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Autore: _darkia_    31/08/2010    3 recensioni
Una ragazza dal passato legato ad un fantasma e un presente da vivere con un mafioso, che però rientra nel suo passato: una canzone li lega, oltre che i ricordi. L'odio scorre nelle vene di tutti, ma la vendetta è l'unico pensiero della ragazza: la rabbia di chi non ha potuto fare niente contro il volere dello shinigami. è la mia prima fiction di death note: non so se vi piacera', anche se lo spero con tutto il cuore! Commentate per favore!
Genere: Azione, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Mello
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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FOTO


Dannazione! Perchè ero stato così stupido da non prendermi tutte le foto che mi riguardavano quando me ne ero andato dalla Wammy's! Ero stato il solito impulsivo: non solo Near, ma anche un altro compagno aveva un'immagine che mi ritraeva! Se avesse voluto che il mondo lo conoscesse avrebbe fatto stampare dei volantini che lo ritraessero! Chissà che voleva in cambio di quella fotografia! Ma soprattutto, chi l'aveva in mano! Che nervoso! Si sforzò di pensare positivo mentre si incamminava circospetto per il parco. A quanto aveva capito, era stato Matt ad avere la soffiata, anche se non mi ha voluto dire come. Se non mi avesse riferito che io, in persona, dovevo incontrarmi con il misterioso compagno poco più tardi, sarei rimasto lì e l'avrei fatto cantare, a costo di infilargli il tubo della pistola nella gola. Sorrisi sadico al pensiero, per lo più perchè non lo avrei mai fatto: volevo abbastanza bene a Matt da considerarlo il mio migliore amico.
Continuai a vagare senza meta, in quel vasto parco di Tokyo, perchè non sapevo nè il luogo dell'incontro, nè il volto del mio interlocutore. Per un attimo mi sentii come Soichiro Yagami quando gli avevamo rapito la figlia: un attimo solo, per poi scacciare quel ridicolo pensiero. Di sicuro non sarei finito come lui, non ora almeno. Al terzo giro del parco, mi sentii un imbecille, così presi la mia cioccolata e l'addentai: mi avrebbe trovato 'lui', che sapeva chi cercare. Mi guardai comunque intorno, il volto sfigurato nascosto dagli occhiali neri. Poi la vidi.


"Quella mattina c'era il test: avevo studiato tutta la settimana e sapevo di essere pronto! Finalmente avrei fatto meglio di Near! Mi avviai deciso verso la classe, percorrendo il corridoio della Wammy's house ed entrai in classe: Matt mi salutò con un sorriso, per poi tornare a giocare con il suo adorato game-boy. Posai disgustato lo sguardo su di lui: se ne stava in fondo all'aula, a rigirarsi una ciocca di capelli fra le dita. Mi irritava! Strinsi gli occhi e feci una smorfia, per poi sedermi al mio posto e ripassare. Arrivò l'insegnante e ci mise i questionari davanti. Diedi una rapida occhiata alle domande: cose che sapevo, tuttavia il mio pensiero era altrove. No, dovevo stare concentrato! Per battere Near! Sì, Near: che nervi mi faceva venire, era sempre il migliore in tutto...
Sedevo impazientemente, aspettando il risultato dei test.
- Bene ragazza. Ho corretto i vostri compiti: inutile dire che Near è eccelso come al solito, ma vorrei congratularmi anche con Mello, che ha mancato il punteggio massimo per soli due punti! -
Dannato test!, pensai stracciandolo. Mi morsi le labbra, ma le lacrime uscirono lo stesso. Chi se ne frega! Tanto nessuno può vedermi qui, mi dissi. Ero nascosto fra i cespugli della casa, dove nessuno si spingeva perchè vietato. Da lì si osservavano le campagne che circondavano la Wammy's house. Due punti, che mi separavano dalla perfezione, dal battere... Sentii d'improvviso un rumore di foglie. Mi voltai di scatto sfoderando il mio sguardo più cattivo: non c'era nessuno. Di nuovo udii quel suono. Mi girai e mi trovai davanti a due occhi scuri, che mi scrutarono preoccupati. Feci un salto indietro, ma inciampai e finii con il sedere a terra. Davanti a me, una ragazzina con i capelli castani lisci, lunghi fino ai gomiti, i linementi delicati del viso si ornavano di lentiggini sul naso e sulle guance: era Chiara, l'ultima arrivata alla casa, un anno prima. Nessuno la conosceva bene e non molti l'avevano avvicinata, perchè impauriti: infatti aveva grandi capacità di combattimento e molti avevano paura che facesse loro del male. Era brava, non al livello mio e di Near, ma spiccava comunque nel resto della classe.
- C-che ci fai qui? - chiesi, cercando di darmi un contegno e guardandola storto.
Lei per tutta risposta si limitò a guardare i pezzi del mio test e mormorò: - Ci vengo spesso. -
- Beh ora è occupato, quindi sloggia! -
Fu allora che alzò gli occhi da terra, un sorriso beffardo stampato sul volto: - Come vuoi, allora andrò dagli altri e dirò di non venire qui perchè sei occupato a piangere! -
- Non oseresti. - ma nella mia voce regnava il dubbio.
Fu così che iniziammo a parlare e, stranamente, quella ragazzina riuscì a tranquillizzarmi.
- Hai solo dodici anni, come me, non lasciarti rodere l'anima dall'odio! - mi aveva detto ridendo, mettendomi un braccio intorno alle spalle, dopo che le avevo raccontato la mia frustrazione. Sapeva di mirtillo. - E poi, secondo me, tu sei bravo tanto quanto Near, anche di più! Solo che sei talmente ossessionato da batterlo che perdi di vista il modo per sconfiggerlo!-
Da quel giorno ci incontrammo sempre e ci mettevamo in un angolo a parlare di questo e di quello, ascoltando la musica, di cui Chiara era praticamente drogata. Ci piaceva sentire il gruppo metal Xandria.
- Sai mantenere un segreto? - mi disse una volta: stavamo parlando della morte e compagnia bella. (scusate! ho appena letto il giovane Holden! xD  nd me)
- Certo! -
- Però non lo devi dire a nessuno! E devi credere a quello che ti dirò! -
- Te lo prometto! - mi misi una mano sul cuore.
- Riguarda la morte dei miei genitori. Furono uccisi davanti ai miei occhi, da un uomo, che poi si è avvicinato verso di me. - si stringeva le spalle con le mani, era evidente che non ne aveva mai parlato con nessuno - Io sono corsa in cucina: era un ladro, sai? Ma non voleva i soldi, voleva uccidere. Io l'avevo capito, per cui sono scappata, anche se sapevo di non poter fuggire. Ma non mi sono arresa: non volevo morire. Ho preso un coltello e nel momento in cui l'uomo è entrato nella mia visuale, ho iniziato a correre verso di lui, finchè non gli sono finita contro e ho sentito le mani calde, bagnate. Le ho guardate: erano tutte rosse. Ho chiamato la polizia, che mi ha portato qui. -
Avvertii che mi stava dicendo la verità e mi sentii onorato di essere stato il primo a cui l'aveva raccontata.
Passò un anno: io e Chiara, tredicenni, ci eravamo dati appuntamento ai cespugli. Io mi ero recato lì un po' prima, e avevo aspettato, ma non era venuta. Tornai tristemente in camera e trovai sul mio letto un biglietto: - Mi mancherai. Ti voglio tanto bene. Chiara. PS: ascolta gli Xandria! ^.^ - Mi venne da piangere, ma mi trattenni. Mi recai quasi correndo da Roger, entrai d'impeto nel suo studio e gli sventolai la lettera sotto il naso.
- Dov'è andata Roger? Dov'è?! -
Roger mi posò una mano sulla spalla: - L è venuto a prenderla. -
- Cosa? Che vuol dire? - non capivo: l'aveva scelta come suo successore? Ma non aveva le capacità necessarie, non...
- La vuole accanto in una caso. Loro due si sono già conosciuti, sai? è stato lui a portarla qui. -
- Cosa? No! Chiara mi ha detto che la polizia l'ha portata qui! - mi aveva mentito? No, non Chiara!
- No. Lei ha chiamato la polizia, sì, ma è venuto L a prenderla a casa e l'ha consolata, per poi portarla qui. -
- Dunque mi ha mentito... - dissi più a me stesso che a Roger.
- No. L le ha imposto il silenzio. è già tanto che ti abbia raccontato quella storia. è inutile che ti dica di non farle parola con nessuno, vero? -
- Già... - mi allontanai, un sorriso amaro sulle labbra."


Non l'avevo più vista nè sentita. Ora, a vederla così stentavo a crederci: era alta, quasi quanto me, i capelli castani le arrivavano appena oltre le spalle, ma gli occhi... erano diversi. Era come se la sua voglia di vivere se ne fosse andata a benedire: io me la ricordavo così allegra, sorridente, non con quello sguardo di ghiaccio. Era in piedi, appoggiata ad un albero, un vestito nero le arrivava poco sopra le ginocchia, e, poco sotto di esse, i polpacci erano coperti da degli stivali, anch'essi neri. L'abito le lasciava scoperte le braccia, al collo aveva un collare borchiato mentre portava dei guanti lunghi fino a metà avambraccio che le lasciavano scoperte le dita e, sulle nocche, vi erano altre borchie. Mi aspettai che le spuntassero un paio di ali e diventasse un angelo vendicatore.
Per un attimo rimasi intontito, poi divenni intimorito, per poi tornare allo stato confusionale. Mi si avvicinò con passo leggero, i fianchi che si muovevano armoniosi. Non riuscivo ad addentare la mia cioccolata, ci pensò lei: allungò una mano e ne staccò un pezzo, portandoselo alla bocca.
- Mmh... Fondente, buona. - disse, ma non aveva molta emozione nella voce. Nelle orecchie notai gli auricolari, che scendevano fino ad una tasca all'inizio della gonna. I suoi occhi si posarono sui miei, e, nonostante avessi gli occhiali da sole, notai il suo sguardo addolcirsi. Mi sembrò perfino che stesse per sorridere, ma le labbra si alzaroo di poco. La perdita di L doveva essere stata particolarmente dura per lei.
- Le mie foto. - allungai una mano.
- Arrivi sempre dritto al punto, eh Mello? Non sei cambiato. - non accennava a tirarle fuori.
- Cosa vuoi? -
- Niente. -
- E allora pechè non me le dai? -
- Ok, lo ammetto, avrei bisogno di una cosuccia. Sono arrivata da poco nel Kanto e non ho un posto dove stare... -
- Io abito in un monolocale che condivido con Matt. - non possedevo una villa grande quanto un museo, se era quello che voleva sapere.
- Me lo farò bastare. - sospirò rassegnata.
- Ehi, non ho detto che puoi venire! -
- Le foto le avrai quando sarò nel tuo appartamento. -
Addentai la cioccolata e la squadrai: se giungeva ai ricatti, doveva aver davvero bisogno di una sistemazione.



****angolo dell'autrice****
Salve a tutti! Sono di nuovo io! Allora che ne dite del continuo? Troppo scontato, brutto, orribile, degno di un posto in un inceneritore? E come vi sembra Chiara (che è completamente diversa da me, anche se vorrei essere così, ci tengo a sottolinearlo u.ù), antipatica, cattiva? Spero che almeno il personaggio di Mello mi sia venuto bene! Oh cielo, scusate: sono in piena crisi post-fiction! x.x Per favore fatemi sapere se apprezzate, odiate o volete distruggere la fiction! 



****ringraziamenti****
vorrei ringraziare per le recensioni:
- Lucia_Elric: sono molto contenta che la fiction ti piaccia...ma molto di più perchè odi Light!! (lui deve morire!)...scusa, non riesco mai a trattenermi. u.ù  Adori la cioccolata, eh? Fondente o al latte?? non c'entra molto con la fiction, ma è riconducibile al caro Mello! *.*
- Valelle96: finalmente sei riuscita a registrarti! Alleluja! Beh, sapevo avresti apprezzato la fiction, d'altronde, ti conosco da una vita! xD concordo con te! W elle e W mello! M light!

Baci anche a tutti quelli che hanno anche soltanto letto la fiction! =*

   
 
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