Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: kannuki    28/08/2010    2 recensioni
Amitiele è un Arcangelo. Uno di quello con le palle. E' mancina, fotofobica e stende Caduti con una Remington Ultra-Tech 870. Si è messa in testa di dare la caccia a Lucifero per movimentare le giornate sempre uguali, fregandosene dei divieti.
Adrien Lebeau non è un sant'uomo. Ha perso l'anima nella lotta contro il Demone che cercava di possedere la bella Safyia. Adrien è un eroinomane autolesionista. Per questo ha deciso di buttare tutti i rasoi e si è lasciato crescere la barba.
“Mia nonna diceva sempre che era meglio darsi alla fuga, se ti trovavi di fronte un Angelo del Signore. Che i motivi, di solito, erano due: portare messaggi o strappare qualche anima prima del tempo. Tu perché sei qui?”
Gabriele ghignò come un folle, soppesò un coltello da caccia dalla lama brunita e lo infilò nella cintura dei pantaloni. “Ho l'aria di uno che reca una missiva?"
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La Mano Sinistra di Dio'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Giovanni, Apocalisse 16:12 « Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e le sue acque si prosciugarono perché fosse preparata la via ai re che vengono dall'Oriente. E vidi uscire dalla bocca del dragone, da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. Essi sono spiriti di demoni capaci di compiere dei miracoli. Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente. »

Che fantasia, quel ragazzino!” sghignazzò chiudendo di scatto la sua Bibbia. Scriveva proprio bene e aveva una predilezione per le stronzate apocalittiche. Gabriele sogghignò e grattò i corti capelli neri all'altezza della nuca. Si alzò dalle scale dell'abitazione su cui era seduto a rimuginare e imprecò contro la pioggia e l'umidità. Quando era Lassù, poteva contare su aria climatizzata e tempo splendido tutti i santi giorni. Infastidito, aggiustò la fondina che aveva preso al negozio dell'armaiolo e che conteneva la Walther P99. L'impugnatura era comoda e scivolava nella mano come se ne fosse attratta. Quando la guardava, gli ricordava vagamente la Betty del paginone centrale di Playboy di qualche anno prima. Eh, che donna, pensò sorridendo e vagando fra le strade dalle luci intermittenti e lampioni spenti.

Gabriele era quello che sulla terra veniva definito uno spaccone con troppo testosterone. Amava giocare d'azzardo e a braccio di ferro. Barava a carte, leggeva Playboy – non risparmiando i commenti - e non si tirava indietro quando c'era da menare le mani, che la ragione fosse dalla sua parte o meno.

Le lettere di richiamo e le punizioni si sprecavano. Perchè fosse ancora fra le file angeliche era un mistero che veniva chiarito ogni volta che imbracciava un fucile mitragliatore per conto del Signore. Gabriele sarebbe stato in grado di convertire anche il più reticente degli atei e far cambiare idea ad in eretico ostinato. Il segreto sta nel colpire veloce, basso e duro, rimuginò studiando l'ambiente ostile che lo circondava. Riportare Amitiele in Cielo sarebbe stata una passeggiata, ma se avesse opposto resistenza, gliel'avrebbe date di santa ragione. Mancava solo scoprire che aspetto avesse assunto e dove si fosse cacciata.

- - -

Il covo dei Caduti era il più peccaminoso, ignobile e divertente luogo che avesse mai visto in quelle tre settimane di lavoro. Amitiele provò una ventata di fresca allegria quando incappò in un gruppo sparuto di Galb, i demoni della Collera. Il suo scopo nella vita era farli arrabbiare. Stupidi come pochi demoni incontrati sul suo cammino, erano lo strumento perfetto per scatenare risse da bar e coinvolgere il maggior numero di Caduti possibili. Bastava una parolina fuori posto e crollavano intere civiltà per opera loro. Curiosamente, aveva notato che si tenevano bene lontani da Tagaririm, i Litigiosi, spiriti della Discordia. Sogghignando si avvicinò a grandi passi al gruppetto, quando un movimento laterale le fece girare la testa e appiattire contro il muro. Eccheccavolo! Asmodeo!

Amitiele avrebbe preferito cena all'Inferno con Lucifero, che incappare anche disgraziatamente in Asmodeo. Neanche Giuda era falso come quel demone iracondo e vendicativo!, pensò con la Remington stesa lungo il lato sinistro del corpo e le dita contratte sul grilletto. Non spararti su un piede, si disse sentendo una risata isterica nascere sotto il diaframma e propagarsi in gola. Ridacchiò, imbracciò il fucile e quando si voltò, Asmodeo le sorrise mostrando tutti i denti che aveva in bocca e forse qualcuno in più. “Ehilà!” la prese in giro sogghignando.

Le fattezze umane la lasciavano un po' perplessa. “Dove hai messo le altre due teste?” domandò mordicchiando un labbro, indecisa se sparargli dritto in faccia e attirare tutti i Caduti e gli spiriti su di se o restare a fare una sciocca e trita conversazione.

Parla per te, le tue spoglie mortali sono ignobili!” ribattè sbattendo le palpebre e guardandola da capo a piedi. “In cosa posso esserti utile?”

Amitiele lo fissò domandandosi come faceva ad ignorare un fucile caricato a pallettoni puntato dritto al suo stomaco. Asmodeo cambiò la gamba d'appoggio e incrociando le braccia sul petto si spinse contro la canna, lasciandola affondare nella carne.

Ho un appuntamento col Vecchio Caprone” disse infilando una mano in tasca e cercando la pergamena. Che aveva lasciato a casa. Ops! Rovistò nella tasca con aria divertita “ho l'invito...” insistette cambiando tasca. “Non ho l'invito....”

Asmodeo sospirò fra i denti e annuì, come se con lei ci volesse molta pazienza “senza invito non puoi entrare.”

Ma io sono un Arcangelo e posso farti un culo così se voglio!” gli ricordò sorridendo divertita “posso uccidere te, i tuoi adepti e tirare giù la baracca se solo osi intralciare la mia via... o pestarmi un piede” concluse notando che si era avvicinato e l'aveva effettivamente calpestata. Inclinò la testa con aria di rimprovero “Asmodeo....” sussurrò alzando il fucile verso la sua fronte “le vie del Signore sono infinite. Scegline una, perché stai per intraprendere un doloroso cammino di redenzio...” Amitiele lo vide troppo tardi e quando il Caduto l'afferrò per le braccia e le tirò indietro lasciandole cadere il fucile. Quella era una brutta novità. Più restava lontana dalla Luce e prendeva confidenza col suo corpo umano – e la corruzione innata a cui era sottoposto - più la Forza si indeboliva e i Demoni riuscivano ad avvicinarsi tanto da toccarla. Se quel tipo nervoso dietro di lei, era in grado di tenerla stretta contro il suo corpo massiccio senza provare dolore, voleva dire che avrebbe dovuto impiegare l'astuzia per scrollarselo di dosso. Amitiele tirò indietro la testa e lo colpì dritto al naso. Ma il Caduto non si mosse di un millimetro e si limitò a grugnire.

Non possiamo parlarne?” scherzò aprendosi in un sorriso smagliante in direzione del Demone della Distruzione. Asmodeo scosse la testa e allungò una mano per toglierle gli occhialini. Subito Amitiele restò cieca. La luce anche minima dei lampioni intermittenti, la costrinse a serrare gli occhi e acuire gli altri sensi. Inspirò odori sgradevoli, putrefazioni, muffe e sporcizia della strada. Zolfo e altre diavolerie puzzolenti attorno a se.

Sono ridotti proprio male se mandando un Arcangelo scarso come te, a fare questo lavoro” la prese in giro un po' offeso. “Dovrei fare un favore al vecchio Lu e toglierti di mezzo ora, debole come sei...”

Puoi sempre provarci. Sono cieca, ma non sono...”

Mah! Lasciala” borbottò al Caduto che aprì le braccia e la lasciò scivolare a terra un po' troppo velocemente. Amitiele si ritrovò in ginocchio e strinse le labbra. Poi gli occhialini le furono rimessi sul naso e la vergogna fu completa. Li indossò con un senso di rabbia profonda che la sbigottì.

Torna quando avrai davvero qualcosa da mostrare” la salutò voltando sui suoi passi. Amitiele allungò il braccio per prendere l'arma, ma il Caduto la colpì con il calcio del fucile al viso e l'Angelo cadde a terra. ADESSO era umiliata, pensò quando la sua splendida Remington le fu portata via. Toccò la guancia che sanguinava e osservò il liquido che le arrossava la mano con un senso di impotenza. Infastidita, ficcò le mani in tasca e alzò gli occhi al Cielo. Non sarebbero stati contenti di sapere che si era lasciata battere da un demone cialtrone come quello. Era senza armi per proteggersi o per combattere. Doveva fare un salto da nonno Jack e vedere se riusciva a farsi prestare un'arma, anche piccola, per continuare la caccia.

- - -

Siamo chiusi!”

Non è vero, non dire falsa testimonianza!” gli urlò contro entrando nel negozio “mi serve un'arma.”

Serve a tutti, un'arma!” grugnì il vecchio armaiolo alzando gli occhi cisposi da una pistola che stava pulendo. “Non sapevo che gli Angeli potessero sanguinare.”

Quando sono in spoglie mortali fanno anche pipì” scherzò poggiando le braccia sul bancone “puoi prestarmi qualcosa? Non ho un soldo....”

L'hai già incontrato?” domandò enigmatico. Amitiele lo fissò non capendo. “Quell'altro.”

No...” mormorò incuriosita “chi...” L'Angelo strinse gli occhi nervosa. Ne avevano mandato un altro?! Pensavano che fosse una vera schiappa, allora! Sperò che fosse Eturiele, era uno piuttosto simpatico. O Michele. Michele faceva sempre un discreto culo a tutti. “Come è fatto?”

Una montagna di muscoli. Fa tanto lo spiritoso ma sembra un po' montato...” commentò distratto. “Ha detto che si chiama...”

Gabriele” concluse mugolando di dolore fra se “perchè Signore, perché proprio lui?!” domandò aprendo le braccia a cielo “è perché ho bevuto e fumato?! Non ho detto le preghiere della sera e ho pronunciato il tuo nome invano?” sospirò e si accasciò sul bancone “quel tronfio misogino, maleducato...” L'armaiolo ridacchiò e Amitiele lo guardò di sottecchi “tu non hai idea di che razza di essenza sia!” ribatté raddrizzando la schiena “è il peggiore Angelo mai formato nelle file Celesti, un gradasso montato con la passione per le armi e la birra...”

Ti sta cercando.”

Cosa?!” esclamò allarmata “e cosa vuole da me?”

L'armaiolo alzò le spalle “scegli quella che vuoi, mi pagherai quando ti sarai rifornita” borbottò voltandole le spalle.

Ti bacerei su una guancia se non avessi paura di portarti via l'anima” ridacchiò frugando fra gli scaffali e scegliendo l'esatta copia del suo vecchio fucile. “Grazie!”

Amitiele detestava poche cose nella vita. E per un Angelo, era grave provare fastidio verso qualcosa. O qualcuno! Da loro ci si aspettava che fossero pieni di misericordia e amore... col cavolo, pensò stringendo le palpebre alla notizia che quel nazista celeste era sulle sue tracce. Marciò fino al suo appartamento, frugò ovunque per ritrovare l'invito di Lu e lo scovò nella spazzatura. Ops! Con un ghignetto birichino, lo spazzolò dalle bucce di banana e dai fondi di caffè e lo mise in tasca, ben piegato. Adesso poteva affrontare il Vecchio Caprone.

- - -

Di nuovo tu!”

Ho l'invito, vedi?!” esclamò battendo una mano sul foglio stropicciato e lurido, il braccio teso di fronte Asmodeo. “Te l'avevo detto!”

Entra...” borbottò incrociando le braccia sul petto “Ultimo piano, in fondo a sinistra.”

Guarda caso!” ridacchiò sorpassandolo e rimediando una pacchetta sul sedere. Amitiele si chiese perché avesse fatto una cosa del genere e lo guardò. “Perchè?”

Perchè no?” rispose divertito “sulla Terra si usa”

E cosa significa?”

L'espressione del Demone si fece perplessa, quasi messo in difficoltà dalla domanda. Grattò l'ampia fronte su cui ricadevano folti capelli castani chiari e strinse gli occhi verdi scuro, quasi neri. Piegò l'altro braccio tendendo la camicia bianca che indossava. Il gilet sotto la giacca si aprì di qualche centimetro. “Penso sia un modo degli umani per dimostrare ammirazione...” borbottò sovrappensiero “si vede fare spesso, da queste parti...”

Provi ammirazione per me? Quale novità!” esclamò allegra.

Beh si” ammise sporgendo un po' il labbro inferiore “non è da tutti cacciarsi nella tana di Lucifero sperando di uscirne viva.” Scrollò le spalle e Amitiele fece una smorfietta nella sua direzione. “Li metto tutti in conto.”

Cosa?”

Il livido, l'umiliazione e la presa per il culo dell'ammirazione” elencò contando sulle dita. “Sta in campana, Asmodeo.”

Il Caduto sorrise con tutti i denti che poteva mostrare al mondo. “E' stato un piacere conoscerti, Angelo!”

Mi dai proprio per spacciata, eh?”

Completamente. Ci vediamo di 'sotto'.”



Recensioni

Doralice: Anche a me non piacciono le storie seriose di Angeli e demoni. Questa mi ronzava in testa da un po' ma aveva toni più drammatici. Scrivendo è diventata sempre più divertente e la figura di Gerald Butler mi ha fatto immaginare un Gabriele cazzone e spaccone. Amitiele ha la faccia di una modella vista su un catalogo di moda, ma non saprei dirti il nome. Stessa cosa per Lucifero. Ho visto quell'uomo bellissimo su una rivista ma anche qui nome zero! =)

Gold Eyes: grazie, mille volte grazie! A noi 'scrittori' fa sempre piacere ricevere commenti del genere, spero di non deludere le tue aspettative!

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: kannuki