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Autore: Heven Elphas    01/09/2010    1 recensioni
-Devo svegliarmi.. Cazzo, perché non mi sveglio?!-
Lo urlò, preso dal panico. Di solito quando era messo alle strette nei sogni, si svegliava di soprassalto e si ritrovava tra le coperte di un letto in qualche stanza d’albergo. Ma questa volta qualcosa più grande di lui sembrava tenerlo ancorato a quell’incubo.
L’ultimo entrato nella stanza era ormai a pochi centimetri di distanza da lui e sorrideva malevolo, respirandogli addosso come se fosse reale. Nel vederlo da vicino si accorse che qualcosa non andava in lui… Affatto. Perché la pelle sembrava putrefarsi a vista d’occhio, quasi come se anni e anni di infezione avessero mandato in cancrena il suo viso. E un orrendo fetore di marcio si sparse tutt’intorno. Troppo reale…
Le dita di quel suo doppione deteriorato, arrivarono addirittura a stringergli il collo… E premevano forte. Troppo forte per essere davvero parte di un sogno.
Frank cercò di svincolarsi, ma le forze gli vennero presto a mancare e ci volle davvero poco perché finisse steso sul tappeto. Le figure nella sua visuale si fecero sfocate, ma capì che i suoi compagni di gruppo e l’uomo simile a lui lo stavano accerchiando.
-Non stai dormendo, Frank… Non dormirai mai più, d’ora in avanti.-
___ E se i My Chemical Romance dopo la pubblicazione della Black Parade non fossero più gli stessi? Se qualcosa si fosse insiedato al loro posto, sostituendoli?
Un incubo all'interno della Parata Nera, in cui i nostri protagonisti dovranno cercare di riprendersi il posto che è stato loro rubato...
Questo è un tributo per l'imminente Ieroween!
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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THE BLACK PARADE IS ALIVE

THE BLACK PARADE IS  ALIVE

 

 

 

 

Chapter IV :   Welcome to the black parade

 

 

-Piangi, piangi bambino! I tuoi occhi sono caduti! Sono caduti!-

 

Intonava il gatto scheletrico, che sembrava fissare Frank con quelle piccole fosse privi di bulbi oculari che mettevano sempre più inquietudine. Camminavano da un po’, al fianco di Gerard, ma quello strano animale non voleva affatto staccargli lo sguardo di dosso… Frank si chiese se davvero vedesse qualcosa o se fosse cieco e voltasse il muso in direzione casuale. Eppure continuava a ridere sotto gli assenti baffi come se si prendesse gioco di lui.

Il cantante intanto si muoveva lesto nella steppa deserta, sapendo benissimo dove mettere piedi e in che direzione andare. La città all’orizzonte sembrava solo un dipinto appoggiato al cielo, qualcosa d’intangibile ed irraggiungibile. Iero iniziava a pensare che non esistesse e fosse seriamente un’illusione ottica di quel mondo tanto strambo e desolato.

Non voleva fare domande a Gerard, no. Da quando aveva rivelato di aver voluto la Morte non se la sentiva di rivolgergli ancora la parola… Per sentirsi dire cosa? Che la Vita era uno schifo e che il non provare nulla in un corpo morto era molto meglio? Non poteva affatto crederci.

Si chiese se Gerard fosse cambiato in quei tre mesi nell’Aldilà, in mezzo a persone prive di sangue e calore. Persone sicuramente prive d’Amore, perché senza un cuore che potesse battere e occhi che potessero versare lacrime. Di certo il Gerard Way che conosceva lui si sarebbe già lasciato andare in un sorriso o in una battuta, ma quello che si trovava davanti sembrava ormai privato della simpatia e, sì, della felicità. Era davvero diventato un cadavere triste e vacuo con un sarcasmo spropositato?

 

-Dobbiamo trovare gli altri… Non dovrebbero essere lontano da qui.-

 

Disse il più vecchio dei due, dirigendosi verso una scatola che si era appena intravista. Là dentro ci stava di sicuro un'altra persona che era giunta nell’Oltretomba come era successo ad Iero qualche ora prima. Sempre che fossero passate ore… Lì il tempo sembrava statico e non passava mai. Tutto era statico a dire il vero: l’aria, la massa di nuvole grigiastre, la città, il paesaggio, l’erba e il suo petto. Una noiosa immobilità che rifletteva esattamente quello che sentiva dentro. Probabilmente quando è da un po’ che non hai sangue che scorre inizi a non accorgerti che le cose non si muovono al di fuori di te.

I tre arrivarono davanti al grosso contenitore nero da cui si sentiva qualcuno urlare come un pazzo e battere le mani contro la parete. A Frank si strinse il petto nel ripensare a quella sensazione di nulla che provava anche lui quando si era trovato lì dentro. Gerard invece osservava la scatola con il viso inespressivo di chi ormai ha già visto tutto un milione di volte prima, così da non pensare più che sia una cosa inusuale.

Forse per lui ormai tutto ciò è di normale routine e non gliene frega nulla di cosa si provi là dentro, pensò Frank guardando l’amico, forse Gerard è proprio come quel gatto. Morto e vuoto.

Quando iniziò ad aprire la scatola con l’accetta qualcosa brillò sul viso di Gerard, sembrava quasi speranza. Il chitarrista l’osservò, prima di voltarsi in direzione della provenienza della voce che si era appena sentita. La poteva riconoscere in mezzo a mille…

 

-Mikey…-

 

Sussurrò il maggiore degli Way non appena vide il fratello, poi si allontanò da lui quasi come se avesse paura di essere sfiorato. Frank l’osservò con un enorme sorriso sulle labbra e gli corse incontro abbracciandolo. Il gatto scheletrico miagolò forte quando lo vide stringere Michael a sé e Iero ne capì subito il motivo… Ancora non aveva toccato Gerard e quel contatto fu quasi traumatico. Il corpo del bassista era freddo e rigido, era come se avesse appena abbracciato un… un cadavere. Era l’unica parola che gli veniva in mente per descriverlo, ma era esattamente quello che ormai erano diventati tutti.

 

-Sei morto anche tu allora!-

 

Proclamò in modo non molto delicato –né intelligente- Frank, facendo così prendere un colpo all’ultimo arrivato.

 

-Morto?!-

 

Gemette questo, voltandosi verso il fratello… Gerard si era appostato a qualche metro da lì, avvolto nel suo mantello polveroso e sbrindellato da beduino del deserto, senza proferire parola alcuna. Si limitava a mordicchiarsi le unghie annerite e consumate dal tempo, osservando la scena con gravità. Sembrava che quella piccola speranza nata in lui fosse già andata a farsi fottere, lasciando posto a quella pesante preoccupazione che non lo voleva proprio abbandonare. Eppure suo fratello era lì con lui, al suo fianco…

Beh, forse vedere il proprio fratello minore nell’Aldilà non era esattamente qualcosa che avrebbe potuto rendere felice qualcuno, a pensarci bene, concluse il più basso dei tre.

 

-Se tu sei qui Vyce ha preso vita… No. Non doveva succedere.-

 

Si rivolse al tenebroso animale, che battè la coda a terra come una frusta mentre produceva un suono gutturale davvero angosciante. I due nuovi arrivi nel Regno dei Morti rimasero uno di fianco all’altro ad osservare l’ormai veterano, prima che Mikey si facesse avanti con la domanda più logica che potesse venirgli in mente.

 

-Gerard… Che cavolo stai blaterando? Dove siamo?!-

 

-Nell’Oltretomba.-

 

Il maggiore rispose secco, poi si voltò verso il deserto davanti a loro e ripartì nel suo silenzioso viaggio alla ricerca degli altri. Toccò quindi a Frank fare un riassunto veloce della situazione, senza però lasciarsi sfuggire il particolare che Gerard era lì perché l’aveva voluto. Se voleva rivelare a tutti del suo suicidio in grande stile doveva farlo di persona… Si meritava tutto il rancore e la compassione possibile.

Mikey non ebbe il coraggio di disturbare quello strano essere che doveva essere suo fratello, ma che ormai sembrava più una salma ambulante. Credeva che se gli avesse parlato avrebbe scoperto qualcosa di lui che era meglio non sapere… Era visibile che qualcosa in quel Gerard non andava, non solo nell’aspetto malandato e sporco, ma anche nell’espressione sempre desolata che regnava sul suo volto.

Era lì da un mese… Trenta giorni in cui Mikes non si era accorto di aver perso sangue del suo sangue e di aver voluto bene a qualcuno che non era suo fratello. Si sentiva solo? Aveva odiato tutti quelli che non l’avevano cercato? Odiava lui? Pareva quasi si fosse dimenticato di come gli sorridesse quando era ancora vivo…

Mikey e Frank non lo sapevano ancora, ma Gerard aveva davvero dimenticato cosa fosse la felicità terrena accanto a loro. Aveva un vago ricordo di quelle sensazioni che l’avevano fatto sorridere nel rivedere Frank e che gli avevano permesso di sperare che non fosse morto anche il fratello minore. Ma non sapeva spiegarsi il perché di quei frammenti d’emozioni. Per questo si sentiva ancora più desolato ad essere a fianco di quelle persone, nonostante sapesse che quando era vivo loro erano tra le più importanti.

Era grazie a quei presentimenti che stava seguendo l’istinto di trovare anche gli altri due… In fretta. Doveva fare davvero in fretta. Rioth aveva un piano che richiedeva dei tempi strettissimi che andavano assolutamente rispettati.

 

-Hunger… Non ho bisogno di due spine nel fianco in questo momento. Torna alla città con loro. Io vi raggiungerò con Deth e… Robert e Raymond.-

 

Ordinò il cantante al micio scuoiato, che si girò verso la lontana città e fece gesto ai nuovi arrivati di andargli dietro. Nessuno dei due si mosse, però. Rimasero voltati verso Gerard che li fissava con occhi vacui. Erano seriamente una spina nel fianco per lui?

 

-Noi non andiamo da nessuna parte con questo coso spelacchiato! Gee, che cazzo ti è successo in questo mese?!-

 

Urlò Frank, avvicinandosi al cantante e dandogli uno spintone che lo fece cadere rovinosamente a terra su una roccia appuntita che gli trapassò da parte a parte il ventre. Mikey scattò in avanti dalla paura e raggiunse il fratello, mentre Frank rimase immobilizzato lì. Se avesse avuto un cuore di certo quello si sarebbe fermato…

 

-Cristo Santo, Gerard! Gerard!!!!-

 

Urlò il giovane Way, non osando toccare il corpo dell’altro per paura di fargli ulteriore male. Si aspettava che quell’ammasso di stracci sudici che formavano il suo mantello s’inzuppasse di sangue, ma ciò non accadde. Gerard continuava insensibile a guardare Mikey, non lasciandosi scappare un solo verso o una smorfia di dolore… Non lo provava, di che doveva soffrire? Sorrise in modo sadico e basta, nessun altra espressione sulla sua faccia. Il gatto di nome Hunger si avvicinò a lui e lo aiutò a sfilarsi da quella scomoda situazione, mentre gli altri non potevano ancora riuscire ad abituarsi a ciò che avevano appena visto. Gerard si rivolse al chitarrista, mentre teneva lo sguardo fisso sul buco nella sua pancia come se fosse una novità interessante.

 

-Sono morto, Frank… Non ho niente dentro di me che mi leghi a voi. Ecco che è successo… E tra poco nemmeno voi mi amerete così tanto. I vostri ricordi terreni si affievoliranno e verranno sostuiti con dei sentimenti nuovi e molto più profondi. Vi scorderete il sapore del caffè, il dolore delle ferite, la sensazione delle lacrime che scorrono…Vi dimenticherete di ciò che eravate e di ciò che amavate. Proverete solo tristezza e costernazione, quando non avrete voglia di ridere a crepapelle della vostra Miseria.-

 

Le parole di Gerard rieccheggiarono nell’infinità di quel paesaggio, creando un vortice nello stomaco degli altri. Non potevano davvero credere a quello che gli era appena stato detto e se avessero potuto, di certo sarebbero scoppiati a piangere per la disperazione. La consapevolezza di dover perdere tutto rendeva insopportabile il pensiero di dover restare lì per l’Eternità intera. Frank si lasciò cadere a terra in ginocchio portandosi le mani fra i capelli, mentre Mikey non riusciva a muoversi da dov’era, ancora a carponi vicino alla pietra che aveva trafitto Gerard.

 

-Hunger, portali con te… Trascinali se si rifiutano.-

 

Disse a quel punto e l’animale obbedì immediatamente prendendo sia lo Way più giovane ed Iero per la caviglia per trainarli verso l’orizzonte. Ad un suo miagolio ed un movimento del naso si aprì uno squarcio nel cielo e le porte della città erano proprio di fronte a loro, più vicine di quanto lo fossero mai state in quelle ore di viaggio. Gerard era ancora lì, mentre venivano trascinati fra i sassi potevano benissimo vedere la sua figura scura e lercia stagliarsi sul deserto. Prima che potessero dirlgi qualcosa le porte si chiusero lasciando un solo spiraglio da cui si sentì provenire la sua voce tremolante per una risatina fredda ed ironica.

 

-Benvenuti nella Parata nera…-

 

 

 

 

 

 

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SONO TORNATA!!!! Tremate al mio cospetto!!!! Bwaahahahah!!!

 

Okay dopo questa introduzione da montata, parlerò seriamente!

 

Ho appena avuto questo sprint massimo d’ispirazione e sto aggiornando a manetta, continuando storie che avevo lasciato da parte!!!

Questa mi piaceva tantissimo e aveva davvero tanto bisogno di essere continuata e finita!!!!

 

Oggi pomeriggio allora mi sono data completamente a questo capitolo e sono riuscita a riportarvelo qui!!!

 

Spero di non aver affatto persoil mio  sarcasmo e quella vena macabra che c’era!

 

Mi auguro di avervi fatto ancora impazzire e rabbrividire come negli altri capitoli e mi aspetto che continuate a seguire e recensire numerosi!!!

Aspettatevi il continuo… Arriverà presto!  è una promessa!!!!

 

 

 

XOXO

Miky

 

 

   
 
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