XXXIV)
Giustizia Umana
Ci siamo. È giunto il giorno che tanto ho temuto. Spero solo che tutto
vada come deve andare.
Non so che avrei fatto senza il preside. Ha avuto le autorizzazioni in un
lampo e si è anche occupato di Koyomi. Farle credere che oggi c’era una lezione
speciale per farla stare buona al negozio di Enju è stata una trovata
fantastica. Peccato solo che siamo arrivati a processo iniziato, però potevamo
arrivare anche più in ritardo. Dirigere una quarantina di persone è più
complicato di quanto credessi, meno male che abbiamo un capo ultras con una
certa esperienza con noi.
Infatti da quando siamo arrivati Takuya non sta facendo altro che
dirigere cori da stadio, anche se opportunamente modificati. Devo ammettere che
mi piace questo coro.
“Chi abbandona non si può ripresentare, perché ha tradito e se ne deve
solo andare.” Non sarà una gran rima ma ha il suo
significato.
Anche Mitsu è qui, in veste di fotoreporter ufficiale
dell’evento.
Non so se tutto questo casino potrà aiutare Ryu a vincere la causa, ma
tutti quelli che lo conoscono ed apprezzano sono qui, e si sono impegnati per
lui. Tutti hanno contribuito, soprattutto Hina, che ha realizzato un grandissimo
striscione solo per lui, per mostrargli quanto gli vuole
bene.
“Tutti uniti per il Cavaliere che non si arrende mai!” e tutto intorno
quelli che direi siano i disegni di lui con l’armatura e tutte le persone a lui
più vicine. Un disegno innocente, che rispecchia ciò che proviamo per
lui.
Continuo a dare indicazioni col megafono, quando una donna mi ferma un
attimo. A quanto pare è della tv.
Giornalista: Mi scusi signorina, a cosa è dovuta questa
protesta?
Suigintou: Non è una protesta. Questo è un corteo che abbiamo organizzato
per un nostro amico che oggi dovrà affrontare un’udienza che potrebbe rovinargli
la vita.
Giornalista: Quindi voi siete qui per sostenere una persona accusata di
sequestro, minacce, diffamazioni contro una donna afflitta dal dolore di non
aver rivisto la figlia per sette anni a causa di questa stessa
persona?
Suigintou: CHE COOOOOOSA?!? MA CHE DIAVOLO VI
HANNO…
Non riesco a finire di
parlare che Shinku e Megu mi allontanano coprendomi la bocca, mentre al mio
posto interviene il preside. Va bene che anche lui voglia il suo momento dio
gloria, ma lasciatemi finire di far capire al Giappone CHI sta nel giusto e chi
nel torto!
Quando mi lasciano stò per gridare verso di loro, ma mi fermo quando mi
accorgo di avere il megafono puntato verso le mie amiche. Probabilmente
nell’impeto d’ira di prima ho fatto lo stesso anche con la giornalista e temo di
averle trapanato un orecchio. Credo proprio che mia madre chiamerà da casa della
nonna appena mi vedrà… SE mi vedrà…
Megu: Complimenti Gin, oggi sarai vista da tutta la nazione in tutta la
tua furia.
Suigintou: Non me ne frega niente di quello che penserà la nazione,
questo è il motivo per cui siamo qui e non ce ne andremo finché non sarà tutto
finito!
Megu inizia a distribuire acqua ai “coristi”, mentre Shinku approfitta
della momentanea calma, se così si può chiamare visto che c’è più di metà del
gruppo ad inneggiare contro Ritsuko, per prendermi in disparte e
parlarmi.
Shinku: Hai le idee più chiare ora?
Suigintou: Sempre state chiare, anche se ho i miei dubbi che basti un po’
di casino a smuovere giudici e giurie…
Shinku: Non parlavo di questo. Riguardo te e
Ryu.
Suigintou: Ma ti pare il momento di fare gossip?! Per una volta facciamo
una cosa seriamente!
Shinku: Questo non è gossip. Dobbiamo tenere in considerazione la
possibilità che Ryu perda la causa. Non hai pensato agli effetti che potrebbe
avere? Se Koyomi, che fino ad ora è stata la sua unica ragione per fare tutto
ciò che ha fatto, perché doveva darle il buon esempio e doveva occuparsi di lei,
dovesse essere affidata a quella strega, come potrebbe reagire lui? Se le
daranno ragione non solo non potrà più vedere sua sorella, ma probabilmente lo
metterebbero anche in galera. Senza colei che lo motivava ad essere quello che è
potrebbe cambiare, potrebbe anche uccidersi o farsi uccidere senza una ragione
per vivere! È per questo che devi mettere subito in chiaro le cose con lui,
perché se Koyo non potrà più essere la sua luce… dovrai esserlo tu. Allora, che
hai deciso.
Rifletto un attimo su ciò che Shinku mi ha detto. Ha terribilmente
ragione.
Suigintou: Ormai non ho dubbi da tempo. Ryu per me non è solo un amico, è
qualcosa di più. Qualcosa che non credevo di trovare così
presto.
Shinku sorride compiaciuta ed inizia a
spingermi.
Shinku: Ora vai, il tuo Cavaliere ha bisogno del suo Angelo per vincere
questa battaglia.
Lascio alla bionda il megafono ed entro nel tribunale. A quanto pare
l’udienza si tiene al secondo piano, in una sala piuttosto piccola. Non mi ci
vuole molto ad individuarla, ma appena entro il giudice batte il
martello.
Giudice: L’udienza è sospesa, giudice e giuria si ritirano per
deliberare.
Mi avvicino a Ryu, ora che c’è anche l’attesa del verdetto da attendere
ho ancor di più i nervi a fior di pelle.
Suigintou: Come è andata?
Ryu: Non ne ho idea. Spero di averli
convinti
Anche lui è preoccupato, si vede chiaramente. Forse cerca di non
sembrarlo più per me che per se stesso, per darmi fiducia, ma non è lui che deve
darmela ora.
Mi cade lo sguardo sul banco, dove c’è qualcosa di rosso. Istintivamente
lo tocco, e questo gesto libera un leggero odore
ferruginoso.
Suigintou: Ryu, questo è…
Ryu: Solo una delle prove fornite, niente di
preoccupante.
Il sangue… sarebbe una prova? Stupido, questa non è un’indagine della
scientifica!
In una causa del genere il sangue è rilevante solo in parte. Solo per
confermare che tu sei davvero il fratello di Koyomi. Per il resto non credo che
gli daranno molta importanza.
Mi allontano da Ryu, cercando la saletta dei giurati. So che non dovrei
farlo, ma voglio sapere quello che intendono fare. E forse riuscirò a cambiare
il loro verdetto, se sarà a favore di Ritsuko.
Trovo la stanza, a quanto pare non c’è nessuno di guardia alla porta ma
non posso entrare comunque. Di sicuro chiamerebbero qualcuno e passerei non
pochi guai, perciò l’unica alternativa è
origliare.
Le voci mi sembrano confuse tra loro, come se non stessero ancora
decidendo, ma consultandosi. Solo dopo un po’ riesco a sentire quello che si
dicono.
“Allora,
quali sono le vostre opinioni, pro o contro l’accusato?” “Non vi pare scontato?
Sappiamo tutti quanti come finirà questa storia! Quel ragazzo anche se fosse
innocente non potrà mai spuntarla. Quella ha sganciato un milione di dollari per
comprarsi noi, figuratevi quanto potrà spendere per corrompere il giudice e far
insabbiare le cose!”
Ryu aveva ragione, per lei è un giochetto comprare quello che vuole con i
soldi e rendere il falso verità.
“Non siamo qui per decidere chi o cosa l’accusa possa comprare, noi
dobbiamo fare il nostro dovere di giuria. Allora?” “Contro, un ragazzo da solo
non può gestire una famiglia.” “Anche io contro.” “Io sono pro, se davvero è
stato abbandonato con sua sorella niente ci assicura che non accadrà di nuovo.”
“Contro, non ci guadagno niente dal sostenerlo.” “Pro.” “Anche io pro.” “Pro, un
ragazzo del genere è da stimare.” “Come fate ad essere dalla sua dopo che avete
visto cosa ha fatto davanti ai nostri occhi? Non mi fiderei di uno del genere,
contro!”
Sento
calare il silenzio. Odio la suspense, lo dico e lo
ripeto!
“Abbiamo quattro a favore e quattro a sfavore. Voterei anche io a favore
dell’imputato, ma la prima opinione mi ha dato da pensare. Un ragazzo da solo
non può farsi carico di tutti gli impegni che in una famiglia vanno divisi,
perciò, anche se non saremo unanimi, il voto sarà
contro.”
Suigintou: NO!
Irrompo senza pensare nella stanza. Non posso accettare questa decisione,
non dopo tutto quello che abbiamo passato!
Suigintou: Non potete farlo! Ryu ha fatto tutti quei sacrifici perché
vuole bene a sua sorella, perché lei è tutto ciò che gli è rimasto dopo la morte
del padre! Perché dopo tutti questi anni
voi…
Per la seconda volta non riesco a finire ciò che voglio dire. Vengo
trasportata di peso fuori dalla stanza. Appena vengo lasciata noto che è il
giudice ad avermi portata fuori.
Quando sono entrata nell’aula non ci ho fatto molto caso, ma è giovane
per essere un giudice. A stento avrà
trent’anni.
Giudice: Che ti salta in mente? Come sei arrivata
qui?
Suigintou: Mi scusi, ma… non ce l’ho fatta quando ho sentito cosa avevano
deciso…
Giudice: Se ti avesse trovato una guardia non credo te la saresti cavata
con delle scuse, credo tu lo sappia.
Suigintou: Ormai non credo di sapere più niente. L’unica cosa che so di sicuro è
su chi ha ragione e torto, e…
Giudice: Cosa te lo dice, il cuore o la
testa?
Suigintou: Tutti e due. E credo sappiate quanto difficilmente vadano
d’accordo…
Il giudice si ferma un attimo a guardarmi negli occhi. Forse vuole capire
se dico la verità, ma per me non ha importanza se mi giudicherà bugiarda. In
fondo ho cercato di mentire anche a me stessa, quindi un po’ bugiarda lo
sono.
Giudice: Ragazza, tu credi nella
giustizia?
Non posso vederlo, ma a quella domanda sento il volto contrarsi in una
smorfia di disprezzo.
Suigintou: Se la giustizia umana è quella che ho appena ascoltato… non mi
rimane altro che sperare in una più equa ed imparziale giustizia
divina.
Mi allontano, ma sento quell’uomo che mi parla
ancora.
Giudice: La giustizia agisce per molte vie. Sta a noi decidere quale
farle prendere.
Torno da Ryu, ma non voglio che sappia cosa hanno deciso e faccio del mio
meglio per nascondere tutto con un’espressione
tesa.
Ryu: Dove sei andata?
Suigintou: A cercare una finestra. Volevo vedere come se la cavano gli
altri.
Giudice e giuria tornano in aula. Dovrei aver paura, ma non ne ho.
Diversamente da Ryu so cosa hanno deciso, e non ho flebili, false speranze a
tenermi in piedi.
Gli stringo la mano. Finora è sempre stato forte, ma ora, se vuole
continuare la sua vita, dovrà esserlo ancor di
più.
Stavolta però non sarà da solo. Ci sarà io al suo fianco, non importa
cosa accadrà. Sarò davvero il suo Angelo.
Giudice: Oggi abbiamo esaminato l’istanza d’appello della signora Ritsuko
La Motte nei confronti del qui presente Ryu Kaikage. Giuria, qual è il vostro
verdetto in proposito.
Capo Giuria: La giuria non ha raggiunto il voto unanime, ma è concorde
per maggioranza che all’imputato sia negato l’affidamento della signorina Koyomi
Kaikage e che quest’ultima sia affidata alla madre naturale. Rigetta invece con
un solo voto contrario le accuse di sequestro, diffamazioni e
minacce.
Ritsuko sembra voler sorridere, ma quello che io le vedo in faccia è solo
un ghigno malefico. Spero sarai soddisfatta ora, hai rovinato la vita all’unica
persona che non ha mai fatto mancare nulla a tua
figlia.
Giudice: Il verdetto della giuria quindi è parzialmente a favore
dell’accusa…
Ecco, ormai tutto è deciso.
La giustizia umana non esiste, e se esiste può essere facilmente alterata
da chi ha denaro da spendere senza
riserve…
Giudice: … Però il voto non è unanime, la decisione finale ergo è
rimandata al giudice. Quindi, dopo aver ascoltato le due parti ed aver
consultato il materiale inviatoci dall’amministrazione cittadina di Tokio, la
quale ha spesso effettuato controlli tramite assistenza sociale presso la
precedente abitazione dei due congiunti, posso proclamare senza alcun dubbio
che, secondo le leggi sulla tutela dei minori, che non sono state rispettate
dalla signora La Motte, questo tribunale respinge tutte le richieste dell’accusa
e scagiona del tutto l’imputato. Inoltre la signora La Motte sarà tenuta a far
capo all’accusa di tentata corruzione…
E dicendo ciò il giudice alza sul banco una valigetta, probabilmente
piena di banconote di grosso taglio.
Giudice: … e versare una somma ancora da stabilire ai due congiunti
Kaikage come risarcimento per le false accuse mosse ed il mancato mantenimento
di questi sette anni. Così è deciso, l’udienza è
tolta.
NON-CI-POSSO-CREDERE!
Allora… allora la giustizia umana esiste ancora!
Il giudice mi guarda sorridente. Non perché mi abbia voluta accontentare,
lui già sapeva che sarebbe andata così.
Sorride perché ho riacquisito fiducia nella legge, la fiducia che qualche
attimo fa stavo per maledire all’infinito!
Adesso il ghigno di Ritsuko si è trasformato in pura incredulità. Dimmi,
come ci si sente a vedersi il proprio piano rivolto contro, bestia della peggior
specie?!
Non riesco a trattenermi e corro subito giù per dare la notizia agli
altri.
Appena fuori salto addosso a Shinku. Non riesco a far altro che emettere
suoni sconnessi, ma dalle facce degli altri si capisce che hanno capito ed anche
loro iniziano ad agitarsi, fare strani balletti e gridare di
gioia.
Hina schizza via ad un certo punto, e guardando verso di lei vedo che
anche Ryu è finalmente sceso.
Improvvisamente sento Hina gridare.
Hina: Evviva! La favola è diventata
realtà!
Oh, mio…
Avete presenti quelle cose da film, quelle che prima si fanno e poi ci si
accorge di averle fatte?
Ecco, questa è una di quelle
Prima che me ne accorgessi sono corsa verso Ryu e… beh, l’ho
baciato…
Ed ora ci sono tutti attorno che ci guardano, chi con un’espressione
sognante come quella di Sui o Hina, chi in altri
modi.
La faccia più eloquente è quella di Shinku. Sembra voler dire “Toh,
guarda, l’ha fatto davvero…”
Ryu: G-gin, tu…
Oh, cavolo, mi ero dimenticata un particolare piuttosto rilevante… io so
cosa provo per lui, ma non so se lui ricambia! Ed ora? Oh, mio Dio, mi sento
esplodere dall’imbarazzo!!!
Ryu: … mi hai anticipato…
…
Ho COSA???
Sento qualcuno scompigliarmi i capelli. È il preside, che sorride
compiaciuto.
Rozen: A quanto pare la nostra battaglia l’abbiamo vinta, eh
Suigintou?
Suigintou: Non poteva andare meglio di
così.