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Autore: Nusia    30/08/2010    5 recensioni
e se Bella avesse conosciuto prima Edward Masen? Sarebbe stato amore a prima vista o le cose sarebebro andate diversamente?
Genere: Romantico, Triste, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con l’ultimo aggiornamento e quindi l’epilogo di questa storia. Come ho già detto la volta scorsa mi dispiace del calo di recensioni avuto negli ultimi capitoli ma farsi ha ragione chi dice che è per l’estate *-* Vi ringrazio per aver letto questa piccola follia e per aver recensito e tutto. Quest’ultimo capitolo è stato scritto da me e Grazia insieme e abbiamo parlato della fantomatica Isola Esme, spero di trovare qualche recensione finale. Alla prossima. Baci.

Recensite!

….Soli a metà….

38- Epilogo(Nunzia & Grazia)

Dopo la cerimonia venni letteralmente rapita da Alice che mi portò di sopra a cambiare abito. Era stata la giornata più bella della mia vita, tanta paura di pronunciare quel si ma dopo tanta gioia di averlo detto. La festa era stata grandiosa e gli invitati facevano a turno per ballare con me. Passai qualche minuto con tutti ma non riuscivo a stare molto lontana da Edward e così ogni due o tre balli mi ritrovavo a volteggiare tra le sue braccia. L’unico a cui concessi due balli fu Jacob. Mi era mancato tanto il mio migliore amico e vederlo di nuovo felice e innamorato mi riempiva il cuore di gioia. Gli volevo bene ed ero contenta che avesse trovato qualcuno che lo amava nella sua stessa maniera. Forse in un’altra vita saremmo potuti essere amine gemelle, ma non in quella.

“dio sei fantastica” esultò Alice mentre mi cambiavo per la millesima volta le lenti a contatto. Ero pronta per andare in luna di miele, mi sentivo elettrizzata ed impaurita solo al pensiero che tra poche ore sarei rimasta sola con Edward e il nostro amore si sarebbe completato diventando ancora più grande.

“non è che mi dite dove mi sta portando?” chiesi ad Alice e Rose facendo gli occhi dolci. Tutti meno che me sapevano dove avrei trascorso la luna di miele.

“in Alaska molto probabilmente” mi prese in giro Rose.

“si, tra i pinguini” aggiunse Alice e tutte e tre scoppiammo a ridere.

“ok è una sorpresa” mi arresi infine mentre scendevo le scale con 4 enormi valigie tutte mie. Alice e la moda!

“vedrai che sarà bellissimo” disse Esme comparendo al mio fianco. Edward mi aspettava proprio al termine delle scale e una volta arrivata mi prese per i fianchi baciandomi teneramente.

“EhmEhm…avrete tutto il tempo che volete quando sarete da soli” ci prese in giro Emmett facendo diventare rosso dall’imbarazzo mio padre. Risi di gusto insieme a mia madre e Edward. Questa me l’avrebbe pagata il mio caro fratellone! Abbracciai tutti ringraziandoli di essere venuto. Quando fu il turno dei miei genitori vidi mio padre tirare sul col naso e mia madre sorridere felice.

“si felice bambina mia” mi disse chiedendo il permesso di abbracciarmi. Annuì trattenendo il respiro.

“lo sono già mamma” mormorai e lei sorride. Mi voltai verso mio padre.

“Oh papà non fare così!” esclamai abbracciando anche lui.

“è che non riesco a credere che sia diventata una donna. Mi mancherai Bells”

“guarda che non scappò mica. Tra qualche settimana torno e in futuro ti prometto che…che non vi abbandonerò mai.” promisi solenne. Baciai entrambi e poi strinsi forte July che mi augurò di divertirci. Le feci l’occhiolino dicendole che l’avrei chiamata quanto prima.

“pronta?” bisbigliò all’orecchio mio marito.

“solo un attimo” dissi avvicinandomi ad Emmett.

“ehi sorellina, mi mancherai” mi disse stritolandomi.

“quando torno ti sfido a braccio di ferro mio caro. Niente più battute se vinco io” lo minacciai. Rise in modo fragoroso guardandomi divertito.

“allora mi divertirò per l‘eternità”

“io non ci giurerei” ribatté Edward passando una mano attorno ai miei fianchi e portandomi via. Salita in macchina salutai di nuovo tutti dal finestrino urlando un:

“Vi voglio bene” e poi la macchina partì a tutto gas.

“Rio De Janeiro?” domandai trepidante mentre ci avviavamo a fare il biglietto.

“solo un‘altra tappa” mi rispose lui. Sbuffai. Erano ore che non faceva che ripetere quella frase. Ma dove aveva intenzione di portarmi?

Il volo verso il Sudamerica fu davvero lungo ma comodo, d’altronde se si viaggiava in prima classe non poteva essere altrimenti. Tuttavia fosse stato per me avremmo potuto prendere anche una classe turista, mi sarei accontentate delle braccia di Edward. Quando giungemmo in aeroporto, con mia grande sorpresa, Edward mi fece salire su un taxi e che ci portò per le strade di Rio. Grazie alle istruzioni che Edward diede in portoghese, il caro signore, con un odore davvero buono lasciatemelo dire, ci portò dritti al porto di Rio.

“non sapevo parlassi portoghese” dissi.

“è stato un anno lungo. Ho potuto imparare molte cose.” mi fece presente baciandomi la fronte e scendendo dall’auto. Mi lasciai condurre davanti ad una piccola ma aggraziata barca, scuramente più veloce che spaziosa. Edward ci salì sopra dicendomi aspettare li. Depositò le borse a terra e poi corse a darmi una mano.

“dove mi stai portando?” gli chiesi mentre si apprestava a partire. Anche le barche sapeva guidare!

“beh tra un po’ lo vedrai” rispose puntando verso oriente e allontanandosi del tutto da Rio. Forse mi stava portando in Atlantide, pensai divertita.

“perché sorridi?” mi domandò divertito.

“niente”

“è frustante non poter leggere i tuoi pensieri” mi fece presente.

“beh io lo trovo grandioso” sghignazzai e lui scosse la testa divertito.

“Edward?” lo chiamai.

“si?”

“sono felice” gli dissi e lui mi attirò a se abbracciandomi.

“anch‘io amore mio”

La barca continuava il suo viaggio tuffandosi veloce tra le onde e spruzzandomi addosso la schiuma del mare. Dopo circa venti minuti vidi Edward sorride.

“Bella, guarda là” disse indicando un punto davanti a se. Mi avvicinai a lui e guardando nella sua direzione vidi un isolotto coperto di palme ondeggianti, con una spiaggia che scintillava sotto la chiara luce della luna.

“dove siamo?” domandai meravigliata.

“benvenuta all‘Isola d‘Esme”

La barca rallento per poi fermasi vicino ad un piccolo molo di legno. L’atmosfera era grandiosa e l’aria sembrava profumare di mille fragranze diverse. Ecco lì la famosa isola. Me ne parlò una volta Alice, ricordo che mi propose una vacanza per distrarmi. Mi sembrava passato un secolo.

“ti piace?” mormorò al mio orecchio.

“l‘adoro” dissi sottovoce per non annullare la magia. Edward mi sorride e poi mi baciò le labbra.

“sarà il nostro paradiso personale” sussurrò ed io annuì convinta.

Una volta poggiate le valige sul molo tornò da me sfoderando il suo sorriso sghembo e mi sollevò prendendomi in braccio.

“non dovresti aspettare di arrivare alla porta?” domandai divertita.

“beh lo sai che sono pignolo” si giustificò ed io alzai gli occhi al cielo.

Durante il tragitto il respiro iniziò a diventare irregolare e se fossi stata umana il cuore sarebbe impazzito. Sapevo che Edward mi stava osservando ma facevo di tutto per non incrociare il suo sguardo. Eccola li, pensavo che non mi sarei mai sentita così ed invece lo ero eccome: l’ansia si stava impossessando di me. Una volta in casa, senza poggiarmi per terra, mi fece fare il giro di tutto la casa. I colori chiari delle pareti mi erano familiari e in qualche modo mi sentivo a casa. L’edifico era bellissimo, forse troppo grande per un’isola così piccola,ma davvero fantastico. Tuttavia non riuscivo a concentrarmi sui dettagli, ancor meno quando ci ritrovammo in un enorme camera bianco con al centro un letto matrimoniale. Non parlai. Edward mi mise giù e andò a prendere le valige. Quando tornò quasi feci fatica a sentirlo. Cercai di deglutire ma invano. Lui si avvicinò a me sfiorandomi il collo con le dita e poi sussurrò al mio orecchio:

“mi chiedevo se prima…ti andasse un bagno di mezzanotte…con me?” si fermò un istante e quando riprese a parlare mi sembrò più calmo.

“questa è il genere di spiaggia che ti piace e l‘acqua è calda”

Poggiai la schiena al suo petto e alzai la testa al soffitto.

“bell‘idea” riuscì a dire con voce rotta.

“bene, allora ti aspetto fuori” mi disse baciandomi.

“il tempo di recuperare un costume” risposi.

“non farmi aspettare troppo signora Cullen” aggiunse prima di uscire dalla stanza. Dio mio, non avevo la minima idea di che fare! Anche se mi era inutile, il mio respiro si fece sempre più pesante a causa dell’emozione. Non sapevo cosa fare, mi sentivo le gambe mollicce come se non riuscissero a reggermi. Perché mi sto comportando così? In fondo è da tanto che desidero il corpo di Edward, tanto quanto è la sete che ogni giorno mi brucia in gola. E allora perché tutto questo? Forse è il posto? L’emozione di essere sposi? L’alone misterioso e magico che si respira? Forse perché finalmente io e lui diventeremo una cosa sola, forse perché finalmente posso domare tutta me stessa al mio amore e voglio che tutto ciò sia perfetto.

Sono seduta su questo letto morbidissimo, come se fossi seduta su una nuvola e continuo a pensare, anzì cerco di calmarmi, perché presentarmi così da Edward non se ne parla proprio.

Chissà cosa stava facendo lui, lì da solo in spiaggia? Mi alzai, e scrutai tra la porta di vetro che si affacciava alla spiaggia. Lui non c’era, ma i suoi vestiti si, sicuramente sarà andato a farsi un bagno per ingannare il tempo.

Senza vestiti … Senza vestiti … Senza vestiti … Senza vestiti …Improvvisamente una voglia irrefrenabile si impadronì di me, non avevo più quella strana agitazione, adesso volevo solo essere avvolta dalle braccia di Edward, volevo donarmi a lui, oggi e per l’eternità.

Andai verso la valigia in cerca di costumi, ma mi resi conto che era tutto inutile dato che Ed era senza vestiti.

Se fossi stata ancora umana, mi immaginavo la mia faccia rossa come un pomodoro e forse tutta sudaticcia. Invece adesso guardandomi allo specchio vedo solo il mio splendido viso senza nessun’emozione che lo disturba. Le lenti a contatto sono sparite e due occhi rossi mi guardano. Andai nella borsa a cercare le lenti a contatto, e scegliendo quelle più chiare le misi. Adesso le iridi non erano più rosse ma un arancione chiaro, molto lontano dall’ambrato di Edward, ma meglio di niente.

Decisi di farmi una bella doccia rilassante; entrai nella doccia e lasciai che il getto caldo carezzasse tutto il mio corpo. Dopo una mezz’ora abbondante, uscì dalla doccia e prendendo il pettine diedi una spazzolata ai miei capelli bagnati, che ondulati, scendevano lungo il mio corpo. Arrivata alla valigia, avvolsi il mio corpo nudo con una vestaglietta in tulle bianca. Mi guardai allo specchio, e il viso freddo di una vampira aveva lasciato il posto ad un viso innamorato, le iridi brillavano e così tutto il mio viso, era arrivato il momento.

Uscì dalla camera e mi avviai verso la riva della spiaggia, la sabbia sotto i miei piedi era morbidissima e calda e così anche l’aria che si respirava. Miliardi di odori giungevano a me, e il paesaggio che si ammirava era qualcosa di indescrivibile. Questa senza alcun dubbio sarebbe stata una luna di miele da sogno. Edward aveva proprio progettato tutto nei minimi particolari. Dovevo ringraziarlo e sapevo anche come farlo. Pensai maliziosamente.

Arrivata in riva alla spiaggia, vidi Edward girato verso la luna, volevo chiamarlo ma sembrava così assorto nei suoi pensieri che mi dispiaceva disturbarlo. Ma non c’è ne fu bisogno, sicuramente aveva avvertito la mia presenza e si era girato verso di me, spalancando gli occhi appena mi vide.

Sorrisi divertita quando lui, imbarazzato scuoteva la testa da destra a sinistra.

Feci scivolare la vestaglia, che sfiorò ogni centimetro del mio corpo per poi accoccolarmi sulla spiaggia.

Il mio sguardo era sempre rivolto ad Edward, al suo corpo marmoreo e candido, splendente e meraviglioso, più di questa luna che assisteva a questo magico momento. Contemplai ogni centimetro del corpo perfetto di mio marito e l’eccitazione si impadronì di me, ma l’assopì. Questo momento doveva essere stupendo e non volevo sciuparlo.

Lui guardava il mio corpo, scrutava ogni centimetro, mentre le sue mani tremavano.

Arrivai alla battigia e l’acqua calda bagnò dolcemente i miei piedi invitandoli ad entrare sempre più a fondo.

Lentamente entrai, avvicinandomi sempre di più a lui. Arrivata corpo a corpo, l’eccitazione si fece più intensa tanto da non riuscire neppure a muovermi.

“Meravigliosa.” Disse Edward, scostando una ciocca dal mio collo e avvicinando il suo viso ad esse per iniziare a lambirlo.

Mossi lievemente la testa, per l’eccitazione di quel momento, mentre Edward continuava a baciarmi il collo.

“ Hai ragione la luna oggi è stupenda.” Dissi sognante.

Edward ritornò a guardarmi, mentre io profondai nell’abisso dei suoi occhi.

“ Ma io non mi riferivo a lei.” Disse poggiando le labbra sulla mia fronte.

“ Io …” Baciò il mio naso.

“ mi …” Baciò le mie guance, vicinissimo alle labbra.

“riferivo …” Baciò il mio mento.

“ A te.” Baciò le mie labbra, talmente lentamente da farmi assaporare ogni attimo.

Sorrisi, abbracciandolo forte, i nostri corpi si adattarono perfettamente.

Prese tra le mani il mio viso e avvicinandoselo sempre di più al suo, dissi: “ Ti amo Edward.”

“ Ti amo Bella.” Disse quando ormai le nostre labbra si stavano per baciare.

E fu così che il tempo tanto atteso giunse. Le nostre labbra iniziarono a danzare, felici di essere nuovamente insieme. Strinsi sempre di più il corpo di Edward al mio, mentre le sue mani delicatamente, studiavano il mio corpo. Ogni suo toccò per me era un piacere enorme, ad ogni sua carezza i nostri corpi si avvicinavano sempre di più. Iniziai ad accarezzargli i capelli, mentre le sue mani dal mio bacino salivano verso il mio petto. Saltai addosso ad Edward senza interrompere il bacio, mentre lui iniziò ad uscire dall’acqua.

Arrivati alla riva, mi poggiò sulla spiaggia bagnata, mentre le onde del mare venivano a noi e si ritiravano.

Interruppe il bacio, ed io lo guardai un po’ delusa.

Rise. “ Avida.”

“ Di te si.” Dissi prendendo il suo viso con le mie mani, portandolo vicino al mio per dargli un bacio.

Ci baciammo ancora per un po’. E poi si allontanò di nuovo.

Lo guardai delusa. “ Aspetta.” Mi disse.

Con la punta del suo naso, dal collo tracciò una scia fino al mio ombelico.

Non capivo cosa voleva fare, ma sapevo che mi avrebbe procurato un piacere enorme, se già solo quel toccò mi fece incrinare la schiena dall’eccitazione.

Le sue mani, premettero sulle mio cosce, mentre si avvicinarono al mio punto più sensibile.

E li gemetti d’eccitazione, chiedendone ancora, stringendo i suoi capelli. Mi diede una mano ed io la premetti forte.

L’eccitazione aumentava, ed ad ogni staccò invocavo il suo nome.

Si fermò e con le labbra iniziò a salire soffermandosi sul mio petto. Strinsi ancora più forte la sua mano, finché le sue labbra ritornarono alle mie. Mi aveva regalato un piacere immenso ed io volevo fare altrettanto. E così feci, la mia mano, carezzando tutto il suo addome, scese fino al suo sesso.

E lì iniziai a dargli piacere, mentre lui dalla forte emozione, mugolava e poggiò la testa sulla riva.

Portai il mio corpo su di lui, ed iniziai a lambire famelicamente tutto il suo corpo.

E l’eccitazione cresceva, non credevo che concedermi a lui, sarebbe stato così.

Era un piacere immenso, un piacere lontanamente paragonabile a qualsiasi cosa. Il mio corpo stava diventando impaziente, voleva l’atto finale.

“ Edward.” Sussurrai, avvicinando il mio viso al suo.

Sorrise, nuovamente si portò su di me, e subito dopo diventammo una cosa sola.

Amavo Edward, con tutta me stessa, e dopo questa incantevole serata, niente mi avrebbe allontanato da lui. Questa è la fusione di due corpi che si amano, non chiedo niente di meglio, niente di più. Per sempre mi basterà e mi avanzerà di lui, non mi potrei mai vedere nelle braccia di un altro.

E’ questo il vero rapporto, il vero amore. Lui per l’eternità.

Continuammo ad amarci per tutta la notte ed oltre, ne io ne lui sembrava sazio dell’altro.

Edward alla luce del sole, era uno spettacolo stupendo, tutto ciò illuminato dai caldi raggi era un momento spettacolare. Continuammo, continuammo, finchè il sole diede nuovamente il posto alla luna. Ridemmo divertiti. Era passato ormai un giorno e ancora nessuno dei due voleva smettere.

“ Hai sete?” Mi chiese Edward. Essendo ancora una neonata, non mi potevo permettere il lusso di stare una settimana senza nutrirmi, il massimo che riuscivo a fare era un giorno ed era da due giorni che non bevevo sangue.

“ Domani.” Dissi prendendo selvaggiamente il suo viso. Potevo resistere.

Ed un’altra notte passò, senza che me ne accorgessi. Sarei potuta restare, giorni, settimane, anni, legata a lui. Dopo quei movimenti più sensuali e lenti, il rapporto divenne più selvaggio, più famelico.

Lentamente si allontanò dal mio corpo, ma io non volevo.

“ Bella.” Mi chiamò divertito.

“ Ancora un altro po’.” Dissi con la faccia innocente.

“ Credi che se fosse per me non ti amerei per sempre?” disse portando il suo viso pericolosamente al mio.

Difatti le mie labbra golose delle sue lo baciarono cercando il bacio. Ma lui si allontanò.

“ Posso resistere.” Dissi imbronciata.

“ Non puoi, hai le iridi nere e lo sento Bella.” In effetti la gola ardeva, ma la voglia del corpo di Edward era mille volte più forte.

“ E va bene.” Dissi arresa.

“ Non fare questa faccia. Ci sono tante cose buone da mangiare.”

Dopo che disse questo, mi giunse l’odore gustoso di due ghepardi, che correvano nella piccola foresta dell’isola. Non diedi nemmeno il tempo di far dire ad Edward qualcosa che subito scattai verso i due animali. Il più grosso fu la mia preda, mentre l’altro lo lasciai ad Edward.

Ancora ero un po’ barbara nel bere il sangue, difatti sporcai il mio corpo col sangue dell’animale. Mentre Edward era sempre perfetto. Mi avvicinai al suo corpo stringendolo al mio.

“ Non ti facevo così lussuriosa Bella.”

Gli feci la linguaccia, e gettandolo a terra, tornammo ad amarci.

Anche se il sangue del mio corpo sparì, dopo che finimmo di amarci, tornammo in spiaggia per prendere i nostri vestiti per poi andare a casa per farci una bella doccia, insieme.

Si lo so, sto diventando impossibile. Ma che ci posso fare, dopo che ho assaggiato il corpo di Edward non ne posso più fare a meno. Pensai e sorrisi divertita.

“ Cosa stai pensando?” Disse Edward curioso.

“ Che forse hai ragione tu. Però che ci posso fare se ho una voglia matta di te?” Dissi baciandogli la mano, intrecciata alla mia.

Continuammo così per giorni: la sera ci amavamo ininterrottamente e la mattina cacciavamo o visitavo la splendida isola. Mi sembrava di vivere un sogno, ma ogni qualvolta che voltandomi incrociavo gli occhi di Edward mi rendevo conto che quella non era altro che la realtà e allora benedivo qualsiasi essere celeste che da lassù ci proteggeva. Finalmente vedevo la mia vita perfetta: avevo Edward, la mia famiglia, i miei migliori amici, non mi mancava nulla o forse si. Forse qualcosa mi mancava, ma non sapendo cosa significasse essere mamma non potevo certo dire di desiderarlo. Chissà forse se fossimo stati umani avremmo avuto una bella bambina sicuramente uguale al padre e forse era lei che ci aveva fatto ritrovare. Forse il nostro angelo custode era proprio quella figlia che non avremmo avuto mai. Stranamente mi ritrovai a pensare ad un nome da darle, doveva essere speciale come il nostro amore, qualcosa che rappresentasse la sua unicità. Sorrisi quando lo trovai: Reneesme: strano ma importante! ehi tu piccola Reneesme mi senti? Proteggici da lassù mio piccolo angelo mai sceso in terra.

“Bella? Dai su buttati, l‘acqua è fantastica oggi!” esclamò Edward risalendo dal fondo del mare. Gli sorrisi teneramente e senza farmelo ripetere due volte lo raggiunsi abbracciandolo.

Ancora stentavo a credere di essere qui, tra le braccia di Edward, che mi cullava tranquillo. Quanti ostacoli aveva dovuto superare il nostro amore? Quante sfide? Tante volte avevo pensato di mollare tutto, di andare avanti, ma proprio quando avevo perso tutte le speranze ecco che la fortuna era arrivata a me e il mio angelo era tornato. Edward.

“a cosa pensi?” mi chiese accarezzandomi i capelli.

“a noi” risposi e lui sospiro. Evidentemente stavamo pensando la stessa cosa.

“ti amo signora Cullen” sussurrò al mio orecchio.

“anch‘io signor Cullen, più della mia stessa vita”

“sempre”

“e per sempre” aggiunsi.

“abbiamo tutta l‘eternità d‘avanti sai?” disse scendendo a baciarmi il collo.

“mi sembra convincete” risposi quando me lo trovai su di me.

Sapevamo entrambi che ci aspettavano ancora tante battaglie da combattere, ma eravamo insieme e le avremmo vinte. Nel frattempo non ci restava che occuparci beati di quella parte piccola, ma perfetta, della nostra eternità.

The End!

 

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*AVVISO*:

Come alcune di voi sapranno, io e una mia amica abbiamo aperto su face book una pagina dedicata alla Saga di Twilgiht *-* proprio ieri ci è venuta un’idea che sono sicura apprezzerete.

Nell’area discussioni abbiamo aperto un topic a testa dedicato alle nostre ff. nel mio troverete spoiler, notizie sulle nuove ff e quindi trame e tanto altro. Se vi iscrivete alla pagina e vi recate appunto in AREA DISCUSSIONI potrete farmi tutte le domande che volete ed io vi risponderò tranquillamente. Non so forse site curiose di sapere a chi mi sono ispirata per Britney così da immaginarla meglio? Chiedete e vi posterò una foto. Appena finito di postare il capitolo correrò a postare in quel topic l’immagine della’nello di fidanzamento che Robert vuole dare a Kristen e appena ci sarete tutte posterò le trame delle mie prossime ff. Spero di trovarvi in molte li così da conoscerci meglio e passare un po’ di tempo insieme. Vi aspetto.

http://www.facebook.com/pages/-Twilight-ui-sogio-ad-ossni-arerti-/139143289448531

   
 
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