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Autore: nitro    02/09/2010    2 recensioni
Può l’amore sbocciare in un terreno arido coperto solo di sangue e dolore? Due cuori, uno che ama soltanto se stesso, l’altro che non sa manifestare i propri sentimenti. Riusciranno a incontrarsi? Riusciranno a migliorarsi a vicenda? Una storia d’amore, quella tra Draco e Asteria, s’intreccerà con i tragici avvenimenti che devasteranno il Mondo Magico.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Mangiamorte, Pansy Parkinson
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Diagon Alley

 

 

Villa Malfoy si era svegliata avvolta da una densa nebbia. Mancavano meno di due settimane all’inizio della scuola e quella mattina Narcissa Malfoy avrebbe accompagnato suo figlio e le sorelle Greengrass nella Londra magica per fare acquisti.

Quando Asteria arrivò nell’atrio, erano già tutti lì ad aspettarla. Sua madre la rimproverò con lo sguardo e le mise in mano una lista di libri da comprare, Daphne non la guardò nemmeno. Non si erano più parlate da quella sera di pochi giorni prima.

Notò che Draco sembrava impaziente, quasi ansioso. Si smaterializzò per primo, lasciandosi alle spalle una nebbiolina rarefatta.

Si materializzarono in un vicolo buio e alquanto angusto, Asteria riconobbe il retro della locanda “Il Paiolo Magico”. Draco toccò certi mattoni del muro, si aprì un varco che permise loro di entrare a Diagon Alley.

La via lastricata era quasi deserta. Le poche persone che si potevano vedere correvano veloci da un negozio all’altro. Tutti erano cupi e sospettosi, molti si guardavano spesso le spalle mentre camminavano.

Molte bancarelle di fortuna erano sorte ai lati della strada, come mendicanti alla ricerca di pochi galeoni per il pranzo.

Le vetrine dei negozi erano spoglie e impolverate, spesso vi era affisso l’Opuscolo Ministeriale per la sicurezza che era stato pubblicato dopo la battaglia al Ministero. Sui muri erano malamente appiccicati i mandati di cattura per i più famosi Mangiamorte che si sapeva erano ancora in circolazione. Asteria riconobbe Bellatrix. Un sorriso diabolico le deformava la faccia mentre si dimenava dietro alle sbarre di una cella.

In un’altra foto in movimento vide sua madre mentre passeggiava in una via di Londra. Durante l’estate, trascorsa chiusa tra quattro mura, non si era resa conto della gravità della situazione. Aveva avuto un piccolo sentore quando aveva visto i due Auror sorvegliare la sua casa, ma di fronte all’evidenza, innanzi alla foto segnaletica di sua madre, provò una profonda agitazione. Il mondo magico era stato sconvolto e rivoltato dall’interno. La comunità magica scappava dai Mangiamorte, i Mangiamorte scappavano dal Ministero, il Ministero scappava da se stesso.

L’atmosfera tetra e nebbiosa di Diagon Alley contribuiva ad aumentare l’inquietudine della ragazza.

Asteria era stata soltanto una volta a Diagon Alley, l’impressione che ne aveva ricavato era stata totalmente opposta. Prima di cominciare il suo percorso scolastico a Durmstrang era stata portata da suo padre nella bottega del più famoso fabbricante di bacchette: il signor Olivander.

Entrarono nel negozio di Madama McClan. Daphne provò una decina di versioni diverse della toga che rappresentava la divisa di Hogwarts e un’infinità di altri vestiti. Asteria comprò la prima divisa che giudicò delle dimensioni adatte a lei e alcuni comodi maglioncini.

Narcissa manifestò il desiderio di far confezionare un nuovo abito su misura per Draco e le due sorelle ottennero il permesso di recarsi all’adiacente libreria “il Ghirigoro”.

Comprarono velocemente i loro libri di testo e uscirono. Daphne entrò nell’Emporio dei Gufi senza degnarsi di chiedere alla sorellina cosa avesse intenzione di fare. Asteria si spazientì e si diresse da sola in direzione della Gringott.

Fu costretta a fermarsi di fronte all’unica vetrina della via magica piena di rumori e colori sgargianti. Era stata attirata da un gigantesco poster che recitava:

perché ESSERE PREOCCUPATI PER TU-SAI-CHI? SI DOVREBBE ESSERE PREOCCUPATI PER TU-SAI-CHE! QUEL SENSO DI COSTIPAZIONE CHE ATTANAGLIA LA NAZIONE!

Decise di entrare e scoprire chi fosse l’irriverente proprietario del negozio.

Rimase esterrefatta dalla quantità di ragazzi che intasavano gli altissimi scaffali colmi di scherzi, pozioni e giochi magici.

Girò per tutto il negozio e rimase sbigottita di fronte alla quantità di roba che contenevano gli espositori. C’era ogni sorta di trucchi per ingannare genitori, insegnanti e datori di lavoro. C’erano milioni di scherzi da fare agli amici, filtri d’amore, giochi da fare in gruppo o da soli.

Quel negozio le stava mettendo allegria.

Fu urtata da qualcuno che immediatamente si premurò di chiederle scusa.

- Perdonami dolce signorina, sono desolato. - un ragazzo altissimo, dai lineamenti simpatici e dai capelli color rubino le sorrise.- George Weasley. Sono il proprietario del negozio. -

Indossava un completo verde smeraldo e una camicia rossa.

- Asteria. Non ti preoccupare, non mi sono fatta nulla. -

- Aspettami qui! - sparì dietro ad uno scaffale pieno di trucchi per barare a scuola. Al suo ritorno aveva in mano una palla di pelo color crema.

- Questo è per te, è una Puffola Pigmea. Di solito nascono rosa o viola, ma qualcosa mi dice che non ti sarebbe piaciuta. Spero che basti per farmi perdonare! Sono rare di questo colore! -

Asteria si ritrovò tra le mani una soffice palla di cotone. La osservò per un paio di secondi, alzò gli occhi per ringraziare George ma rimase basita. George si era sdoppiato e il suo clone era vestito con un completo dello stesso colore dei suoi capelli. George sorrise, divertito dall’equivoco che si era creato.

- Questo è mio fratello Fred, non ci vedi doppio. Siamo gemelli. Ma non preoccuparti, non ci riconosce nemmeno nostra madre! -

Fred le strinse la mano con un gran sorriso e si scusò di dover portare George alla cassa per faccende urgenti; un ragazzino stava vomitando sangue per aver ingerito troppi Torroni Sanguinolenti, che teoricamente avrebbero dovuto far sanguinare il naso.

Asteria uscì divertita dal negozio, felice delle nuove conoscenze che aveva fatto. Infilò la Puffola dentro la borsa con la divisa e la osservò addormentarsi tra le pieghe della stoffa.

Camminò fino alla fine di Diagon Alley e si fermò davanti alla vetrina di Olivander. La porta era sbarrata da pesanti assi di legno e i vetri erano talmente impolverati che non si riusciva a vedere dentro.

La visione contrastava talmente con la festosità del negozio dei gemelli Weasley, che fece ripiombare l’animo di Asteria nell’angoscia che era riuscita a dimenticare per qualche istante.

Si ricordò con nostalgia del momento in cui aveva comprato la sua bacchetta.

Il fabbricante di bacchette l’aveva osservata per bene e l’aveva portata dietro un grosso scaffale di legno massiccio. Suo padre aveva chiesto la migliore stecca che fosse mai stata fabbricata, ma il signor Olivander gli aveva ricordato che non era il mago a scegliere la sua bacchetta, bensì era la bacchetta a scegliere il suo mago.

Una lunga bacchetta in biancospino le era volata addosso e lei l’aveva presa al volo. Asteria aveva sentito uno strano formicolio alla mano, come una scossa elettrica.

Il vecchio l’aveva guardata con curiosità e le aveva spiegato che quella era un esemplare unico.

- Dopo molto tentativi mi sono accorto che i peli di coda di lupo non si adattavano a nessun tipo di legno che non fosse il biancospino. Questa bacchetta non scelse mai un mago fino a oggi, così non ne ho mai prodotte altre. Sarebbe interessante capire perché abbia scelto proprio te… -

Asteria si era sempre sentita orgogliosa di portare una bacchetta che nessun altro possedeva.

Sconfortata dalla desolazione di quel negozio, decise di ritornare sui suoi passi.

Improvvisamente, molti metri davanti a lei apparve una figura vestita di scuro. Era Draco. Si guardava intorno furtivo e camminava velocemente stretto nelle spalle. Narcissa non lo avrebbe mai lasciato girare da solo, evidentemente le era sfuggito in qualche maniera. Lo vide sparire dietro l’angolo all’incrocio con Notturn Alley.

Asteria si infilò in uno stretto vicolo che passava dietro i negozi della via delle Arti Oscure.

L’oscurità di quel viottolo le impediva di vedere dove metteva i piedi e, dopo essere inciampata per l’ennesima volta, decise di sfruttare la sua dote più nascosta.

Rimpicciolì le borse con la divisa e i libri e li mise nella tasca dei jeans. Chiuse gli occhi e raccolse tutta la sua energia magica. La concentrò nel suo petto per poi rilasciarla tutta nello stesso momento.

Si trasformò in un bellissimo lupo dai profondi occhi color cioccolato. Il manto nero, striato qua e là da riflessi argentati, si mimetizzava alla perfezione con l’oscurità che la circondava. Nessuno era a conoscenza che Asteria Greengrass fosse un’Animagus.

Il lupo in cui poteva mutare era la segreta risposta alla curiosità di Olivander. L’intima unione che Asteria aveva con i lupi era incastonata nel nucleo della sua bacchetta.

I suoi occhi animali vedevano alla perfezione e non fu più necessario per lei prestare attenzione alla strada. Udì i passi di Draco che camminava nella via parallela, seguì il rumore regolare ma ricorrente, finché non si fermò, seguito dal suono di un campanello. Draco era entrato da Magie Sinister.

Il lupo si infilò nello stretto spazio tra il negozio di Magie Sinister e quello adiacente. Chiuse gli occhi e si concentrò sui suoni che provenivano dall’interno.

- Deve sbrigare alcune faccende per me. -

Il signor Sinister rispose in maniera sgarbata.

- Cosa ti fa credere di poter ordinarmi cosa fare, ragazzo? -

- Il nome della mia famiglia, e le nostre conoscenze. -

Asteria udì dei passi di fronte a lei, guardò in alto aspettandosi di vedere il viso infuriato di Narcissa Malfoy che, dopo aver cercato furiosamente il suo unico figlio, lo aveva trovato e si preparava a fargli una sfuriata. Non vide nulla. Stava per chiudere nuovamente gli occhi per concentrarsi sul dialogo che si stava svolgendo all’interno del negozio, quando udì tre bisbigli diversi. Il brusio durò poco e Notturn Alley ripiombò nel silenzio; Asteria decise di ascoltare il resto della conversazione. Stava parlando Sinister.

-Beh, senza vederlo, posso solo dire che è un lavoro veramente difficile, forse impossibile. Non posso garantire nulla.-

- No?- Draco usò il suo tono più canzonatorio. - Forse questo le darà maggiore fiducia. - Un attimo di silenzio.

- Ne parli con qualcuno e ci sarà una punizione. Conosce Fenrir Greyback? È un amico di famiglia, farà una visita improvvisa di tanto in tanto per essere sicuro che al problema sia rivolta tutta l’attenzione necessaria. -

Un sospiro rassegnato. – Non ci sarà alcun bisogno di… -

- Questo lo decido io! - urlò Draco. - Beh, è meglio che vada. E non dimentichi di tenere quello al sicuro. Ne ho bisogno. -

- Forse preferisce portarlo via subito? - chiese Sinister speranzoso.

- No, certo che non voglio, stupido, piccolo uomo, che figura farei a portarlo per strada? Solo non venderlo. -

-Certamente no… signore. -

- Non una parola con nessuno, Sinister, compresa mia madre, capito? -

- Certo, certo. - mormorò Sinister, con un tono fin troppo reverenziale per un dialogo con un sedicenne.

Un tintinnio e Asteria vide il ragazzo passare con andatura baldanzosa e con un ghigno di soddisfazione stampato in faccia.

Era totalmente disorientata. Doveva essere qualcosa di grosso se nemmeno Narcissa Malfoy ne era a conoscenza.

Tre paia di piedi si fermarono davanti allo stretto spazio tra i muri, dove lei si era nascosta. Si chiese quale stregoneria facesse camminare le scarpe senza che un corpo le muovesse, ma capì immediatamente che i corpi dovevano esser stati nascosti da una qualche specie di oggetto magico. Distinse tre bisbigli diversi che discutevano animatamente ma sottovoce.

Troppo scossa per prestare attenzione alle tre paia di scarpe, ripercorse il vicolo al contrario e ritornò in forma umana. Draco era sparito. Lo ritrovò nel retro del Paiolo Magico, dove il gruppo si ricongiunse.

Narcissa guardava il figlio con uno sguardo spaventato, quasi disperato.

Asteria notò che Draco osservava la madre fiero e sicuro, e da come questa abbassò gli occhi rassegnata, capì che doveva trattarsi di qualcosa che prescindeva dalla sua volontà. Draco stava eseguendo degli ordini che provenivano da molto più in alto. Molto più in alto di Narcissa e dei Mangiamorte.

Arrivarono a Villa Malfoy per il pranzo, ma Draco non si fermò con loro. Sparì nella sua stanza e ci restò per tutto il giorno.

Asteria era logorata interiormente da sentimenti alquanto contrastanti: da un lato era intenzionata a seguire il suo stile di vita e mantenersi estranea da qualsiasi problema che non la riguardasse; dall’altro lato era spinta, dalla curiosità e da un’altra sensazione che non riusciva a identificare, ad andare da Draco e chiedergli cosa stesse succedendo.

Quella sera prevalse la sua naturale predisposizione a non occuparsi degli affari altrui.

I giorni successivi non fu nemmeno tentata di agire contro il suo istinto. Draco non era mai in casa.

Non lo rivide fino al giorno della loro partenza per Hogwarts.

 

 

La seconda parte del dialogo tra Draco e Sinister non mi appartiene, ma è ripresa dal sesto libro.

 

Risposte alle recensioni:

jula: grazie mille! Sono felice che ti piacciano le caratteristiche di Asteria! Più avanti si scoprirà qualcosa di più su di lei..

 

terryborry: il 6° e 7° libro sono i miei libri preferiti…inoltre si scopre la vera natura di Draco e il rapporto con i suoi genitori, anche secondo me è il momento giusto per l’entrata in scena di Asteria ^^! Il carattere di Asteria può assomigliare a quello di Draco, per certi aspetti, ma si scoprirà che sono molto diversi… Daphne non la sopporto, :P perciò me la immagino come una frivola rompipalle!

Per quanto riguarda i capitoli, non so ancora quanti saranno. Credo una ventina o più ma non ne sono sicura…devo arrivare fino alla fine del settimo libro!

Bellatrix ha una mente contorta e ha già in mente qualcosina…ma non ti posso anticipare nulla…^^

   
 
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