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Autore: chocco    29/08/2010    2 recensioni
-Sei un angelo?-le chiese piano lui guardandola gli occhi. -No, sono la Figlia del Diavolo... Figli di Magiamorte che per la prima volta entrano a Hogwarts. Che cosa ci aspettiamo da loro? Sicuramente quello che si aspettano i loro genitori. Paura. Scompiglio. E se..?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno a tutti!! Sono certa che metà di voi si sia già stancata delle mie scuse e dei miei capitoli che sono sicura comincino ad annoiarvi. In effetti ho un piccolo buco nero nella testa per quanto riguarda quello che c'è in mezzo, ma spero che passi velocemente e che la lampadina si accenda il prima possibile.


C'è un pezzo di storia, scritto in corsivo, che viene preso da “Harry Potter e i Doni della Morte”, lo dico a scopo informativo per coloro che non hanno ancora letto l'ultimo libro della saga (che, tra l'altro, consiglio!!)

I Personaggi di questa saga (tranne, Emma Lestrange, Martine Crouch, Hélèna Carrow e Evan Rosier) appartengono alla fantomagica mente di J. K. Rowling, autrice della saga di “Harry Potter”.
Certi personaggi potrebbero sembrare OCC, ma spero che vi piacciano lo stesso.

Le pagine che sono state tratte da Harry Potter e i Doni della Morte, vanno dalla numero 191 alla 201. Vengono prese a pezzetti.


Soluzioni a problemi...../Certo che....

Dedicato a takara,

senza di lei questo capitolo non sarebbe mai cominciato!

Ti voglio bene, amour!


Arrivò dicembre e con lui la neve, che ricoprì con il suo manto, il parco e l'enorme platano picchiatore. Masse di studenti giocavano a palle di neve e in pochi restavano dentro il castello a godersi il caldo dei camini delle loro Case. Tra quei pochi, c'erano i nuovi arrivati che, riuniti nella Stanza delle Necessità, avevano creato una grande stanza, con festoni e neve magica, che cadeva ma non imbiancava. Un grande camino riscaldava il posto, ma quello che rendeva l'atmosfera speciale, era l'amicizia che li legava mentre, per la prima volta in vita loro, facevano insieme l'albero di Natale.

Le ragazze svolazzavano intorno all'albero per appendere gli addobbi nelle parti più alte mentre i ragazzi ne appendevano in quelle più basse.

I loro sorrisi erano lucenti e le risate erano contagiose.

Ma l'atmosfera di felicità non poteva di certo durare a lungo perchè, in tutti i racconti che si rispettino, i momenti felici devono, di regola, essere guastati da una parola, o una frase.

-Mi ha scritto mio padre..- disse d'un tratto Theodore.

I sorrisi diventarono più freddi della neve che cadeva fuori all'aperto.

-Ah, e..che cosa voleva?- chiese Emma con finta allegria, per cercare di mantenere l'atmosfera di sorrisi.

Ma che cosa poteva mai volere un Mangiamorte dal figlio?..

-Hanno deciso quando sarà.. il mio turno..- rispose con incertezza e occhi bassi Theo.

Se prima l'atmosfera era freddina, ora era completamente gelata, e invece di nevicare, cominciò a grandinare.

Dopo aver fermato la grandine, i ragazzi, si sedettero sulle poltrone che la Stanza offrì loro. I visi erano accigliati, quello di Emma contratto in una smorfia di pseudo disgusto.

-il 26 dicembre, sarò..uno di loro..e..ehm.. ho sentito qualcosa a proposito di Martine e Evan. Ho provato a chiedere di Emma, ma.. hanno detto che se ne sarebbe occupata Bellatrix.- finì Theo.

-in effetti, mi è arrivata una lettera da mio padre..-cominciò Martine.

-anche a me...-la interruppe Evan.

I loro sguardi si posarono sulla figlia di una delle Mangiamorte più famose al Mondo Magico.

Lei sospirò e abbassò gli occhi. Annuì e la sua risposta flebile scioccò tutti quanti.

-Ci ha già provato, quando stavo dormendo, era..il secondo ricordo, ecco.. lei ci prova quando dormo, perciò ho cominciato a prendere delle pozioni che ti fanno svegliare al minimo rumore. E, siccome sono riuscita a fermarla tipo 3 volte, lei mi ha cruciata...

Emma chiuse gli occhi e buttò le testa all'indietro, per farla aderire completamente con il morbido schienale del divanetto, Hélèna sospirò, mettendo la mano su quella della sua migliore amica, Theodore, con lo sguardo perso in una delle sue poche riflessioni serie, Martine, lo sguardo apatico e consapevole fissava il fuoco nel camino, dentro di sé urlava contro e odiava chi l'aveva messo al mondo, Rosier si lasciava inondare di tristezza e Draco pensava, che forse, una soluzione c'era..


(Quella notte)

Quella notte, Neville Paciok si aggirava furtivamente per i corridoi della sua amata scuola addormentata. Il corprifuoco era scattato da un paio di ore e lui si era svegliato grazie ad una pozione Anti-Sonno.

Si dirigeva piano piano verso la Sala Grande, con un grande piano in mente, ma quando ci arrivò, qualcosa illuminava il ritrovo delle quattro Case.

Un possente leone si aggirava tra le quattro grandi tavolate. Aveva ali piumate nere come l'inchiostro e una lingua biforcuta che pronunciava parole in una lingua che non era l'inglese, anche se ci assomigliava molto, il tutto era circondato da un alone d'oro scintillante spesso circa 15 centimetri. Sopra il tavolo dei professori una scritta con lettere verde smeraldo e oro diceva: “Lunga vita a Harry Potter!”. Neville passò cinque minuti buoni con la bocca aperta a fissare quei caratteri cubitali che illuminavano il buio della Sala Grande e ne perse altri cinque per seguire con lo sguardo quel leone che passeggiava per la stanza.

Fu solo la voce di una persona a noi conosciuta che lo riscosse dal piacevole torpore che lo aveva preso osservando l'animale.

-Anche tu qui?..- chiese Emma Lestrange, che era sempre stata poco più indietro del ragazzo, facendo si che lui non la vedesse. La sua voce lo colse di sorpresa e, con un balzo, si girò e tirò fuori la bacchetta, pronto con l'incantesimo sulle labbra.

Lei non si mosse, ma sorrise dolcemente.

-Ah, sei tu! Mi hai fatto venire un colpo, Emma!!- rise lui nervosamente, passandosi la mano, sulla nuca.-Ehm, sai chi l'ha fatto?- chiese poi lui, resosi conto che il silenzio tra di loro cominciava ad essere imbarazzante.

-Beh, si! L'autore di questa “opera di vandalismo” è la sottoscritta!- rispose con entusiasmo lei.

-Oh, beh.. sei stata molto creativa a inventare quell'animale là..- si complimentò lui indicando il grosso leone alato.

-Oh no, è realmente esistente! È il mostro di Hogwarts!- spiegò lei, allargando il suo sorriso.

-Non è possibile! Sappiamo che c'è il mostro di Serpeverde e quello lo ha ucciso Harry, non si è mai parlato di altri mostri a Hogwarts!..- disse lui sapientemente.

Uno strano luccichio negli occhi della ragazza la fece assomigliare di più a quella pazza che era la madre.

-No, in realtà Hogwarts è protetta da un mostro che esce solamente se chiamato dai Direttori delle Case, solo che neanche loro lo sanno!! E il mostro.. sarebbe lui!*- concluse lei.

-Ma..- cominciò Neville, che venne interrotto da un rumore ancor più familiare della voce della ragazza.

Miao!

Mrs Purr, attirata dalla luce che usciva dalla Sala Grande e dalle voci che le sue orecchie da gatta avevano captato, era apparsa dietro di loro e li avvertiva che erano in grossi guai!

-Sho!!- soffiò Emma, levando la mano.

Ma Neville fu molto più intelligente e, preso il braccio dell'amica, cominciò a correre lungo i corridoi, cercando di essere il più discreto possibile, e fallendo miseramente, visto che i loro passi rieccheggiavano per le scale della torre di Grifondoro.

Arrivato al ritratto della Signora Grassa, il suo sospiro nervoso si fece sentire, perché la signora aveva deciso proprio in quel momento di andare a fare una passeggiata.

Ma la fortuna li assistette, perché Sir Cadogan passò proprio in quel momento e Emma gli chiese di ritrovare la loro guardiana.

Passarono cinque minuti di suspense fino a che dei rumori si fecero sentire, mettendo in allarme i due giovani, rumori che si scoprirono essere i gridolini isterici della povera Signora Grassa che, dopo qualche storia, li fece entrare.

Nella sala Comune si lasciarono andare ad un sospiro di sollievo.

-Sei stata.. coraggiosa a scrivere quella frase questa notte.- sussurrò Neville, imbarazzato di essere solo con lei e un po' intimidito dal sentimento che sentiva nel suo cuore, una cosa che non aveva mai sentito così forte in vita sua.

-Oh, grazie!.. Diciamo che lo saresti stato anche tu, se io non ti avessi preceduto!- rise lei.

-Ehi, ma dovrebbe essere un complimento!? Grazie, eh!- si unì a lei il ragazzo.

-Non è un complimento è un dato di fatto..- la sua frase venne bloccata dalle labbra di lui, che la sfiorarono in un bacio casto per poi essere assalite da quelle di lei, in un bacio profondo.

Si salutarono così quella notte. E nel loro letto, osservando la grande finestra nella loro camera, un sorriso fece trasparire i loro denti, splendenti alla luce di una grande luna piena.

(Indietro nel pomeriggio)

Quel pomeriggio Remus Lupin era veramente strano. Se ne era accorta la neo moglie Tonks, ma sapeva come era fatto Remus. Solo i Malandrini sarebbero riusciti a farlo parlare, e i Malandrini non esistevano più ormai; perciò Ninfadora Tonks decise di aiutare il padre a preparare un sacco per partire. I Nati Babbani venivano interrogati al Ministero presso un Tribunale speciale e privati delle loro bacchette, così l'uomo aveva deciso che sarebbe entrato in clandestinità come tanti altri maghi, cercando di sopravvivere alla Guerra Magica, attendendo una mossa del Prescelto Harry Potter.

-Remus, dove vai..?- chiese la donna vedendo il marito dirigersi verso la porta di casa, -stasera c'è la luna piena..!

-Pare che Harry, Ron e Hermione si siano rifugiati a Grimmuald Place, vado a vedere come stanno, e magari riesco a farmi dire in che cosa consiste la famosa missione che Silente gli ha affidato.. tornerò prima che la luna salga, te lo prometto!- finì atono lui, d'un fiato, come se avesse imparato a memoria quelle parole. Il lupo mannaro si avvicinò alla moglie e le diede un lieve bacio sulla guancia, e uscì dalla casa, richiudendo piano la porta, come un fantasma.

Quelle azioni, confermarono a Ninfadora Tonks, quello che già sapeva e temeva.

-Bugiardo..- sussurrò infine, mentre una minuscola lacrima di dolore le rigava il viso e una mano andava a posarsi sulla sua pancia, mentre un bambino, lì dentro, scalciava con rabbia..

(Grimmulad Place)

Se nel territorio della scuola magica nevicava, nella nostra amata Londra, non si poteva dire lo stesso. Infatti Harry Potter, dalla finestra di Grimmuald Place, guardava le gocce di pioggia cadere a terra e bagnare ogni cosa, mentre i suoi due migliori amici litigavano, ancora.

Così uscì dalla stanza silenziosamente e si diresse in cucina per aspettare Kreacher.


SPOILER! Le righe qui sotto in corsivo sono tratte da Harry Potter e i Doni della Morte.


~ . ~


A metà delle scale, però, sentì un leggere colpo alla porta, poi una serie di scatti metallici e il rumore della catena.

Tesissimo, estrasse la bacchetta, si spostò nell'ombra accanto alle teste degli elfi decapitati e aspettò.

-Fatti vedere!- esclamò.

Lupin avanzò nel buio, le mani ancora alzate in segno di resa.

-Sono Remus John Lupin, lupo mannaro, noto anche come Lunastorta, uno dei quattro fondatori della Mappa del Malandrino, marito di Ninfadora, detta anche Tonks, e ti ho insegnato come evocare un Patronus, Harry, che ha la forma di un cervo.-

Esitò, poi aggiunse:

-Capisco che non puoi confermarlo, Harry, ma l'Ordine ha l''impressione che Silente ti abbia lasciato una missione.-

-è così- replico Harry -e Ron e Hermione sono coinvolti e verranno con me-

-puoi dirmi di che missione si tratta?-

-No, Remus, mi spiace. Se non te l'ha detto Silente, non credo di poterlo fare io.-

Lupin aggiunse, con l'aria di chi si costringe ad ammettere qualcosa di spiacevole: -Tonks aspetta un bambino-.

-Oh, è meraviglioso!- squittì Hermione.

-Fantastico!- esclamò Ron, entusiasta.

-Congratulazioni- disse Harry.

-Tanto..tanto per essere chiari- cominciò lui.- vuoi lasciare Tonks a casa dei suoi e venire con noi?-

-Là sarà al sicuro. Si prenderanno cura di lei- rispose Lupin, con un tono definitivo che sconfinava l'indifferenza -Harry, sono certo che James avrebbe voluto che stessi con te.-

-Be'- replicò Harry lentamente -io no. Io sono certo che mio padre avrebbe voluto sapere perché non resti al fianco di tuo figlio.-

-...E se per miracolo non sarà come me, allora starà meglio, cento volte meglio senza un padre del quale si dovrà sempre vergognare!-

-Remus!- sussurrò Hermione con le lacrime agli occhi. -Non dire così..nessun bambino potrebbe mai vergognarsi di te!-

-Oh, non lo so, Hermione- ribatté Harry.-Io mi vergognerei di lui-.

-Se al nuovo regime non piacciono i Nati Babbani- continuò Harry,- cosa faranno a un mezzo lupo mannaro con un padre nell'Ordine? Mio padre è morto per cercare di proteggere mia madre e me, e tu pensi che ti direbbe di abbandonare tuo figlio per venire all'avventura con noi?-

-Come... come osi?- sbotttò Lupin. - il desiderio di.. di pericolo o gloria personale... non c'entra... come osi insinuare una simile...-

-Credo che tu ti senta un po' uno scavezzacollo- proseguì Harry. -Ti è venuta voglia di prendere il posto di Sirius...-

-Non dovevi dirgli quelle cose- fece Ron a Harry.

-Se le è cercate- ribatté Harry.

-I genitori- proseguì -Non dovrebbero mai abbandonare i loro figli a meno che.. a meno che non siano costretti-.


~ . ~


Quella notte, non fu così felice per tutti.

C'era chi, da qualche parte, nella Londra Babbana, diceva addio al marito che tanto amava.

-Ted..- sussurrò Andromeda Black, prima di vedere la figura dell'uomo Smaterializzarsi alla luce della luna piena. La mano della figlia, andava a posarsi sul suo fianco mentre nel giardino sul retro, un lupo, piangeva.

C'erano poi degli adolescenti, il cui destino era stato segnato dalla loro nascita, che riflettevano..

Un ragazzo, deluso dal comportamento del suo ex professore.

Tre, spaventati da quello che i loro genitori avevano in serbo per loro.

Due, innamorati, pensavano che quello che erano non importava, se c'era di mezzo il cuore.

E uno, nei sotterranei, trovava la soluzione al problema dei loro amici..


Certo che, Grimmuald Place, non è una cattiva idea...”



Chocco's Space

*in nessun libro di Harry Potter viene accennata l'esisteza di quello mostro, ma credo che un giorno farò una fanfic ispirata alla creazione dell'animale fantastico che rappresenta i quattro fondatori di Hogwarts:

-Il leone: sembra strano, ma è Tassorosso.

-Le ali: Corvonero

-La lingua: Serpeverde

-L'alone d'orato: Grifondoro

Ehilàà!! Sono tornata!

Comunque se volete altre informazione sul mostro potete chiedere! ;)


Queste tre settimane di vacanza mi hanno fatto proprio bene e mi hanno ispirata a questo capitolo..

Forse il mio stato d'animo ha un po' influenzato le scene tristi del capitolo, però credo che ogni tanto facciano bene, dai!

Non prometto niente per il prossimo capitolo, che cercherò di iniziare subito..

Ho dovuto aggiungere delle parti del libro “Harry Potter e i Doni della morte” perché avevo paura che qualcuno non capisse bene quello che fosse successo...

Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento.


Metapoid: sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, fammi sapere per questo nuovo! :)


takara: tesoro, grazie i complimenti, spero veramente che anche questo capitolo ti piaccia.. se non fosse stato per te, non avrei neanche cominciato!


Recensite, mi raccomando!! =D

KissKiss by chocco!!


   
 
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