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Autore: Berenike    01/09/2010    6 recensioni
FANFICTION VINCITRICE DEI NESA 2010 DEDICATI AD HARRY POTTER NELLA CATEGORIA BEST LONG FICTION
Raccolta di Episodi in cui emerge la vera natura, debole e vulnerabile, di Severus Piton. Perchè anche lui, sotto quella facciata dura e scontrosa, aveva un cuore...
"Harry Potter lo aveva definito un codardo. Severus Piton lo perdonò per quel pensiero.
Lui era tutto, tranne che un codardo. Ma non perché ogni giorno mentiva a Voldemort e rischiava la vita.
Ma perché ogni giorno, si alzava e riusciva a vivere con la consapevolezza di aver ucciso la sua Lili."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Anche Severus Piton ha un Cuore

Episodio 6: Fuochi d'artificio

Severus Piton ero in piedi nella Sala Grande. La sala era ormai vuota e quasi completamente silenziosa. Guardò il soffitto, che era in continuo cambiamento, e notò che quella sera era particolarmente cupo e nuvoloso. Ad Hogwarts si respirava la tensione del periodo precedente agli esami finali, forse era quello che per il momento rifletteva il soffitto.
Piton uscì dalla porta del castello, e notò che fuori l'aria era fresca ma sopportabile, il cielo molto più chiaro e stellato rispetto all'interno.
Certo, il vero cielo non doveva rispecchiare l'atmosfera della Terra. Piton pensò che se così fosse, allora secondo il suo umore, il cielo doveva essere sempre nero, sempre scuro, sempre in tempesta.
Ma si ricordò che c'era stato un tempo, in cui non era così.


-Severus, come festeggiamo la fine degli esami? - chiese una ragazza minuta che passeggiava al fianco del ragazzo. Era Lili. Una Lili giovane, felice, il sorriso sempre ad irradiare il viso.
-Gli esami non sono ancora finiti! - disse lui, che non voleva far trapelare nulla della sua sorpresa.
-Dai Severus, come se ti preoccupassero! Sei il più bravo del nostro corso, anzi di tutti i corsi! - lo prese in giro lei, aprendo le braccia verso il cielo. Severus sorrise orgoglioso. Avrebbe tanto voluto che suo padre lo vedesse in quel momento, mentre eccedeva in qualcosa. In tutto, a dir la verità.
-Ti aspetto domani sera, vicino al lago oscuro. - le sussurrò lui all'orecchio malizioso, lasciando lì Lili, all'entrata dell'aula di Trasfigurazioni, piena di aspettative.
Severus era un ragazzo strano certo, ma il suo cuore era puro.
Lili Potter finì gli esami e mangiò il fretta il giorno seguente, aspettando con trepidazione la sera.
Non vide per tutto il giorno l'amico, che era probabilmente concentrato in qualche esame impossibile. Presto avrebbero festeggiato la fine degli esami insieme, la fine del loro quinto anno ad Hogwarts.
Finalmente la sera arrivò, il cielo era perfetto: chiaro, senza nemmeno una nuvola, le stelle che si rispecchiavano nel lago oscuro. Lili arrivò per prima: non indossava la sua divisa da Grifondoro, che le ricordava ogni giorno di più la distanza dall'amico, ma indossava dei semplici abiti babbani, che le stavano benissimo. O almeno questo fu il primo pensiero di Severus quando la vide.
Il ragazzo arrivò solo qualche minuto più tardi, il viso rilassato per la fine degli esami, ancora addosso la divisa Serpeverde. Lui non aveva abiti babbani con sé. Era un mago, c'era una bella differenza.
Severus e Lili si sedettero insieme a bordo del lago, che quella sera era perfettamente piatto, nessuna creatura a filo d'acqua, né vento che ne producesse onde. Regnava uno strano silenzio tra i due giovani, un silenzio innaturale, di solito sostituito da risate e battute ironiche.
Ma Severus Piton aveva altri progetti per quella sera. Voleva che questa volta, andasse tutto alla perfezione. Sorrise nervoso pensando che nemmeno quando l'aveva conosciuta, quando per la prima volta aveva conosciuto Lili, era andato tutto come previsto. Questo pensiero lo riportò indietro nel tempo e si riscoprì a provare le stesse emozioni di quel lontano giorno in cui si erano conosciuti.
Lili giocava con Petunia al parco. Piton, nascosto in un cespuglio vicino, le guardava. Lili produceva della magie che la sorella non sapeva fare, e nessuna delle due capiva da dove provenissero quei poteri. Piton lo sapeva, voleva parlare con quella bellissima bambina che nel profondo del suo cuore, amava già profondamente. Ogni giorno guardava i suoi capelli oscillare al vento, ne sentiva un profumo lontano, ascoltava la sua voce melodica.
Un giorno si fece coraggio, aveva aspettato quel giorno da tanto tempo, ma al posto di ispirare fiducia nella bambina, riuscì solo a farsi detestare, a terrorizzarla, a farla scappare.
L'aveva chiamata Strega. Strega era una cosa buona, ma lei non capì.

Piton tornò al lago oscuro, accanto a Lili. Questa lo guardò accigliata e gli domandò perplessa:
-A cosa stavi pensando? - Lui rispose sinceramente, lo sguardo basso. Quel ricordo gli faceva ancora male. Il padre lo aveva preso in giro quella sera, ricordandogli che lui era una nullità, nessuno lo voleva, tanto meno quella bella bambina al parco...
-Pensavo a quando ci siamo conosciuti... -
Lili rise. Forse lei non aveva lo stesso odioso ricordo nella mente. Sorrise dolcemente.
-Mi dispiace! - gli disse lei. Lui non capiva.
-Per cosa? E' stata colpa mia...-
-No, insomma me la sono presa perché mi hai chiamato strega! Come se fosse una cosa negativa...-
Piton decise che era meglio non dirle che in realtà non se l'era presa proprio per quello, si era allontanata perché lui aveva chiamato Petunia: Babbana. Allora le due bambine non sapevano cosa significasse, ma avevano capito che era qualcosa di cattivo...
Piton sorrise. Lei forse non lo ricordava, forse quell'incontro non era andato così male come si ricordava.
-Ma tu non potevi saperlo. Lili non faresti male nemmeno ad una mosca... - la canzonò lui.
Era giunto il momento della sua sorpresa. Il ghiaccio era stato rotto, ora toccava alla sua magia fare il resto. Sperava solo che questa volta, entrambi avrebbero conservato un bel ricordo della serata.
Calò il silenzio, ormai anche il cielo era di un blu intenso, che il lago oscuro rifletteva come uno specchio. L'aria era fresca, Lili si strinse al suo golfino rosso mentre Severus con un braccio le cinse la vita mentre con l'altro alzò la bacchetta.
E accadde la cosa più meravigliosa che Lili avesse mai visto.
Dalla bacchetta di Severus fuoriuscirono tantissimi fuochi d'artificio, molto simili a quelli babbani, ma così colorati, così intensi, che di così incredibili non ne aveva mai visti.
Severus la guardò sorridere ammirata e si saziò di quella gioia.
I fuochi d'artificio magici ricoprivano tutto il cielo di fronte a loro, poi Severus indicò il lago e le disse semplicemente:
-Guarda – il lago oscuro rifletteva i fuochi d'artificio, che giocavano sull'acqua che li rifletteva, in un gioco di luci e ombre meraviglioso.
Molti studenti di Hogwarts uscirono per godere dello spettacolo, ma a Piton non importò. L'unica cosa importante era che Lili ne godesse e che fosse felice.
Lui non guardò i fuochi: la sua magia, i suoi veri fuochi d'artificio, erano lei, il suo sguardo brillante e affascinato per una magia che lui aveva prodotto.
Lili era come stregata da quella magia, guardava alternativamente il lago che li rifletteva, ed il cielo dove esplodevano. Quando si stavano per affievolire, guardò Severus e riconobbe in lui il suo migliore amico, la sua forza, la sua dolcezza, l'unico che per lei avrebbe mai fatto un gesto così romantico. Si avvicinò al suo viso magro, e notò che profondi occhi neri avesse.
Forse non li aveva mai guardati da così vicino. Severus lasciò che lei si avvicinasse con calma, per non forzarla. Poi iniziò ad avvicinarsi cauto anche lui, sentiva il suo profumo dolce, poteva toccarle i capelli setosi...
E finalmente le loro labbra, per un secondo si sfiorarono.
Poi le si ritrasse, con dolcezza, da quel bacio che era durato meno di un secondo.
Un secondo di felicità.
-Devo andare – gli disse lei, alzandosi e correndo verso il castello.
Severus non capì se cosa fosse appena successo. Non capì mai perché si ritrasse subito. Ma non se ne preoccupò, si passò le labbra con la lingua, per fissare il sapore di lei e non dimenticarlo mai.
Un sapore che ancora sentiva qualche volta. Quando la pensava intensamente.
Sapore di pesca.


Quello è stato il nostro unico bacio pensò Piton, fuori dalla Sala Grande, molti molti anni dopo. Nonostante il soffitto magico di Hogwarts fosse ancora cupo e nuvoloso, nel suo cuore, era tornato il cielo stellato di quella notte lontana.
La notte dei fuochi d'artificio.
Piton, con un gesto istintivo tirò fuori la bacchetta e in ricordo di quell'emozione dimenticata, ripensò nella mente l'incantesimo da pronunciare. Si guardò intorno: la sala era vuota. Poteva far comparire qualche fuoco d'artificio senza seminare il panico tra gli studenti.
Ma non uscì nulla dalla sua bacchetta.
Perché la vera magia quella sera, era Lili.
Severus mise in tasca la bacchetta, odiandosi ancora una volta per non essere morto al posto del suo Amore. Si sfiorò le labbra con la lingua.
Sapore di pesca.



ANGOLO DELL'AUTRICE
Vi presento il sesto capitolo di questa raccolta: Fuochi d'artificio!
Questa volta (FORSE) l'atmosfera è più dolce e meno malinconica... O qualche fazzoletto l'aveva usato lo stesso?
Per favore commentate, il vostro parere (qualunque esso sia) è importante!!
Berenike

ps. Ringrazio di cuore coloro che hanno commentato il quinto episodio di questa serie, o chi l'hai aggiunto tra le storie seguite/preferite/da ricordare... Grazie e continuate a seguirmi... Fan di Severus fatevi avanti!

La raccolta ANCHE SEVERUS PITON HA UN CUORE ha vinto ai NESA nella sezione BEST LONG FICTION.
Ringrazio tutti i miei lettori e coloro che mi hanno votata!



   
 
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