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Autore: Berenike    01/09/2010    6 recensioni
FANFICTION VINCITRICE DEI NESA 2010 DEDICATI AD HARRY POTTER NELLA CATEGORIA BEST LONG FICTION
Raccolta di Episodi in cui emerge la vera natura, debole e vulnerabile, di Severus Piton. Perchè anche lui, sotto quella facciata dura e scontrosa, aveva un cuore...
"Harry Potter lo aveva definito un codardo. Severus Piton lo perdonò per quel pensiero.
Lui era tutto, tranne che un codardo. Ma non perché ogni giorno mentiva a Voldemort e rischiava la vita.
Ma perché ogni giorno, si alzava e riusciva a vivere con la consapevolezza di aver ucciso la sua Lili."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Anche Severus Piton ha un Cuore

Episodio 7: Insieme per Sempre

”Ti prego Lili, proteggi Harry questa notte...”Severus Piton era in piedi, all'interno del Platano Picchiatore, la bacchetta di Sambuco in mano, pronto alla battaglia.
Nessuno sapeva da che parte stesse realmente, nessuno poteva immaginare che nella sua testa, tutte le sue preghiere era rivolte ad Harry.
Il Signore Oscuro era di fronte a lui, la punta della bacchetta puntata contro la propria gola, per poter parlare e farsi sentire dagli studenti ed insegnanti di Hogwarts che si erano uniti all'Ordine della Fenice per opporgli resistenza.
-Consegnatemi Harry Potter e sarete risparmiati... - stava dicendo. Piton pregò perché Harry non cedesse al dolore e alla sofferenza che vedeva attorno a sé.
Piton guardò la sua bacchetta. Era la sua solita, logora bacchetta sporca, ma aveva forse un potere che Voldemort non conosceva: avendo lui sconfitto Silente, quella era diventata la bacchetta di Sambuco. La bacchetta più forte del mondo.
Severus per un attimo si lasciò trasportare dall'immaginazione, e pensò di colpire alle spalle Voldemort con una maledizione, proprio con quella bacchetta potentissima: poteva risparmiare molte morti, forse anche quella di Harry.
Voldemort sembrò quasi comprendere i pensieri di Piton, che chiuse la sua mente e la rese impenetrabile anche per il miglior Legimens del mondo. Non poteva aver intuito quel pensiero impossibile.
Silente era stato chiaro: doveva essere Harry ad uccidere Voldemort. E poi non tutti gli Horcrux erano stati distrutti.
Severus guardò di sfuggita Nagigi avvolto dalla sua protezione perfetta, il sesto Horcrux di Voldemort, l'unico che Harry non era ancora riuscito a distruggere. Se l'avesse distrutto lui, forse, l'avrebbe potuto aiutare.
Il preside di Hogwarts tornò in sé: per quanto Voldemort si fidasse di lui, non gli avrebbe mai permesso di avvicinarsi a Nagigi.
Severus, nella penombra e nel silenzio in cui si trovava, ripensò a Lili, a suo figlio fuori che stava combattendo per sopravvivere, stava combattendo per i suoi genitori e per i figli che un giorno, forse, avrebbe avuto.
Severus rimase sconvolto dall'emozione che provò a quel pensiero.
Per un attimo aveva provato quella preoccupazione, quell'orgoglio, che solo un padre può provare.
Severus, non è tuo figlio! pensò subito dopo. E' vero. È il figlio di Lili e di James Potter.
Ma sono io che l'ho protetto per questi ultimi vent'anni. Io ho protetto il figlio di Lili.
-Severus – la voce del Signore Oscuro interruppe i suoi pensieri. Se solo sapesse la sua preoccupazione a chi era rivolta...
Severus girò la testa verso il suo Signore per fargli capire che era in ascolto. Il suo sguardo era impenetrabile, forse solo Lili avrebbe intuito che quello era lo sguardo di un uomo terrorizzato.
Un uomo cui figlio stava combattendo contro dei Mangiamorte.
Non è tuo figlio! gli ricordò una voce interna. Non la ascoltò.
-Perché con me non funziona, Severus? - Piton non capì a cosa si stava riferendo. Voldemort era esattamente di fronte a lui, camminava formando dei piccoli cerchi nel terreno, il sibilo della sua voce che riempiva il silenzio della Platano Picchiatore, ma che non riusciva a scacciare le sue preoccupazioni.
Poi Piton capì. Era alla bacchetta che si stava riferendo. La teneva in mano, lievemente alzata, e la osservava come se fosse un giocattolo vecchio e non funzionante.
-Non lo so, Mio Signore. - gli spiegò lui. Bugia, bugia, bugia. Ormai sapeva mentire bene a Voldemort, anche se gli incuteva un certo timore...
Severus Piton capì a cosa si stava riferendo Voldemort.
Alla bacchetta di Sambuco.
Quella che lui stava stringendo nella sua mano.
-Mio Signore, permettetemi di andare a cercare Potter... -
Era troppo presto per morire, non poteva permettersi di morire senza dire ad Harry ciò che Silente gli aveva riferito: che doveva morire anche lui, a sua volta, immolarsi a Voldemort, per distruggere la parte di Horcrux (il settimo) che aveva dentro di sé...
Ma il Signore Oscuro voleva quella bacchetta quasi quanto Harry.
E per raggiungere il suo scopo era capace anche di uccidere il suo più fedele servitore.
O almeno, colui che riteneva tale.
Severus cercò di insistere. Doveva trovare Harry, doveva riferirgli ciò che...
-Non può essere altrimenti – continuò Voldemort. Era forse la prima volta in vita sua in cui si scusava, la prima volta in cui per uccidere cercava una giustificazione – Devo dominare la bacchetta, Severus – disse alzando lo sguardo e puntato la bacchetta contro Nagigi – Se domino la bacchetta, domino Potter. -
Piton guardò Nagigi. Era troppo intelligente per non capire cosa stesse per accadergli.
Era così felice di lasciare questo mondo freddo, tortuoso, buio. E raggiungere la sua Lili.
L'unico rimorso che lasciava sulla Terra, era quello di non aver avvertito Harry e di morire nel tradimento, senza che nessuno sapesse quanto in realtà fosse stato coraggioso.
Nagigi attaccò Severus. Puntò alla sua gola e la perforò con un solo attacco.
Severus non riuscì stare in piedi, si afflosciò sulle ginocchia, un dolore indescrivibile e la forza che piano piano lo abbandona.
Voldemort lasciò la stanza, richiamando a sé il serpente.
Severus pregò che Lili lo venisse a prendere, ma che prima, mentre moriva da solo nel pavimento del Platano Picchiatore, esalando gli ultimi respiri di quella vita ignobile, pregò che Lili gli mandasse Harry, voleva morire guardando per l'ultima volta i suoi profondi occhi verdi.
Gli occhi di Lili.
Socchiuse gli occhi e pensò di sognare, di essere già nell'altro mondo, quando si ritrovò Harry accanto.
Ma non poteva essere già morto, il dolore era ancora troppo soffocante, e il pavimento troppo duro, per essere l'aldilà.
Harry lo guardò con quegli occhi verdi che Piton tanto aveva sognato di ammirare prima di morire.
Ora non moriva solo, era tra le braccia di Lili, e tra le braccia del ragazzo che aveva protetto per tutta la vita.
Harry Potter. Suo Figlio.
Un figlio che però doveva sapere la verità: Piton gli lasciò così i suoi ricordi, i ricordi di una vita intera che potessero scagionarlo, che potessero dimostrare il suo coraggio, la sua intelligenza, il suo amore infinito per Lili, morta quasi vent'anni prima, ma ancora viva nel suo cuore.
Harry raccolse i pensieri che fuoriuscivano insieme al sangue di Piton.
Gli stringeva forte la mano, come fa un figlio con il proprio padre che sta morendo.
Severus Piton era felice, non aveva mai provato tanta gioia in vita sua: non temeva la morte, per quanto questa potesse far male, nulla poteva essere così doloso come lo stare in vita.
Vivere nella consapevolezza di aver ucciso Lili. Di essere un traditore.
Di odiare quel figlio che in realtà amava più di qualsiasi altra cosa. Eccetto Lili.
Severus Piton era felice, perché finalmente tutti avrebbero saputo, la sua vita non sarebbe stata vana. Voleva sussurrare, con le sole poche forze che gli rimanevano, che gli dispiaceva di aver ucciso Lili. Gli dispiaceva davvero.
Ma questo, come gli diceva sempre Silente l'aveva dimostrato proteggendo il figlio di Lili.
Ora che era arrivata la sua ora, Severus voleva solo morire cullato da quello sguardo che per tanti anni lo avevano tenuto in vita: lo sguardo Lili.
Lui era già morto. Quando era morta Lili.
Quella era solo la morte del suo corpo. Era dolorosa, ma nulla paragonata alla morte della sua anima, spezzata la notte di Halloween in cui Voldemort aveva ucciso Lili.
-Guardami – riuscì a sussurrare Severus ad Harry, prima di esalare il suo ultimo respiro sulla Terra.
Addio, Figlio Mio. riuscì a pensare, prima di morire.


Forse non era morto. Forse si era solo smaterializzato.
Severus Piton si guardò intorno: era nella sala grande di Hogwarts.
Ma chiaramente, non c'era nessuna battaglia in corso.
Il soffitto della Sala Grande era limpido, azzurro come il cielo d'estate, raggi di sole penetravano tra le grandi vetrate ai lati. Al posto dei quattro lunghi tavoli delle case, c'era uno spazio immenso vuoto, silenzioso, pacifico.


Forse Severus Piton era in paradiso, nel suo paradiso.


Severus si guardò di nuovo intorno. Non pensava all'arredamento, o al silenzio, o al sole accecante fuori dalla finestra: cercava solo Lei. La sua Lili.
Corse avanti indietro per quella che a lui sembrò un eternità.


Forse era all'inferno. Ovunque era un inferno, senza Lili.


Sentì delle voci provenire dall'esterno. Corse verso il portone del castello, il cuore palpitante, la speranza che gli faceva sudare le mani.
Correndo verso il portone, si riflesse in uno specchio e notò che non era più Severus.
Era un Severus giovane, bello, sorridente. Il suo viso non era contratto dalla preoccupazione, anzi era sereno e rilassato. I suoi occhi non erano terrorizzati, ma profondi ed innamorati.
Indossava la divisa di Serpeverde. Era una divisa nuova e pulita, non come quella che indossava lui ai tempi della scuola. I suoi capelli neri erano corti e puliti, si spostarono con il vento quando il portone del castello si spalancò.
Severus sentì la voce melodica del suo Amore.
Corse verso l'uscita, appena varcò le porte di Hogwarts fu investito dal calore del sole, e dalla sua luce abbagliante.
Non c'era più silenzio, ma c'era il suono di centinaia di mani che battevano, battevano, battevano di fronte al suo coraggio.
Di fronte a Severus c'erano tutti coloro che erano stati uccidi d Voldemort e che combattevano la sua stessa battaglia. Tutti bellissimi, ringiovaniti, sereni, meravigliosi come Angeli.
In prima fila c'era Lili, le lacrime agli occhi, che gli corse in contro e lo abbracciò. James la seguì e abbracciò Severus come un vecchio amico. Seguirono Sirius Black, Regulus, e tutti coloro che volevano complimentarsi con lui.
Allora loro sapevano.
Per ultimo si fece avanti Silente. Piton lasciò per un attimo la mano calda e leggera di Lili per abbracciare il vecchio Preside, che aveva una forma giovane e serena.
Il suo volto era rigato da lacrime di gioia, sapeva che era riuscito a portare a termine il suo compito, come sapeva che finalmente Severus aveva avuto ciò che si meritava.


Lili lo fissò intensamente, le lacrime che le scendevano calde sulle guance.
-Lili, io.. - Non sapeva cosa dire. Voleva solo guardarla e saziarsi di quella vista meravigliosa.
Lei lo guardò con dolcezza e gli sussurrò:
-Abbiamo tutto il tempo del mondo. Non ci lasceremo mai più, staremo sempre insieme... - guardò James, Sirius, Silente che gli sorridevano amorevolmente - ma ora abbiamo una guerra da vincere. -
Severus guardò Lili. No, lui aveva già vinto.




ANGOLO DELL'AUTRICE
Eccoci giunti alla fine di questa raccolta: ho voluto concludere con la morte di Severus e l'inizio della sua nuova vita nell'aldilà.
Spero vi piaccia...! Ho voluto dare un senso alla morte di Piton, cercando di dargli finalmente ciò che meritava; un riconoscimento a ciò che ha fatto per tutta la vita, dedicandosi alla protezione di Harry e rimando federe all'unico amore della sua vita.
Se vi è piaciuto, o se non vi è piaciuto... FATEMELO SAPERE!! Commentate please! :-)
Berenike

ps. Ringrazio di cuore coloro che hanno commentato il sesto episodio di questa serie, o chi l'hai aggiunto tra le storie seguite/preferite/da ricordare... Grazie e continuate a seguirmi... Fan di Severus fatevi avanti!
pss. Ringrazio Melmon per le correzioni al capitolo sesto: sono felice che ti sia piaciuto, anche io preferisco usare il nome di battesimo nei ricordi passati di Sev, ma non sempre mi è possibile perchè a volte si accavallano troppe ripetizioni, e spesso il cognome torna utile per evitarle :-)
psss. SIAMO PRONTI PER IL CONCORSO DI FANFICTION!! Giusto in tempo!! :-) In bocca al lupo a tutti e che vinca il migliore!

La raccolta ANCHE SEVERUS PITON HA UN CUORE ha vinto ai NESA nella sezione BEST LONG FICTION.
Ringrazio tutti i miei lettori e coloro che mi hanno votata!



   
 
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