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Autore: Cherie    06/09/2010    5 recensioni
Eccovi una raccolta di momenti successivi alla fine della storia, in ordine sparso, che parlano di piccoli momenti di vita dei vari personaggi!
Cosa è successo alle loro vite una volta conclusasi la storia che tutti conosciamo?
Chap#1 [Gracia, Elicia] E' lì, la sua bambina, la sua piccola Elicia, che a passi sicuri va incontro al suo destino.
Chap#2 [Roy/Riza] "Si è fatto crescere i baffi" - "Si è tagliata i capelli" - "Sì, ma con tutto il rispetto, a me stanno bene."
Chap#3 [Scar, Miles] Chi ha vissuto la guerra non sempre sa affrontare serenamente la pace. Certe volte la pace, con i suoi sensi di colpa, uccide come la guerra.
Chap#4 [Edward/Winry] Perché non può essere presente? Perché non può essere, in qualche modo...utile?
E' un raccolta senza particolari pretese, che mira più a strapparvi un sorriso piuttosto che ad ottenere chissà quali riconoscimenti...quindi sentitevi liberissimi di recensire sia in positivo che in negativo, mi farà piacere sapere la vostra opinione!
Ps. Sarò felice anche di accontentare richieste su momenti in particolare ^^
[Raccolta temporaneamente sospesa. Mi scuso con chi la segue, e spero di poterla presto riprendere in mano.]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Roy/Riza
Rieccomi qui con il secondo capitolo di questa raccolta...stavolta ci concentriamo su Riza e Roy!
Non voglio anticiparvi nulla, quindi leggete sotto per scoprire di quale momento in particolare della loro storia si tratta! Vi dico solo che si svolge precedentemente a ciò che ho raccontato nel capitolo precendente, ma ovviamente sempre dopo la fine del manga/anime...giusto per ribadire che l'ordine cronologico non appartiene a questa raccolta :P
Fatemi sapere cosa ne pensate, sia in positivo che in negativo! E ricordatevi che sono disponibilissima a fare flash precisi su personaggi e/o situazioni, quindi chiedete liberamente ^_^
Ps. le rispose alle recensioni sono in fondo alla pagina.

Questo chap è dedicato a 
ellyxyz93, che mi aveva chiesto di scrivere qualcosa su questa coppia...come vedi, ho voluto accontentarti subito! Ma fammi sapere tranquillamente se non ti è piaciuto o se preferivi un flash su di un altro momento, e riproverò a fare del mio meglio :)









-Si è fatto crescere i baffi.-
Ok che vuoi diventare Führer, ma qui stiamo esagerando.
-Si è tagliata i capelli.-
Sei  un ottimo soldato, ma dovresti ricordarti più spesso di essere una donna.
-Sì, ma con tutto il rispetto, a me stanno bene.-
Uno a zero. Becca e porta a casa, Roy.
Sei una stronza, Riza.

Anche quell'anno, le esercitazioni congiunte delle truppe di East City e degli uomini di Briggs avevano avuto luogo...ma stavolta nella fredda regione di questi ultimi. Riza Hawkeye, braccio destro nonché vice del Colonnello Roy Mustang, era stata incaricata di fargli rapporto sulle esercitazioni, dal momento che lui non poteva essere presente a causa di una chiamata a Central City. Era partita come Capitano...

-Comunque ora sono il Maggiore Hawkeye, signore.-
Ti sto raggiungendo in fretta, considerando che in realtà non ho mai mirato a fare carriera.
-Ah, ottimo. E a cosa dobbiamo questa promozione?-
Ma come? Di già? Di questo passo mi supererai! 
-Mi sono distinta nelle esercitazioni, secondo il Generale Armstrong.-
E dal Generale Armostrong...è tutto dire.
-Voi donne vi aiutate a vicenda, mi sembra ovvio.-
Ma come mi escono questi luoghi comuni del cavolo?
-Non credo si possa affermare questo quando si parla del Generale Armostrong, Colonnello!-
Che insinuazione cretina. Puoi fare di meglio.
-Ha ragione anche lei...Maggiore. E comunque, lei non è stata l'unica ad essere promossa. A Central City mi hanno nominato Generale.-
Uno pari, Riza.
Non finisice qui.

Riza osservò i suoi nuovi baffetti. Era piuttosto strano così, sembrava più serio...ma sapeva che ci avrebbe fatto presto l'abitudine. Dopotutto, era riuscita ad abituarsi al suo caratteraccio ed al suo fare da donnaiolo, il che non era di certo cosa facile. E l'aveva sopportato per tutti quegli anni.
Roy guardò i suoi capelli corti, cercando incosciamente la familiare cascata bionda, ma trovando solo dei ciuffetti che le incorniciavano il volto. Chissà perché se li era tagliati. C'era chi diceva che quando una donna cambia taglio di capelli sta per cambiare vita...o uomo. Uomo?!?

-Le faccio i miei complimenti, Generale Mustang.-
Cosa che lei non ha fatto a me, tra l'altro.
-La ringrazio, Maggiore. Sa, è successo da poco e non sono ancora uscito a festeggiare...-
Dai, Riza, abbocca all'amo.
-Immagino che avrà una fila di ragazze ansiose di accompagnarla.-
Se credi davvero che ci casco allora non mi conosci.
-Anche questo è vero...sarà una scelta indubbiamente ardua!-
La vogliamo mettere su questo piano? Va bene, allora. Sono disposto a giocare sporco.
-Immagino...deve essere un momento critico per lei, quindi la lascio in pace e torno ai miei compiti.-
Non sto mica qui a sentirti mentre racconti delle tue conquiste.

E' incredibile come le cose più semplici certe volte appaiano come le più complicate. Come due persone si cerchino, silenziosamente ma insistentemente, per poi arrivare a respingersi come poli uguali di una calamita quando si trovano insieme. E la cosa più strana è che, appena si allontanano, misteriosamente ricominciano a cercarsi, in un circolo vizioso che sembra non avere mai fine. Almeno finché uno dei due non decide di sottrarsi agli schemi e ribaltare la situazione.

-Ehi, Maggiore, dove va?-
Eddai, Riza, non sai stare al gioco.
-Devo stilare un rapporto, non ricorda?-
Allontanati prima che mi irriti sul serio.
-Sì, certo...ma non mi ha ancora detto perché si è tagliata i capelli.-
A una donna fa sempre piacere che si notino i cambiamenti di look, ma con te non so mai come comportarmi!
-Sono più comodi così. E lei perché si è fatto crescere i baffi?-
Come siamo passati ai convenevoli?
-Glielo dico solo se viene a cena con me, stasera.-
O la va o la spacca.






*






Quando con la coda dell'occhio vide accendersi la luce del vialetto, Roy  tolse le braccia dal volante e si mise a sedere dritto. Fuori dall'auto pioveva a dirotto, e riuscì a scorgere solo una macchia bianca venire verso di lui prima che la donna entrasse velocemente in macchina e si sbattesse la portiera dietro le spalle.
-Buonasera.- la salutò, sorridendo.
-Buonasera, Generale Mustang.-
Oh, ma sei davvero un osso duro.
Roy mise in motore la macchina, mentre Riza si sistemava rapidamente i capelli scompigliati dal vento e dalla pioggia guardandosi nello specchietto retrovisore. Lui notò un brillio insolito ai suoi lobi e non mancò di farglielo notare.
-Bei pendenti, Maggiore.-
-Grazie.-
Mica ti fai male a ricambiare con un altro complimento...
A dire il vero non aveva potuto fare a meno di notatare anche le lunghe gambe, per una volta non nascoste dalla divisa blu dell'esercito, che la donna aveva elegantemente accavallato non appena salita in macchina, ma fece a meno di commentare. Voleva arrivare a fine serata. Possibilmente ancora intero.
-Ho prenotato in un bel ristorantino qui vicino...non dovremmo metterci molto.-
-Bene.-
Diamine, Riza, non sarai troppo loquace stasera?

Non aveva la minima idea di cosa le stava prendendo. Riusciva solo a guardare dritta davanti a sé e a rispondere a monosillabi. Eppure sapeva a cosa sarebbe andata incontro accettando quell'invito...sarebbe stata la realizzazione di ciò che aveva atteso per anni, o l'inizio di un incubo.
Aveva cercato perfino di prepararsi psicologicamente ad un Roy "latin lover", ma tutti i suoi buoni propositi erano svaniti appena era entrata in macchina, e l'aveva visto in pantaloni eleganti e camicia, sorridente e pronto ad accoglierla.
Cercò insistentemente qualcosa da dire, ma non le veniva in mente nulla, apparte...
-Sa, è strano.-
Roy le lanciò una rapida occhiata prima di riportare lo sguardo sulla strada. -Cosa?-
-Che guidi lei...non sono abituata ad essere il passeggero.-
E soprattutto non sono abituata alla tua galanteria.
Lui si limitò a sorridere, scuotendo la testa.
-Cos'è questo rumore?- chiese Riza d'un tratto.
Roy sbiancò all'improvviso e si diede una manata sulla fronte. -Maledizione!-
Lo strano suono proveniva dall'auto e si faceva sempre più forte.
Che diamine succede?
-Generale, accosti! Presto!-

Roy fece quello che Riza gli aveva chiesto, stringendo le labbra, mentre l'auto procedeva a singhiozzo.
Sono un cretino. No, dico davvero. Sono proprio un cretino.
La macchina si spense da sola appena si fermarono accanto al marciapiede, con uno sbuffo sonoro. Un improvviso silenzio riempì l'abitacolo e Roy sapeva, anche senza guardare dalla sua parte, che la donna lo stava fissando con fare interrogativo. Pensò alle ore passate nel suo appartamento, appena era uscito da Quartier Generale, per decidere cosa mettersi...scordandosi la cosa più importante.
-Cos'è successo, Generale?- chiese.
Roy mormorò qualcosa a bassa voce, senza guardarla negli occhi, e quando vide Riza chinarsi verso di lui per sentire meglio voltò di scatto la testa verso il finestrino e disse alle gocce d'acqua:
-Ho dimenticato di fare benzina!-
Non ci posso credere.
L'improvviso scoppio di risate lo costrinse a voltarsi verso di lei, con un'espressione stupita. Riza aveva reclinato la testa all'indietro e rideva di gusto, con gli occhi chiusi ed una mano sul petto, che vibrava al ritmo delle sue risa. E in quell'istante, gli sembrò perfetta.
-Ma...ma...Generale...- riuscì a dire -...invita le persone a cena e neanche si ricorda di fare il pieno alla macchina! Spero non faccia così anche con le ragazze con cui esce!-
Altrimenti non mi spiegherei tutto il successo che hai!
Lui abbassò lo sguardo, un po' offeso. -Veramente no...io...-
Sembrava che non ci fossero limiti all'ilarità di Riza. Si  riallacciò i primi bottoni del cappotto che idossava e se lo strinse sulla gola, ancora ridendo. -Mi sembra di aver visto un meccanico, mentre venivamo...torno subito.-
Roy la fissò allibito. -Ma fuori sta diluviando!- disse, ma non fece neanche in tempo a finire di parlare che lei aveva già aperto la portiera della macchina.
-Non si preoccupi, Generale, posso affrontare qualche goccia d'acqua!- rispose Riza uscendo. Roy stava per ribattere qualcosa, ma si ritrovo a fissare lo sportello che gli era appena stato chiuso in faccia. Per un attimo rimase così, fermo.
Ma guarda questa...è completamente fuori di testa!
Di colpò spalancò la portiera alla sua sinistra, e appena mise la testa fuori lo colpì una doccia fredda. Si mise una mano sopra gli occhi per proteggerli dalla pioggia incessante e vide che la donna aveva già messo una ventina di metri tra di loro, correndo.
-Maledizione, Riza, fermati!-

I piedi di Riza Hawkeye si fermarono quasi contro la volontà della proprietaria. Si voltò lentamente indietro, quasi senza sentire la pioggia che le sferzava tutto il corpo e che le attaccava addosso i capelli ed i vestiti. Roy correva verso di lei, cercando inutilmente di proteggersi dall'acqua tenendo alta la giacca sulla testa.
-E' impazzita ad uscire così?- le chiese, una volta che le fu accanto. Allargò le braccia per ospitare anche la collega sotto quell'ombrello improvvisato.
Lei continuò a fissarlo negli occhi senza dire una parola.
Mi hai chiamata Riza...detto da te ha quasi un altro suono. 
Roy si schiarì la voce, a disagio. -Allora...questo meccanico?-
La donna si riscosse all'improvviso. -Ah...sì...- disse, e incominciò a incamminarsi senza guardarlo in faccia, sicura di stare arrossendo a causa di quell'inaspettata  vicinanza. -Da questa parte.-
Le gocce che cadevano violentemente sulla giacca ormai zuppa del Generale, insieme al rumore delle macchine che passavano, erano gli unici suoni udibili in quella fredda sera di Marzo. Per le strade non c'era nessuno: a causa della pioggia sferzante, tutti si erano rintanati al caldo nei locali o nelle proprie case. I lampioni illuminavano un paesaggio quindi deserto, apparte per i due militari che camminavano l'uno accanto all'altro sul marciapiede.
-Devo essermi sbagliata.- mormorò Riza d'un tratto, fermandosi.
Roy si guardò intorno, ed in effetti non c'era nessun meccanico nelle vicinanze, e non ne aveva visti lungo la via. Ma, a dirla tutta, non era certo di averci prestato molta attenzione. Le poche volte che era stato così vicino a Riza Hawkeye era stato per combattere, e di solito quella che lo proteggeva era lei. Mentre adesso...si sentiva lui nel ruolo del protettore, pur solo tenendola al riparo dalla pioggia con un pezzo di stoffa ormai inutile. Era, come aveva detto lei stessa in macchina...strano. Ma niente male.

La voce di Riza interruppe il corso dei suoi pensieri. -Mi aspetti qui, io entro in quel bar e chiamo Havoc, così...-
-No.-
Havoc?? Perché proprio Havoc?
La donna alzò le sopracciglia. -Senta, lo so che ho sbagliato, ma...-
-Dovrebbe smetterla di farsi carico di tutti i miei problemi. Sono stato io a dimenticare di mettere la benzina, non lei, Maggiore.-
-Ma le ho detto io di aver visto un meccanico che poi non c'era.-
-Ma sono stato io a chiederle di venire con me stasera, quindi lasci fare a me.-
-L'ha fatto solo perché le ho detto che ha la fila dietro.-
-Non credo proprio.-
-E allora perché?-
Riza fremette nel fare quella domanda, ma non ne poté fare a meno. Era tutto il giorno che ci pensava.
Roy guardò dentro a quegli occhi marroni che lo fissavano, e deglutì a fatica.
-Beh, mi sembra ovvio...altrimenti chi mi proteggeva le spalle?-
Gli angoli della bocca della donna si piegarono impercettibilmente all'ingiù, unico segno leggibile sul suo volto della delusione che aveva dentro.
-Cos'è, ha paura che l'insalata l'attacchi alle spalle, Generale?-
Roy strinse le labbra. -Credo che avrei fatto meglio a restare in macchina.-
-Già.-

Il Generale Mustang fece per voltarsi quando sentì qualcosa che lo tratteneva per il braccio. Riza l'aveva afferrato per una manica, e aveva uno sguardo che non le aveva mai visto prima. Per una volta, non c'era determinatezza nei suoi occhi, ma solo una muta preghiera.
Non voglio che te ne torni in macchina. Non volevo chiamare Havoc. Vorrei che tu lo capissi.
Roy si riavvicinò a lei. -Cosa c'è, Maggiore?-
-Mi scusi.-
Era poco più di un sussurro, ma era abbastanza.
Lui sorrise. -Mi scusi anche lei, lo so che la faccio andare fuori dai gangheri certe volte.-
-Non importa.- Riza fece un passo verso di lui. -Le proteggerò le spalle ogni volta che vorrà, signore.-
Di nuovo quell'espressione forte, quell'aria da donna invincibile.
Il fatto è che vorrei proteggerti anche io, qualche volta, Riza. Vorrei sapertelo dire.
-Ha smesso di piovere.- constatò la donna, a bassa voce.
Roy abbassò lentamente le braccia e lei gli lasciò la manica della camicia.
-Si prenderà un malanno, Maggiore. Ecco.- le disse, mettendole meccanicamente la giacca fradicia sulle spalle, senza accorgersi che non migliorava affatto la situazione. Ma si sentiva incatenato dai suoi occhi, e lei da quelli di lui.
-Grazie.-

E' difficile dire chi si avvicinò per primo. Forse Roy, che già la circondava con le braccia, forse Riza, vittima di un sentimento che aveva cercato di controllare per troppo tempo.
Ma quel che è certo è che i loro volti si avvicinarono, lentamente, in una pausa che in quell'istante avrebbero definito un'ora e che invece anni dopo avrebbero stimato mezzo secondo. Riza chiuse piano gli occhi, e quando sentì le labbra del suo superiore che gentilmente sfioravano le sue, sentì che tutto era come doveva essere. Tutto era perfettamente a posto, e lei era al sicuro. Alzò le mani e le posò delicatamente sul viso di lui, non per imprigionarlo, ma per essere sicura che fosse reale...e che fosse suo.
Roy lasciò cadere la giacca a terra e le circondò la vita con le braccia, attirandola a sé, approfondendo quel contatto da loro tanto agognato. Passò una mano sulla schiena di lei e la sentì rabbrividire, e allora si dedicò solamente alle sue labbra, inventando per lei nuovi baci, e sperimentando nuove sensazioni che mai aveva provato con le tante altre donne di cui era stato l'amante. Sentiva che Riza gli si era abbandonata contro, per una volta inerme, e percepì il suo calore attraverso i loro vestiti bagnati.
Poi, un pensiero improvviso lo distrasse, e si staccò da lei. Rimasero così, con le fronti appoggiate l'una all'altra, respirando piano. Lei teneva ancora gli occhi chiusi.
-Riza.-
-Mmh...?-
-Alla fine non mi hai più chiesto perché mi sono fatto crescere i baffi.-
Riza aprì gli occhi e gli sorrise dolcemente, come si sorride ad un bambino piccolo quando fa una domanda la cui risposta ovvia, nella sua innocenza, non conosce.
-Non ne ho bisogno, Roy. Ti conosco meglio di quanto tu creda.-








Vi ringrazio tantissimo di essere arrivati fino a qui, e spero sinceramente che vi sia piaciuta. Che ne dite di farmi sapere cosa ne pensate? E' facile e rapido!

Ringrazio inoltre alicettameggy e Haruno per aver inserito questa raccolta tra le preferite :)


Risposte alle recensioni:

@ lightblack: Sono contentissima che l'idea ti sia piaciuta!! Grazie anche per il commento su come scrivo ^^

@  Ludoangel: Grazie mille, sono felice che ti sia piaciuto lo stile "discorso al passato/narrazione al presente" e la resa dei personaggi! Spero di non averti delusa con questo chap, dato che ho dato più spazio alle sequenze narrative! Grazie inoltre per avermi fatto notare gli errori di battitura...la verità è che l'ho pubblicata in fretta perché avevo paura di non averne il coraggio se avessi atteso troppo :P

@
ellyxyz93: Ti ringrazio molto per i complimenti che mi hai fatto, e spero che questo chap ti sia piaciuto...non sapevo bene su quale momento volessi il flash su loro due, così ho provato ad immaginare...ma se preferisci che racconti anche qualcos'altro chiedi e sarà fatto!

@ MusaTalia: Un numero speciale che uscirà in Giappone?? Please, dammi altre informazioni *_* Sono felicissima che tu abbia apprezzato sia l'idea dello scorso chap, sia il modo in cui ho cercato di rendere i comportamenti dei personaggi! Inoltre, per fortuna l'ispirazione non è arrivata tardi grazie alla richiesta che mi avevano fatto ;) Ps. Anche se qui Roy è apparso, il prossimo chap è un flash specifico per te...ma non ti dico ancora su chi!!





   
 
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