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Autore: Inori To Yukiko    27/08/2010    0 recensioni
Inori e Yukiko non si sopportano,costantemente in concorrenza per la popolarità alla Yumemori Gakuen. Ma un'amicizia da riconquistare e un mondo da salvare dimostreranno loro che, per quanto la loro vita sembrasse perfetta,mancava proprio dei pezzi fondamentali.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era ancora presto per la sirena della sveglia, ma Inori era già all’erta. In realtà accadeva sempre così, non la puntava certo perché ne avesse bisogno, ma per pura precauzione.
Attendere il sonoro trillo dell’orologio le dava la sensazione piacevole di potersi concedere ancora qualche minuto sotto le coperte, anche se ovviamente già aveva in mente il programma di tutta la giornata.
Quando udì il primo squillo quindi, senza indugiare ulteriormente, scese dal letto e si stiracchiò un attimo.
Non poteva assolutamente permettersi di arrivare tardi: era la presidentessa del consiglio studentesco, doveva dare l’esempio a tutti gli allievi, le piaceva il fatto che tutti guardassero a lei come un modello, il suo orgoglio si sentiva decisamente soddisfatto; inoltre c’era sempre qualcosa da controllare prima che iniziassero le lezioni, che fosse tutto pulito, che l’addetta al materiale scolastico avesse fatto il suo dovere e non mancasse niente nelle aule, salutare i professori che arrivavano mattinieri e occuparsi di tutto il resto delle responsabilità che la riguardavano.
Ma più di ogni altra cosa lo faceva perché odiava arrivare insieme a quell’acida reginetta dei suoi stivali, la sola idea di fare il suo ingresso all’Accademia insieme a lei proprio la indisponeva, non le piaceva affatto essere associata a quell’egocentrica vanitosa.
Alzatasi di buona lena dunque, per prima cosa spalancò le tende del balcone per fare entrare la luce: era una sorta di rito mattutino, rivolgersi al sole, chiudere gli occhi e riscaldarsi a quel leggero tepore.
Nonostante fosse quel giorno il cielo fosse coperto da nuvole grigie,il vento però soffiava più del solito, che lentamente le spostava lontano. Inori ne trasse una sorta di buon auspicio; la sua giornata poteva cominciare.
Sistemò il letto, uscì la divisa dall’armadio, fece una doccia, ogni minuto della mattinata era organizzato in maniera funzionale e con un ordine ben preciso.
Quando fu pronta, si soffermò ancora un po’ davanti allo specchio per assicurarsi che il fiocco fosse perfetto, la gonna non avesse una piega e la camicetta non facesse una grinza; diede un’occhiata alle scarpe per pulire eventuali macchie, quindi spazzolò i morbidi capelli ramati che le ricadevano sulle spalle ondulati.
Soddisfatta dell’insieme, controllò che in cartella fossero presenti tutti i libri necessari e i documenti del consiglio studentesco; dovendo organizzare il festival di fine trimestre aveva moltissime cose di cui occuparsi, tanto più che senza un contabile doveva occuparsi di tutto lei.
Scesa in cucina per fare colazione, prese uno dei muffin che aveva preparato la sera prima, accompagnandolo con un succo di frutta. Va bene i dolci ( non lo avrebbe mai ammesso ma lo zucchero era la sua fonte primaria di energia, altro che L!) ma da brava scienziata era stata abituata ad essere salutista.
Dopo aver ripulito e sistemato tutto preparò il bento (considerato che odiava mangiare alla cafeteria insieme agli altri, c’era decisamente troppa confusione per i suoi gusti) e lo infilò in borsa controllando nuovamente che fosse presente tutto il necessario.
Dopo un cenno soddisfatto e un’ultima sistemata ai capelli e alla gonna si convinse a uscire.
“Itte kimasu!” disse sorridendo alla casa vuota, nonostante sapesse che non le avrebbe risposto.
Ma dentro di sé poteva udire le voci dei suoi genitori che dall’altro capo del mondo le auguravano un “itte irasshai!”.
Chiusa per bene la porta e il cancelletto si mise in cammino, senza guardare indietro.
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Riiiiiiiing!!
Yukiko mormorò qualcosa nel sonno e, rigirandosi, diede un colpo alla sveglia che l’aveva disturbata, facendola cadere sul pavimento.
Altri dieci minuti di sonno non avrebbero ucciso nessuno, anzi, avrebbero giovato al suo già splendido aspetto.
Con uno sbadiglio, si nascose sotto le coperte e si rilassò.
“Yukiko, sei sveglia?” la voce di Konami. La ragazza non rispose, possibilmente se avesse finto di essere ancora addormentata l’avrebbe lasciata a letto ancora un po’.
Speranza vana: la porta della sua camera si aprì ed il lenzuolo le venne tirato via.
“Yukiko su alzati o farai tardi a scuola” disse la donna, costringendola ad aprire gli occhi, la ragazza sbadigliò
“mmm...non posso dormire altri dieci minuti?”
“no, se no sarai costretta a fare tutto di fretta e arriverai in ritardo. Lo sai che Yamamoto-sensei detesta i ritardatari…su, vai a lavarti, io ti preparo la colazione” Yukiko sbuffò e si alzò dal letto.
Che strazio, odiava i lunedì mattina. Dopo un fine settimana passato a rilassarsi, tornare a scuola era un trauma...magari la settimana successiva avrebbe potuto trascinare Konami all’onsen nel week-end. L’avrebbe chiesto anche a qualcuna delle ragazze, sicuramente avrebbero accettato. Quel pensiero le diede una buona ragione per affrontare la settimana col sorriso sulle labbra.
Fece una doccia veloce e scese giù in cucina, dove Konami aveva già preparato la sua colazione preferita: uova e pane tostato. Adorava fare la colazione all’ americana, la metteva di buon umore.
“ricordati che alle 6 hai l’appuntamento per la manicure” le disse la donna, versandosi un po’ di caffè nella tazza, Yukiko annuì
“sì, l’avevo già segnato in agenda...”
“perfetto...il parrucchiere domani non ha posto, quindi piuttosto che farti aspettare in salone, ho preso appuntamento per mercoledì, sempre alle 6. Va bene o hai danza?”
“no, è perfetto, la danza finisce alle 4, così posso tornare a casa, fare una doccia ed andare a farmi i capelli”
“perfetto” Konami si alzò e le arruffò i capelli
“la mia vanitosa preferita”
“a proposito di vanitosi...che ne dici di andare all’onsen nel week end?”
“ma se lunedì è appena arrivato!”
“e dai, Konami! Lo sai che ho bisogno di prefissarmi un obiettivo a breve scadenza se no mi stresso troppo e mi sembra che la settimana non finisca mai!” la donna rise
“e va bene, se vuoi andare all’onsen ti accompagno” Yukiko sorrise soddisfatta e finì l’ultimo boccone di pane tostato, poi si alzò
“grazie Konami! Ora vado a vestirmi” disse, correndo verso la sua stanza.

In poco tempo, indossò la sua di divisa, poi si sedette al vanity e mise un po’ di fard sulle guance e un po’ di gloss sulle labbra. Con un ultimo tocco di matita sugli occhi, sorrise al suo riflesso nello specchio e, facendosi da sola un occhiolino, uscì dalla camera
“Konami, io esco!” esclamò, afferrando la sua borsa coi libri
“va bene, non fare tardi e ricordati della manicure! Il tuo bento è già nella borsa!” rispose la donna, dalla cucina
“perfetto...ci vediamo stasera!” la salutò la ragazza, uscendo di casa.

Manco il tempo di svoltare l’angolo, la chioma rossa della Natsumiya le si parò davanti. Che scocciatura! Se il buon giorno si vedeva dal mattino, quella sarebbe stata una settimana pessima.
Accelerando il passo, Yukiko la superò. Hoshikawa sama non sarebbe mai stata dietro ad una nerd del genere.
Scuotendo la chioma e sospirando con aria di sopportazione, per enfatizzare il concetto, la lasciò indietro e continuò a camminare verso la Yumemori.
Il rumore di passi dietro di lei la fece innervosire terribilmente: ma con tante strade a Tokyo, quella doveva andare ad infestare proprio la sua? Ma perché non se ne trovava un’altra?
Era così immersa nei suoi pensieri, che con un colpetto leggero di tosse, la Natsumiya le passò davanti.
Frenando l’impulso di lanciarle qualche battuta acida (lei non avrebbe di certo iniziato una discussione con quella lì), Yukiko affrettò il passo.
  
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