Rain.
Piove.
Tende azzurro scuro
coprono la finestra ma tu riesci lo stesso a intravedere qualche spicchio di
cielo blu.
La pioggia scende
inesorabile, ritmica, fitta, eppure attraverso il suo sottile, offuscato velo
riesci a vedere qualche stella che brilla allegra, altezzosa, quasi sfidando
l’acqua a sminuire la sua bellezza.
Gli occhi ti si posano sul
ventre di tua moglie, addormentata al tuo fianco, sul petto che le si alza e
abbassa regolarmente, sul collo sottile, la pelle chiara, il buffo nasino
all’insù e i capelli rosa cicca splendenti anche nel buio.
Che cos’hai, Remus?
Sfiori con un dito la
pancia di Dora, piano. Non vuoi svegliare né lei, né tantomeno il piccino che
c’è lì dentro.
Padre.
Certo che però, quando eravate
ad Hogwarts, quelle rare volte in cui avevate parlato di paternità, tutti
avevano scommesso che il primo saresti stato tu, Remus.
Andiamo, Sirius, o James,
o Coda?
Naah. Tu eri Remus Lupin.
Quello tranquillo. Equilibrato. Dagli occhi dolci.
E certo, per il tuo‘piccolo
problema peloso’, come lo chiamava Jamie, si sarebbe trovata una soluzione.
Oh, quanto vi sbagliavate,
perché era stato proprio lui, l’arrogante, immaturo James a essere il primo. Che
ridere, quando tu, Sirius e quel verme di Peter lo sapeste…
Cos’hai, Remus?
Chiudi gli occhi per un
istante.
Magari, magari Jamie,fosse così facile trovare una
soluzione al mio piccolo problema peloso.
Sarebbe bastato questa
volta essere semplicemente Remus?
…Quello tranquillo. Equilibrato. Dagli occhi dolci.
Oh no, certo che non
sarebbe bastato.
Cosa si fa con un bambino?
Tu non lo sai.
Come dimenticare quella
volta in cui James e Lily ti segregarono in casa con Sirius e Harry per
prendersi un po’ di tempo da soli, dopo mesi di pappe e pannolini?
Era stata, in realtà, una
giornata alquanto stressante, con Harry che tirava entusiasta i capelli di
Sirius e tu che blateravi istericamente con le braccia cariche di latte in
polvere.
Santo cielo, quanto tempo
fa doveva essere stato? Harry aveva circa sei mesi… non gliel’hai mai
raccontato. Appena finirà questo disastro dovrai dirglielo, quante risate vi
farete…
Eppure, pensare che di lì
a pochi mesi quella Lily e quel James Potter, si, proprio quei due che erano
tornati a casa quella sera ed erano scoppiati a ridere alla vista di te e Sirius addormentati sul letto con la bocca
aperta e Harry che vi guardava con vago
interesse, quei due che litigavano continuamente e facevano pace dopo due
secondi, quei due che profumavano di buono, il cui cuore batteva, il cui
respiro riempiva l’aria, le cui mani erano calde di vita, sarebbero morti…
Cos’hai, eh, Remus?
Riapri gli occhi, guardi Dora
e ti chiedi che futuro potrai mai dare a tuo figlio.
Cosa devo fare?
Sfiori con un dito la guancia
di tua moglie, e poi improvvisamente qualcuno sussurra dentro di te:
‘Amalo, Rem.’
È una voce calda, familiare,
la voce dell’amore.
È la voce di Lily.
Ma anche quella di Jamie, e
di Sirius, e di Harry.
‘Ama tuo figlio, Remus. Amalo e basta.’
Oh, se fosse così semplice.
Non si può evitare di amare un figlio, perché tu
quel piccolino lo ami già adesso, senza sapere che faccia ha, quali sono i suoi
difetti, senza aver mai ascoltato la sua risata.
Però sorridi, gli occhi
chiusi, una lacrima solitaria che ti scende lungo il viso.
Ti avvicini a Dora e la
stringi a te, le baci la tempia e poi, ancora con il sorriso, ti addormenti.
Tu non te ne accorgi, Remus, ma in quel momento
smette di piovere.
Spazio autrice
Bene gente, so cosa state
pensando :D : Tali ha avuto un attacco di malinconia e si è sfogata partorendo
questa follia.
Mmm.
Bhe, non saprei darvi
torto.
In realtà era molto che
volevo pubblicare qualcosa su Moony, che è decisamente
uno dei miei personaggi preferiti.
Ma ero tutta presa dalla
long-fic che sto scrivendo (in realtà lo sono ancora; continuo a scriverne ma
in maniera più “rilassata”, perché non pubblicherò fino a settembre, causa
studio ripara-debito-in-matematica è__é).
Però stanotte si è accesa
una specie di lampadina nella mia mente squilibrata e ho buttato giù questa cosa.
Non sono tanto presuntuosa
da sperare di avervi commosso, ma abbastanza ottimista da sperare di averi un
tantino smosso qualcosa nel profondo dei cuoricini.
Va bene, sto sclerando.
Ringrazio in anticipo chi recensirà
e leggerà, mi scuso per eventuali errori di battitura o distrazione e vi lascio
finalmente liberi di andare via dalle mie grinfie u.u
Baci, Bea.