Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: kannuki    04/09/2010    1 recensioni
Amitiele è un Arcangelo. Uno di quello con le palle. E' mancina, fotofobica e stende Caduti con una Remington Ultra-Tech 870. Si è messa in testa di dare la caccia a Lucifero per movimentare le giornate sempre uguali, fregandosene dei divieti.
Adrien Lebeau non è un sant'uomo. Ha perso l'anima nella lotta contro il Demone che cercava di possedere la bella Safyia. Adrien è un eroinomane autolesionista. Per questo ha deciso di buttare tutti i rasoi e si è lasciato crescere la barba.
“Mia nonna diceva sempre che era meglio darsi alla fuga, se ti trovavi di fronte un Angelo del Signore. Che i motivi, di solito, erano due: portare messaggi o strappare qualche anima prima del tempo. Tu perché sei qui?”
Gabriele ghignò come un folle, soppesò un coltello da caccia dalla lama brunita e lo infilò nella cintura dei pantaloni. “Ho l'aria di uno che reca una missiva?"
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Mano Sinistra di Dio'
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Mi stavi cercando, tesoro?”

Gentilissima. Gli risparmiava la cerca. “Ciao, Lilith.”

Gabriele” sussurrò restando dietro di lui a braccia incrociate. “Cosa ti porta qui?”

L'Arcangelo si voltò ridacchiando dentro di se “oh, sai... le solite cose...”

La rossa strinse gli occhi verdi da gatta e Gabriele ricordò che non avendo toccato l'Albero della Conoscenza, non fu condannata alla mortalità. “Ho bisogno che tu mi faccia un favore.”

Lilith lo guardò negli occhi, sorrise e poi scoppiò a ridere. “Questa è buona! Da quando in qua, un Arcangelo ha bisogno di un favore da una delle mie ragazze?”

Dipende dalla ragazza. Fa vedere la merce.”

- - -

Non vedeva più nulla. Amitiele strinse gli occhi quando le tolse le lenti con un gesto svogliato. Usò le mani per coprire il viso. Si sentiva un po' ridicola, ma era l'unico modo per proteggersi dalla luce demoniaca che emanava. Non era mai successo, a memoria di Angelo, che Uno di Loro fosse così vicino alla Sorgente di tutti i Mali. Oppure sì e lei non ricordava? La 'nota' la confondeva. Si insinuava nei condotti nasali diffondendosi nel cervello. Lo sentiva ridere. “Ridammi gli occhiali!”

Lucifero li posò sul ripiano di cristallo del bancone e le lenti tintinnarono. Seguì divertito gli impacciati tentativi di Amitiele di raggiungere i suoi occhialini protettivi e quando ne ebbe abbastanza, scivolò verso di lei.

A tentoni cercò le lenti. Tastò il vetro e della stoffa che non riuscì a identificare, poi una massa solida che le intirizzì i polpastrelli e la fece ritrarre.

Stanco del giochino, la diresse verso di se. Le accarezzò i capelli e il viso. “Ascoltati.”

Cos'era quella Voce?! Avrebbe proferito un malo verbo se fosse stata in grado di parlare. Le gambe non la tenevano in piedi, il respiro era sempre più affannoso e il guaio peggiore era a livello della cintola. Quello non l'aveva mai sperimentato prima. La sensazione che provava scivolava dal cuore fino all'ombelico e si perdeva nelle membra, rendendo le dita quasi insensibili. Immaginò che avesse usato la stessa voce per sedurre la Prima Madre.

Libero arbitrio.”

Poteva scegliere. “No”.

Perché aveva detto no?

No, mai.”

Lu alzò il mento che teneva ostinatamente puntato verso il basso e la scrollò, sorprendendola. Istintivamente aprì gli occhi.

Grigio, blu e nero che si confondevano in un vortice.

Si aggrappò alle sue braccia e ammutolì.

Ora vedeva.

Vedeva fin troppo bene.

Hai perso la Grazia nel momento in cui hai cominciato a desiderare di possedere fisicamente questo involucro umano” spiegò insinuante e carezzevole. “Sei sulla buona strada per perdere le ali.”

Amitiele non rispose. Lo fissò negli occhi e parte del cervello rifiutò quella spiegazione. Lei – il suo corpo - desiderava Lucifero. Mai nessuno di Loro aveva raggiunto una tale vicinanza con esso. Nessuno di loro era stato accarezzato in quel modo. Lu la spinse contro il muro e la gola di Amitiele lasciò andare un gemito.

Mi vuoi?” Lu si chinò su di lei e le scostò i capelli dalla bocca con un dito. ““Mi vuoi, vero?” bisbigliò facendole girare la testa, lo sguardo appannato e i polmoni in procinto di scoppiare.

No, non ho perso le ali...” rispose in un miagolio indistinguibile. “Non mi porterai all'Inferno con te!” urlò spingendolo via. Amitiele inciampò nel corpo di Jack e caracollò in avanti, urtando le ginocchia contro il pavimento. Il dolore la svegliò e la rimise in piedi. Scappa!

- - -

Adrien percepì un vuoto improvviso nel cuore e un dolore acuto che gli fece portare la mano sul petto.

Cosa hai?”

Non lo so...” sussurrò guardandosi attorno “una sensazione di perdita...”

Olaf lo guardò interessato. “Mentre analizzi la tua sensazione di perdita, io mi rifornisco di proiettili dal vecchio Jack. Sono rimasto quasi senza munizioni.”

Adrien lo seguì sovrappensiero e quando sbattè contro l'amico che si era fermato all'improvviso, provò un terrore tale da costringergli la mente.

Lo senti?”

Sì.” Era forte, acuto e lo terrorizzava a morte.

Cos'hai con te?”

Qualche amuleto e basta” mormorò stringendosi le braccia addosso “cazzo...”

Cosa?”

L'ho già sentito prima. Al Covo.”

Olaf si girò completamente verso di lui “Lucifero?”

Adrien fece una mezza smorfia e annuì.

Non mi metto a combattere contro Lucifero! Chiama i tuoi amici Arcangeli e fatti aiutare da loro!” esclamò impaurito. “Che cazzo, a tutto c'è un limite!”

Non hanno mica il cellulare, sai?!” esclamò affrettandosi verso la via da cui sentiva provenire la sensazione.

E come li chiami?”

Sono loro a trovare me!”

Lucifero non si scomodava per corrompere un umano. Ci pensava un Caduto. Lucifero non avrebbe mosso un dito a meno che non si trattasse di un Arcangelo, pensò scurito. Aveva visto cosa stava facendo al Covo...

Amitiele si lanciò fuori dal negozio e svoltò l'angolo finendogli addosso. Un turbinio di capelli e imprecazioni rotolò su se stesso per un metro. Quando lo riconobbe, lo tirò su a forza. Anche quella era diminuita. “Va via di qui!” gli intimò spingendolo via “via, scappa!”

Adrien lo vide svoltare l'angolo proprio in quel momento. L'aria pacata che aveva al Covo era stata sostituita da disapprovazione e fastidio. Il terrore gli gelò le gambe e l'Arcangelo lo spinse via un'altra volta. “Cerca Gabriele, digli che...” Amitiele si interruppe quando lo vide alzare la testa e fissare con pupille ridotte ad uno spillo la figura dietro di lei. Dio, aiutami!

Qualcuno sparò. Qualcuno che era comparso dal nulla. L'acqua santa sfrigolò a contatto con la pelle e i vestiti. Lucifero sibilò orribilmente e voltò la testa verso il gigante che lo fissava a bocca aperta. Pronunciò parole che non appartenevano a quel mondo e Amitiele vide l'uomo sbiancare e tremare da capo a piedi. “Fai un esorcismo!” urlò scuotendo Adrien “ora, ora!”

La bocca di Adrien si mosse in automatico e la nenia latina che ne scaturì, fu efficace quel tanto che bastava per distrarre l'attenzione del Diavolo da Olaf.

Via!” urlò spingendolo verso la strada aperta.


Ci sta seguendo?!”

Continua a correre!”

Adrien si arrestò e Amitiele gli sbatté addosso per seconda volta. Era terrorizzata, e non era di buon auspicio che un inviato di Dio fosse in quelle condizioni. “Se avesse voluto, ci avrebbe già preso!” le gridò in faccia per farla riprendere “ci ha lasciato andare!”

Sì, lo so!” urlò più forte di lui “è un guaio, un cazzo di guaio!”

Non dire parolacce” l'ammonì scuotendola “che sta succedendo, Ami?!”

Amitiele ammutolì e Olaf li guardò ancora scosso e tremante. Stava per farsela nei pantaloni. “Era Belzebù, quello?!”

Sì” sussurrò l'Arcangelo facendo un passo indietro. “Nelle sue spoglie umane...”

Ho sparato una cartuccia d'acqua santa al Diavolo?!”

Sì” urlò di nuovo in preda ad una crisi isterica “e io ho quasi perso le ali, indovina un po' chi è quello fottuto fra noi due?!”

Olaf la guardò come se fosse una povera pazza.

Che vuol dire che hai quasi perso le ali?”

Amitiele arrossì quando Adrien le rivolse la domanda. “Non posso proteggere neppure me stessa, sarebbe meglio dividerci.”

E' una buona idea!” confermò Olaf col fiato grosso “puttana Eva, ho sparato al Diavolo!”

Ti sparo io, se non la finisci!” eruttò l'amico tornando a guardarla. “Troviamo Gabriele. Avrà sicuramente...”

No, non dirgli nulla!” esclamò frastornata. Ma che stupidaggine, lui già lo sapeva. “Non posso più tornare in Cielo...”

E' l'Arcangelo?! Lei è l'Arcangelo...”

L'Arcangelo sega e buona a nulla” mormorò Amitiele stropicciando la faccia e accorgendosi solo in quel momento che non aveva gli occhialini. E ci vedeva perfettamente. Abbassò la testa e le lacrime le pizzicarono gli occhi. “Sono un'incompetente...”

E' uguale a Safyia” sussurrò Olaf nell'orecchio di Adrien che lo scostò con fastidio.

Non si somigliano per niente” ribatté. “Ami...”

Amitiele tirò su col naso e lo guardò appena. Sembrava una bambina sgridata e messa in castigo.

Hai detto bene prima. Sono un esorcista e la mia abitazione è piena di trappole per demoni” mormorò sempre imbarazzato ma un po' meno intimidito da lei. “Se il Diavolo ti sta concupendo, posso darti una mano...”

Tu non credi più in Dio, come puoi pensare di aiutarmi?”

Di fronte a quell'accusa, Adrien si sentì spiazzato.

Ehi, signorina!”

Amitiele si voltò verso Olaf che l'aveva redarguita. “Non hai fatto un granché da sola, il mio amico ti offre aiuto e tu fai pure la stronza?!”

Olaf...” sibilò imbarazzato “stai dando della stronza ad un emissario di Dio!”

Ha detto che ha perso le ali. Non è più potente di noi!”

Aveva peccato di superbia. Amitiele arrossì e chiese scusa ad entrambi. “Il problema resta, però...” gli fece notare abbassando di molto i toni.

Vedremo di risolverlo” mormorò sentendo un guizzo dentro che non provava da tempo “ti devi fidare di me.”

Amitiele lo guardò negli occhi e annuì e Adrien non riuscì a credere alla propria fortuna.

- - -

La storia si riproponeva.

Amitiele si guardò intorno toccando gli oggetti che custodiva la casa. Se ci fosse stato Gabriele lì, l'avrebbe sgridata. “L'hai già fatto prima?”

Sì” rispose. Ma non con un Angelo, pensò nascondendo i vestiti sporchi dietro il divano.

Gabriele mi ha detto che hai venduto l'anima per una donna.”

Bene. Aveva toccato il tasto peggiore. “La mia ultima protetta. Un demone la stava tentando, non sono stato capace di aiutarla.”

E pensi di riuscirci con me?”

Bella domanda. “Non è la stessa cosa. Aisha, la madre naturale di Safyia, aveva contrattato col demone Azafir. Ricchezze in cambio della figlia.”

Che stronza!”

Un termine del genere in bocca ad un Angelo stonava terribilmente. “Venne fuori che Safyia era una naturale Reclutatrice di Anime...”

Ahi!”

E che Azafir cercava una porta di carne per attraversare da una dimensione all'altra.”

Un Procreatore.”

Sì.” Adrien si fermò e la guardò. “Azafir aveva bisogno di una vergine per suggellare il patto nel sangue...”

Amitiele rabbrividì e si strinse nelle spalle. La sensazione di smarrimento fisico che aveva provato prima, poteva darle solo un quadro incompleto di quello che doveva aver provato Safyia. Aveva idea che cedere spontaneamente poteva essere di gran lunga più piacevole di un'imposizione forzata. Era un pensiero nuovo e sentiva il corpo rispondere al posto suo. Se Lu l'avesse forzata... “C'è riuscito?”

Noi eravamo innamorati... quindi...” Adrien perse la voce e ingoiò il magone. “Non l'ha presa bene. L'ha ingannata, l'ha posseduta e quando ho venduto la mia anima in cambio della sua, se l'è portata via. Non ho avuto più alcuna notizia di lei.” Era la prima volta che raccontava tutta la storia a qualcuno.

Se l'avesse forzata, sarebbe stata perdonata?

Mi dispiace.” Amitiele lo toccò sul braccio e Adrien la guardò di traverso. “Mi hanno tolto il mandato, il Vaticano mi ha dichiarato inadempiente e padre John mi ha abbandonato.” Era quello che bruciava più di tutti.

Perché al suo corpo piaceva così tanto essere toccata da lui?

E' per questo che hai rinunciato a Dio?”

Non aveva alcuna spiegazione logica dietro.

Mi rendo conto che l'operato dei nostri rappresentanti terreni non è stato dei migliori... ma credimi, Adrien, Dio non ha abbandonato te.”

Anche Gabriele la toccava, ma la reazione era ben diversa. Non diventava inconsistente come se fosse fatta di vapore.

E tu?”

Quella domanda la strappò dai suoi pensieri e la mise sulle spine. “Io sono stata debole. Mi sono lasciata quasi corrompere dal Demonio.”

Come?”

Mi vuoi, vero?

Nel momento stesso in cui l'involucro umano è caduto nella tentazione della Lussuria, la Grazia di Dio mi ha abbandonato...”

Il che vuol dire?”

Come faceva a non capire? “Lontano dalla Luce, siamo soggetti alla corruzione, come voi umani.”

Allora Dio non è eccelso come volete far credere, se basta così poco a perdere la sua stima!” eruttò facendole alzare la testa “dov'era, quando Azafir me l'ha portata via e dov'era quando Lucifero ti ha tentato? E non uscirtene con la storia del libero arbitrio! Un minuscolo errore e persino tu, l'Arcangelo Amitiele, è stato espulso dalle file angeliche?”

Non hai capito un accidente!” esplose fulminandolo. “Tu potevi scegliere di non vedere la tua anima per una già persa ed io...”

Ma io l'amavo!”

Allora l'amore è una stronzata!” Amitiele tappò la bocca all'istante. Quello era il dubbio che non aveva osato confessare a Gabriele.

Forse è meglio chiudere il discorso...”

Amitiele annuì. Era terribilmente mortificata e confusa.

Vieni. Ti faccio vedere la tua stanza.”

  
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