sarebbe?”
“Ace.”
Cazzo. Non c’aveva pensato proprio.
“Non possiamo farlo venire: è troppo coinvolto e agitato. L’operazione della polizia potrebbe essere messa in pericolo. Non è questo il nostro  scopo, uh?  Noi vogliamo solo fare la nostra parte.”
“E noi non vogliamo questo.”
“Direi di no.”
“Non sfottere cuocastro.”
Quel damerino non perdeva occasione per stuzzicarlo: ma un giorno gliela avrebbe  fatta pagare. Parola di Roronoa Zoro.
Sanji aveva capito  che era  accaduto qualcosa di importante fin da quando Zoro gli aveva fatto cenno di seguirlo; lo sguardo del marimo era stato fin troppo evidente. Non fino a quel punto, in ogni caso.
Il cuoco, aveva parecchie domande a cui dare una risposta. Com’erano riusciti a scoprire il luogo dove si nascondevano i rapitori?  Fino a poco tempo prima brancolavano nel buio, ora sembravano pronti per un operazione di salvataggio; Che ne era della  sicurezza di Rufy? Non erano loro che affermavano che la cosa migliore fosse quella di assecondare i rapitori e arrestarli solo dopo aver tratto al sicuro Rufy?
Era vero che, una squadra di elicotteri sorvolava ininterrottamente quelle zone, ma era altrettanto vero che non aveva trovato nulla.
Si fermarono davanti alla porta del salone in cui gli altri erano in attesa.
“Pensi che Tibby-chan abbia cambiato idea? Altrimenti non si spiega.”
“…”
“Ho la sensazione che, in questa situazione non siamo riusciti a fare nulla…”
“Ma non siamo in una situazione normale.”
Sanji ridacchiò, pensando che Zoro ogni tanto aveva ragione.

“Ehi, ma dove siete stati?” chiese Usop.
“ Io e il cuocastro abbiamo parlato e abbiamo deciso che rimanere qui non aiuta Rufy, e tantomeno aiuta noi.”
“per la precisione abbiamo pensato che tentare di metterci sulle tracce di Tibby-chan è qualcosa che possiamo fare da soli.”
 “Uh?”  mugugnò Franky, non capendo dove quei due andassero a parare .
Accanto a lui Robin ridacchio.
“Credo che ci siano novità in aspettate.” Sussurrò all’ orecchio del uomo.
“Ma, davvero?”
Forse finalmente le cose avevano deciso di prendere la piega giusta.
“Franky, Nami, Usopp, venite con noi.”
“Robin, Brook, e Ace rimanete qui, i rapitori potrebbero farsi vivi. Se sì ci farete sapere.”
Non bastò dire altro perché tutti si mossero in fretta, così in fretta  che alcuni di quelli che rimanevano (Aiko-san e Ace) non ebbero nemmeno il tempo di capire cosa accadeva veramente.
***
Ore  04:00    33 ore dopo il rapimento

Era tutto pronto: con successo avevano individuato la fattoria disabitata, che con il senno del poi, era stato facile trovare: era l’unica vicina ad un mulino. Tibby era stata precisa nelle indicazioni. Aveva detto che rapitore erano solo 5, armati solo con un fucile a testa.
Tibby  guardava la fattoria da dentro una macchina della polizia parcheggiata in uno spiazzo dietro  la fattoria stessa.
“Commissario, siamo sul posto, e abbiamo iniziato a posizionarci, aspettiamo suoi ordini!” disse l’ispettore parlano attraverso un radiotrasmittente.
“Hanno avuto un incidente quando arrivarono qui,  e Rufy ha riportato dei danni sicuramente gravi!”
“Lo sappiamo, ma fra poco sarà tutto finito, piccola.”
Tibby non parlò più, o semplicemente da quel momento non ricordò più nulla di quello che accadde, soltanto i rumori ovattati degli spari, la voce del poliziotto che gridava con l’altoparlante.
Solo una cosa, forse le era rimasta in pressa. Una cosa che non si aspettava di certo.
Vide arrivare gli amici di Rufy sbucando da una stradina secondaria, che nemmeno aveva notato.
Vide Usopp, quello codardo, entrare da sotto il recinto, da una fessura e strisciare dentro, alla ricerca di Rufy.
E per poco non si faceva scoprire ed ammazzare.
Non sapeva come ma erano riusciti a convincere la polizia a lasciarli collaborare. E, forse fu grazie a loro se Nick e i suoi furono catturati.
****
Trovarono Rufy in un lago di sangue, con le ferite infette, la febbre alta, delirante, infreddolito, e pestato.
In un stato peggiore,non poteva trovarsi.
L’elicottero lo portò via in tempo prima che i midia da salto non giunsero in quella cascina.
Tibby, poco più tardi, con il suo avvocato, fece la deposizione, e trattò con il giudice, avrebbe testimoniato anche in tribunale.
Voleva espiare colpe che non poteva espiare. Si era pentita per ciò che aveva fatto e stava rimediando, ma non voleva essere perdonata, perché sapeva di non meritare perdono.
Aveva sbagliato, e doveva pagare, però prima aveva voluto fare quello che poteva per dimostrare di essere tornata indietro nei suoi passi.
***
Saint Paul General hospital*  
Una bolgia, forse, sarebbe il termine più adatto per definire il Saint Paul, in quelle prime ore del mattino.
Dopo 36 ore di prigionia, ed era un periodo ridicolo, se pensiamo ad altri rapimenti, Monky D. Rufy   venne ricoverato d’urgenza.
Aiko-san uluò vedendo suo figlio in quella barella piccola e stretta pallido, coperto di sangue ed inerme; Ace era pallido ed era finito in uno stato catonico.
Fu così che iniziò l’estenuante attesa.
****
Tibby seduta nel letto aveva ripercorso quei mesi, all’indietro, momento dopo momento, al rallentatore come una moviola, e sempre risaltavano i suoi sbagli.
Era certa che se Rufy non sopravviveva lei sarebbe morta dai sensi di colpa.
Aveva offerto la sua amicizia, la sua protezione, il suo calore. Aveva provato a farla sentire a casa. Farla sentire una di loro.
“Rufy… resisti, ti prego.”
Una lacrima come un cristallo scese e cadde sulla mano stretta in un pungo stringendo le coperte sgualcite.
Una preghiera sussurrata, ma quanto mai  forte e chiara.
***
Nami e Zoro  ancora sul quel terrazzo abbracciati, persi nello stesso pensiero.  Furono riscossi da uno squillo di cellulare.
“E’ il tuo Nami…il mio lo lasciato in macchina.”
“Ah, già.”
Aveva anche dimenticato di spegnerlo, tanto era l’urgenza di sapere come stava Rufy.
“E’ sanji…”
“Sanji-kun?” risipose tirando su con il naso.
“Oh, Nami-san, come sta?”
“Ancora nulla.”
“Lo sospettavo. Lo avevano pestato bene. Poi quell’incidente…vado al ristorante, vi preparo qualcosa e poi torno.”
“Va bene, ci vediamo dopo.”
Perché loro non si sarebbero mossi da quella sala d’aspetto. Sarebbero rimasti lì, fino a che Rufy non avesse aperto gli occhi.
Avevano preferito mandare a casa Aiko-san, perché con quello che deve aver dovuto passare aveva bisogno di riposo.
Robin la teneva al corrente di tutto.
 “Ci porta qualcosa da mangiare”
Zoro annuì.
“Torniamo dagli altri.”
“Sì.”


Ringraziamenti
Deidaraforever: * ospedale dove è ricoverato Rufy" dietro un angolino io e deidara e i pinguini osserviamo la scena.IO: Visto? la missione è stata un successo!  Deidara: si però..rufy... Io: oh si rimettera! e poi ti sei vendicata, non sei stata tu a fare l'occhio nero a Nick? *silenzio assoluto* Grazie per la tua perseveranza, e non ti preccupare gli impegni sono impegni^. ^

   
 
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