11. Paure
alle specchio.
Per quel primo mese ad Hogwarts Areal studiò
molto, non perdendo occasione di verificare le teorie di Agatha Corvonero
riguardo il mago e la bacchetta,
mentre altre volte si metteva alla prova con incantesimi che trovava in libri
di magia avanzata. Non aveva confidato a nessuno la sua scoperta, e non aveva
intenzione di rivelare a nessuno le doti che sentiva di avere.
Essendo al terzo anno, Areal aveva dovuto
scegliere fra le materie facoltative che subentravano in quell’anno. Ma come
lei anche le sue amiche avevano fatto le loro scelte, dividendosi fino ad avere
pochissimi corsi in comune. Areal aveva scelto Divinazione, in quanto si
reputasse una di ampie vedute, e curiosa di seguire lezioni incentrate sulla
lettura del futuro. Poi aveva scelto Cura delle Creature Magiche, che a suo
dire oltre ad essere appassionante ed invitante per lei, poteva tornare sempre
utile conoscere qualcosa in più sulle creature che popolano il mondo. E infine Artimanzia, materia complessa e affascinante per una mente
come la sua.
Con Jude non aveva neppure una di quelle
materie in comune, ma poteva comunque incontrarla negli altri corsi obbligatori.
Con Emma aveva sia Cura delle Creature Magiche che Divinazione, mentre con
Canni solo Artimanzia. Areal non aveva scelto ne Babbanologia, in quanto si sentisse già fin troppo
preparata sull’argomento per suoi motivi, e ne Rune Antiche, poiché era alla
stessa ora di Divinazione.
Ma le prime ore di Divinazione con la professoressa
Cooman erano state piuttosto deludenti e noiose, dato
che l’insegnate era più svampita di quello che sembrava, e non aveva fatto
altro che invogliare i ragazzi ad ampliare la mente, e a mantenere una
constante ricerca di se stessi. In due settimane, Areal si era già pentita di
non aver scelto Divinazione anziché Rune Antiche.
Ma il divertente venne in una delle ore con
il nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure, ovvero il signor Lupin,
che già dalla prima lezione aveva dato prova del suo talento d’insegnante. Quel
pomeriggio l’aula era stata sgombrata dai banchi, e l’unica cosa infondo alla
sala era un armadio a specchio. Areal era con Jude, a quella lezione vi erano
principalmente Tassorosso, Corvonero, pochissimi Grifondoro e due sole ragazze
Serpeverde.
“:Ragazzi, lasciate pure i vostri zaini e i
libri sui banchi lì infondo grazie!:” annunciò l’insegnante, e tutti
obbedirono, posizionandosi poi davanti al curioso armadio.
“:Sai
che la lezione di ieri, che doveva essere come questa, è stata interrotta non
appena è entrato in scena Potter?:” sussurrò Jude all’orecchio di Areal.
“:No, non sapevo niente. E tu come fai ad
essere informata?:”
“:Me lo ha detto Canni, sta mattina:”
Poco dopo l’insegnante si alzò,
posizionandosi davanti agli studenti e dando le spalle all’armadio.
“:Oggi affronterete le vostre più grandi
paure, ma attraverso un semplice Molliccio.
Chi di vuoi sa dirmi di cosa sto parlando?:”. Iniziò Lupin, malamente avvolto
da una lunga veste svolazzante, con i capelli rossicci in disordine.
Ad alzare la mano fu un Corvonero in fondo
all’aula. Era Erick McDallas, quello che Areal aveva
pietrificato ad Incantesimi.
“:Sapevi che Canni ha litigato con quello li,
qualche giorno fa?:” chiese ancora Jude all’orecchio di Areal, che fece
spallucce.
“:No. Non sapevo neanche questo!:”
Il ragazzo di nome Erick spiegò che i
Mollicci non possedevano forma propria, ma prendevano sempre la forma della
cosa che fa più paura al nemico.
“:Benissimo. Ora voglio che sappiate che un
Molliccio si annienta facilmente con le risate. Voglio che facciate in modo che
il Molliccio assuma una forma buffa, la più buffa che potete. Adesso,
limitatevi a ripetere con me questa formula: Riddikulus!:”
E tutta la classe ripeté quella parola.
“:Più nitidamente: Riddikulus!:” incalzò il
professore, e dato che quello emesso dalla classe parve un lamento, replicò. “:Ancora
una volta: Riddikulus!:”
Quando
fu soddisfatto estrasse la bacchetta “:Molto bene, allora, chi vuole provare
per primo?:” chiese il professore, e tutti indietreggiarono, ma lui afferrò un
ragazzo scuro di carnagione, dei Tassorosso.
“:Adesso lascerò uscire il Molliccio, e
voglio che tu pensi ad un modo per trasformare ciò che ti fa più paura in
qualcosa di assolutamente divertente!:” sussurrò Lupin in modo cordiale, ed il
Tassorosso annuì un po’ tremante, con la bacchetta alla mano.
“:Molto bene, adesso:” e ad un colpo di
bacchetta dell’insegnante, l’armadio si aprì, facendo uscire un terribile cane
a due teste alto almeno il doppio dell’armadio. Il ragazzo agitò la bacchetta
deciso dicendo “:Riddikulus!:”
e il cane gigante divenne un cuccioletto strambo che ad ogni passo che faceva
rideva mezza classe.
“:Complimenti, ora fate tutti una fila e
provate tutti uno alla volta. Non temete!:” incoraggiò Lupin, sedendosi su di
un banco e mettendo una musica allegra e svelta.
Il primo della fila era proprio Erick McDallas, e davanti a lui il Molliccio prese la forma di un
drago tutto rosso e con gli occhi spiritati, ma al suo ordine divenne un
pagliaccio che non riusciva a stare in piedi. Dopo di lui fu il turno di
un’altra ragazza Corvonero, che evidentemente temeva le api, perché il
pagliaccio di poco prima divenne un terribile alveare che creò un ronzare
fastidioso. Tuttavia la ragazza agitò la bacchetta dicendo “Riddikulus” e le
api divennero tante piume azzurrine.
Areal era a metà della fila e non aveva
tutta la voglia che avevano gli altri di affrontare il Molliccio, anche perché
non sapeva nemmeno lei che forma avrebbe preso, e questo era il paggio. Lasciò
passare due ragazzi avanti a lei, ma pian piano il suo turno andava arrivando.
Prima di lei c’era ancora una ragazza Grifondoro, che face si che il Molliccio
diventasse un massa d’acqua in movimento che minacciava di attaccarla, ma la
ragazza scagliò l’incantesimo e l’acqua divenne un fiore gigante tutto colorato
storto, mal piantato al terreno.
Quando la Grifondoro lasciò il posto ad
Areal, questa avanzò deglutendo con la bacchetta già in mano. Per interminabili
secondi il fiore gigante e strambo rimase immobile, sotto lo sguardo curioso
dell’insegnante, ma poi, dopo un miscuglio di colori, il Molliccio perse una
forma molto particolare. Era una ragazza mozzafiato, con un trucco leggermente
pesante e scuro sugli occhi, ma che tuttavia contribuiva alla sua bellezza. La
pelle era lattea, le labbra rossissime come se avesse appena bevuto del sangue,
gli occhi freddi ma dal taglio più elegante che avesse mai visto. I suoi
capelli erano fili di sete color della pece, che le ricadevano morbidi sulle
spalle esili. La ragazza di cui aveva preso la forma il Molliccio, era
evidentemente una studentessa di Hogwarts, in quanto indossava la divisa
scolastica e il mantello nero con un chiaro stemma stampato sopra: lo stemma dei
Serpeverde.
Areal spalancò la bocca e trattenne il
respiro disgustata, ed in una manciata di secondi si accorse degli occhi
spalancati del professore che sfrecciavano da lei al Molliccio, e dei sussurri
della classe.
Davanti ad Areal, il Molliccio aveva preso
le sembianza della stessa Areal Foreberth ma con indosso la divisa dei
Serpeverde. Areal aveva paura di se stessa?
“:Riddikulus!:” disse decisa e alla svelta, in modo da
cancellare il sorriso beffardo stampato sul volto della se stessa in versione
Serpeverde. Fortunatamente il Molliccio assunse subito la forma di una grossa
farfallona di gomma, tutta flessibile, e di un rosa sgargiante, con strambi
occhi svampiti stampati addosso.
Con il fiato corto e con la testa confusa,
Areal raggiunse il fondo della fila, mentre qualcuno la guardava incuriosito.
Jude le lanciò un’occhiata preoccupata.
Quando finì la lezione Areal era ancora
sconvolta, con le orecchie che fischiavano. Tutti i ragazzi stavano
raccogliendo le proprio cose, ma proprio mentre lei si sistemava la sua
tracolla in spalla, si sentì chiamare dal professore.
“:Foreberth? Ti dispiacerebbe fermarti solo
un momento?:” e se ne ritornò vicino all’armadio.
Jude fece segno ad Areal che l’avrebbe
aspettata fuori, ma Areal fece di no, e andò dal professore, che dopo aver
visto tutti gli alunni uscire, disse con cautela: “:Molto singolare quello che
è successo poco fa. Il Molliccio ha preso la forma ti te stessa, il che mi
farebbe pensare che tu temi te stessa ma…:” ed Areal sollevò gli occhi per
fissarlo meglio “:quella di cui ha preso la forma il Molliccio non eri tu!...:”
Areal spalancò gli occhi e trattenne il
fiato, davvero il professor Lupin pensava che la ragazza di cui aveva preso la
forma il Molliccio non fosse lei? Aveva davvero visto la differenza fra lei e
quella ragazza eccessivamente truccata?
“:Oggi il Molliccio ha preso la forma
dell’Areal che tu non vorresti mai essere, mi sbaglio?:” azzardò Lupin, Areal
scosse il capo, e Lupin continuò. “:Vedi Areal, quella ragazza non sei tu, e
non lo sarai mai, è evidente. Tanto per cominciare lei è una Serpeverde, e tu
una Corvonero. Lei aveva gli occhi cattivi, tu no!:”
Areal
puntò i suoi occhioni blu su Lupin, e provò un moto
d’affetto per quell’uomo dall’aria tanto stanca e malandata.
“:Mi sbaglio Areal?:” chiese Lupin.
“:No, signore:” riuscì ad articolare Areal.
“:Allora ti va di spiegarmi meglio cosa è
successo?:”
Areal sospirò, odiava ammettere quello che
stava per dire, ma infondo quell’insegnante si meritava quella verità.
“:Ecco vede professore, mio padre e la
maggior parte dei Foreberth erano tutti Serpeverde, e vede… non hanno mai fatto
imprese degne di note, ma solo cose… cose brutte, che sarebbe meglio
cancellare.:” e fissò seria il professore, che ascoltava in silenzio “:E così
mia zia diceva sempre che c’erano alte probabilità che anche io fossi come
loro, o che finissi fra i Serpeverde. Ma io ne avevo paura. Non volevo essere
come mio padre, io, io, io spero di non essere mai come lui…:”
“:Ascoltami bene adesso, sono il tuo
professore, e se permetti ho molta più esperienza di te…:” iniziò solenne
Lupin. “:Noi siamo solo quello che scegliamo di essere, siamo noi quelli che
scegliamo che strada seguire, noi soltanto. C’è un lato oscuro in tutti noi, lo
sai, ma evidentemente non è quello che domina in te. Tu non sei una Serpeverde
giusto? Tu sei una Corvonero, e dovresti essere fiera, intesi?:” Lupin mostrava
uno strano sorrisino, mentre fissava Areal dall’alto in basso, che non fu capace
di fare altro che un cenno con il capo.
Continua….
Grazie
infinite a JuliaSnape e un saluto. Grazie a chi legge
soltanto, alla prossima ^^