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Autore: GT 18    28/08/2010    1 recensioni
Da piccole le bambine credono nel Principe azzurro. Questa convinzione,in realtà, serve a mascherare i dolori che si nascondono dietro certi eventi. 18,da piccola,per me rappresenta l'icona ideale: "Sin da quando ero una bimba piccola,i miei genitori mi raccontavano che se un giorno io fossi stata presa dall’orco cattivo, di sicuro il principe sarebbe giunto a salvarmi…"
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 17, 18, Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo un lunghissimo periodo di tempo, durante il quale Innocence sembrava quasi finito nel dimenticatoio per me, ecco

che ritrovo l'ispirazione e la voglia di ultimare dopo due anni la fanfiction! Non poteva finire così, non poteva!!!

Ringrazio tutti quelli che hanno seguito tempo fa la storia, e chi eventualmente inizierà a seguirla da adesso,nonchè tutte le vecchie

conoscenze che hanno aspettato un sacco di tempo nella speranza di leggere un nuovo capitolo. Ebbene, eccolo qui, spero vi piaccia.

Il capitolo che seguirà questo sarà l'ultimo e verrà aggiunto entro un mese, non perdetelo!

Detto questo, auguro una buona lettura a tutti voi! GT18






La luce del sole filtrava dolcemente tra le fessure delle finestre,

illuminando in modo tenue la stanza e parte delle coperte.

Due grandi occhi dello stesso colore degli zaffiri se ne stavano spalancati

a fissare ciò che avevano di fronte: un ragazzo che dormiva placidamente,

con il volto e gli occhi che seppur chiusi erano comunque rivolti verso di lei.


Era passato un po' di tempo da quando 18 si era svegliata, cominciando ad osservare con

assiduità i lineamenti di quella persona.

Erano lineamenti molto semplici, privi di qualsiasi spigolosità, e rendevano il suo viso

tenero e dolce, specie durante il sonno.

Forse per questo non riusciva a distogliere lo sguardo- pensò per un secondo lei.

La sua mente in ogni caso non poteva fare a meno di ritornare indietro alla nottata appena trascorsa, causandole una

strana sensazione, miscuglio di lieve imbarazzo e al contempo di una strana e piacevole soddisfazione.

"Guarda come dorme beato..." pensò 18, sorridendo lievemente.


Con una mano afferrò un lembo della coperta che copriva entrambi e senza motivo lo sollevò leggermente,

guardando quello che c'era sotto con una insolita curiosità.

Subito dopo abbassò la stoffa, sentendosi avvampare in volto.

"Ma che combino?...Questo non è da me!!!" riflettè 18 scuotendo la testa le cui guance erano improvvisamente arrossite.


In effetti, questo suo comportamento non era usuale.

Una simile curiosità non le sembrava affatto naturale, anzi pareva perfino un po' "perversa".

Ma la verità era che semplicemente non riusciva ancora a credere

a quello che era successo, le sembrava ancora tutto così irreale...


"Cosa ho combinato ieri con te..." sussurrò 18 sorniona rivolta al giovane, guardandosi bene dal svegliarlo.


Le sue aspettative si erano rivelate corrette: ora che si trovava così vicino a lui, si sentiva

benissimo. Oramai era estremamente convinta di tutto quello che aveva pensato la stessa sera.

Anzi, con sua grande sorpresa sembrò quasi che la notte avesse portato il suo stesso carattere

a rivelare sfaccettature inedite, del tutto inaspettate.

Forse - pensò- erano state le carezze ricevute a compiere questo "prodigio"? O forse lo stretto contatto tra i loro corpi?

Magari erano stati quei sospiri che le erano sembrati stranissimi, non solo perchè erano usciti dalla sua bocca?...


Mentre la ragazza era intenta nelle sue congetture, Lui aprì lentamente un occhio.

Lo rivolse quindi alla donna che aveva di fronte, e inaspettatamente spalancò gli occhi sussultando e, sollevandosi

sui gomiti, si lasciò scappare un "AH!" di sorpresa.

18 rimase confusa per un attimo a fissarlo, poi lui dopo un paio di secondi rilassò l'espressione a tornò

ad afflosciarsi sul letto, sospirando di sollievo come se si fosse reso conto dell'assenza di chissà quale pericolo.


"C-Ciao..." mormorò, con aria molto imbarazzata.

18 intenerita ricambiò il saluto, aspettando poi una risposta.

"...Eheh...devi scusarmi" bofonchiò il ragazzo "...non sono solito svegliarmi trovandomi delle belle donne

nel letto...mi hai spaventato..."

"Sei proprio scemo." rispose 18, con un finto tono di rimprovero.


Finalmente capiva una delle cose che trovava piacevoli in lui. Il suo modo di fare

sia goffo che tenero le piaceva davvero. Forse risvegliava un chissà quale istinto materno insito in lei.

E in una situazione del genere, per giunta...!


Ci fu qualche attimo di perfetto silenzio, dopo di che fu lui a decidere di romperlo in qualche modo.

"Beh...come stai?I-insomma, come va...tutto bene?" chiese lui. Quello che stava intendendo in realtà andava ben oltre un classico "come stai" formale,

era una richiesta che velatamente riportava 18 ancora una volta agli eventi della scorsa notte. Era quasi come se fosse preoccupato per lei.

Come se pensasse di aver fatto qualcosa di male...al suo corpo.

"Tranquillo, benissimo..." rispose in maniera concisa lei, con l'obiettivo di metterlo a suo agio.

"Oh...è...è una buona notizia...è un sollievo per me..." ribattè il piccoletto sfoggiando un bel sorriso.


La verità era che Lui non aveva nemmeno mai sfiorato una donna. Non in quel senso, per lo meno.

Glielo aveva rivelato con estremo imbarazzo, mentre i suoi occhi scuri non potevano fare a meno di osservare il suo corpo,

perfetto e immobile nella penombra e in paziente attesa della sua prossima mossa.

Lei non fu particolarmente sorpresa nel sentire una simile biascicata confessione, poichè molti indizi trapelavano dal modo di comportarsi

sempre timido e riservato del piccoletto, che certo non sarebbe stato comunque mai scambiato per un Casanova di professione.

Ma la cosa le fece provare una sensazione piacevole. In cuor suo doveva ammettere che il fatto di poter esser la prima a

condividere un legame così intimo per lui le faceva un estremo piacere.


D'un tratto 18, osservando quegli occhioni supplicanti da cucciolo, potè intuire cosa stava per domandarle.

Era pur sempre un maschio, dopotutto...decise quindi di bruciarlo sul tempo rispondendogli in maniera fulminea.

"...Prima che tu me lo chieda, no, non sei stato affatto penoso...ehm...anzi...ad esser sinceri non mi è affatto dispiaciuto..."

mormorò lei cercando di esser sincera, ma al contempo mantenendo un certo atteggiamento.

Lei si era fatta conoscere proprio per il suo atteggiamento distaccato e freddo, dunque era opportuno evitare di scadere in

comportamenti troppo diversi dal suo "personaggio".

" PER CUI... -disse alzando il tono di voce -...non cominciare a dire cose come " spero di non esser stato penoso",

perchè potrei sganciarti uno scapellotto! Baka!!!"

La risposta di 18 ebbe l'effetto sperato, e il ragazzo rimase basito per qualche secondo, poi però ne capì il tono

non troppo serio e sfoderò un sorriso a trentadue denti.

La frase doveva avergli fatto un gran piacere, perchè inaspettatamente le saltò letteralmente addosso abbracciandola forte.


18 non seppe che dire in un primo momento, ma era sì e no sorpresa da quel gesto: dopotutto, il ragazzo si era dimostrato sì timido e impacciato

come pochi, però aveva avuto il modo di osservare che quando egli stesso era preso dalla passione, poteva esser capace di tutto.

"Oh, Juu-chan, non sai quanto io sia felice in questo momento!!!" gongolò mentre sprofondava il suo viso nell'incavo del collo di lei.

"...Juu-chan?" ripetè 18 all'udire questo nuovo nomignolo

Il piccoletto si diede temporaneamente un po' di ritegno, e mormorò "...Beh, sì...p-posso chiamarti Juu-chan? 18...se devo esser sincero

mi è sempre sembrato troppo freddo, e così..."

La donna ci pensò un attimo, ancora stordita dall'ennesima dimostrazione di affetto, e poi sorrise lievemente.


"Heh"- pensò- "perchè no? In fondo... il numero 18 si legge Juuhachigou..."


Aveva ricevuto come una rivelazione divina capendo di essersi innamorata, poi aveva fatto l'amore per tutta

la notte con un piccoletto che apparentemente appariva innocuo ma che in realtà poteva rivelarsi decisamente famelico,

e il tutto era successo sì e no da una solo nottata.

Farsi chiamare Juu-chan? Che problema c'era!


"Va bene, piccoletto...se ci tieni, chiamami pure così. Ma vedi di non esagerare troppo, intesi?" annuì lei.

Lui continuò a guardarla sorridendo, poi però assunse una espressione indecifrabile.

"...Ehm...allora... tu ed io adesso...insomma...possiamo definirci..." bofonchiò in maniera poco comprensibile senza terminare la frase.

18 capì cosa voleva chiederle:


- Insomma...tu ed io adesso possiamo definirci...una coppia?


Era vero, ormai tra loro due c'era un legame forse oltre a quello di tipo fisico, e lei aveva capito bene di essersi innamorata di lui e non c'era

alcun dubbio che il nanerottolo l'adorasse, però ad essere sinceri non riusciva ancora a pensare, o perlomeno rendersi conto di una cosa simile.

Cercò di pensarci su, ma il silenzio che era sceso nella stanza venne interrotto da un brontolio improvviso.


"Oh..." fece il piccoletto mettendosi poi una mano dietro la nuca "...è il mio stomaco che brontola...accidenti che imbarazzo!!!"

18 venne distratta e al vedere una scena così buffa in un momento così le fece scappare pure una risatina argentea.

"Accidenti...non è il momento adatto però io ho davvero fame!!!"


- Grazie mille, stomaco del piccoletto, ci hai fatto cambiare argomento e mi sa che è meglio così


"Beh...conviene che io vada a preparare la colazione" disse il piccoletto mettendosi a sedere

" Juu-chan, ti va se preparo qualcosa anche per te? Se ti va si intende..."

Stando a quanto 18 aveva potuto intuire, anche lui si sentiva un po' spaesato da quella domanda,

quindi notò che anche per lui il fatto che il brontolio dello stomaco avesse interrotto il discorso non era stata una cosa negativa.

Dunque annuì tranquillamente, ma poi notò che il ragazzo rimaneva fermo dove era e non si muoveva se non per guardarsi intorno.

"...Accidenti...dove sono finiti i miei vestiti..." mormorò lui confuso.

18 soffocò a stento una risatina e si sentì in obbligo di rispondere.

"...Sai, credo che siano finiti fuori dalla finestra...in ogni caso ti dovresti alzare per vedere dove sono..."

L'espressione del piccoletto divenne simile a quella di un cartone animato. Evidentemente trovava alquanto imbarazzante la situazione.

"Oh, via..." iniziò 18 che cominciava a provare un certo gusto nel prenderlo in giro "...hai forse paura che io ti veda il culetto, per caso?

In tal caso vai tranquillo, giunti a questo punto non è nulla che io non abbia già visto!" disse assumendo un'espressione maliziosa.

Il colore del volto di lui divenne scarlatto, e la frase ebbe l'effetto di farlo nascondere sotto le coperte.


Tenero e buffo. Era sempre molto divertente e assolutamente tenerissimo. Lei non poteva non ammettere che gli piaceva sempre di più questa sua particolarità. Prenderlo in giro non faceva altro che alleggerirle l'anima, la divertiva nel profondo del cuore. E in fondo poteva essere anche questa una forma di espressione d'affetto, benchè fosse noto come nel suo carattere non vi fosse propensione alcuna per l'esternamento dei sentimenti in genere.


"Va bene...non devi per forza andare subito" mormorò lei andandolo a trovare sotto il suo nascondiglio di stoffa e trovandolo lievemente ranicchiato.

" Anzi...mi farebbe piacere se restassi qui con me ancora un po'..." aggiunse assumendo un tono piuttosto suadente.

"Eh?...Come?..." fece lui con un'aria da finto tonto.

18 era stata improvvisamente presa dal desiderio di averlo ancora vicino a lei, quindi il suo sguardo lasciava bene intendere cosa volesse.

Ma per scrupolo si sdraiò dolcemente sopra di lui stringendolo a se. In fondo il piccoletto delle volte risultava lievemente..."tardo".

"Oh...Juu...ma tu...sei sicura?..." balbettò lui non dando comunque l'impressione di sgradire quel gesto.

"...Lo sai, si dice che la ripetizione giova..." si limitò a dire lei sorprendendolo con un bacio a fior di labbra.


Mentre il piccoletto cominciava a carezzarle i capelli biondi - gesto intimo che lei stessa appurò esser quasi di rito per lui nella sua sconfinata

dolcezza- lei chiuse gli occhi ed ebbe il modo di pensare un altro po' prima di venir distratta totalmente.


In fondo - riflettè- posso rimanere basita e confusa dalla questione, ma non posso negare il fatto che mi piaccia davvero tanto

stare assieme a lui...



*********************************************



Il bastone del vecchio Muten, cadde improvvisamente al

suolo con un tonfo secco.

Il maialino Oolong, rimasto con la bocca spalancata sopra al suo piatto, stava iniziando a far cadere del brodo.

Ma in generale, sia Oolong, che Muten, che Pual e Yamcha, presenti nella stanza, erano rimasti a

bocca aperta per quello che avevano appena sentito.

18 e il piccoletto erano uno di fianco all'altra, in ginocchio davanti al tavolo come tutti gli altri.

La prima stava osservando il suo piatto di zuppa, mentre il secondo teneva le mani sulle cosce fissando i suoi amici.


Muten ruppe quello scenario plastico di stupore rivolgendosi al ragazzo.

"...C...Ci stai dicendo che tu e 18...siete diventati compagni...?" disse ancora stupefatto.

Effettivamente era rimasto folgorato dalla notizia: quando era tornato dalla sua ipotetica vacanza di un paio di settimane gli era

sembrato che nulla fosse cambiato. Beh, certo, ora il suo allievo aveva cominciato a dormire di nuovo nella sua vecchia stanza,

e 18 era con lui, ma visto che i due non davano alcuna impressione credeva lei lo facesse per mancanza di spazio.

Il piccoletto si mise una mano dietro la nuca e annuì imbarazzato.

"Sì...in un certo senso...diciamo che abbiamo iniziato a frequentarci...ehm..."

"...Una specie..." si limitò a dire 18 per evitare che si toccassero argomenti troppo espliciti.


Il silenzio quindi durò ancora un minuto buono, per poi venir rotto da qualche commento sommesso da parte di tutti.

"Wow...congratulazioni amico...che sorpresa!" fece Yamcha con un sorriso ebete.

"Davvero! Congratulazioni!" sorrise Pual svolazzando da una parte all'altra della stanza

Oolong ancora incredulo chiuse la bocca e si limitò a grugnire un " Bastardo fortunato!" infilando poi il viso nel piatto.

Muten quindi si avvicinò al ragazzo con una luce che brillava tramite le lenti dei suoi occhiali da sole.

18 non potè sentire completamente il discorso, ma riuscì a sentire qualche irritante spezzone


"...R...ragazzo mio...speravo che voi due, beh hai capito...diventaste intimi...ma così in fretta??! Dannazione mi hai

proprio spiazzato! Certo che... non mi sono mica accorto che voi due... eh eh!!"


La donna si domandò cosa la trattenesse dal sfracellare la faccia del vecchio su di un muro, ma alla fine pensò che

era un comportamento tipico dell'anziano maestro e quindi cercò di fare finta di niente.

Contrariamente a lei, il nanerottolo continuava a grattarsi la nuca, rosso come un peperone.

Non provava un particolare feeling per i suoi amici, ma gli bastava guardarlo per accettare qualsiasi cosa.

Anche le battutine scomode di un vecchio pervertito.


" Felicitazioni mio caro allievo!!" disse quindi Muten con un tono più serio. " Spero che tutto vada bene per voi...e a questo punto

ovviamente dovremo dirlo a tutti, è una notizia che non si ha tutti i giorni!" concluse ridendo in modo sguaiato.


Mentre il suo piccoletto continuava a fare piccoli inchini pieno di imbarazzo, 18 cominciò a riflettere sulle felicitazioni del vecchietto.

Nemmeno loro due sapevano come sarebbe andata a finire, ma una cosa era certa: ogni augurio non sarebbe stato poi così sgradito.

Ne avrebbero avuto bisogno.


Così dicendo, la donna tornò a sorseggiare silenziosamente la sua zuppa ad occhi chiusi.

Lo schiamazzo che si stava sviluppando in quella stanza proprio a causa della novella le sembrava già più accettabile.


  
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