Capitolo
1
Sasuke
Uchiha dormiva beato. I
capelli sparsi sul cuscino, la bocca semiaperta e le braccia sopra la
testa. La sera
prima aveva bloccato la
sveglia in modo che la mattina non lo svegliasse con quel fastidioso
“DRIIIIN”.
Dopotutto, era domenica.
-SASUKEEEE!
Sasuke
si voltò dall’altra parte,
mugugnando.
-Sasuke,
forza svegliati.
-No!
-Dobbiamo
andare dalla nonna.
-Ecco
perché non mi alzo.
La
porta si spalancò, inondando di
luce la stanza. Il moro si nascose sotto le coperte. Non si sarebbe
alzato per
niente al mondo, tantomeno per andare dalla nonna. Sentì la
coperta abbandonare
il letto e il caldo che aveva faticosamente creato durante la notte
abbandonare
il suo corpo. Si rannicchiò su se stesso.
La
voce di sua madre, Mikoto, si
fece più insistente:-Forza, Sasuke. Che la nonna ci aspetta.
-Che
continui ad aspettarci.
Una
voce più forte, dal tono
canzonatorio, intervenne:-Su, Sasuke. Non vorrai far aspettare la nonna.
Il
ragazzo alzò la testa e vide
suo fratello appoggiato sullo stipite della porta della sua camera,
già
vestito, pettinato. Perfetto, naturalmente.
-Certo,
perché scommetto che anche
tu sei impaziente di andare dalla nonna.
-Ovvio…
Sasukino.- Itachi tirò
fuori il nomignolo odioso la nonna diede
al suo fratellino appena ne seppe i
nome, 15 anni prima.
-Ma
perché hai delle occhiaie
così profonde? Fatto tardi anche
stanotte?Se la nonna lo scopre ti diserederà. Potresti
metterci un po’ di
correttore, piccola donnola.
Itachi
scese la scale, ringhiante
per lo stupido soprannome che gli aveva affibiato la nonna quando aveva
5 anni
e che suo cugino non si faceva scrupolo di usare per prenderlo in giro.
Solo
perché lui era il cocco di nonna.
°°°
La
famiglia Uchiha era riuscita
finalmete a salire in macchina e stava viaggiando verso la periferia di
Tokyo.
Incredibilmente, erano riusciti a svegliare Sasuke.
Insomma,
se essere preso in
braccio dal proprio fratello ed essere infilato a forza nella doccia
(con il
piagiama indosso) significava essere svegliato, allora sì,
l’avevano svegliato.
Aveva
infilato l’i-Pod nella
orecchie e non
aveva parlato a suo
fratello per tutto il viaggio. Il padre parcheggiò su un
vialetto sterrato e
Sasuke, con grande terrore, comprese di essere arrivato a casa di sua
nonna. Spense
l’i-Pod che l’ adorabile
vecchietta
definiva “un terribile aggeggio moderno”.
-Pronto
a entrare in scena,
fratellino?- Itachi era diventato serio all’improvviso e
scrutava la casa come
se fosse il carcere di Sing-Sing.
Sasuke
grugnì qualcosa che Itachi
prese per un sì. Seguirono i loro genitori verso la morte.
Mentre percorrevano
il miglio verde, si lanciarono un’ultimo, disperato sguardo.
Questa non so assolutamente da dove mi è uscita. L'ho scritta un p' di tempo fa e non mi ricordavo di averla in archivio. Beh, godetevela (o almeno provateci).
Baci
Ukon