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Autore: Enigm    31/08/2010    2 recensioni
Una storia ambientata in un possibile futuro. Nyoto Segou, giovane genin di una Konoha devastata dallo scontro finale tra Sasuke Uchiha e Naruto Uzumaki, il Settimo Hokage, e' destinato a difendere il mondo da nuove e vecchie minacce.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Passarono due mesi da quel giorno, e il team 7 si allenò duramente, anche se la prima settimana le lezioni si concentrarono sulla mancanza di rispetto verso il loro maestro. Comunque, col tempo, la forza dei tre genin aumentò considerevolmente: Chiyo scoprì un'innata capacità nei combattimenti corpo a corpo e nelle arti mediche, Nyoto si dimostrò particolarmente sveglio nell'utilizzo della tecnica della moltiplicazione del corpo e Kogen scoprì di riuscire a manipolare l'elemento fuoco. 

Poi finalmente, un giorno, il Maestro Udon si presentò al campo di allenamento con un foglio in mano. I ragazzi lo osservarono incuriositi.

- Bene, ragazzi! Vi annuncio che oggi finalmente potremo andare in missione!

I tre fecero salti di gioia (ovviamente, a modo loro: per esempio, Kogen emise solo un sussulto).

- Qual'è la missione, sensei? - chiese eccitato Nyoto.

- Non vi esaltate, non è nulla di così eccitante. - disse il maestro. - Si tratta di accompagnare un vecchio saggio aldilà del Ponte Naruto, per portarlo da sua nipote in una cittadella nel Paese delle Onde.

I tre si guardarono, come per trovare conferma che la delusione avesse invaso le menti di tutti i membri del gruppo.

- Su, coraggio, ci divertiremo lo stesso! - proruppe Udon nel vedere le facce dei suoi alunni. Nyoto sbuffò. Kogen lo guardò con aria di disappunto.

- Allora, ci muoviamo? - provò ancora il jonin, ricevendo solo altre facce tristi che annuivano poco convinte. Ahhh, sarà una lunga giornata, pensò l'insegnante, mentre i tre spiccavano il volo fra i rami della foresta. Poteva sentirli chiaramente lamentarsi e urlare fra di loro; potè sentire anche il corpo di Nyoto che si sbilanciava e cadeva dal ramo dove si era appena appoggiato, seguito dal rumore della risata di Chiyo e dagli sbuffi di Kogen. Molto lunga, rettificò Udon nella sua mente.


Il vecchietto li aspettava sulla porta della sua casetta nei boschi. Quando li vide arrivare masticò un "era ora", prima di avvicinarsi a loro. I quattro ninja atterrarono aggraziati sull'erba, Nyoto che ancora si tastava il ricordino della sua caduta, situato sulla nuca, nascosto fra i tanti capelli biondo-castani. 

- Salve Furui-san, noi siamo i ninja incaricati di accompagnarla oltre il ponte. - incominciò Udon. - Io sono Udon, jonin di rango S, e questi sono i miei tre allievi. 

Chiyo porse la mano all'anziano signore. - Salve, il mio nome è Chiyo, sono una genin in allenamento, e sono particolarmente brava nelle arti mediche. - Il vecchio la sette a sentire e gli strinse debolmente la mano, poi volse lo sguardo verso Kogen, il quale semplicemente disse: - Kogen, genin. 

Infine, toccò a Nyoto, che sorrise, mostrando tutti i denti, e disse: - Io sono Nyoto. Nyoto Sarutobi.

Il vecchio impallidì per poi chiedere nervosamente: - Sarutobi? Non sarai per caso il figlio del traditore?

Nyoto cambiò espressione. I lineamenti del volto si contrassero in una smorfia di rabbia e gli occhi scintillarono. I suoi compagni guardavano la scena preoccupati.

- C-c'è qualche problema forse? - chiese furente. 

- CERTO che c'è! - rispose Furui-san. -Tuo padre ha ucciso il più grande ninja di tutti i tempi, santo cielo!!! - ghignò malignamente. - A Konoha devono odiarmi, per mandare in mio aiuto la genesi della peggior feccia che ci sia!

Nyoto non ce la faceva più. Lo guardò dritto negli occhi e gli urlò in faccia, con più voce che potè: - MA COME SI PERMETTE? PARLARE COSì DI UNA PERSONA MORTA? E POI, VECCHIO PAZZO, NON è CONFERMATO CHE SIA STATO MIO PADRE AD UCCIDERE NARUTO UZUMAKI! 

Udon si affrettò a dividere i due. - per favore, smettetela. - disse con calma, frapponendosi tra i due. - Nyoto, poi noi due faremo un discorsetto.

Nyoto lo guardò afflitto. anche i suoi compagni abbassarono la testa. - Mi scusi, Udon-sensei. - disse sommessamente il genin. 

Il jonin annuì severo, poi disse: - Forza! Dobbiamo essere alla cittadina prima del tramonto!

I tre genin si riscossero e urlarono il loro "SI!" prima di mettersi in marcia.


- Più svelti! - disse il ninja che era in testa al trio. Gli altri due non risposero. Erano ore che cercavano quella maledetta pergamena, e non l'avevano ancora trovata. Uno dei due rimasti indietro si voltò verso un punto remoto della foresta. Vide un movimento. Appena impercettibile, ma abbastanza rapido da agitare le foglie di un albero. 

- Di là! - urlò, cambiando direzione. Gli altri lo seguirono. Si avvicinavano sempre di più al punto dove aveva avvistato il movimento, quando la videro: una ragazzina, vestita con un kimono azzurro, decorato dall'immagine di onde che si infrangono. In mano teneva un rotolo dalla rilegatura verde. 

- Ehi lei, signorina! - iniziò il primo - Dacci la pergamena!

La ragazza non rispose. 

- Aspetta un attimo... - sussurrò il secondo al terzo. - ma non dovevano essere due i ladri?

Il ragazzo lo guardò come se un fulmine lo avesse preso in pieno.

- Hai ragione! - si guardò intorno - Dov'è il suo compagno?

- Eccomi. 

I due si girarono di scatto. La lama scintillò sotto il sole cocente. Un solo colpo. Le teste rotolarono. Il sangue bagnò di un rosso peccaminoso e violento il verde puro e nobile della foresta. I corvi, come angeli portatori di morte, si alzarono in volo quando il grido del sopravvissuto riecheggiò nella valle.


- Uh? - Chiyo guardò alla sua destra. - Mi è sembrato di sentire un urlo.

- Non ti distrarre. - sentenziò Kogen. - Il signore ci ha chiamato per sventare eventuali attacchi di predoni, non per ascoltare urla immaginarie.

La genin abbassò il volto. 

- Hai ragione. Scusami. 

- Forza, manca ancora un poco al ponte. Non arranchiamo. - Incitò il maestro Udon.

I cinque camminarono, tutti ansiosi di raggiungere la meta al più presto. Poi finalmente gli alberi lasciarono il posto all'acqua limpida del mare. Davanti alla compagnia, una lunga costruzione collegava la terra sotto i loro piedi ad una remota isoletta.

- Oohhh, che ponte meraviglioso!!! - osservò Nyoto, alla vista del magnifico ponte che si estendeva lungo il mare fino al Paese delle Onde. 

- Cosa ti credevi, è chiamato così in nome del più grande ninja nella storia di tutti i tempi!!! - disse scorbutico il vecchio. - Ninja che tuo padre ha ucciso. 

Nyoto stava per ribattere, ma Kogen gli mise una mano sulla spalla, bloccandolo e facendo no con la testa. I quattro ninja e il loro cliente continuarono a camminare, ignari del pericolo che avrebbero presto incontrato.


L'uomo raggiunse finalmente il ponte. Era rimasto solo, i suoi compagni sterminati. E dire... che doveva essere una missione di livello B... pensò mentre la sua mano si chiudeva attorno a ciò che era rimasto illeso del suo braccio. L'immagine di cinque sagome che camminavano sul ponte lo riscosse. Devo chiedere aiuto... Iniziò a "correre", cioè a strusciare velocemente i piedi sulla roccia, per raggiungere quei cinque raggi di speranza.

- A-aiuto... - cominciò a biascicare il ninja della foglia quando fu abbastanza vicino alle figure da poter catturare la loro attenzione. - Aiuto!

Finalmente le cinque sagome si girarono. Quattro di queste si avvicinarono a lui: tutti portanti il coprifronte della Foglia.

- Gra... grazie a Dio. - disse l'uomo sputando sangue. Sentì le mani dell'unica ragazza toccarlo ed emettere una flebile energia. - Non... non serve. Non puoi guarirmi... Ora... ascoltatemi... -  tossì due o tre volte, poi continuò. - Due ninja mercenari hanno rubato... una pergamena... sono... molto pericolosi... avvertite.... l'Hokage, perchè mandi... rinforz...

Non potè finire la frase. Il pavimento sotto di lui esplose, mentre una lama gigante lo trapassava da parte a parte. Un corpo schizzò fuori dall'acqua. I tre genin lo osservarono: era alto, magro, il fisico asciutto, il corpo circondato da bende sfatte, la canottiera viola bagnata dell'acqua del mare, i capelli bianchi lucenti, gli occhi viola come l'ametista, i denti aguzzi come schegge. 

- Patetico rifiuto umano... pensavi di sfuggirmi eh?

Disse il mercenario, mentre liberava la spada dalla carcassa umana prendendo quest'ultima a calci. Solo dopo aver compiuto quest'operazione si accorse degli spettatori. 

- Voi. - disse mettendosi subito in posizione d'attacco. - Non ostacolateci, altrimenti...

Il vecchio urlò. I ninja si girarono a guardarlo, vedendolo stretto nella morsa di una ragazza vestita con un kimono azzurro. Mentre la giovane con la mano destra stringeva saldamente il collo del vecchio, con la sinistra si trastullava con una pergamena dalla rilegatura verde. 

-... Il vecchio muore. - finì la frase l'uomo, sorridendo malignamente. La ragazza si caricò l'anziano in spalla e corse verso il Paese delle Onde. 

- Nyoto, Kogen, Chiyo! - Disse il maestro. - Inseguite la ragazza e salvate Furui-san. Io penso a lui. - disse guardando il mercenario. 

I tre annuirono e si lanciarono energicamente all'inseguimento. Udon aspettò che fossero abbastanza lontani, poi tornò a rivolgersi all'uomo.

- Sei sulla lista nera dei Mukenin... - Tirò fuori dalla sua sacca due kunai. - Suigetsu Hozuki! 

  
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