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Autore: sailormoon81    03/09/2010    6 recensioni
E qualcosa ci ha legato per la vita e per la morte, qualche cosa di segreto tanto forte tra di noi. (NotreDame de Paris, R. Cocciante)
Possono due anime toccarsi e legarsi indissolubilmente tra loro, nonostante le diversità e le difficoltà?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sguardi

Capitolo 6

Sguardi

 

 

*Bella*

 

«Non te la sei cavata male» commenta Jessica, ma mi basta vedere l’occhiata che lancia a Lauren per capire che è un modo sottile per prendermi in giro.

«Ti ringrazio» ribatto, decisa a non farmi mettere i piedi in testa da quelle due, «in effetti ho osservato te e Lauren per imparare al meglio.»

Il colpo è andato a segno, perché le vedo irrigidirsi e concentrare la loro attenzione sui ballerini in sala.

Di solito non sono così acida, ma stasera non sono disposta a sopportare niente…

Mi guardo attorno alla ricerca di Edward.

Devo essergli sembrata la solita imbranata, mentre ballavo. E anche per come mi sono comportata, dopo il nostro… contatto.

Lo vedo appoggiato a un muro, che fissa il nulla davanti a sé.

Che diavolo mi ha preso?

Mi sono comportata come un’adolescente alla sua prima cotta, e invece dovevo sapere cosa aspettarmi da lui.

Già al liceo è stata dura riprendermi dopo essere stata mollata; per tutti questi anni sono riuscita a limitare i miei contatti con lui, e alla prima occasione per dimostrargli che sono cresciuta e sono disposta a instaurare con lui un rapporto amicale cosa faccio?

Bam! Gli salto letteralmente addosso!

Bella Swan, sei decisamente un caso senza speranza.

«Ehi, Bells.» Alice mi raggiunge al tavolo e mi si siede accanto. «Tutto bene?»

Le sorrido, sperando che si lasci ingannare, per una volta, dalla smorfia che mi si disegna in volto.

Alle sue spalle, ecco Jasper: in piedi, con le mani sulle spalle della sua ragazza, mi sta osservando attentamente. È un attimo, e il muro di indifferenza che tentavo di costruire per superare indenne questa serata mi si sgretola come fosse fatto di cera.

Le lacrime mi pizzicano gli occhi, e deglutisco a vuoto pur di non lasciarmi sopraffare dalla depressione.

Non ora. Non qui.

A casa, più tardi, avrò tutto il tempo di compatirmi.

«Sto bene, ragazzi. Davvero…»

I due si scambiano un’occhiata che sembra gridare al mondo intero che non credono a una sola sillaba uscita dalla mia bocca.

«Bella» mi fa Jasper, serio. «Lo sai che non ne vale la pena, sì?»

«Mio fratello non merita le tue lacrime» gli fa eco Alice.

Sospiro e torno a concentrarmi sulla folla di ragazzi che ci circonda.

Mi accorgo che è come se cercassi qualcuno, e solo quando vedo il ballerino che mi ha guidata in quel merengue all’ultimo sangue mi rendo conto che è lui che stavo cercando.

Avverto una fitta d gelosia nel vederlo ballare – e flirtare! – con altre ragazze, ma subito mi do della stupida: ho già abbastanza pensieri con Edward, senza dovermi sentire gelosa nei confronti di un ragazzo di cui non so neanche il nome.

Con la coda dell’occhio torno a fissare Edward.

So che Alice ha ragione: ho sofferto troppo a causa sua in passato, e non ho alcuna intenzione di ridurmi un’altra volta a una larva umana per lui.

E pensare che sembrava una relazione, la nostra, destinata a rimanere nella storia!

Ricordo ancora quando lo vidi per la prima volta: era il mio primo giorno nella mia nuova scuola, ora di pranzo.

Al tavolo con i miei nuovi compagni mi accorsi subito di Alice ed Edward Cullen che facevano il loro ingresso in mensa.

«Si chiama Edward» mi aveva spiegato Jessica, seguendo il mio sguardo. «È uno schianto, ovviamente, ma non sprecare il tuo tempo. Non esce con nessuna. A quanto pare qui non ci sono ragazze abbastanza carine per lui», aveva concluso, con aria di disprezzo.

A ripensarci oggi, mi rendo conto di come quel commento assomigliasse tanto alla reazione di chi non può avere ciò che desidera…

Ah, adolescenti!

Ma a dispetto di quell’avvertimento, la mia strada si incrociò più volte con quella di Edward.

Per quasi un anno fummo l’argomento principale di conversazione: come poteva, il bel Cullen, volere davvero frequentare la goffa ed insignificante Isabella Swan?

Alla fine dell’estate, subito dopo il mio diciottesimo compleanno, avvenne ciò che tutti in cuor loro anelavano, o per invidia o per gelosia: Edward Cullen mi lasciò.

Si trasferì in un’università dall’altra parte del mondo, e inutili furono i miei tentativi – le mie suppliche – di convincerlo ad aspettare ancora un anno, un misero anno per permettermi di terminare il liceo e seguirlo ovunque avesse voluto andare.

«Non voglio che tu venga con me» aveva scandito lentamente, come se stesse parlando a una bambina piccola.

«Non… non mi vuoi?»

«Non sei la persona giusta per me» aveva continuato, impietoso.

Sapevo perfettamente che lui era troppo per me, e che io in confronto ero una nullità, ma sentirmelo dire in quel modo fu devastante.

Diventai uno zombie: trascorrevo tutto il mio tempo chiusa in camera, e arrivai a sperare che la Morte bussasse alla porta e mi portasse via con lei.

Senza Edward la mia vita non aveva più alcun senso, e non facevo niente per nascondere quel mio senso di inadeguatezza.

A volte mi sembrava di rivederlo, di sentire la sua voce, ma la gioia nell’immaginarlo ritornare sui suoi passi svaniva all’istante quando mi rendevo conto che lui era andato via e mai sarebbe tornato da me.

Mi ci volle quasi un anno per riprendermi del tutto da quell’abbandono.

E ora, a distanza di sette anni dal nostro ultimo incontro, mi rendo conto che, in realtà, la cotta che avevo per lui non è mai passata.

È bastato un semplice contatto per farmi ricadere nel baratro.

Ma stavolta sarà diverso. Stavolta ho Alice al mio fianco, e so che la mia amica non permetterà a nessuno di farmi del male. Neanche a suo fratello.

«Bella…»

La sua voce mi fa sussultare.

«Vogliamo andare?»

Non capisco cosa voglia dire finché non mi guardo attorno: persa nei ricordi, non mi ero accorta che la festa sta volgendo al termine.

Annuisco, non fidandomi pienamente della mia voce e mi lascio scortare fino al guardaroba. Pur non vedendola, avverto lo sguardo di Alice su di me: so che vorrebbe assicurarsi che io stia bene, ma per una sera non voglio essere un peso per lei e Jasper.

«È stato un vero piacere rivedervi» cinguetta Jessica, e a stento soffoco una risata quando si appoggia al mio cavaliere qualche secondo di troppo. «Teniamoci in contatto.»

Saluto rapidamente gli altri compagni e senza volerlo lancio un’ultima occhiata alla sala, ormai vuota.

Mi sento una sciocca nel provare un moto di delusione per non aver salutato il “mio” ballerino.

Lascio che Edward mi prenda per mano e insieme usciamo nell’aria frizzante della sera.

 

*Jacob*

 

Dire che sono stanco non significa niente.

Mi è toccato far ballare praticamente tutto il corpo femminile almeno una volta, e la maggior parte delle ragazze presenti in sala è stata peggio di una colonna di granito di tre metri…

Per fortuna la serata volge al termine…

Ho temuto il peggio quando, a mezzanotte passata, la pista era ancora piena, ma finalmente, all’una e dieci, la gente sembra essersi stancata a sufficienza.

Sam è arrivato in tempo per salvarmi da altre sei aspiranti ballerine.

«Hai fatto un buon lavoro» si congratula, e per poco non mi va di traverso il succo Tropical: Sam che fa un complimento è un evento più insolito di una nevicata a ferragosto!

Gli faccio un cenno con la mano a significare che non è nulla, che è stato un gioco da ragazzi, e mi regala uno dei suoi ancor più rari sorrisi.

Che cosa è successo al Sam Uley che conosco, lo stesso che abbaia i suoi ordini neanche fosse il capo di un branco di lupi adolescenti, e non il responsabile della scuola di danza più ricercata della città?

Decido di godermi il momento e mi rintano dietro il palco per il meritato riposo dopo quasi quattro ore di ballo ininterrotto.

«Ehi, fratello!» Quil mi raggiunge porgendomi un bicchierino pieno di liquido marrone dorato. «Ora che il capobranco è arrivato, puoi concederti qualcosa di più forte di un semplice succo di frutta.»

Sorrido e accetto di buon grado la sua offerta.

Il sapore forte del rum mi brucia la gola e non riesco a reprimere una smorfia e un colpo di tosse.

«Ci voleva» commento con la voce strozzata.

«Allora» mi fa Quil, svuotando il suo bicchiere, «quanti cuori infranti hai lasciato in pista, stasera?»

«Un paio. Ma sopravvivranno.»

Per quanto voglia essere uno scherzo, sappiamo entrambi che è una mezza verità.

Non ho mai capito il perché, ma sembra che tutti gli esponenti del sesso femminile siano attratti da me più che da chiunque altro della scuola. Sarà per il mio viso da ragazzino o per gli addominali scolpiti, il risultato è che ad ogni serata ho sempre un paio di numeri di telefono che mi aspettano vicino alla consolle.

E stasera non fa eccezione.

Sembra che le donne qui presenti non abbiano mai visto un uomo, a giudicare dalle occhiate che lanciano a me e ai miei compagni.

Certo, se mi guardo intorno capisco anche il perché… però devo ammettere che qualcuno che si salva, in questa melma di rammolliti, lo trovo anche.

Un esempio?

Be’, prendete quel tipo dall’aria cadaverica e dai capelli rossicci, quello che, a occhio, è il cavaliere della ragazza che per poco non mi ha rotto un polso. Non è male, se ti piace il genere “spilungone-con-la-faccia-da-zombie”…

Comunque sia, le ragazze dovrebbero imparare a non manifestare troppo apertamente il loro interesse. In alcune occasioni mi sono sentito decisamente in imbarazzo, per gli sguardi fin troppo eloquenti e le strusciatine, non so fino a che punto casuali, da parte delle mie partner occasionali…

Okay, devo ammettere che una o due di quelle ragazze sarebbero state un’ottima compagnia, anche solo per una notte. Specialmente l’ultima con cui ho ballato: sapeva il fatto suo, la tipa, e non aveva problemi a mostrare ciò che voleva. Non era niente male, se devo essere sincero: riccia, capelli biondi (platealmente tinti) e occhi verdi, un fisico da paura, sodo e snello da far invidia persino alle modelle più ricercate…

Insomma, i quattro minuti e sedici secondi più lunghi della mia vita!

In qualsiasi altra occasione sarei stato al gioco, ma non stasera.

L’intera serata è stata affidata nelle mie mani, e se qualcosa fosse andato storto, per colpa del mio istinto animale, non me lo sarei mai perdonato.

E poi… ammetto che qualcos’altro mi ha fermato dal dare sfogo alle mie pulsioni.

Per gran parte della serata mi sono sentito osservato.

No, non la solita sensazione di essere mangiati con gli occhi, ma qualcosa di più… Non so neanche come descrivere ciò che ho provato. So solo che più di una volta ho avvertito come se qualcuno volesse leggermi dentro.

Lo so, è una cosa stupida da dire, specialmente perché, per quanto li abbia cercati, in tutta la sala non ho trovato nessun paio di occhi che mi stessero trafiggendo l’anima.

«Grazie a tutti per esservi e averci fatto divertire» sta dicendo Emily dal palco, congedando gli ultimi ospiti. «Speriamo di essere stati di compagnia, e vi aspettiamo, qualora lo vogliate, alla nostra scuola di ballo, Alma de Cuba*. All’uscita troverete il nostro Embry, a cui potete chiedere qualsiasi informazione sulla tipologia delle nostre lezioni.»

Un applauso saluta l’uscita di scena di Emily, e riemergo dal mio nascondiglio per dare una mano a sistemare le nostre attrezzature.

Con la coda dell’occhio osservo i ragazzi uscire dalla sala e con un sorriso compiaciuto noto che sono in molti a fermarsi da Embry.

Be’, vorrà dire che dalla prossima settimana avremo qualche nuovo iscritto ai corsi base… e magari ce ne sarà qualcuno davvero in grado di ballare.

 

 

 

 

 

 

***

 

*Alma de Cuba è il nome della scuola di ballo che frequento da "un paio" di annetti... sto per festeggiare con loro la sesta iscrizione <3

***

Rieccomi con l'aggiornamento di questa fic ^^

Mi stavate aspettando? Come? No? ... vabbé, potevate lasciarmi nel dubbio, almeno -_-

Scleri a parte, c'è qualche precisazione da fare.

 

Tanto per iniziare, la parte in cui Bella racconta del suo primo incontro con i Cullen e l'abbandono da parte di Edward sono stati ripresi da New Moon, ma credo sia una sottolineatura superflua, perché ve ne sarete già accorti ^^

Sempre per quanto riguarda l'abbandono, lo so che Ed, in New Moon, mentiva spudoratamente, ma Bella non lo sapeva, e diciamolo: mi piace fargli fare la parte dell'odioso u_ù (non me ne vogliano a male Twin-Lusy, Simo e tutte le Ed-dipendenti ^^ ma non lo reggo proprio u.u )

 

Poi, lo so che non succede praticamente nulla in questo capitolo, ma a volervi incorporare parte dell'altro sarebbe stato troppo caotico.

 

Ah, ho notato che c'è stata un po' di confusione... Non esistono né licantropi (ç_ç) né vampiri; sono tutti esseri umani, e le descrizioni che si collegano a poteri speciali servono più che altro per ricordare qualche caratteristica particolare del personaggio originale.

 

Ultima nota. Mi sono arrivate alcune mail in cui mi si chiedeva di aggiornare più in fretta, ma mi è impossibile... e a tal proposito, metto le carte in tavola con tutti voi che avete il coraggio di leggere e vorrei svelarvi i motivi di questi aggiornamenti lentissimamente lenti.

L'obiettivo di questa storia non era quella di una ff, bensì qualcosina di più... più. Solo che per essere sicura di riuscire a scrivere la parola "FINE" devo sapere di avere delle scadenze, altrimenti resto ferma al capitolo sei per tutta l'eternità... (anche se, lo ammetto: l'epilogo è stata la prima cosa che ho scritto XD come dite? Sono fuori? Naaaaaaaa @.@ )

Ora, per portare a termine il progetto originario, ho bisogno di imparare a memoria il regolamento della FIDS (Federazione Italiana Danza Sportiva) con tutte le norme, le clausole e chi-più-ne-ha-più-ne-metta, anche le regole per i dettagli più insignificanti, come ad esempio i cm dei tacchi delle scarpe... e ci vuole parecchio tempo, considerando che dalle 7.15 alle 18 lavoro...

Adesso che ho svelato i segreti più segretamente nascosti, perdonerete questi tempi lunghi tra un aggiornamento e l'altro?

 

Ah, nota tecnica sul capitolo precedente. Jacob dice che per poco non si è rotto un polso. Ora. Ballando il merengue è più probabile che sia la donna a farsi male al polso, mentre l'uomo non ha di questi problemi (al più potrebbe prendersi una gomitata in faccia, ma al livello base la percentuale di simili incidenti è pressoché vicina allo zero)... il che la dice lunga sulla "bravura" di Bella XD

 

E per concludere, vorrei ringraziare chi ha davvero avuto la voglia di arrivare fin qua.

Grazie in particolar modo a chi ha lasciato un segno del suo passaggio:

AliceX benvenuta, collega di Team: anche tu allergica a Eddy? ^^ devo dire che tra Ed e Jake come ballerino sarebbe meglio il primo... ma poi come fai a ballare se sei costretta a lenire il prurito dell'orticaria? XD

LoLaPazza bentrovata, cara =] tifi per Edward, ma mi fa piacere sapere che continuerai a leggere <3

Marpy tesora, ciao =] Allora, questo ballerino te gusta? La vuoi la verità? Mentre scrivo rischio di rovinare sempre la tastiera, perché mi immagino Jake nei modi più "ballerinosi" possibili *ç*

Simo87 *Bella, la parola bella è nata insieme a lei...* ti autorizzo a prendere a legnate Ed, ma Jake... me ne occupo io, di lui. Ok? *ç* Piccolo OT: se ti confesso di aver sbavato su don Rodrigo, l'altra sera, rischio di essere fulminata?

Xstellaluna soreeeeeeeeeeeee. Spero di non averti fatto penare troppo, con questo capitolo: lo so, non succede nulla di nulla... però i due si sono cercati ^^ chissà...

 

Detto ciò... ci risentiamo a -urgh- ottobre con il prossimo capitolo =)

Bax, Kla

 

   
 
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