Ormai
il sole era abbastanza alto quando Will si era immerso nella confusione
mattiniera della città. Un grande paio di occhiali da sole
gli coprivano
totalmente gli occhi, affinché nessuno notasse il
cambiamento del colore
dell’iride dato dai raggio del sole che lo rendevano nervoso.
Tuttavia non
passava inosservato; era l’unico a camminare in pieno inverno
con una t-shirt a
maniche corte! I non morti avevano una bassissima temperatura
corporea..di
conseguenza la temperatura invernale per loro era estiva.
- Scusi dove mi trovo?
-
A
Frankville ragazzino! Hai bisogno di una coperta?
-
No
grazie sto bene così. In che anno siamo?
-
Un
anno in più di quello scorso! Ovviamente nel 2030! Ma sicuro
di stare bene?
>> Cavoli...2030….sono
stato ben 200 anni altrove! Ma poi Frankville;che posto è??
<<
-
Grazie
signore.
Will
non riusciva a capire. Troppi cambiamenti. Era diventato un vampiro nel
1830 e
non appena ricevuto il morso, era stato
imprigionato in un luogo, a quanto pare, da tutt’altra parte
da dove abitava
prima. Si guardava disorientato dovunque, sapeva solo una cosa; se non
voleva
farsi notare doveva adattarsi..mimetizzarsi tra la gente! Ma come?
Doveva
trovarsi un lavoro..ma chi lo avrebbe mai preso sporco e vestito di
stracci?
Non era molto diverso da un barcone, se non per quegli occhi blu che
avrebbero
convinto chiunque. Allora aveva già in mente cosa fare;
avrebbe cercato un
negozio non molto praticato, dove avrebbe incantato con il suo fascino
la
proprietaria. Solo così poteva farcela. Mentre cercava un
qualsiasi punto di
riferimento, in lontananza intravide una libreria; Will amava i libri;
lo
catapultavano in un mondo dove lui solo poteva essere il protagonista e
dove
poteva parlare con se stesso.
Sperando
che il proprietario fosse una donna, entrò nella “
New word bookstore” dove trovò
seduta proprio alla prima scrivania, una donna sulla cinquantina.
-
Buon
giorno signora cercate personale?
-
Salve giovanotto. No mi dispiace..siamo al… ma tu chi sei?
Sei nuovo da queste
parti..
-
Sono
Will Desmund, al suo servizio signora!
E
con
movenza quasi magica sfilò gli occhiali neri dal suo naso,
facendo brillare i
suoi magnifici occhi al sole che da blu erano passati ad un azzurro
cielo.
-
Io
sono Amelie Simmons, ma tutti mi chiamano Amy. Sai pensandoci
bene..avrei
bisogno proprio di una mano! Ormai il
sollevare questi libri, sta diventando un lavoro troppo duro per un
fossile
come me!
-
Grazie Amy. Anzi scusami..ma sapresti dirmi qual è
l’hotel più vicino?
-
Ah
caro Will, qui non ci sono hotel! Questa cittadina è
composta da 250 persone!
Un hotel sarebbe solo un’opera morta qui! Tuttavia, se ti
serve un alloggio,
posso affittarti la casetta qui sopra. E’ mia, ma io non ci
abito più da tanto
tempo..posso scalarti i soldi direttamente dallo stipendio.
-
Dirti grazie è scontato..spero di esserti utile.
-
Dato
che sei qui ti mostro la casa...
Dopo
aver messo il cartellino di chiusura momentanea, Amy si
avviò verso l’ultima
fila di libri del negozio, dove pendeva un cordoncino. Tirato questo,si
spiegò
una scala in legno che portava al secondo piano del negozio;ovvero la
nuova
casa di Will. Era piccola ma accogliente. I mobili erano tutti coperti
da
lenzuola grigie di polvere e l’atmosfera era abbastanza
lugubre senza un filo
di luce.
-
So
che non è massimo, ma per un ragazzino credo sia abbastanza
accogliente dopo
aver fatto una bella pulizia. Ora ti mostro la particolarità
di questa
casa;quello per cui ho deciso di comprarla.
Si
avviarono al centro della sala da pranzo. Ad un tratto Amy
tirò un altro
cordoncino che aprì il soppalco del soffitto;
c’era un’enorme vetrata che dava
la visuale proprio nel cielo.
-
Hai
visto figliolo? Certo di giorno è fastidioso, ma di notte
è uno spettacolo!
Will
innervosito da una luce così diretta,
indietreggiò e rimise gli occhiali.
-
Amy
hai proprio ragione…dovrebbe essere proprio una cosa
meravigliosa..va bene..mi
piace..grazie ancora..posso abitarci da subito?
-
Cero
Will! Allora buona pulizia!
Voltandosi
dolcemente, la
signora Simmons si avviò
pian piano di nuovo al negozio lasciando dietro di se l’odore
di menta
abbastanza invitante. Will era stanco. Aveva fame, ma doveva aspettare
la
notte. Allora per evitare di ferire qualcuno decise di attenderla
sistemando la
casa come a lui fosse più comoda. A dire il vero, sembrava
che quella casa
fosse già fatta apposta per lui; era tutto a misura di Will!
Allora
si sdraiò sul letto;non ricordava più cosa fosse
la morbidezza di un materasso
e il posare il suo corpo scolpito e umido lo rilassò
parecchio tanto che non si
accorse che la sera arrivò davvero in fretta.
Dopo
essersi procurato il sangue,spalancò l’enorme
finestra sul cielo dove
brillavano moltissime di stelle. Vedendo quella meravigliosa creazione
della
natura incominciò a pensare..