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Autore: Dita d_Inchiostro    06/09/2010    2 recensioni
E se qualcosa fosse andato storto, in Breaking Dawn? Se ad esempio Bella fosse morta, come l'avrebbe presa Edward? Come sarebbe andata avanti la sua vita? Un finale un po' diverso di Breaking Dawn, per esplorare i pensieri e le emozioni di Edward Cullen.
*
Isabella Swan non aveva mai pensato molto a come sarebbe morta. Ma morire al posto di qualcuno che amava, morire al posto di Renesmee, di sua figlia, era decisamente un buon modo per andarsene. Sorrise Bella Swan, mentre esalava l’ultimo respiro.
Storia interrotta a tempo indeterminato
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Breaking Dawn
Capitoli:
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Capitolo quinto


A volte è più difficile privarsi di un dolore che di un piacere.

(Francis Scott Fitzgerald)


Il cielo era terso quella sera, a Seattle. A dispetto delle medie stagionali dello stato di Whashington non pioveva.

Alzai lentamente lo sguardo da terra. In lontananza intravedevo le luci dei negozi, del centro della città. Ma non era quella la mia meta. Al momento stavo benissimo in quel vecchio quartiere di periferia di Seattle. Mi guardai intorno. La zona era totalmente buia: i pochi lampioni erano spenti e i rari negozi chiusi.
Trascinando i piedi mi avvicinai ad una vetrina. “Agenzia immobiliare”, lessi. All’interno vi erano annunci di case in affitto e in vendita ma non era quello che m’interessava. Ero più incuriosito dallo strano sconosciuto che mi fissava nel riflesso nel vetro. Mi avvicinai, strabuzzando gli occhi. Quello… quello ero io?

Si sa, la pelle dei vampiri è bianca come il gesso. La mia invece, aveva una strana sfumatura bluastra e creava un brutto contrasto con il viola delle labbra. Le occhiaie erano più di semplici ombre sotto gli occhi, somigliavano di più a profonde ustioni che avevano consumato nel profondo la pelle. Gli occhi erano dorati, grazie alla battuta di caccia di quello stesso pomeriggio, ma tuttavia non avevano un aspetto sano. Erano spenti, vuoti, accecati dal dolore. I capelli spettinati e la camicia trasandata, infine, completavano l’aspetto da tossicodipendente. Un ghigno mostruoso comparve sulla mia bocca: la patetica imitazione di un sorriso. Ero ridotto proprio male. Scossi la testa. Che importava tanto? Certo, non era mai sembrato così… inumano, ma tanto non c’era nessuno nei dintorni.

Non sapevo nemmeno cosa mi aveva spinto a tornare in una città. Non volevo assassinare nessuno, di questo ero certo. Sebbene non provassi alcun piacere nell’assaggiare il sangue animale, non avevo intenzione di cibarmi di nessun umano.

Forse… forse volevo solo vedere come andava avanti il mondo. Sembra sciocco, ma rimasi stupito quando scoprii che il mondo continuava a girare anche dopo la sua morte. Il mio universo personale era stato distrutto, annientato. Non c’era più niente che mi teneva ancorato a terra. E invece questo pianeta, come se nulla fosse, continuava a vivere. Buffo no?

Per tutta risposta il ghigno sulla mia bocca si allargò ancora di più.


Improvvisamente una folata di vento portò alle mie narici un odore particolare, diverso dal puzzo di fogna che sentivo in quel luogo. L’odore del sangue umano. Avvertii un bruciore profondo nella gola, il mio corpo fu colto da uno spasmo. Trattenni il respiro.

Ero fuori allenamento, tutto qui; il sangue di quell’umano non era nemmeno così invitante. Lentamente, ripresi a respirare. Ma il vento portò con se, oltre all’odore del sangue, anche qualcos’altro. Pensieri.

Ucciderla… si, poi la ucciderò… quella ragazza è così… dopo, dopo la ucciderò… prima mi divertirò…

Serrai i denti. I pensieri, i programmi di quell’individuo erano così orrendi che fui costretto a scacciarli dalla mia mente.

E improvvisamente un flashback: quella sera, a Port Angeles. Quei ragazzi, no quei mostri, e i loro sporchi pensieri. E Bella, la piccola fragile Bella, in balia delle loro mani. Allontanai rapidamente anche quella visione. Non era il momento di perdersi nei ricordi.

Nella penombra, dall’altra parte della via, vidi l’uomo che aveva elaborato quei pensieri. Era piuttosto basso, tarchiato, sulla cinquantina. Strisciava lungo i muri, credendo di non essere visto. Stranamente, sebbene il mio aspetto fosse piuttosto appariscente, non si accorse di me. E poi la vidi, l’oggetto dei suoi pensieri crudeli. Era una ragazzina, non poteva avere più di quindici anni. I lunghi capelli scuri ondeggiavano sospinti dal vento. La vidi stringersi nel giubbotto di pelle, mentre le pulsazioni del suo cuore acceleravano. Incuriosito, entrai nella sua mente.

Era terrorizzata, chiaramente. Chissà chi temeva di più? Il vampiro che la spiava nell’ombra o lo stupratore che la seguiva? Sorrisi, al paragone.

La vidi intrufolarsi in un vicoletto. L’uomo la seguì. Ma era pazza? Che stava facendo? Doveva tornare immediatamente in centro, tra la gente, dove lui non avrebbe potuto farle nulla di male.

Forse fu per istinto, ma mi avventurai anch’io nel vicolo. La mente dell’uomo era ancora sintonizzata sulle stesse idee. Quella della ragazza anche. Lei sarebbe morta, se non avessi fatto qualcosa subito.

Respirai profondamente. Era sbagliato certo, ma non potevo permettere che avvenisse quello scempio. Non volevo avere sul cuore anche la morte di quella ragazzina.

Prima che l’uomo avesse il tempo di metterle le mani addosso mi avventai su di lui. Non dovevo rivelare la mia natura, perciò mi limitai a spezzargli il collo. Anche un umano ce l’avrebbe fatta… forse.

L’assassino (o forse a quel punto ero io l’assassino?) rantolò; poi cadde a terra, ai miei piedi. Restai qualche istante senza fiato. Da quanto tempo era che non uccidevo un umano? Ma forse questo non valeva come assassinio… al suo posto sarebbe morta la ragazza e sarebbe stato come se l’avessi uccisa io no? Avevo fatto solo una buona azione.

Finalmente potei vedere in faccia la giovane. Era carina, né bella né brutta. La carnagione aveva una tinta olivastra e gli occhi erano di un verde militare. Minuta, non troppo alta. Ordinaria, insomma. Eppure anche in lei riuscii a trovare qualcosa di Bella: le proporzioni del corpo, la sfumatura di paura negli occhi, la linea del naso.

Sospirai. La ragazza non le assomigliava per niente, ma ormai mi ero abituato a vederla in ogni cosa.

La ragazza era ancora spaventata. Con un sospiro allungai una mano verso di lei. Trasalì.

Stai tranquilla, è tutto finito.”

Era incerta se fidarsi di me oppure no.

Non ti farò del male.” Ribadii.

Anche il sapore del suo sangue non era particolarmente attraente. Era piuttosto buono, certo, ma nulla di paragonabile a… okay, lasciamo stare.

G-grazie.” Mormorò la ragazzina.

Figurati.” Dissi, mentre afferrava la mia mano. Trasalì di nuovo quando percepì la temperatura gelida del mio corpo. Fortunatamente la scambiò per una reazione alla temperatura esterna, che stava rapidamente calando.

La aiutai ad uscire dal vicolo, dato che a stento si reggeva in piedi.

Grazie, io… veramente, non so come ringraziarti, se non ci fossi stato tu…” balbettava incerta.

Stai tranquilla, è quello che avrebbe fatto chiunque.” Dissi, cercando di stendere le mie labbra in un sorriso.

Lei non parve approvare il mio sforzo: era ancora spaventata da me. Beh, non potevo darle torto, sebbene l’avessi salvata non avevo certamente un aspetto rassicurante. Speravo solo che non sospettasse nulla sulla mia natura… sarebbe stata la fine.

Oddio, forse avevo sbagliato a salvarla, avevo fatto un grosso errore. Avevo messo in pericolo la mia intera specie, la mia famiglia e per cosa? Per salvare un’umana! Ma come sei diventato generoso ed altruista (io? Altruista? Cercai di trattenere una risata) Edward Cullen! Stupido, stupido, stupido!

Bene, sarà meglio che vada.” Dissi, cercando di salvarmi da quell’incresciosa situazione. Lentamente cercai di allontanarmi, ma lei mi bloccò.

Aspetta. Io… posso parlarti?”

Ecco, ci risiamo. Come ogni essere umano di sesso femminile era rimasta colpita dal mio aspetto. Ma era possibile che apparissi così attraente anche in quello stato?

Ecco… io…” Ma la sua domanda mi lasciò basito. “Perché… perché sei così triste?”


Co-cosa?” domandai. Non provai nemmeno a leggere nella sua mente cos’aveva scatenato quella domanda. Volevo sentirmelo dire da lei.

Ecco…” si stropicciò le mani, visibilmente nervosa. “So che non sono affari miei ma… appena ti ho visto mi ha colpito la tua espressione, mi sei sembrato così triste… E poi lo vedo dai tuoi occhi e…”

Non potevo crederci. Se n’era accorta. Era davvero così visibile la mia sofferenza? Così visibile da scatenare la curiosità di una semplice umana? Ero davvero così… triste?

Vedendo che non davo alcun segno di voler rispondere, lasciò perdere.

Scusa, non dovevo chiedertelo.” Sbirciai rapidamente nella sua testa: era tremendamente imbarazzata e si dava della stupida.

Prima che potesse andarsene però, la fermai.

No, aspetta. Posso… posso spiegartelo.”

Ancora stupito di me stesso, feci sedere la ragazza su una panchina.

E le raccontai tutto.

Beh, naturalmente omettendo la faccenda dei vampiri, dei licantropi e tutto il resto. Trasformai la mia storia in quella di un semplice umano che ha perso la moglie, ma nonostante tutto… mi fece bene. Fu una sorta di sfogo, insomma. Era questo il segreto: parlarne con qualcuno. Non dico che mi fece sentire meglio, ma mi tolse un grosso peso dal cuore. Lei ascoltò, comprensiva, senza interrompermi neanche una volta. Saltai la parte in cui attaccavo Renesmee e raccontai semplicemente che mi ero allontanato da casa perché mi sentivo inadeguato a crescere la bambina.

Mi dispiace tanto.” Annuì, quando ebbi finito. E vedevo nella sua testa che era davvero così.

Ma non devi ridurti in questo modo sai? Non ce n’è ragione. Capisco che tua moglie è morta, ed hai perfettamente ragione a starci male, ma non per questo significa che è finita. Non ha senso crogiolarsi per l’eternità – e mai parola mi parve più adeguata – nel dolore. Hai ancora tua figlia, che a quanto mi hai descritto è il ritratto di Bella, e mi sembra un’ottima ragione per andare avanti. Lei è tutto ciò che ti è rimasto, insieme alla tua famiglia. Il tuo universo è andato distrutto? E allora? Puoi ricrearne uno nuovo, uno in cui il centro di tutto, il tuo sole, ciò che ti tiene attaccato a terra è tua figlia. Tu le vuoi bene, e lo sai. Non è vero che per lei sarai inutile. Quando sarà grande e chiederà dov’è suo padre, cosa potranno rispondere i tuoi fratelli? Che se n’è andato via perché non poteva sopportare la sua vista? E’ questo che vuoi? Edward non c’è persona migliore di te che possa crescere la tua bambina.”

Si fermò, aspettando un mio commento, ma vedendo la mia espressione assorta riprese il suo monologo. “Solo perché tua moglie è morta non significa che la tua vita è finita, e poi sono sicura che lei non vorrebbe vederti così…”
La interruppi. “Ma io… io mi sento in colpa a dimenticarla.” Mormorai.

Ma smettere di soffrire non significa dimenticarla, anzi!” esclamò lei. “Significa essere forti, trovare il coraggio di andare avanti. E sai quel coraggio da dove lo attingerai?”

Scossi la testa.

Da qui.” E puntò l’indice contro il mio cuore.

Sussultai, temendo che potesse accorgersi dell’immobilità del mio muscolo cardiaco, ma lei continuò tranquilla a parlare.

Provaci Edward, davvero. Hai tua figlia, hai la tua famiglia ed una vita intera davanti. Non sprecarla così.” Sorrise. Poi si rialzò.

Mi ha fatto molto piacere conoscerti, Edward Cullen e ti ringrazio immensamente per avermi salvata. Spero che il nostro incontro abbia fatto bene anche a te… in qualche modo.” E, sempre sorridendo, si allontanò, verso le luci della città, lasciandomi seduto su quella panchina a riflettere sulle sue parole.

E in quel momento quell’ingenua ragazzina di quindici anni che non sapeva nemmeno con chi aveva avuto a che fare, mi apparve molto più matura di me, un vecchio vampiro che non ha ancora capito niente della vita.

 

 

Angolo autrice: 
Ma salve!!! Vi chiedo immensamente scusa per il ritardo, spero mi possiate perdonare. Ed ecco qua il quinto capitolo, spero tanto che vi sia piaciuto! Per il sesto temo che dovrete aspettare un po' di piu': al momento sono un po' impegnata con alcuni contest. Vi ringrazio comunque per continuare a seguire la mia fanfiction!!

- poc: ti ringrazio di nuovo per i complimenti!!! *.*  Beh si, il legame tra e Edward e Renesmee c'è ed è anche piuttosto forte... e ben presto verrà fuori. Per quanto riguarda la nuova compagna di Edward non credo che accadrà: per ora è ancora troppo legato al ricordo di Bella.

E naturalmente grazie anche a Darlin_Dayi, Eca Cullen, NarutoCullen e Nina960 per aver inserito la storia tra le preferite. Kattiva97, lovegirl96, LuNa1312, mary_alice_on, Moon Light, raf, shashley94, twilightina92, valy90 e VeronicaCullen per averla inserita tra le seguite e, infine, ChiccaCullen, lovegirl96 e poc per aver inserito la ff tra le storie da ricordare.

Bacioni a tutti!! Ele


  
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