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Autore: Anonimous_    29/08/2010    5 recensioni
Edward e Bella sono due giovani promesse del cinema a cui viene offerto il ruolo più importante della loro carriera. Il problema è.... la realtà può superare ogni loro aspettativa senza chiedere nulla in cambio? Uno strano scherzo del destino sconvolgerà la vita di Edward e Bella... D'altra parte, chi metterebbe in dubbio le parole di una scrittrice e di una regista?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight, Contesto generale/vago
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Capitolo 3 - Cream, strawberry and chocolate

 

Ma come me ne ero uscito?

“Ti spiace se lo prendiamo insieme? Complimenti, Ed! Ti avrà scambiato per maniaco!”

Stupida voce nel mio cervello. Avevo semplicemente agito d'istinto.

La riunione si era appena conclusa. Era andata.... Bah!

Appena arrivati c'eravamo solo noi, la regista e i produttori. Poi, sono arrivate Valerie e lei, Isabella. Bella. Dire cosa avevo provato nell'esatto momento in cui i miei occhi si erano posati su di lei... mi sembrava più difficile di qualunque altra impresa.

Era... un angelo. Compiaciuto del fatto che anche io sembravo farle un certo effetto le avevo allungato la mano intrappolando la sua, piccola e fragile, nella mia grande e protettiva. Aveva morbidi capelli castani i cui boccoli ribelli le finivano sempre sul viso e che lei, con un gesto naturale e quasi involontario, riportava dietro le piccole, delicate orecchie.

La sua pelle sembrava vellutata come una pesca, avrebbe potuto far invidia alla pelle di un qualunque neonato. Era magra, forse troppo, anche se a primo impatto non mi sembrava una di quelle snob superficiali fissate con la linea. E poi, il viso. I lineamenti dolci e delicati. Le labbra piene, carnose che avevo desiderato assaporare fin dal primo sguardo. Il nasino piccolo e, infine... gli occhi. Due occhi color cioccolato in cui avrei potuto benissimo perdermi.

Non avevo avuto alcun dubbio sul perché avessero scelto lei, per la parte. Era assolutamente adorabile.

Comunque, nel corso della riunione, avevo potuto capire da alcune sue frasi e dalle occhiate di fuoco che lanciava alla sua agente che non sapesse ancora nulla di tutto il casino in cui i nostri due agenti ci avevano infilato. Solo a ripensarci mi saltavano i nervi. Ed il tono, infatti, uscì duro e freddo quando chiesi spiegazioni...

Ponderai bene la frase di modo che anche lei potesse comprendere l'assurda situazione in cui ci eravamo impelagati. Rimase di stucco. E come biasimarla! Io mi ero del tutto affogato con l'acqua che stavo bevendo, il giorno prima!

Una volta finita, la vidi salutare tutti di fretta, con distacco e, soprattutto, la vidi prendere le distanze da Valerie con cui era arrivata.

Non so perché lo avevo fatto ma, allontanatomi dagli altri ero corso dietro di lei. Il resto, come si dice, è storia. L'avevo raggiunta giusto in tempo, prima che salisse nel taxi, fermandola con la mia stupida frase.

«Ti spiace se lo prendiamo insieme?»

La vidi trasalire e trattenni il sorriso che stava per comparire sul mio viso. Poi, si girò come al rallentatore. Quando mi vide, la smorfia dura e contratta sul viso si placò di colpo e, per qualche istante rimase ferma a fissarmi, probabilmente persa in qualche suo pensiero.

“Dì qualcosa, idiota – urlava la voce – parlale, lei non ti conosce che da un paio di ore!”

Dovetti dare ascolto all'omino nel cervello. Senza nemmeno sapere cosa dire.

«S-scusami... è che, bè... sì insomma... » Mancava di fare la figura dell'idiota. “Avevo detto parlale non falle capire quanto sai essere cogli...”

«Certo» Interruppe lei il mio balbettio indistinto e, insieme, i pensieri che oramai mi accompagnavano e che dubitavo mi avrebbero lasciato facilmente.

«Dove devi andare?» continuò gentile. Sembrava che con me non fosse poi così in collera.

«In realtà.... mi chiedevo se ti andasse di fare un giro con me. Niente di ché davvero.. ma, temo che i nostri due agenti ci abbiano immischiato in un bel casino... e, bé ecco... praticamente siamo sulla stessa barca... magari... non so potremmo parlarne un po' insieme... sempre che tu non abbia altro da fare o... » Interruppi la frase così, in aria, in attesa che lei dicesse qualcosa. Avevo davvero invitato il mio angelo fuori?

“Scusa... Romeo dei poveri.... quand'è che lei sarebbe diventata il tuo angelo?”

Sta zitta, pulce”

Lei, intanto, continuava a fissarmi, i suoi occhi dritti nei miei e le sue gote un po' più rosse.

«Bè... in effetti... avrei bisogno di parlarne con qualcuno e a casa, probabilmente, l'unica cosa che mi aspetterebbe e che potrebbe consolarmi sarebbe una vaschetta di gelato quindi...»

Era un sì? Era un sì? Dio! Era un sì!

Involontariamente le sorrisi e lei, se possibile, si fece ancora più rossa.

«Perfetto allora... io conosco un posto dove il gelato è molto migliore di qualunque vaschetta tu abbia nel congelatore» Le dissi per stemperare la tensione. Ed in effetti era vero!

«Allora ragazzi, dove vi porto?» esordì il tassista che fino ad allora era stato fermo ad ascoltarci.

«Venice Beach» gli dissi. Una volta lì, avremmo raggiunto a piedi la gelateria di cui le parlavo.

Lei si girò a fissarmi ed io, non potetti far altro che ricambiare lo sguardo incuriosito. Dopo non so quanto tempo, fu lei ad interrompere il silenzio.

«Da molto qui a Los Angeles?» mi chiese con la sua voce degna di una sirena.

«Oh... bè a dire il vero solo qualche anno... io.. sono di Chicago, ma Josh mi ha praticamente costretto a trasferirmi qui... tu, invece?»

«Neppure... io... bè, ho viaggiato molto. I miei si sono separati non appena sono nata. Mia madre è di Phoenix ed è lì che ho passato i primi 16 anni poi, sono andata a vivere da mio padre a New York per qualche tempo. Lì ho conosciuto Valerie – al nome dell'agente storse un po' le labbra, segno di quanto fosse ancora in collera con lei – ed infine mi sono trasferita qui l'anno scorso» Finì di spiegarmi.

Intanto, il tassista era appena arrivato a destinazione ed io mi affrettai a pagarlo prima che lei potesse arrivare al portafoglio nella borsa.

«Non pensarci nemmeno... io ti ho trascinato con me fin qui ed io pago la corsa» Le annunciai con un sorriso prima di scendere e tenerle aperta la portiera dalla parte del marciapiede e richiudendola alle sue spalle, una volta scesa.

Lei non disse niente, probabilmente in imbarazzo. Si limitò a sorridermi.

Facemmo una lunga passeggiata, fino a quando non trovammo la gelateria che avevo in mente.

«Allora? Che gusto questo gelato?»

«Cioccolato e panna» Mi disse lei con un sorriso che non aveva più neppure l'ombra dell'aria imbronciata con cui l'avevo vista alla riunione. Sorrisi. Non potetti far altro che sorriderle. Era così tenera. Avrei voluto strapazzarla di baci. “Frena, frena, frena, Cullen. Cosa. Diavolo. Stai. Dicendo? Ricordi, vero, che la conosci sì e no da tre ore? Non sai niente di lei... probabilmente, anzi, sicuramente, è già fidanzata”

Dannata voce nel cervello. Antipatica, perfida e tremendamente razionale! Magari davvero era fidanzata! E poi, perché avrebbe dovuto interessarmi? A me non interessava nessuna.

«Perfetto! Due coni, uno cioccolato e panna l'altro invece panna e fragola» annunciai alla ragazza dietro il bancone. Due minuti dopo eravamo di nuovo a passeggiare nel mezzo della folla.

 

Appoggiati alla ringhiera, con una vista che dava al mare, finalmente ci decidemmo a parlare.

«Non sembra anche a te tutto così assurdo? - le dissi – guarda dietro di noi. Auto che passano veloci, ragazzi che schiamazzano allegri, chi in skate-board, chi sui pattini... musica alta e tanto frastuono mentre qui, di fronte...» terminai indicandole l'oceano.

«La più assoluta calma e tranquillità. Già...» continuò lei la frase osservando dritta di fronte a sé, persa nel buio scuro. Assolutamente, una venere. Stavo diventando ripetitivo ma, nulla riusciva ad allontanare quel pensiero che vorticava in testa e che avrei voluto urlare. Anche se, infondo, questa venere non la conoscevo neppure.

«Siamo al centro esatto di due realtà... Tra due opposti. La calma ed il caos eppure... nulla riesce ad essere perfetto tanto quanto questo posto, adesso.» Non riuscii a frenare quelle parole, perdendomi in quel cioccolato fuso che erano i suoi occhi ed incastrandoli tra i miei...

«Forse... forse allora non è così sbagliato» Per un attimo mi persi tra le sue parole. Da quelle mie frasi strampalate era finita a pensare a... cosa, esattamente?

«Cosa?»

«Bè... pensavo a tutto il casino del film – iniziò a spiegarmi volgendo di nuovo lo sguardo verso il mare – forse, dovremmo cogliere quell'occasione d'oro anche se... insomma... potremmo rimanere intrappolati per sempre in quei due personaggi» Per un attimo non seppi cosa risponderle. Era la stessa, identica, cosa che pensavo anche io. Cosa avrei potuto dirle?

«Lei non ti aveva detto nulla»

«No. Valerie è così. Lo è sempre stata. Prende lei l'iniziativa e, a volte, non si rende conto che prima di essere un'attrice sono una persona... ma, forse in quella stanza nessuno voleva rendersene conto»

“Complimenti, Romeo, l'hai fatta incavolare di nuovo”. Non potetti che dar ragione alla voce. Ero un cretino.

«Ti sbagli» le dissi senza nemmeno penarci. Lei, per tutta reazione, si girò a fissarmi corrucciando lo sguardo ed increspando le adorabili labbra.

«A sì? Ed allora dimmi, chi si è preoccupato di come avrei potuto prendere la notizia? A nessuno è importato che io poi sarei rimasta per ore a pensare a tutta questa assurdità. Il lavoro più importante della tua carriera oppure, la tua vita come persona distinta da uno stupido personaggio? Chi se ne è preoccupato? Nessuno. E per Valerie... forse sono solo una stampatrice di soldi.»

La conoscevo da un solo pomeriggio e già l'avevo fatta urlare... eppure, non me ne dispiacevo. Accanto a quell'urlo c'era una mente acuta che aveva bisogno di sfogo e di essere ascoltata. Ed io c'ero. Sorrisi, avevo inconsciamente trovato il modo per farla star meglio. Ne ero sicuro.

«Bè... so di essere poco più di un semplice sconosciuto ma... per quello che può valere... ci sono io...» Le dissi imbarazzato.

Lei, abbandonando ancora l'oceano, prese a guardarmi, stupita. Poi, piano, un piccolo sorriso imbarazzato prese il posto dello sguardo imbronciato di poco prima.

«Io... bé... scusami è solo che non ho avuto il tempo di abituarmi all'idea...» Oh, se solo sapesse come avevo reagito io!

«Credo sia assolutamente normale... ascolta, loro vogliono una risposta, ma noi abbiamo ancora una settimana per pensarci... eh... magari riusciremo a barcollare in questo buio scuro di fronte a noi e, con un po' di fortuna, magari, anche a vederci qualcosa...»

Sbuffò. «Lo spero davvero».

Io, per conto mio, avevo deciso. Niente a che fare con carriera, soldi, film e cinema. Ma, avevo deciso in quell'esatto istante.

«Andiamo» proruppi porgendole la mia mano.

«Dove?»

«È mezza notte e l'incantesimo tra poco svanirà... ti avevo promesso solo un giro quindi, ti riporto a casa.. anche se mi costa un po' più di quello che pensavo....» Le dissi sorridendo, con una falsa ironia che in realtà custodiva tutto ciò che avrei voluto dirle.

«Oh, accidenti hai ragione...»

 

Di nuovo in taxi, lei diede all'autista l'indirizzo di casa sua che io appuntai in mente.

«Bè... grazie per la serata Edward»

Le sorrisi ancora. Probabilmente mi sarebbe venuta una paresi facciale «Grazie a te, Bella»

Così scese dalla macchina, mentre io mi affrettavo a chiedere un foglio ed una penna all'autista.

Avevo una settimana per convincerla a tentare la sorte assieme a me.

 


Eccomi, eccomi, eccomi! Perdonatemi ragazze, davvero! Scusate il ritardo di ben nove, 9, giorni! Mi prostro ai vostri piedi. Continuerete a seguirmi vero??? *_*  <--- occhioni del gatto di shrek.
Comunque, che dire, questo capitolo non mi convince molto, ho provato a farci qualcosa ma... niente! Quindi, speriamo di migliorare. Grandi progetti per i nostri due attorini *_^ .

Piccolo regalino: http://www.polyvore.com/come_with_me/set?id=22587207

Ed ora veniamo alle recensioni! Solo 3! Mi dispiace vedere che questa fic è poco seguita... pel favole, pel favole, pel favole me lo lasssiate un commentolino???? <---vocina di titti
Comunque, ringrazio chi legge, chi mi inserisce tra preferiti, seguiti&co! Rispondo alle recensioni:

@Dreamerchan: Edward.. mmm non ti posso dire quando diventerà vampiro... succederanno un po' di cose prima. Posso dirti che Stephanie la sa lunga... molto, lunga. e Cath.. insomma la sa lunghetta eheheheh ^_^... Ti ringrazio di continuarmi a seguire, un bacione!

@Nerak: Ma benvenuta!!!! Spero che continuerai a recensirmi, son curiosa di  sapere se continuerà a piacerti come vedo ora ^_^!!!! Allora sì, assolutamente è una EdxBella... e... Come avrai capito dal capitolo Edward oramai è andato in fissa... e sappiamo tutti che Ed è un gran testardo, no? ehehehehhe...... Un bacione!

@Austen95: Ok, sono andata per la via di mezzo :-P.... Sono felice che ti piaccia, spero di non deluderti!!! Baciiii

 

Ragazze, e daiiii fatemi vedere che queste recensioni aumentano.. e daiiii!!!! Un bacione a tutte, Grazie, Sempre!

  
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