Da quando
Luke mi aveva confessato quale fosse la sua vera natura, le giornate
presero a
trascorrere molto meglio, direi più dolcemente. A volte
iniziavamo a parlare,
ed eravamo capaci di continuare per ore; altre, preferivamo stare
sdraiati sul
suo letto enorme, uno di fronte all'altra, a guardarci in silenzio, un
silenzio
pieno di rumore.
Le
giornate passavano così bene, che quasi persi la cognizione
del tempo; mi
scordai addirittura di avere una casa, una madre che probabilmente
stava
soffrendo moltissimo per la mia mancanza, e che pensava continuamente a
me.
Io le
volevo ancora bene, ma ormai ero troppo attaccata a Luke e non volevo
andarmene
da lui. Avevo paura di perderlo; avevo come la sensazione che, dato le
nostre
immense diversità, anche la minima cosa avrebbe potuto
dividerci.
Erano sei
giorni che stavo a casa di Luke. Erano sei giorni che ci conoscevamo.
Ed erano
stati i più bei giorni dei miei quattordici anni di vita.
Era tardo
pomeriggio, e stranamente a Liverpool le condizioni meteorologiche
erano
favorevoli: 27°C e un sole splendente. Io e Luke, per la prima
volta, decidemmo
di uscire di casa, di fare una bella passeggiata, solo noi due.
Così
prendemmo la metro, e ci recammo al parco più vicino.
Arrivammo
in un luogo piuttosto piacevole; era un enorme distesa erbosa, con
decine di
alberi e piante di ogni genere. Io non mi ero mai interessata alla
natura, non
sono mai stata particolarmente attaccata a questo genere di argomenti.
Ma
riuscii a riconoscere alcune querce, vari ciliegi e numerosi salici
piangenti,
che riversavano i lunghi rami cadenti nel laghetto al centro del parco.
C'erano
parecchi animali, scoiattoli e uccelli di ogni tipo, ma la cosa che mi
stupiva
di più era che c'erano veramente poche persone.
Iniziammo
a camminare lungo il vialetto principale che attraversava quel
meraviglioso ed
immenso parco, e per la prima volta, di fronte ad altra gente,
passeggiammo
mano nella mano, proprio come due innamorati, due semplici persone che
si
amano.
Ma la
nostra situazione era molto, davvero molto più complicata; e
questo non solo a
causa della sua natura di vampiro (cosa che ormai ero riuscita ad
accettare
pienamente), ma anche a causa della mia situazione familiare.
Insomma,
non si può proprio dire che io sia una ragazza come tutte le
altre: ho
quattordici anni, non vedo mio padre da anni per chissà
quale ragione a me
sconosciuta ed ho un pessimo rapporto con mia madre, l'unica persona
che
dovrebbe appoggiarmi e sostenermi nelle mie scelte, e che in quel
preciso
istante non immaginava neanche lontanamente dove mi trovassi.
- Kristie
- mi chiamò Luke, interrompendo il flusso dei miei pensieri.
- Dimmi.
C'è qualcosa che non va?
-
Sediamoci qui - disse titubante, indicando una panchina poco lontana.
Mi
sistemai accanto a lui, forse un po' troppo vicina, mentre la
curiosità e la
paura iniziavano a farsi spazio nella mia mente. Chissà che
cosa voleva dirmi?
Magari non mi voleva già più?
- Forse
sarà più difficile dirti questo e accettare la
tua reazione rispetto a quando
di ho detto di essere un vampiro - ora dire quella parola sembrava
più facile
anche per lui.
- Cosa
c'è? Mi preoccupi.
-
Kristie. Come ti ho già detto ormai troppe volte, io e te ci
conosciamo da
poco. Ma a me, come a te, non importa, giusto?
- Giusto.
-
Insomma, la nostra non è una situazione facile. Io sono un
vampiro, tu hai già
i tuoi bei problemi. Inoltre io ho diciotto anni, tu solo quattordici,
e magari
ti senti ancora una bambina sotto certi aspetti. - Prese fiato e
proseguì.
- Beh, in
teoria io sono più vecchio di te di quasi un secolo, ma
ormai siamo nel
ventunesimo secolo, e l'età non conta. O almeno non dovrebbe
contare, e…
-
Calmati. Che succede? Mi spaventi?
-
Kristie, io mi sono innamorato di te. Io ti amo. Non mi era mai
capitata una
cosa del genere, nei miei circa cento anni di vita. Credevo che l'unica
cosa
che contasse a questo mondo fosse il sangue umano, ma mi sbagliavo. Ora
tu sei
la mia unica ragione di vita, e non vorrei perderti per nulla al mondo.
Perché
tu sei imparagonabile al sangue umano, sei speciale. E per te
inizierò a vivere
come quel Carlisle di cui di avevo parlato, ricordi? D'ora in poi mi
nutrirò
solo ed esclusivamente grazie al sangue degli animali, e questo solo
per te, e…
In quel
momento non osai interromperlo parlando, ma preferii saltargli al
collo,
abbracciarlo baciarlo dolcemente.
Perché in
quell'istante, non c'erano più confini tra umano e vampiro.
Eravamo due ragazzi
che si amavano.
E non
c'erano, non ci sono e non ci saranno mai parole per descrivere una
sensazione
del genere.
Quando,
mio malgrado, ci allontanammo l'uno dall'altra, lo guardai negli occhi
e gli
dissi - Anch'io ti amo -, con tutta la sincerità del mondo.
Era la
prima volta che dicevo quella parola a qualcuno, ma quel qualcuno era
speciale,
e con lui le parole "ti amo" prendevano totalmente un altro
significato.
Restammo
non so per quanto tempo seduti su quella panchina, la nostra panchina,
abbracciati
l'uno all'altra senza parlare, come facevamo quando eravamo nel suo
appartamento, distesi sul suo enorme letto matrimoniale, sprofondati in
un
silenzio immenso.
Noi non
eravamo proprio come tutti gli altri. No, non lo eravamo. A volte
esageravamo con
le parole, altre esaltavamo il silenzio.
Non
amavamo perderci in coccole superflue, o in bacetti stupidi e inutili,
che
spesso non hanno alcun significato. A noi bastava uno sguardo, un
semplice
sorriso, per trovare la felicità.
Ero
ancora immersa nel suo caloroso abbraccio, nel colore nero dei suoi
occhi, che
forse una volta erano di un colore azzurro mare.
Improvvisamente,
mi sentii strattonare un braccio, con forza, ma non mi girai. Avvertivo
la
presenza di una figura, di una persona che conoscevo benissimo dietro
di me.
- Tu ora
vieni a casa con me, signorina - disse quella persona.
- No mamma. Io con te non ci vengo. - dissi acidamente, rivolta a quella donna che iniziavo a non considerare più come un genitore.
Ehi, che ne dite?!
Piaciuto?
Come vi avevo anticipato nello scorso capitolo, ho preso la decisione di aggiornare più spesso. Questo anche, e soprattutto, perché come tutte sapete sta per ricominciare la scuola, e sicuramente non avrò il tempo di scrivere. :(
Comunque ringrazio ancora Alice90cullen e vampiretta96 per aver recensito lo scorso capitolo ed essersi impegnate a commentare e dare un giudizio su ciò che scrivo.
A proposito, vi chiedo nuovamente di recensire in tanti. So che può essere una cosa un po' "noiosetta", ma mi farebbe molto piacere.
Baci.
MartyCullen