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Autore: kymyit    30/08/2010    2 recensioni
Qualcosa è in moto a Digiworld fin dai tempi della sua nascita e nonostante i tantissimi anni trascorsi, non si è mai risolto. Lucemon è tornato e i Demon Lords complottano per abbatterlo.
A due gemelli l'onere di custodire i suoi poteri: Yamato e Ylenia Ishida.
I due saranno loro malgrado l'occhio del ciclone, fra digimon che li vogliono morti o vivi tutti per il loro tornaconto. Se poi aggiungiamo nuovi prescelti problematici e vecchi prescelti i cui digimon sono nientemeno che i cari Dark Masters, le cose si complicano assai.
Chi la spunterà nel caos della battaglia? Lucemon? Daemon? I digiprescelti? O forse sarà solo un massacro totale?
Saga Attuale: Wrath's Showdown.
Dopo aver avuto a che fare coi redivivi Dark Masters, i digiprescelti devono affrontare il Demone dell'Ira per ostacolare il suo progetto di assorbire i poteri di Lucemon sfruttando il piccolo Risei.
Witchelny, la città magica, viene assediata. Riusciranno i prescelti a vincere salvando non solo il bambino, ma anche Ken Ichijouji e i fratelli Saiba? Perché il demone ha più di un asso nella manica.
[ATTENZIONE: Sto aggiustando la storia dai primi capitoli, cercando di non fare troppi cambiamenti drastici.
Modificato CAPITOLO 1]
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Yamato Ishida/Matt
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Chronicles of Light and Darkness' Quest'
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Capitolo 12: Purify


“I'm just thinking how fine it is
To feel myself so fine again
[…]
Celebrate
I'm alive again”

(Purify, Lacuna Coil)
 
Witchelny
-Mi raccomando, non abbassate la guardia e collaborate.- disse Wisemon, conscio che i due prescelti non avrebbero collaborato se non messi realmente alle strette. Per quello li stava inviando in quel luogo.
Perché dovevano fidarsi ciecamente l’uno dell’altro e non solo Hiroyuki e Mamoru. Tutti.
Ma quei due in particolare.
Hiroyuki poi, era di un’indisponenza ai limiti del sopportabile e molti si chiedevano come Mamoru riuscisse a non prenderlo a pugni dalla rabbia.
Certo, i colpi che si erano menati poco prima potevano essere stati anche uno sfogo. Ma il moro sembrava tutto divertito mentre chiedeva spiegazioni -Quindi, dovremo trovare due oggetti ed è fatta?-
Wisemon annuì.
-Perfetto! Ho sempre adorato le cacce al tesoro. Tu Hiropyo… Hiro?-
Hiroyuki non lo degnò di uno sguardo e camminò a passo svelto verso il varco aperto dal digimon mago. Quando fu vicinissimo, si volse in direzione dell’altro –Stai zitto e muoviti.- ciò detto sparì dall’altra parte.
Mamoru sospirò, senza smettere di sorridere –Che tipo… Elecmon, sei pronto?-
Il digimon fissò il suo compagno qualche secondo –Non saprei… non ho un buon presentimento…-
Il moro fissò a sua volta il proprio partner e poi il varco, dove anche Kotemon era sparito.
Era nero.
Un vortice nero davvero inquietante. Deglutì.
“Maminchio!”
Quel soprannome non gli piaceva proprio, ma chi di soprannome ferisce, di soprannome perisce, no?
Si massaggiò i capelli ispidi e, mani in tasca, s’incamminò verso il passaggio. Prima di addentrarsi là dentro, si voltò e fece “ciao-ciao” a tutti –A più tardi!!- esclamò agitando le braccia. Dopodiché seguì l’esempio del teppista e sparì oltre il portale.
Tutti erano rimasti col fiato sospeso.

Errant Castle
 
Vamdemon e Pinocchimon irruppero nella sala da bagno proprio nell’istante in cui dal corpo di Ylenia scaturì quella luce abbacinante.
Il vampiro fu costretto a fermarsi di colpo e ripararsi col mantello ma Pinocchimon continuò a correre, scorta l’ombra del fratello.
-Fermo!- esclamò, come in una supplica.
Non aveva le idee chiare su ciò che accadeva, ma sapeva che c’era qualcosa di sbagliato.
Che suo fratello era tutto sbagliato in quegli ultimi tempi.
Infatti, il clown sollevò la ragazza fuori dall’acqua e lei parve risvegliarsi ancora un poco di più dalla trance.
 
Nel frattempo che tutto questo accadeva, a Witchelny…
 
-Fratellone?-
-Papà?-
-Yamato?-
Nessuna risposta.
Ancora una volta, il ragazzo subì un attacco. Ancora una volta sotto i loro occhi.
Quando Mamoru e Hiroyuki sparirono dietro il varco seguiti da Wisemon, poco dopo che questi diede disposizioni a Wizarmon riguardo alla prossima sessione di allenamenti, Yamato percepì l’ennesima bizzarra sensazione.
Come l’intensità della Luce di Ylenia si espanse, le sue Tenebre crebbero, involontariamente, di conseguenza.
Lui questo ancora non lo capiva bene…
Ad ogni modo, tutto era cominciato con quella strana sensazione alla gamba.
Seguì un senso di risucchio.
E poi il buio.
Era circondato dall’oscurità e le sue orecchie percepivano solo lo sciabordio dell’acqua scura nella quale era immerso fino alla vita.
“Ci mancava solo questo…” pensò irritato. Trovò buffo il fatto di sentirsi sollevato dall’assenza di Hiroyuki, l’unica persona che l’avrebbe certamente criticato.
Ma d’altro canto, Hiroyuki avrebbe avuto ragione.
“Perché devo sempre rimanere vittima delle cose?” scosse la testa, guardandosi ancora, inutilmente, intorno.
Acqua torbida e buio.
Fine.
Quando però si ripresentò il fastidioso ronzio… quando l’acqua si mosse un poco, capì di non essere solo.
Si voltò.
Non vi era nessuno.
Deglutì e provò ad avanzare alla meno peggio in quell’oscurità.
Sotto i suoi piedi (sotto quello sano di più, quello ancora vittima dell’ombra di Kokueimon aveva una sensibilità limitata, ora) percepiva un fondo solido, come delle piastrelle. Poi urtò qualcosa. Il pavimento pareva essere sconnesso, ma tastando col piede, scoprì che non era una crepa “Un gradino?” inarcò le sopraciglia e vi salì sopra.
Lo sciabordio proveniva sia dalla sua destra, che dalla sua sinistra. Si rese conto di scorgere il suo riflesso nel liquido, in quel buio e, poco a poco, anche i tenui contorni di ciò che lo circondava.
Lentamente, i suoi occhi si abituarono all’oscurità…
C’erano delle linee scure che fuoriuscivano dall’acqua “Sono in una vasca?” si chiese. Alla sua destra vide, dapprima con la coda dell’occhio, poi si voltò per osservare meglio, una piccola sagoma scura da cui sgorgava il fluido.
Tutto intorno il buio parve rischiararsi ancora più velocemente, divenendo grigio. Solo l’acqua rimase scura e insidiosa. Ma ormai aveva appurato di trovarsi in una vasca. Non che la cosa fosse una garanzia di sicurezza, ma era sempre meglio di trovarsi a vagare nell’ignoto.
Ancora quel ronzio…
Si voltò e ancora  non vide nulla. “Che diavolo succede, dannazione!” sospirò, cedendo allo sconforto “Non capisco più niente…”
Ed era a capo chino, con le mani fra i capelli, intento a passare in rassegna le sue disgrazie, quando sottili fili neri corsero nell’acqua verso di lui, come piccoli serpentelli.
Sussultò e provò a scacciarli, infrangendo la superficie del fluido.
La pozza scura si scompose nuovamente nei fili neri per poi ricompattarsi e circondarlo ancora.
“E’ assurdo…” continuò a pensare “Nonostante stia sprofondando in quest’oscurità… non ho paura…”
Non temeva quella macchia. Non più.
Non era dolorosa.
E sentiva che la gamba invalida recuperava piano la sensibilità.
Percepiva qualcosa entrare nell’arto ed espellere qualcos’altro.
Aveva un’idea in proposito, ma la sua mente non fece in tempo a formulare un pensiero coerente, che due lunghe mani guantate gli cinsero i fianchi.
 
-Cos’è?- chiese Takeru, in ansia.
-Nulla.- rispose Babamon, con tutta la calma del mondo. Avrebbe potuto tranquillamente bersi un tè con i biscottini. Non era affatto preoccupata o almeno non lo diede a vedere.
-Come, nulla?!- sbottò Takeru
E…
Sì. Indovinato. Gli arrivò una ramazza sulla testa.
-Ouch…-
-Ragazzo mio, ti ho detto che non ti devi preoccupare e non ti devi preoccupare.-
-Cos’è questa cupola nera?- chiese allora Iori, a distanza di sicurezza.
-E’ stato Yamato a generarla.-
-Eh?- fu, più o meno, il commento di tutti.
-O meglio: è stato lui, ma inconsciamente. Ricordate cos’ha detto prima Babamon?- intervenne allora Jijimon.
Fu Miyako a rispondere –Si… ha detto qualcosa come… che i poteri di Ylenia si stanno risvegliando e di conseguenza anche quelli di Yamato…-
-Esattamente.- fece la vecchia, distogliendo lo sguardo dalla cupola nera –Voi tutti sapete che la Luce e le Tenebre sono le due facce eguali della stessa medaglia, no?-
-Già… ce l’hanno ripetuto fino alla nausea.- Daisuke alzò gli occhi al cielo.
-Ecco. In più loro sono gemelli. Anche se non sono omozigoti, il loro legame è comunque più saldo rispetto a quello di due fratelli normali. Hanno condiviso tutto fin dalla nascita. Anche se nessuno la vedeva, Ylenia era con Yamato, no?-
-Nonnina, sai già tutto, eh?- continuò a risponderle il Motomiya.
-Mi piace tenermi informata.- rispose lei sorridendo soddisfatta, con un tono da fanatica di gossip.
-Ora, se Ylenia sta usando i suoi poteri, anche il corpo di Yamato reagisce. Percepisce le sensazioni di lei e il suo potere cerca quello opposto.-
Nessuno disse nulla, così la digimon riprese –Perciò, state calmi e non agitatevi. Una volta che riusciranno a controllarli, questi piccoli inconvenienti non capiteranno più.-
-Chiamali piccoli…- fu il commento di Gomamon.
 
Intanto, Hiroyuki e Mamoru erano dall’altra parte del varco e Mamoru si lasciò scappare un –Belloooooo…- -Ehm… dove siamo?-
Hiroyuki prese a camminare, in silenzio.
-Hiropyooon?-
Ancora silenzio.
Mamoru si grattò la testa.
-Dai, non offenderti. Se ti da fastidio, ti chiamo Hirosama. O Hirosenpai, o Urameshi… come vuoi, eh! Non essere permaloso… cioè, ti capisco… sarei scontroso anch’io se tutti mi giudicassero, chessò, per il colore dei capelli e…-
Hiroyuki si voltò e fissò freddo l’Izawa.
Se con uno sguardo si potesse uccidere, Mamoru non sarebbe più parte di questa storia. Da un pezzo.
-Che cazzo c’entrano i miei capelli?!-
-Ehm…- una goccia fredda colò lungo le tempie del moro –Dicevo… così per dire…-
-Senti, riesci a tapparti la bocca un attimo?-
-Secondo te dove siamo?
-E non cambiare discorso!-
-Ma non dovevo stare zitto?-
-Ma proprio non capisci quando smettere di dare aria alla bocca?!-
-Hirosama, tu non sei per nulla chiaro.-
Hiroyuki era sull’orlo di una crisi di nervi. Proprio non riusciva a spuntarla.
-Senti, Maminchio, chiudi quel cess… - Mamoru gli chiuse la bocca con la mano.
Quel luogo silenzioso era molto strano.
Si trovavano in un lungo corridoio scavato nella pietra. Su tutte le pareti erano incisi i caratteri dell’antica lingua digitale e l’odore acre che si respirava era quello pesante di polvere e muffa, tipico dei luoghi chiusi.
A momenti era addirittura stordente.
Hiroyuki da piccolo era stato in Egitto con i suoi. L’odore che si percepiva nelle viscere delle piramidi era lo stesso.
Fortunatamente Kotemon ed Elecmon avevano trovato e acceso delle torce, perciò almeno il quartetto non era al buio. Eppure riuscivano a illuminare solo un breve tratto. Davanti e dietro di loro il buio era totale. E pareva avanzare, come a volerli inghiottire.
-Mmmm…- protestò Hiroyuki, provando a liberarsi della mano dell’altro, ma Mamoru si era fatto serio -Hai sentito, Hirosama?-
Il teppista tese le orecchie.
Dei passi.
Passi cadenzati tremendamente familiari.
Socchiuse gli occhi per concentrarsi, ma il rumore si affievolì.
I due ragazzi si lanciarono un’occhiata e indietreggiarono.
Hiroyuki prese la torcia dalle zampe di Kotemon e Mamoru fece altrettanto con Elecmon. I due digimon si schierarono in difesa uno davanti e uno dietro, non si sa mai.
-Uno spiffero…- sussurrò Mamoru, guardando nella direzione dalla quale, teoricamente erano appena venuti.
In pratica il varco li aveva portati nel bel mezzo del corridoio.
Scelsero comunque di indietreggiare, anche se normalmente Hiroyuki non l’avrebbe mai fatto.
Lui era tipo da non temere nulla finché non si trovava a costretto a un confronto diretto. Ma in quel posto era come se i suoi timori prevalessero. E lui non riusciva a sopportarlo.
Man mano che camminavano, il rumore dei passi si faceva più vicino. Pensarono di spegnare le torce, ma allora sì che sarebbero stati problemi, poiché non sapevano proprio dove andare.
Il corridoio proseguiva dritto per lunghi tratti, ma ogni tanto capitavano biforcazioni e dovevano comunque evitare i vicoli cechi.
Più vicino.
Poi svanì.
Poi lo udirono ancora…
Pur voltandosi diverse volte, nessuno riusciva a vedere nulla.
“Eppure io questi passi strascicati li conosco bene… ma non è possibile…”
-Ma cosa dovremmo fare, di preciso?- chiese Elecmon d’un tratto, fermandosi.
-Wisemon ha detto che l’avremmo scoperto una volta qui.- gli rispose Kotemon, arrestandosi anche lui –Però non capisco. Perché stiamo scappando, eh Hiro? Non dovremmo fermarci e affrontare quella cosa?-
-No…- non era sicuro.
Se era come pensava, non ne aveva minimamente intenzione “Ma è stupido pensare che sia lui, no?”
-Accidenti a questi vegliardi!- sbottò, colpendo con un pugno una parete –Perché diavolo non si sbrigano loro le proprie questioni?!-
Mamoru lo fissò –Sembra sia svanito…- si riferiva a quel rumore –Me lo chiedo anch’io… ma un motivo ci sarà, no?-
-Pigrizia?-
-Ipotesi molto suggestiva la tua, Hiropyon… ma dubito che ci sia lo zampino di un Demon Lord anche in questo.-
-No no. Intendevo pigrizia loro.-
Mamoru si finse pensieroso –Ipotesi suggestiva anche questa, ma, Hiropyon, tu hai idee davvero troppo sovversive.-
-Oh, ma basta con ‘sto soprannome!-
-Vogliamo parlare di Maminchio?-
Hiroyuki gli puntò un dito al petto -Chi ha cominciato con i nomignoli?!-
Mamoru alzò le mani, in segno di resa.
-Ok, ok! Mea culpa!-
 
Contemporaneamente a Witchelny e nel Castello Errante, Piemon si trovava a che fare con i due gemelli.
O meglio.
Loro si trovarono ad aver a che fare con lui.
Li aveva presi.
Entrambi!

-Lasciami!- ringhiò Yamato.
Il clown gli sorrise, senza dar troppo peso alle parole minacciose del ragazzo, tantomeno ai suoi calci e pugni.
-Una volta da Lucemon, avrò la mia ricompensa.- disse, fra sé e sé.
-Non ho intenzione di venire con te!-
Piemon inarcò il sopracciglio ma Yamato non poté ovviamente vederlo, dato che il clown indossava la maschera.
-Oh… e come hai intenzione di impedirmelo?-
“Già… come?” deglutì. Provò a concentrarsi, anche se in quella sensazione era difficile “Forse, potrei riuscire a usare i miei poteri, in qualche modo…”
Sentì qualcosa.
E sarebbe riuscito certamente a usare il suo potere con più tempo a disposizione. Ma era fra le braccia di un nemico che ovviamente non diede tempo a quel piccolo successo.
-Allora?-
Ancora a mezz’aria, Yamato aprì gli occhi e lo fissò truce. O almeno credeva. A Piemon il suo pareva solo lo sguardo offeso di un marmocchio insignificante.
Addirittura i suoi occhi scarlatti parvero intenerirsi -Su, su…- gli disse tenendolo a mezz’aria ma muovendolo come si fa con un bimbo piccolo per calmarlo -Imparerai a usare i tuoi poteri… poi però Lucemon li assorbirà…- scosse la testa - … e morirai… ma almeno avrai imparato, no?- e sorrise.
Yamato lo odiò.
Odiò tutti quelli che l’avevano messo in mezzo.
Lucemon.
I Demon Lords.
Persino i Supremi.
Non potevano tenerseli loro quel cavolo di poteri?!
L’unica cosa positiva che ne aveva ottenuto era la vita di Ylenia, che avrebbe perduto per sempre, altrimenti.
Solo quello.
Tutti giocavano con le loro vite senza considerare i loro sentimenti. Tutti li vedevano come pedine da muovere deliberatamente sulla loro scacchiera.
Non era d’accordo con quell’ingrato destino.
Tutti avrebbero pagato!
Aveva così tanta rabbia repressa in corpo, che la sua gamba scattò da sola, colpendo il mento del Padrone delle Tenebre con una forte ginocchiata. Ovviamente era l’arto sano.
 
Barcollò.
Suo fratello l’aveva tradito.
-Torna in te!- gli aveva gridato Pinocchimon. Poi gli aveva scagliato contro la sua croce di legno, a costo di ferire Ylenia.
Anzi, sapeva che lui non avrebbe permesso lei fosse ferita.
Perché era solo un’umana e sarebbe potuta morire.
E allora addio poteri, addio ricompensa ecc…
La ragazza ricadde in acqua e in quel momento era completamente sveglia.
Si allontanò di corsa dal clown, reggendosi l’asciugamano con le mani, mentre Taichi le andava incontro con gli altri e con Vamdemon.
Aleggiava ancora la Luce scaturita dal suo corpo, ma era più sopportabile, perciò anche il vampiro s’inoltrò nella stanza.
-Ora noi faremo una bella chiacchierata.- disse alla ragazza. Poi si rivolse a Taichi -Proteggila. E tu, Ylenia, qui occorre una cura drastica.-
-U-una cura drastica?- chiese lei.
Mentre il vampiro le spiegava ciò che aveva in mente, perché non potevano più aspettare, Pinocchimon e Piemon combattevano aspramente.
-Bullet Hammer!- gridò il burattino. Le sue mani reggevano il particolare martello a forma di tamburo d’arma da fuoco dalle cui bocche schizzarono proiettili luminosi a ripetizione.
Piemon certo non aspettò di ricevere i colpi in pieno. Ne schivò tre muovendosi agilmente, anche grazie alla Mask Square. Poi usò due delle sue spade per pararne altri.
Al contatto col freddo metallo i colpi luminosi emisero un fastidioso stridio e schizzarono in disparate direzioni.
Uno sfiorò Vamdemon, lacerandogli il mantello.
-Ehi!- ringhiò il digimon, interrotto nel bel mezzo della sua spiegazione.
Mentre infuriava la battaglia fra i due fratelli, giunsero Metalseadramon e Mugendramon, seguiti dagli altri.
I due dragoni si scambiarono una rapida occhiata e Metalseadramon scattò in volo verso i due contendenti. Assunte le sue reali sembianze, una delle sue spire metalliche si avvolse violentemente intorno al corpo di Piemon, allontanandolo dal burattino.
-Aargh!- ringhiò lui. Poi cercò di divincolarsi, ma il colpo all’addome l’aveva fermato per il tempo necessario a permettere a Metalseadramon di immobilizzarlo del tutto.
-Lasciami!-  ringhiò a denti stretti -Lasciami o io…-
-O io cosa?- intervenne Mugendramon –Su, portalo qui…- ordinò all’altro drago.
La lotta era durata poco, per fortuna.
Per quanto potente, Piemon era circondato. E pareva aver perso la testa.
Per la sua dannata Superbia, non accettava il fatto d’essere stato “tradito” dai suoi compagni.
Mugendramon lo liberò dalle spire di Metalseadramon, per imprigionarlo fra le sue braccia.
Anche nella forma ibrida la sua forza era comunque elevata. Infatti, Piemon non riusciva a liberarsi.
-Ma ci pensate, idioti?! Potremmo avere Digiworld ai nostri piedi ancora una volta!-
-Non a questo prezzo, idiota.- ringhiò il drago nero di rimando.
LadyDevimon era sconcertata.
“E’ meglio che Kokueimon non assista a questa scena.” pensò e, dopo un gioco di sguardi con Devimon, lasciò la stanza che aveva appena raggiunto, per intercettare suo figlio e impedirgli quella patetica visione di suo padre.
 
-Hai capito?-
Ylenia annuì, confusa.
-Sì… cioè, teoricamente.-
-Ma sei sicuro che funzionerà? Ylenia non ha mai usato i suoi poteri prima d’ora.- s’intromise Taichi.
-Non abbiamo molta scelta. Se lo lasciamo così- squadrò Piemon che si dimenava –non riusciremo a fermarlo. Anzi, ascolta. Lui può stare in più luoghi contemporaneamente. E’ probabile che sia andato anche da tuo fratello.-
Taichi, WarGreymon, Ylenia e Gryzmon trasalirono.
-Ma… ci sono gli altri, per proteggerlo, no?- chiese Ylenia, rivolta al suo ragazzo e questi annuì, mentre il sudore gli colò lungo la tempia.
-Potrebbe non bastare. Piemon è impazzito, ma anche molto scaltro.-
-Io… devo solo colpirlo?- si fece avanti Ylenia, inarcando appena il sopracciglio, ancora non del tutto sicura.
-Sì.- rispose Vamdemon, accompagnandola verso il gruppo dei suoi compagni, mettendole una mano dietro la schiena.
E questo infastidì Taichi, che gli corse dietro e riacchiappò la sua ragazza, allontanandola dal rivale.
Il vampiro lo fissò truce, poi tornò a parlare alla prescelta della Memoria -Devi concentrarti sulla sua testa. Mentre libererai il tuo potere, anche quella piccola traccia di Tenebra che lo costringe sarà visibile. Dovrai solo distruggerla.-
-Ma non sarà pericoloso?-
-Se anche morisse, potremmo farlo rinascere qui e in breve tempo, perciò non preoccuparti. Pensa a tuo fratello.-
Lei annuì.
Ma Taichi chiese -E poi? Voi volete uccidere Yamato, no?-
Ylenia si fermò.
“E’ vero… per quanto buoni siano con me, vogliono uccidere Yamarin…”
-Le priorità sono cambiate. Ne discuteremo in seguito. Se vuole però che Piemon lo porti da Lucemon, allora può trattenersi a parlare ancora un po’.- concluse.
-Dai! Non abbiamo mica tutto il giorno qui!- esclamò Mugendramon.
Ylenia si portò davanti a lui e Piemon e deglutì.
-Sai cara,- cominciò però il clown –se tornassi normale, ucciderei il tuo fratellino. D’altro canto, avresti più tempo e possibilità di salvarlo, se lo portassi a Lucemon.-
 
-Non complicarmi le cose, bimbo.- Piemon avanzava sospeso in aria, mentre lui cercava disperatamente di correre dentro l’acqua.
Ma gli arrivava alla vita, e ciò costituiva un grosso rallentamento.
L’altro stava solo giocando con lui.
Era da diversi interminabili minuti che la cosa si protraeva e, ormai lo sentiva, non avrebbe retto ancora per molto.
Aveva anche provato a urlare, ma non arrivavano risposte da oltre il buio.
Poi perse l’equilibrio e cadde sott’acqua.
Puntò i piedi per spostarsi velocemente, ma quando uscì, si accorse di non essere più seguito.
Piemon era diversi metri più in là, col capo fra le mani.
-No! No!- ringhiava.
 
-No, smettila! Pensa a tuo fratello!!- continuava a lamentarsi e contorcesi stretto fra le braccia forti del drago nero, cui si erano aggiunte le spire di Metalseadramon. -Smettetela idioti!-
-Lo vedi?- chiese Vamdemon.
Ylenia annuì.
La stanza era nuovamente illuminata da quella Luce sfolgorante di pocanzi.
Il vampiro si era avvolto nel suo mantello, ma doveva dare istruzioni, perciò cercò di stare dov’era e resistere all’agonia che la Luce gli procurava. Si circondò di uno strato di nebbia, per attutire il dolore.
-Ascolta… devi concentrare il tuo potere in un punto unico.-
Ylenia annuì. Socchiuse gli occhi e tutti videro chiaramente la Luce ritirarsi per pochi istanti e poi espandersi ancora. Tutto questo per diverse volte.
 
-Che succede ora?- esclamò Jun, mentre la cupola oscura si rimpicciolì e ingrandì velocemente per pochi istanti.
-Credo siamo giunti a una svolta.- Jijimon si tormentava la barba –Ma suppongo questo posto non sia poi così sicuro…-
 
-Stammi bene a sentire…- cominciò Piemon, parlando contemporaneamente ai due gemelli.
Yamato era fermo a fissarlo basito per la scena da film dell’orrore che aveva innanzi (ne aveva visto uno di esorcismi con Taichi l’estate prima... era una cosa allucinante. Beh, la scena di Piemon che si contorceva per aria con una fiammella scura sulla fronte era molto simile a una del film)
 
-…Morirete. Entrambi. Non si sfugge al proprio destino. Per quanto possiate opporvi, Lucemon riavrà i suoi poteri.-
-Ylenia.- disse Vamdemon –Va bene così.-
Lei annuì.
“Ancora un po’…” per essere la prima volta, pensò d’aver ottenuto un ottimo risultato.
Aveva ridotto e concentrato quella Luce a una sfera grande come una mela. La teneva con due dita, puntate contro la fiamma nera sulla fronte di Piemon.
Mentre stava per rilasciare un raggio, con uno strattone notevolmente più forte di prima, il clown riuscì a liberarsi dalla stretta dei due draghi. Si svincolò come un’anguilla e sfuggì ai tentativi di riacciuffarlo.
Ylenia indietreggiò per la paura, ma il colpo fu liberato comunque.
La sfera luminosa liberò una freccia fulgida che raggiunse spedita il suo bersaglio.
-Aaaagh!- ruggì di dolore il capo dei Dark Masters, inarcando la schiena all’indietro mentre la Luce penetrava nella sua testa con violenza.
 
Sì, era decisamente una scena da esorcismo.

Piemon ora si contorceva in acqua, mentre una strana Luce gli illuminava il capo ed entrava dentro di lui. E qualcosa uscì.
Una piccola massa nera, che si dissolse nella Luce.
Piemon scomparve di fronte al prescelto dell’Amicizia, urlando di rabbia.

E quella parte di lui che aveva causato così tanti problemi si dissolse davanti agli occhi del gruppo riunito nella sala da bagno del drago d’acqua.
Videro chiaramente un altro Piemon svanire nel nulla insieme a quel Germe di Superbia.
Ma quello che contava, quel Piemon che amavano, era lì.
Giaceva a terra, privo di forze.
Ylenia cadde all’indietro, ma Taichi fu veloce e la prese fra le sue braccia.
-Sono stata brava?- gli chiese, prima di perdere i sensi.
E lui non poté che annuire.

La cupola nera svanì e il prescelto dell’Amicizia, ansimante e sudato, si ritrovò davanti ai compagni.
-Yamato!- sospirò Sora facendo un passo avanti, ma lui si chinò per sollevare la gamba del pantalone.
-E’ guarita!- esclamò.
L’arto era perfettamente roseo e riusciva a muoverlo alla perfezione.
-Che è successo?- chiesero Gabumon e Risei.
Yamato fece per rispondere, ma si fermò.
-… Boh…- riuscì a dire soltanto, grattandosi la nuca.
-Ci hai fatto preoccupare!- esclamò Sora, gettandogli le braccia al collo e quasi rovesciandolo a terra.
-Mi spiace…- riuscì a dire -…non sai quanto…-
 
La fiaccola fra le mani di Mamoru tremò e parve spegnersi per un attimo, ma fortunatamente tornò a guizzare allegra e crepitante.
Avevano terminato la discussione di poco prima sulla pigrizia e i nomignoli, perché stavolta avevano sentito non solo dei passi.
Mamoru sostenette d’aver sentito una voce.
Hiroyuki però negò.
C’erano solo passi trascinati.
Il disaccordo fra i due era destinato a esservi in eterno, ma l’angoscia che aleggiava su di loro, quella era anormale.
Mamoru mise una mano nella tasca dei jeans e tastò qualcosa. Lo rigirò fra le dita, per calmarsi un poco. Ma non ottenne l’effetto desiderato.
Anche Hiroyuki stringeva qualcosa fra le mani.
Un anello d’oro che portava sempre appeso al collo.
E proprio mentre iniziava l’ennesima discussione, si scoprirono di fronte ad un bivio.
Destra o sinistra?
 
Fine Capitolo 12


Ed eccomi di ritorno con un capitolo leggermente... ok, tanto incasinato.
Spero di essere riuscita a spiegarmi bene. In caso contrario, sono pronta a rispondere alle vostre domande *gulp*
Finalmente Piesama è liberoooooooooo!!
Ehm... io tenevo tanto ad una scena con lui e Yama **
Però ovviamente questa fic sarà Sorato U_U (non mi dispiace affatto perché la coppia mi piace, sono io che c'ho la fissa col biondo e il pagliacetto... diciamo che è stato un regalino a me stessa)
Con Hiro e Mamoru è una comica dietro l'altra, ma vi assicuro che le lacrime arriveranno U_U eccome se arriveranno.
 E ora, passiamo alle rece.

Eden89:  si si, sono le loro forme involute. Ylenia, non Ilanya XD e per i flash back alla lost... scusa ^^''
Per ovviare il problema o pensato ad una raccolta di One Shot sul passato dei DM. Per ora ho pronta solo quella su Apokalymon, che non spiega molto, ma mi piace com'è uscita. Ad ogni modo, pubblico quando ne avrò almeno tre o quattro sotto mano.

Fine pubblicità.

Dicevo. Yama e Yle hanno i poteri di Luce e Tenebra, ma non li sanno usare. Ma avendo la digipietra dela Memoria, Yle ha il dono di vedere il passato (ovviamente è anche dovuto al potere della Luce). Come avrai capito qui, la gamba di Yama è guarita di riflesso allo scaturire del potere di sua sorella. Le sue Tenebre hanno assorbito l'ombra di Kokueimon.
Perché mi complico la vita così?!

Neko2410:  grazie! Evviva! Un'altra fan!! *banchetta per festeggiare* Ecco, Piemon ora è rinsavito, per la felicità mia e vostra. E Metal, si ha buon gusto, ma è troppo diretto nel dire le cose U_U Mugenchan avrà un infarto un giorno o l'altro.

Infine, scorrendo i Kanji, ho scoperto che un Kanji che si legge I significa Yamato.
Così cercando cercando ho trovato un buon significato per il nome Ylenia.
Immaginando che in giapp si legga IRENYA (ma sì, scriviamo un nome straniero in kanji come Light di Death Note)
倭恋矢
I-REN-YA
Con gli ideogrammi di Yamato, Romanticismo e Freccia.
Direi sono azzeccati. Dovrei controllare le pronunce eccetera, comunque, alla fine, si è rivelato un nome non campato per aria XP
Bacioniiii
(e correggetemi se sbaglio... sono le due di notte, posso anche aver preso una cantonata XP)

   
 
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