Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: elyl    27/08/2010    13 recensioni
"Tu mi chiedi perché dovresti essere diversa, perché non sei una < schifosa Mezzosangue >.” Deglutì, alla ricerca delle giuste parole. “Tu sei diversa da qualsiasi maga abbia mai conosciuto, Mezzosangue o Puro Sangue. Non mi importano le tue origini, mi importi tu.” Sbatté un paio di volte le palpebre, incredulo per quanto aveva appena detto.“Sei diversa da tutte perché io ti amo.” "
Lily Evans e Severus Piton stanno finalmente insieme e subito dopo la fine del loro settimo anno vanno a vivere insieme. Dopo 9 mesi nasce loro figlio, Alistair. Sono felici, ma la loro felicità non è destinata a durare. Infatti Severus decide di unirsi ai Mangiamorte e Lily si sente costretta a lasciarlo. Così Severus si ritrova solo con suo figlio e a lavorare per il Signore Oscuro, Lord Voldemort. Una sera è al Testa di Porco e assiste all'enunciazione della Profezia di Sibilla Cooman. Subito riferisce a Lord Voldemort ciò che ha sentito e questi crede che il bambino sia Harry Potter ed è deciso ad uccidere chiunque si metta contro di lui. Severus allora si rivolge ad Albus Silente e lo prega di salvare la madre di suo figlio, l'unica donna che ama, l'unica donna che abbia mai amato. Silente accetta, ma i suoi sforzi non valgono a nulla, poichè quando Harry ha solo un anno Lord Voldemort ucciderà i suoi genitori. Questa è la storia di Harry Potter e il suo fratellastro, Alistair Piton.
Quinto anno per Harry, Hermione e Ron, settimo per Alistair Piton. Il Signore Oscuro è tornato, ma nessuno crede a Harry. Severus è alle prese con il suo doppiogioco e deve proteggere il proprio figlio e quello di Lily Evans e James Potter. Cosa farà quando il Signore Oscuro gli chiederà di Alistair? Come reagirà Alistair quando scoprirà la verità?
Ormai il destino del giovane Piton è segnato. Cosa succederà?
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Incredibile come passa veloce il tempo

Incredibile come passa veloce il tempo! Mi sembra ieri che ho iniziato a postare Father Be With Me Tonight…ed invece sono già quasi due mesi! Due mesi in cui voi tutti che mi state leggendo (sì, anche tu nuovo lettore [ti piacerebbe eh!] appena giunto) avete avuto un ruolo fondamentale: senza di voi non so se sarei arrivata fino a questo punto! Grazie per le fantastiche recensioni, per avermi preferita etc etc!

 

Uhm, ok, basta con le frasi da coma glicemico u.u

 

Torniamo a noi! Sono ancora viva, quindi nessunao di voi ha scoperto dove vivo e non è venutao ad uccidermi per non aver fatto baciare Alistair e Hermione o per il finale dello scorso capitolo :D

 

Oggi non ho idee per l’introduzione, quindi mi spiace ma vi beccate queste due misere parole XD

 

Ah, un’ultima cosa poi vi lascio alla lettura.

 

Andate ASSOLUTAMENTE a leggere tutto già che scrivere piperina *.* E’ semplicemente divina <3 Grazie di tutto, darling <3<3<3

 

Ok, dovrei avervi detto tutto!

Buona lettura a tutti!

 

 

P.S.: ultima cosa. Se non vi piacciono le ff lunghe…beh, mi sa che questa non vi piacerà xD Ho fatto una schema generale e sono previsti circa…ehm…56 capitoli xD   E fu così che i lettori smisero di leggere xD

Spero di non avervi spaventati :D

Bhè…ora vi lascio veramente!

Ri-buona lettura!

 

 

 

 

 

 

Chapter XV:

The Order Of The Phoenix

 

“L'unica  cosa che realmente si sa

della natura umana è che cambia,

e il cambiamento è la sua unica qualità

su cui possiamo contare”

-          L’anima dell’uomo sotto il socialismo, Oscar Wilde –

 

La Sala Comune Serpeverde era illuminata fiocamente e sarebbe stata deserta se non fosse stato per le due figure in piedi l’una di fronte all’altra.

Alistair guardò il padre, incredulo, sbattendo le palpebre, chiedendosi come gli fosse venuto in mente di fare un’allegra chiacchierata padre e figlio a quell’ora.

“Papà, non vorrei dire, ma sono le 3 del mattino.” Gli fece notare. “Non ti sembra un po’ tardi per parlare?”

Severus inarcò un sopracciglio ed incrociò le braccia al petto.

“Sei appena tornato da non so dove con non so chi e soprattutto non voglio saperlo, mi sono già bastati i tuoi pochi ricordi che ho visto.” Davanti ai suoi occhi rivide il figlio con la babbana. Scosse il capo per scacciare il ricordo. “Se tu fossi tornato prima avremmo parlato prima.”

Il giovane arrossì e strofinò i capelli con una mano, imbarazzato, ma smise immediatamente quando suo padre lo fulminò con lo sguardo.

“E va bene.” Sbuffò e si lasciò cadere su un divanetto, occupandolo interamente. Prese un cuscino ed iniziò a giocarci. “Allora, di che dobbiamo parlare?” Soppresse un grosso sbadiglio, improvvisamente esausto. “Se vuoi fare la chiacchierata padre e figlio per evitare che metti incinta qualche ragazza sappi che non ce n’è bisogno.” Aggiunse con un ghigno divertito, sapendo quanto il padre fosse rimasto scioccato nello scoprire il suo passato.

“Alzati.” Gli ordinò lanciandogli un’occhiataccia, dandogli le spalle.

“Cosa?!” Esclamò incredulo. “Non vorrai mica farmi alzare?” Chiese quasi disperato.

Quando vide che suo padre non gli rispondeva ed ormai vicino all’uscita della Sala Comune, si alzò di corsa e lo raggiunse.

Severus camminava velocemente, il passo svelto e nervoso che risuonava nei sotterranei mentre alle sue spalle Alistair gli stava dietro a fatica. Aveva gli occhi che gli si chiudevano da soli, la testa annebbiata dal sonno e braccia e gambe pesanti.

“Papà, dove stiamo andando?” Chiese biascicando per la stanchezza.

Severus gli lanciò una rapida occhiata, poi tornò a guardare dritto davanti a sé. Se l’avesse guardato per più di qualche secondo con il viso addormentato e gli occhi piccoli mentre trascinava i piedi gli avrebbe urlato di andarsene, lasciare l’Inghilterra, scappare lontano e sparire. Mettere in pericolo la propria vita era un conto. Ma ora si trattava di mettere in pericolo quella di suo figlio.

“Papà?” Lo chiamò di nuovo.

“Da Silente.” Si schiarì la voce corrugando la fronte. “Stiamo andando da Silente.” Ripeté a voce più alta.

Il ragazzo si fermò di colpo e spalancò gli occhi, improvvisamente sveglio.

“Dal Preside?” Sbatté le palpebre incredulo.

“Esatto.” Annuì l’uomo. “Ed è meglio che ci sbrighiamo, inizierà a chiedersi dove siamo finiti.”

Rimase immobile, guardando il padre camminare rapido. Cosa stava succedendo? Perché suo padre e il preside volevano parlargli nel cuore della notte? Di cosa dovevano parlargli? Nella sua testa iniziarono ad affollarsi pensieri di ogni tipo.

“Alistair!” Lo richiamò il padre.

Scosse il capo e lo raggiunse di corsa. Percorsero tutto il castello e finalmente giunsero all’entrata dell’ufficio di Silente.

“Ape Frizzola.”

Non appena Piton pronunciò le due parole, i Gargoyle si aprirono, rivelando dei gradini. Subito salì sul primo.

“Ape Frizzola?” Domandò Alistair, un sopracciglio inarcato, imitando il padre.

Non appena entrambi furono sul primo gradino, questi iniziò a muoversi.

“Il preside ama i dolci.” Disse seriamente, poi si voltò verso il figlio, lo guardò e sul suo viso comparve un ghigno divertito.

Entrambi scoppiarono a ridere di cuore ed Alistair si dimenticò dov’era, per poi ricordarsene non appena le scale si fermarono e suo padre gli mise un braccio attorno alle spalle, attirandolo a sé, come se volesse fargli forza.

Severus si avvicinò alla porta, fece per bussare ma si accorse che suo figlio era rimasto fermo. Gli lanciò un’occhiata e vide che il ragazzo fissava la porta mordendosi il labbro inferiore. Sospirò, tornò da lui e gli mise una mano su una guancia e l’altra sulle spalle.

“Alistair, guardami.” Gli ordinò cercando il suo sguardo.

Il ragazzo era spaventato, tremava, anche se non sapeva spiegarsi il perché. Qualcosa non andava, lo sentiva, ma non avrebbe saputo dire cosa.

“Guardami, Alistair.” Lo supplicò con una nota disperata nella voce.

Chiuse gli occhi. La felicità che provava fino a pochi attimi prima era sparita, sostituita dalla paura. Sospirò, aprì gli occhi e si decise a guardare suo padre.

“Ho…ho paura.” Ammise sussurrando.

Severus inspirò profondamente, cercando di mantenere il controllo. Doveva scacciare dalla testa l’idea di mandarlo dall’altra parte del mondo per sfuggire al suo destino.

“Alistair, andrà tutto bene.” Gli strinse la spalla. “Andrà tutto bene.” Ripeté.

In quell’istante, il suo cuore ricevette l’ennesima accoltellata. Era un bugiardo, ma non poteva dirgli la verità. Si stupiva di come cercasse di tranquillizzarlo quando era lui ad aver bisogno di rassicurazioni.

Alistair abbozzò un timido sorriso ed annuì.

Senza che se ne rendesse conto, suo padre lo attirò a sé e lo abbracciò stretto. Spalancò gli occhi, incredulo, poi li strizzò e ricambiò l’abbraccio.

Severus si liberò dalla stretta, continuando a tenere una mano sulla spalla del figlio, lo sguardo rivolto da un’altra parte per non fare vedere gli occhi lucidi al figlio. Si schiarì la voce, si allontanò dal figlio e si avvicinò alla porta.

“Sei pronto?” Domandò.

Alistair fece un profondo respiro, chiedendosi se lo era.

“Sì.” Rispose con coraggio.

L’uomo annuì, bussò e pochi istanti dopo si sentì la voce di Silente che li incitava ad entrare.

Entrarono nell’ufficio e trovarono l’anziano mago in piedi dietro la scrivania, le braccia allargate come se volesse abbracciarli entrambi e un sorriso caloroso in viso.

“Alistair! Severus!” Li salutò.

“Preside.” Lo salutò compostamente il giovane.

Severus lanciò un’occhiata gelida all’anziano, poi andò alla finestra.

“Siediti, Alistair, siediti.” Silente evocò una poltrona e la indicò al ragazzo. “Allora, innanzitutto buon compleanno! Sono 17, giusto?” Aggiunse una volta che si fu seduto.

Alistair sbattè le palpebre incredulo: voleva parlare con lui, nel cuore della notte, solo per fargli gli auguri di compleanno? O era pazzo o era un maledetto genio. Si voltò verso il padre, che gli annuì, poi tornò a guardare il preside.

“Sì, signore.” Rispose esitante.

“E che cosa ti hanno regalato?” Intrecciò le dita delle mani e lo guardò con i suoi penetranti occhi azzurri.

Severus si coprì gli occhi con una mano e scosse il capo, esasperato. A che gioco stava giocando? Perché non gli diceva quello che doveva? Si divertiva a prolungare quell’agonia?

“Papà mi ha regalato un libro sulla quarta rivoluzione delle streghe di Vignate, Eric…ehm…ecco…” Iniziò a balbettare. Come poteva dire al preside che il suo migliore amico gli aveva regalato una scatola di preservativi magici che cambiavano colore a seconda dell’umore e aumentavano il piacere?

Silente scoppiò a ridere.

“Scommetto che è qualcosa che non si può dire!” Esclamò divertito.

“Non proprio.” Sorrise imbarazzato e si grattò la nuca. “Mi ha anche regalato due polsiere che desideravo da tempo, però.” Aggiunse, ricordandosi dei due bracciali in pelle che gli aveva lanciato subito dopo che aveva scartato la confezione di preservativi.

“E’ stato un buon compleanno?”

Il ragazzo non poté fare a meno di sorridere, le paure del momento sostituite dai ricordi della serata passata con Hermione.

“Il più bel compleanno della mia vita.” Si lasciò sfuggire un sospiro emozionato.

Severus lo guardò interrogativamente, Silente guardò il ragazzo e spostò lo sguardo sul padre, poi tornò dal suo interlocutore.

“Sono contento di sentirtelo dire!” Sistemò gli occhiali sul naso lungo e ricurvo. “E la scuola come va?”

“Bene, signore.” Rispose educatamente. “Scusi, ma cosa mi deve dire?” Aggiunse in fretta, prima che gli venisse in mente qualche altra domanda strampalata.

Silente sorrise, orgoglioso. Alistair somigliava a Severus più di quanto loro stessi pensassero.

“Ottima domanda, ragazzo, ottima domanda.” Picchiettò la punta dell’indice contro il mento.

“Silente…” Intervenne Severus, come ad incitarlo a sbrigarsi.

“Con calma, Severus, con calma.”

L’uomo roteò gli occhi al cielo e sbuffò.

“Come sai, Voldemort è tornato.”

Sia Alistair che Severus serrarono la mascella al sentir pronunciare il nome.

“Il Ministero della Magia sta facendo di tutto per nascondere questa cosa.”

“L’ho notato.” Commentò Alistair, ricordando come la Gazzetta del Profeta aveva iniziato ad insultare Potter e il preside.

“Ciò che il Ministero non sa, o meglio, ignora e continua ad ignorare, è che esiste un’organizzazione che sta lottando contro Voldemort.”

“Un’organizzazione che sta lottando contro il Signore Oscuro?” Ripeté Alistair, interessato.

“Esatto.” Annuì. “Quest’organizzazione si chiama < L’Ordine della Fenice >. Voldemort e i suoi Mangiamorte sanno della sua esistenza, poiché l’ho creata quando salì al potere per la prima volta.”

“Lei è a capo di un’organizzazione segreta?” Si sporse in avanti, eccitato. Come aveva fatto a non pensarci? Se il Signore Oscuro aveva i Mangiamorte come poteva Silente non avere un manipolo di persone pronte a combattere al suo fianco? Che stupido!

“Si.”

“Lascia parlare il preside!” Intervenne Severus, bloccando l’ennesima domanda di Alistair.

“Ma…” Protestò voltandosi verso il padre, la bocca aperta a formare una grande O.

“Niente ma. Lascialo parlare.”

Silente sorrise divertito da quello scambio di battute.

“Il compito dell’Ordine è di impedire a Voldemort di reclutare altri Mangiamorte e, in questo caso, diffondere la notizia del suo ritorno.” Continuò.

“Cosa che il Ministero sta rendendo sempre più difficile.” Borbottò Alistair.

“Esattamente. Inoltre facciamo di tutto per impedire che i piani di Voldemort si compiano.” Concluse. “Hai qualche domanda?”

“Ti prego, non dirmi che gli hai fatto quella domanda.” Sussurrò Severus portandosi una mano alla fronte quasi disperato: era la fine, suo figlio li avrebbe tenuti in quell’ufficio tutta la notte.

“Perché?” Chiese l’anziano mago sollevando un sopracciglio, curioso.

“Perché dice che quando inizio a fare domande poi non mi fermo più.” Rispose Alistair al posto del padre, fingendosi quasi offeso.

“Bhè, ragazzo, fai pure tutte le domande che vuoi: la curiosità è un’ottima cosa, se questa ti spinge ad apprendere sempre cose nuove.” Sorrise calorosamente. “Sono qui apposta! Desideri qualcosa da bere, prima di sommergermi con tutte le tue domande?”

“Sì, grazie.” Fece un largo sorriso: in effetti non beveva da parecchie ore.

Silente si alzò portandosi una mano alla schiena, emettendo un lamento.

“Ah, non ho più 50 anni!” Scherzò.

Severus gli lanciò un’occhiataccia mentre Alistair sorrideva divertito.

“Cosa desideri?” Domandò l’anziano dandogli le spalle mentre prendeva tre bicchieri da un piccolo armadietto.

“Dagli della semplice acqua. O del thè ghiacciato.” Rispose rapido Severus, anticipando le parole del figlio.

“Severus!” Esclamò indignato il preside. “Lascia parlare questo povero ragazzo!”

Severus inspirò profondamente, le narici dilatate.

“Del thè ghiacciato è perfetto, signore.”

“Ragazzo, sei maggiorenne.” Versò del Wishkey Incendiario in tre bicchieri. “Direi che bisogna festeggiare.” Gli fece l’occhiolino e con un colpo di bacchetta gli passò il bicchiere.

“Non berlo tutto.” Lo ammonì suo padre.

“Come se non ne avessi mai bevuto.” Borbottò il giovane, portandosi il bicchiere alle labbra.

“Cosa?”

“Lascialo un po’ in pace, Severus!” Passò il bicchiere al pozionista e si scambiarono un’occhiata eloquente. “Lasciagli godere questi momenti.” Aggiunse in un sussurro, facendosi sentire solo dall’uomo. “Non gliene restano molti.”

Severus si voltò leggermente e con la coda dell’occhio vide il figlio bere il liquore tutto in un sorso. Gli fu impossibile trattenere un sorriso.

“Stai tranquillo.” Gli strizzò l’occhio, poi si allontanò velocemente e tornò a sedersi. “Per favore, il bicchiere sul sottobicchiere.” Diede un colpo di bacchetta ed apparirono due sottobicchieri. “Sai, è una scrivania antica del 600, non vorrei si rovinasse.”

Gli occhi di Alistair si illuminarono.

“Davvero è del 1600?” Domandò incantato, ammirando la scrivania.

“No! E’ del 600!” Rispose, accarezzandola come se fosse un cucciolo.

Severus si portò alle labbra il bicchiere e sorseggiò il liquido ambrato, osservando intensamente suo figlio. Era così felice per le notizie che stava ricevendo, così eccitato! E nonostante tutto bastava una scrivania antica per distrarlo. La somiglianza con Lily era impressionante. Entrambi erano gentili, dolci, tranquilli, con un carattere forte, decisi. Si stupiva tutte le volte che qualcuno gli diceva che Alistair era uguale a lui. Fisicamente, forse, anche se aveva da ridire anche a questo proposito. Non si poteva certo dire che lui, Severus Piton, fosse un adone! Alistair era stata la perfetta unione sua e di Lily: aveva la bellezza, l’eleganza e la dolcezza dei lineamenti di sua madre, ma aveva i suoi stessi tratti. Ogni volta Albus gli ricordava quanto fossero simili e, nonostante sperasse per suo figlio che fosse una bugia, il suo cuore si riempiva d’orgoglio.

Alistair si voltò verso di lui e lo guardò con un sorriso radioso.

“Papà, è una scrivania del 600!” Esclamò emozionato.

“Lo so.” Annuì.

Bevve un altro piccolo sorso, si avvicinò alla scrivania e posò appositamente il bicchiere sul legno con fare di sfida, guardando negli occhi Silente che annuì impercettibilmente.

Il giovane subito afferrò il bicchiere, lo appoggiò su un sottobicchiere ed iniziò a pulire con la manica della giacca un’invisibile e minuscola goccia.

“Papà, è una scrivania del 600!” Lo rimproverò.

“Alistair.” Lo chiamò Silente.

“No, scusi signor preside, ma non posso lasciare che si macchi!” Continuava a sfregare.

“Alistair.” Lo chiamò di nuovo con tono serio.

Lentamente smise di pulire, continuando a guardarsi la manica.

“E’ ora che tu mi faccia quelle domande.”

Il ragazzo sospirò, si sedette compostamente sulla poltrona, le mani sulle ginocchia e corrugò la fronte mentre suo padre tornava alla finestra.

“Sta già controllando il Ministero?”

“Domanda interessante. Posso chiederti come mai l’hai posta per prima?” Intrecciò le dita delle mani.

“Per quale altro motivo il Ministero dovrebbe nascondere il suo ritorno, altrimenti?”

“Vigliaccheria. Paura. Non vogliono rivivere l’incubo di quegli anni.” Rispose. “Cornelius non vuole ammettere che Voldemort è tornato perché ha paura. Hanno tutti paura.”

“Ma così non fanno altro che avvantaggiarlo!” Esclamò guardando il preside.

“Ed è su questo che punta Voldemort!”

“Fa parte dei suoi piani, quindi?”

L’anziano mago annuì.

“Ha altri piani?”

Severus iniziò a trattenere il respiro, pregando Silente di chiudere quella sua maledetta bocca e non dire altro.

“Esatto.” Fece una lunga pausa. “Piani che riguardano Harry Potter.” Fece un’altra lunga pausa. “Harry Potter e una Profezia che fu pronunciata anni addietro.”

“NO!” Urlò Severus, voltandosi verso i due.

L’uomo respirava velocemente, a fatica, aveva il viso pallido, gli occhi pieni di terrore, ma soprattutto di rabbia e odio per se stesso. Non voleva più sentire quella storia, non voleva più sentire la parola Profezia. Non voleva rivivere quei momenti. Li riviveva abbastanza nei suoi incubi.

“No.” Ripetè, allungando una mano verso Silente. “No.”

“Severus, ha tutti i diritti di sapere.” Gli ricordò il grande mago.

L’uomo chiuse gli occhi, tornando alla Testa di Porco quindici anni prima; li riaprì, lucidi, ed annuì.

“Quindici anni fa è stata pronunciata una Profezia che riguardava Lord Voldemort e un bambino nato all’estinguersi del settimo mese, nato da chi lo aveva sconfitto già tre volte. Lord Voldemort designò Harry come suo pari quando cercò di ucciderlo.”

“Quindi…” Aggrottò la fronte. “Il Signore Oscuro…ha…ha ucciso i Potter… per una Profezia?!” Chiese incredulo, come se non potesse credere ad un fatto del genere.

“Esatto.” Annuì. “La Profezia diceva anche che questo bambino avrebbe avuto un potere a lui sconosciuto, l’avrebbe designato come suo eguale e…”

“Non dire altro.” Lo interruppe rabbioso Severus. “Non…non finire. Non ancora. Non è ancora il momento.” Aggiunse facendo profondi respiri. “Non l’ultima parte.”

Silente guardò interrogativamente l’uomo.

“Lasciagli…lasciagli ancora del tempo.”

Alistair si voltò lentamente verso il padre, stupito. Aveva detto quell’ultima frase come una preghiera, come se stesse supplicando Silente.

“Ti prego, Albus.” Lo supplicò disperato.

Silente annuì impercettibilmente ed Alistair vide suo padre sillabare la parola < grazie >.

“Tuo padre ha ragione, Alistair. Questa Profezia non riguarda te, hai già abbastanza informazioni su questo argomento, informazioni che il diretto interessato ignora.” Disse Silente, facendogli capire che il discorso era chiuso.

Alistair abbassò lo sguardo. Potter aveva perso i genitori a causa di una stupida Profezia. Il suo destino era stato segnato da una persona che molto probabilmente neanche lo conosceva. Aveva perso suo padre e sua madre.

“Non è giusto.” Sussurrò, stringendo i pugni, odiando sempre di più il Signore Oscuro.

“Che cosa, Alistair?” Chiese interessato il preside.

“Che Potter abbia perso i genitori! Per una stupida profezia! E poi come ha fatto a scoprirla? E’ stata detta a lui?”

“No.” Rispose secco, lanciando una rapida occhiata a Severus senza farsi vedere da Alistair. “Ascoltai io la Profezia, ma non fui l’unico. Quando venne individuato l’ascoltatore indesiderato venne subito allontanato.”

“E non potevate fermarlo prima che arrivasse da Lui?” Strinse i braccioli della poltrona.

Severus si era fatto la stessa domanda centinaia di volte. Perché non l’avevano ucciso? Perché non l’avevano imprigionato? Perché non gli avevano impedito di scappare? Perché Silente credeva nella bontà delle persone e aveva voluto credere in lui.

“No.”

“E ucciderlo?” Ormai Alistair era seduto sul bordo della sedia.

Severus si avvicinò all’armadietto, prese la bottiglia di Whiskey Incendiario e se ne versò un bicchiere.

“Ed abbassarmi così allo stesso livello di Lord Voldermot?” Sollevò un sopracciglio.

“Ma sapeva che qualcuno sarebbe morto!” Ribattè.

“Sì, lo ammetto. Pensavo che sarei riuscito a mettere in salvo la famiglia Potter, ma fallii. Fallimmo tutti quanti perché ci fidammo della persona sbagliata.”

Il pozionista si bagnò le labbra con il Whiskey.

“Chi rivelò queste informazioni?” Domandò con serietà il giovane.

“La Profezia o il nascondiglio dei Potter?”

“Entrambe.” Guardò il Preside, provando odio per colui che aveva rovinato la vita a Potter.

Severus bevve un sorso, stringendo il bicchiere.

“Non sono informazioni che ti riguardano, non per il momento.” Disse Silente dopo una lunga pausa.

Finalmente Severus poté riprendere a respirare.

“Quindi…” Alistair spalancò gli occhi. “Aspetti, ha detto che non ha sentito tutta la Profezia, giusto?”

“Esattamente.” Annuì.

“Quindi adesso vuole sapere precisamente cosa fu detto.” Concluse il giovane.

“Hai un’ottima logica, ragazzo.” Sorrise orgoglioso ed entusiasta.

“Come avete fatto a scoprirlo? Voglio dire, qualcuno dovrà pure essere una spia! Qualcuno che abbia contatti con i Mangiamorte e con il Signore Oscuro! Qualcuno che passi molto tempo con loro! Qualcuno che non desterebbe alcun sosp…”

Alistair smise di parlare, la bocca semiaperta. Doveva esserci una spia, qualcuno che fosse in buoni rapporti con le famiglie di Purosangue, di cui nessuno avrebbe mai dubitato lealtà. Abbassò lo sguardo, chiuse gli occhi e strinse i braccioli della poltrona, mentre una strana idea iniziava a farsi strada tra i suoi pensieri.

Severus guardò il figlio, chiedendosi se avesse capito.

Com’era possibile? Come aveva potuto nasconderlo? Lanciò di sottecchi un’occhiata a suo padre. Aveva sentito spesso Draco parlare di come i loro padri fossero amici di vecchia data, come Lucius era stato un fedele servitore del Signore Oscuro. Tutti i Natali insieme ai Malfoy e agli Heartmann, le volte che i loro padri si chiudevano in una stanza a discutere.

“Alistair?” Lo chiamò suo padre, iniziando a preoccuparsi.

Il ragazzo non rispose, così lanciò un’occhiata a Silente, che con un gesto del capo gli fece capire di lasciarlo fare.

Alistair lentamente si alzò e gli si avvicinò.

“Alistair?” Trattenne il respiro.

Non aveva mai indossato abiti che lasciassero le braccia scoperte. Come se fosse in uno stato di trance, prese la mano del padre tra le proprie.

Severus ebbe la conferma che suo figlio aveva capito. L’aveva scoperto. Sapeva che era un Mangiamorte.

“Alistair…” Sussurrò, lottando contro se stesso per non ritirare il braccio.

Gli fece voltare la mano con il palmo rivolto verso l’altro e, dopo un profondo respiro, con una lentezza esasperante, iniziò ad arrotolare la manica dell’abito.

< Fa’ che non ci sia niente, fa’ che non sia niente > continuava a ripetere tra sé e sé, ad occhi chiusi. Quando non riuscì più ad arrotolare la manica si decise ad aprire gli occhi e guardare l’avambraccio sinistro del padre.

Là, sull’avambraccio sinistro, inciso nella pelle, ben evidente, c’era il Marchio Nero. Guardò subito il padre.

“Sei un Mangiamorte.” Non era una domanda, era un’affermazione.

Severus annuì.

“Tu sei la spia. Stai facendo il doppio gioco.” Sussurrò accarezzando il braccio del padre.

“Esatto, Alistair.” S’intromise Silente.

Il ragazzo si voltò verso il preside.

“Tuo padre è una spia al mio servizio, mi riferisce i piani di Voldemort e dei suoi Mangiamorte…”

“Sei diventato Mangiamorte per lui?” Chiese di getto, interrompendo Silente.

“No.” Rispose Severus.

Alistair lo guardò incredulo. Sbatté le palpebre, lasciò andare il braccio del padre e si allontanò da lui.

“Sei…sei diventato Mangiamorte per tua volontà?” Domandò schifato.

“Sì.” Rispose con ira l’uomo, nascondendo il tatuaggio che ogni giorno gli ricordava ciò che era stato e ciò che aveva perso.

“Perché?” Sussurrò, spaventato. “Perché?” Urlò con rabbia.

“Tutti commettiamo degli sbagli, Alistair.” Rispose Silente per l’uomo.

“No! Voglio sentirlo dire da lui!” Scosse il capo e guardò il padre. “Perché sei diventato un Mangiamorte?”

“Perché sono stato uno stupido! Ho seguito un folle, accecato dalla stupidità e dall’odio. Mi interessava la Magia Oscura, volevo il potere. Ho seguito l’esempio di quelle che all’epoca erano le persone più importanti per me, i miei compagni di Casa.” Finì di sistemare la manica. “Sono stato uno stupido.”

“Alistair, il ruolo di tuo padre è fondamentale per l’Ordine. E’ grazie a lui se abbiamo così tante informazioni.” Disse Silente.

“Come fa’ a sapere che non stia lavorando per il Signore Oscuro?” Domandò senza rendersene conto Alistair. Come aveva potuto fare una domanda del genere? Da dove gli erano uscite quelle parole?

“Alistair…” Severus guardò addolorato il figlio.

“Tuo padre…” Iniziò Silente.

“No! Non mi interessa, non voglio saperlo!” Gridò, allontanandosi, la vista offuscata dalle lacrime.

“Guardami, Alistair!” Esclamò Severus, correndo da lui. Gli mise entrambe le mani sul volto e lo costrinse a guardarlo negli occhi. “Guardami!” Suo figlio chiuse gli occhi, per non guardarlo. “Tu sei tutto per me. Sei la mia vita, la dimostrazione che posso ancora salvare la mia anima, perché è solo grazie a te e a tua madre se ho abbandonato i Mangiamorte e mi sono unito all’Ordine. Tu sei tutto per me.” Fece una pausa e vide le lacrime negli occhi di suo figlio, stesse lacrime che era sicuro si trovassero nei suoi. “Il giorno in cui sei nato mi sono ripromesso che nessuno ti avrebbe fatto del male, a costo di morire.” Fece una pausa. “Per questo motivo adesso devo continuare questa recita. Lo capisci?”

Alistair tirò su col naso.

“Devo farlo per l’Ordine, per redimere la mia anima. Ma soprattutto l’ho fatto per te, per darti un mondo migliore in cui vivere.” Deglutì a fatica. “Mi spiace non averti detto che ero un Mangiamorte, ma non potevo, davvero.” Abbozzò un triste sorriso a mo’ di scusa. “Sei tutto ciò che ho.”

Finalmente, Alistair guardò il padre, il labbro inferiore che tremava. Era tornato bambino. Aveva di nuovo quattro anni, si era svegliato nel cuore della notte a causa di un incubo e piangeva disperato.

Severus lo attirò a sé e lo abbracciò stretto, nascondendo il viso.

“Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace.” Continuò a sussurrare.

Lentamente, i singhiozzi del ragazzo cessarono.

“Va meglio?” Gli chiese con un sorriso triste, guardandolo in viso.

Il ragazzo tirò su col naso ed annuì.

“S-scusi.” Borbottò imbarazzato al preside.

“Non preoccuparti, ragazzo.” Sorrise con affetto. “Non è successo niente.”

Sorrise riconoscente all’anziano, poi si voltò verso il padre, rendendosi conto di essere stato crudele nei suoi confronti.

“Mi dispiace papà. Non volevo dire quelle cose.” Sussurrò.

“E’ tutto a posto.” Gli diede una pacca sulla spalla.

“Quindi…quindi tu sei una spia?”

“Esatto.” Rispose annuendo, riassumendo il suo solito contegno.

“Il lavoro che svolge tuo padre è molto importante, Alistair, forse il più importante.” Disse Silente, dando un colpo di bacchetta. La bottiglia di Whiskey si mosse, versò del liquido nel bicchiere e tornò al suo posto. “Per questo motivo devo chiederti di non dire niente ai tuoi compagni di Casa. Gli altri Mangiamorte credono che ci stia spiando, ma non è comunque saggio parlarne. Non parlare con nessuno: dell’Ordine, del ruolo di tuo padre, della Profezia. Con nessuno. Nemmeno con Harry Potter o Hermione Granger.”

“E perché mai dovrebbe parlarne con loro?” Domandò Severus con un sopracciglio inarcato.

“Sono i primi due nomi che mi sono venuti in mente.” Fece un gesto per minimizzare le sue parole.

Guardò stranito Silente: cosa c’entrava la Granger? Scosse il capo, chiedendosi se per caso la vecchiaia lo stesse facendo impazzire.

“Sì, signore. Non ne parlerò con nessuno.” Annuì Alistair, riportando suo padre alla realtà.

“Nemmeno con Eric Heartmann.” Ribadì. “Soprattutto con lui.”

“Nemmeno. Ha la mia parola.” Promise con serietà.

“Bene.” L’anziano sorrise calorosamente. “Hai qualche altra domanda?”

“Si.” Annuì.

“Torna pure a sederti.” Gli indicò la poltrona. “Inutile stare scomodi.”

“Chi altro fa parte dell’Ordine?” Domandò, sedendosi.

“Alastor Moody, Rubeus Hagrid, Minerva McGranitt, Remus Lupin, Madame Maxime, Arthur, Molly, Bill e Charlie Weasley, Sirius Black. Questi sono solo alcuni. Ho dimenticato qualcuno che il ragazzo conosce, Severus?”

“No.” Rispose secco. Un sorriso gli si dipinse sulle labbra: sapere che Black era chiuso in un posto che odiava era una soddisfazione.

“Scusi, ha detto Sirius Black?” Chiese incredulo.

“Si.”

“Ma…”

“Fu incastrato.” Lo interruppe immediatamente Silente. “Sirius Black è sempre stato fedele all’Ordine. Quel ragazzo ha un ribrezzo per tutto ciò che è Oscuro.”

Severus fece una smorfia.

“Quindi fanno tutti parte dell’Ordine da prima che il Signore Oscuro fosse sconfitto da Potter?” Corrugò la fronte.

“Si.”

Calò il silenzio. Severus osservava intensamente il figlio, chiedendosi a cosa stesse pensando, mentre Silente si arrotolava la punta della lunga barba attorno ad un dito.

“Mamma faceva parte dell’Ordine?” Domandò improvvisamente il giovane Piton fissando la scrivania.

Il preside guardò Severus con un sorriso e questi gli restituì un’occhiata della serie < non osare dirglielo >. Sorrise e guardò il ragazzo.

“Sì. Tua madre faceva parte dell’Ordine.” Annuì. “Ed è grazie a lei se tuo padre ora è qui con noi.” Fece l’occhiolino al pozionista.

Severus inspirò profondamente, le narici dilatate, lanciando fulmini con lo sguardo.

Alistair guardò il preside con un sorriso emozionato.

“Mamma faceva parte dell’Ordine.” Ripeté felice. “Mamma faceva parte dell’Ordine.” Sollevò il viso e guardò emozionato suo padre. “Papà, mamma faceva…faceva…” Non riuscì a finire la frase a causa di un grosso sbadiglio. Improvvisamente sentì tutta la stanchezza addosso.

Silente lanciò un’occhiata fuori dalla finestra e vide che il cielo iniziava a schiarirsi.

“Per tutti i Gargoyle, ma che ore sono?” Esclamò corrugando la fronte. Estrasse un orologio a cipolla dal taschino della sua veste, lo aprì e controllò l’ora. “Già le sei e mezza del mattino? Però! Ecco perché iniziavo a sentirmi un po’ stanco.”

Alistair sbadigliò sonoramente e Severus si lasciò sfuggire un sorriso.

“Bene, direi che è ora di congedarci!” Posò entrambe le mani sulla scrivania, fece forza e si alzò.

Il giovane lo guardò stordito, poi si accorse che era in piedi e lo imitò.

“Allora, Alistair, alla prossima.” Sorrise. “E mi raccomando, non una parola di quello che hai scoperto stasera. E’ molto importante che l’Ordine della Fenice rimanga nell’ombra.” Gli tese la mano.

“Non ne parlerò con nessuno, glielo prometto.” Afferrò la mano del preside e gliela strinse.

“Perfetto! Allora al prossimo incontro!” Gli lasciò andare la mano.

Severus si avvicinò al figlio, gli mise una mano sulla spalla ed insieme si avvicinarono alla porta.

“Ah, Severus.” Lo chiamò.

L’uomo si voltò e vide il Preside estrarre i suoi pensieri con la bacchetta, indirizzandoli nel suo Pensatoio.

“Sì?”

“Qualsiasi cosa dovesse succedere…”

“Gliela riferirò immediatamente.” Concluse per lui.

Annuì, fece un cenno all’anziano ed insieme al figlio lasciò l’ufficio del preside. Camminarono in silenzio per tutto il tempo, immersi nei propri pensieri, fino a quando raggiunsero l’entrata della Sala Comune di Serpeverde.

“Papà?” Lo chiamò Alistair.

“Dimmi.” Lo guardò interrogativo.

“Non mi parlerai mai di lei, vero? Di mamma, voglio dire.” Si mordicchiava il labbro inferiore, guardandolo negli occhi.

“Non ora, Alistair, non ora.” Sospirò, rabbuiandosi. “Ti dirò tutto, ma non è ancora arrivato il momento.” < Per fortuna > aggiunse tra sé e sé.

“E quando arriverà?” Chiese facendo un passo verso di lui.

“Presto, temo.” Rispose sempre più enigmatico. Sorrise per alleggerire l’atmosfera e gli diede una pacca sulla spalla. “Buona notte, Alistair.”

“Notte, pa’” Lo salutò, mentre si allontanava di corsa verso la propria stanza.

Alistair sospirò, sbadigliò, entrò nella Sala Comune ed entrò nella propria camera. Nei loro letti, i suoi compagni dormivano beati, ignari della sua assenza. Scostò le lenzuola, si sedette sul bordo del letto, tolse le scarpe e si infilò sotto le coperte, troppo assonnato persino per togliersi i vestiti ed indossare il pigiama.

“Presto saprò tutto di te, mamma. Presto.” Sussurrò, abbracciando il cuscino.

Con questo pensiero, si addormentò.

 

 

 

 

Un altro capitolo è giunto alla fine! Questa volta ho fatto la brava dai, non vi lascio col fiato sospeso :P Ma non fateci l’abitudine * muahahahah *

 

Innanzitutto voglio ringraziare le 36 persone, le 20 e le 62 che hanno inserito Father Be With Me Tonight tra le storie preferite, ricordate e seguite: grazie!!! Siete tantissimi! <3<3<3

Inoltre, ci tengo a ringraziare anche le 30 (non ci credo ancora, siete tantissimi!) persone che mi hanno inserita tra gli autori preferiti!

 

Eeeeeeeeeeeeeeeeeeed ora passo a rispondere ai vostri commenti allo scorso capitolo u.u

-          Ginny13: aaaaaaaah! Il travestimento di Alistair *.* Adoro come si è vestito! Hermione invece indossava il vestito di Mina, protagonista del film “Dracula” con Gary Oldman :P Awwwwww, grazie per i complimenti! Per il maledetto bacio….muahahahahah! Porta pazienza xD Tanta! Per quanto riguarda Eric…mi spiace, ma ha un cuore di ghiaccio xD Se si sposerà lo farà solo per convenienza. Con una Purosangue, solo per poter portare avanti la purezza del sangue u.u

-          Nami_san: sì, sono molto cattiva u.u Non per altro sono una Serpeverde u.u La suspance per il discorso di Severus direi che ormai, con questo capitolo, è svanito :D Per Eric e Ginny…eh devi aspettare il prossimo per scoprire cos’è successo quella notte! Oh, tranquilla, di idee, come hai detto, ne ho già tante :D forse anche troppe xD Per quanto riguarda la tua ultima domanda…lo scoprirai u.u fra tanto. Ma tanto tanto XD Ah, giusto! Eric non somiglia all’attore che hai detto tu! E’ una versione di Leonardo DiCaprio molto giovane, della serie Titanic…però con un’espressione più bastarda e maliziosa xD

-          JuliaSnape: son contenta che ti sia piaciuto il loro appuntamento :D grazie mille per tutti i complimenti <3

-          Lauletta: eh, come ti capisco *.* Come si fa a non innamorarsi di Eric? E’ praticamente impossibile! Cioè, è impossibile per tutte quelle che adorano il genere “bello, bastardo dentro fuori e tutt’intorno” xD E ha anche una gran bella testa, se vuole una cosa la ottiene, no matter what (non mi viene in italiano xD ) Fatto apposta il finale u.u Mi sembra il minimo per la fine di un capitolo u.u Oh beh, io già sui divanetti gli sarei saltata addosso xD

-          Symbolique: ho aggiornato si * o * Fai conto che Alistair e Hermione sono i primi personaggi su cui scrivo che non sono ancora fidanzati xD In tutte le mie altre storie i protagonisti stavano già insieme, oppure si mettevano insieme in modo molto rapido xD Per i nomi dei drink….mi sembrava giusto adattarli u.u :P Ah e per i disegni…non smetterò mai di ringraziarti *_* Sono bellissimi <3 Grazie mille per tutto <3

-          Piperina: ah questa cosa dura, prestante e lunga che mi ha dato tanto piacere e mi ha soddisfatta *.* Prima cosa: GRAZIE *.* Per tutto, di tutto <3 Se sto migliorando è grazie alle tue “critiche” e ai tuoi consigli! Ho adottato anche io il tuo metodo di aggiornare una volta a settimana e portarmi avanti, così sono sempre organizzata e pronta <3 Effettivamente Hermione è molto impacciata, solo che in questa mia ff lei è proprio alle prime armi xD Vero, è stata con Viktor…ma a parte qualche casto bacio non è mai successo niente! E ciò che provava per lui non si avvicina neanche lontanamente a ciò che prova per Alistair <3 Tutta un’altra cosa <3 E sì, i due stanno facendo passi da gigante *_*   Alistair ha tante qualità, è bravo e tutto…ma non sa proprio cantare LoL E non hai idea di come lo invidio io T.T Però devi ammettere che Alistair vestito da donna sarebbe da vedere LoL Sarebbe bello quanto il padre! Rido ogni volta che penso a Severus vestito da donna LoL ok, basta xD uahahah! La battuta del calzino LoL La adoro anche io *.* Anche io l’adoro *.* Non so neanche come ha fatto a venirmi in mente xD E pensare che quel film l’ho visto una volta sola quando ero piccina .-. Ah, Eric *.* Adoro lui e il suo cervello bastardo! Adora inventarsi nuovi epiteti per insultare, soprattutto se servono per insultare Harry e Ron u.u Ah, il titolo l’avevo sbagliato, si chiamata “So Hot” ma la frase è giusta u.u L’adoro anche io *.* E mi sembrava perfetta per Eric u.u Che gran bastardo sto ragazzo! Ha una testa spaventosa, riesce ad ideare un piano per conquistare chiunque! Harry è solo un po’ triste dai, però almeno affida l’amica a Piton Jr *.* ahahaha! Per Ron ubriaco ho preso spunto da mie esperienze personali LoL e infine…la coppietta: finalmente si è deciso, si *.* Non la vuole perdere, quindi ha deciso di aspettare. Perché quelle voci sulla sua mamma? Perché nessuno sa chi sia. NESSUNO. Indi per cui la gente parla. Ed essendo Serpeverde e figlio di Piton Grifondoro, Tassorosso e Corvonero si sono sbizzarriti T.T Cattivi T.T Bene, spero che questa risposta lunga, dura e prestante ti dia molto piacere e ti soddisfi *-* muahahahah <3 Grazie ancora, Darling. Di tutto <3 xoxo <3

-          Neptunia: awwww, me tanto felice!!! Per il bacio … mi spiace u.u No, non è vero l’ho fatto apposta muahahaha E un bacetto l’hanno avuto, dai! Anche più di uno u.u spero che questo capitolo non ti abbia delusa :D

-          Alida: grazie *.* Finalmente il confronto Alistair-Severus l’hai avuto! O almeno…parte del confronto. Perché non tutto ciò che doveva essere rivelato è stato rivelato :P sono tanto tanto tanto contenta che ti sia piaciuto il capitolo e che tu sia soddisfatta di ciò che è successo <3 spero ti abbia soddisfatta anche questo ^^

-          Emrys: oddio tu mi lusinghi *.* Perfetto *.* Grazie mille, veramente! Capolavoro *.* Praticamente sono morta dalla felicità quando l’ho letto <3 Grazie mille! Sì, lo so, l’ho detto mille volte il “grazie mille” xD

-          Melty: grazie infinite <3 effettivamente Ron ha fatto un po’ una figuraccia, si xD Per quanto riguarda i disegni…vanno benissimo fatti a mano! *.*

-          Mia85: geniale? Io? Davvero? O.O *.* Grazie *_* Veramente, grazie mille! Sono proprio felice che ti sia piaciuto il capitolo e come hanno agito i vari personaggi! Per quanto riguarda il piano di Eric…presto lo scoprirai u.u Adoro i finali che ti lasciano col fiato sospeso…almeno, adoro scrivere cose che lasciano col fiato sospeso, leggerle un po’ meno u.u xD Buono studio anche a te <3

 

 

Bene, direi che è tutto per questo aggiornamento!!! Alla prossima settimana <3 Ancora grazie mille a te, lettore, che sei arrivato fino qua in fondo <3

 

elyl

 

 





 
 

 

 

 

   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: elyl