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Autore: alexis7    06/09/2010    2 recensioni
[dal capitolo 16]
-Scusa, va bene? Mi dispiace, dico sul serio! Ma tu... tu non capisci... tu mi hai insegnato come si sorride, mi hai fatto capire cos'è l'amicizia... cosa vuol dire avere qualcuno al proprio fianco, qualcuno che ti sa sostenere nei momenti difficili, ti consola nei momenti tristi, ti aiuta nel momento del bisogno. Tu sei stata l'unica, tra centinaia di persone ad avere la pazienza, ad accettarmi, anche con il mio carattere difficile... solo tu hai visto i miei lati fragili, sei sempre stata tu e solo tu riesci a rendermi felice... insomma... mi piaci Sam e non posso essere solo tuo amico e vederti con altri! Veramente, non ce la faccio! Mi sono arrabbiato, si tanto, forse ho reagito di impulso... anzi no... non ho potuto sopportare l'idea di un altro ragazzo che... quel bastardo non ci deve nemmeno provare a toccarti!
Ora lo guardavo stupita, contenta e confusa per ciò che aveva detto.
 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*PoV Sam*

Madama Zara era tornata da ormai qualche giorno, così come io ero tornata a vivere nella villa, nella mia solita camera con un Fox entusiasta che mi fece le feste non appena mi vide varcare la porta di casa. Di Ann non avevo più sentito nulla, mentre con Cris le cose erano confuse… ci eravamo baciati, ma non eravamo insieme, e tra noi c’era sempre molto imbarazzo… dovevo assolutamente parlagli, anche perché i suoi sguardi intensi che mi lanciava ogni volta che mi vedeva, mi mettevano a disagio.

Uscii dalla mia stanza sbadigliando, dimenticando di essere tornata a vivere con Cristopher e non preoccupandomi del fatto che a coprirmi ci fosse solo una semplice maglietta nera extralarge che non mi arrivava neppure alle ginocchia… dettaglio trascurabile, insomma.

-Wow… buongiorno anche a te, Sam!

Esclamò Cris facendomi sobbalzare. Mi voltai a guardarlo, ma lui era impegnato a fissare le mie gambe, interessato. Fortuna che era domenica, altrimenti sarei sicuramente arrivata in ritardo a scuola!

-Ciao…

Sussurrai, ignorando il giramento di testa improvviso che mi aveva preso. Fantastico, ora mi girava pure la testa quando mi guardava… non bastavano le farfalle nello stomaco?!

-Stavi andando a fare colazione?

Mi chiese, arrivando al mio fianco e tornando a guardarmi negli occhi.

-Sì… ho una fame incredibile, mi preparerò dei pancakes, perché tra poco penso che sverrò!

Risi, nervosa, cercando di mascherare il mio imbarazzo, e lui si limitò a sollevare l’angolo destro della bocca in quell’espressione che mi piaceva tanto.

-Madama Zara è fuori… probabilmente ci ha lasciato del caffè già pronto…

Intervenne lui.

-Dove è andata?

Chiesi, curiosa. Era strano che uscisse, specialmente la domenica mattina.

-Ha detto che aveva delle commissioni importanti… cose da vampiri.

Vampiri, certo! Cose che noi intermedi (così chiamati quelli in fase di “vampirizzazione”) non potevamo assolutamente comprendere!

 

Stavo cucinando l’ultimo pancake, quando sentii Cris alzarsi, strisciando la sedia sul pavimento, e fare dei passi verso di me.

-Sam…

Sospirò giusto dietro di me, facendomi rabbrividire. Voltai  di poco la testa, guardandolo e notai che mi era distante solo pochissimi centimetri.

-Non ce la faccio più…

Continuò, per poi poggiare le mani sui miei fianchi. Mi fece voltare e non riuscii a chiedergli spiegazioni perché le sue labbra si appropriarono subito delle mie. Sentii la sua mano armeggiare con il gas e spegnerlo, impedendo che la frittella si bruciasse, e poi prese ad accarezzarmi i capelli, mentre muoveva le sue labbra sulle mie. Io, dal canto mio, mi ero ancorata al suo collo, temendo di cadere, e rispondevo al bacio con quanta più passione avevo in corpo.

Non capivo più nulla, sentivo solo le sue mani sul mio corpo, sulle mie gambe, e poi sulle mie natiche; mi sollevò, fino a farmi sedere sul ripiano della cucina e poi prese a spostare le labbra sul mio volto, sul mio collo, sulle mie spalle coperte dalla maglietta, e poi ancora sulle mie labbra, che l’accolsero volentieri.

-Mi sei mancata tantissimo…

Sussurrò, roco, passando a baciarmi la clavicola.

-Anche… anche tu…

Riuscii a dire, mentre le mie mani gli accarezzavano smaniose i capelli biondi.

-Ti prometto che non ti lascio più, per nessun motivo…

Continuò, facendomi rabbrividire sentendo il suo respiro sul mio collo.

-Credevo di morire quando ti vedevo così magra… così pallida… così abbattuta… e sapere che ne ero io la causa… era la cosa peggiore…

Tornò ancora sulle mie labbra, ormai non riuscivamo più a staccarci, e la cosa mi preoccupava non poco, specialmente perché la testa aveva ricominciato a girarmi più forte, sempre di più.

-Ora è tutto… finito…

Dissi tra un bacio all’altro. Non sapevo per quanto ancora saremmo andati avanti così, se il campanello non ci avesse interrotti. Ci guardammo qualche attimo negli occhi, prima che Cris si decise ad allontanarsi da me, non prima di avermi lasciato un leggero bacio a stampo sull’angolo della bocca, per andare ad aprire.

 

-Era il postino…

Spiegò, una volta rientrato. Mi ero seduta su una sedia e non appena prese posto accanto a me cominciai a mangiare i panckakes ricoperti da succo d’acero.

-Siamo affamate oggi, eh?

Mi chiese retoricamente, guardandomi divertito.

-Te l’ho detto… che stavo morendo di fame…

Spiegai, continuando a riempirmi la bocca di cibo senza alcun ritegno.

-Di questo passo diventerai un’obesa, Sam…

Mi disse, sorridendo, ma io mi limitai a scrollare le spalle, mentre mi versavo del succo di frutta nel bicchiere. Ma mi bloccai a metà della mia azione, perché un attacco di nausea mi costrinse a guardare stranita Cris, che se ne stava tranquillo a fare colazione.

-Devo… devo vomitare…

Realizzai, per poi correre in bagno, giusto in tempo per rimettere tutto dentro il water. Giusto qualche secondo dopo Cris era dietro di me, a tenermi i capelli e la testa alzata.

-Sam, ma sei sicura di stare bene?

Mi chiese poi, mentre riprendevo fiato.

-Mi gira la testa…

Dissi io, confusa. Allora non era per la vicinanza a Cris…

-Senti, adesso ti risciacqui un po’ la faccia, e poi ti aiuto ad andare in salotto…

Mi aiutò al alzarmi e, dopo che mi fui sistemata un po’, mi aiutò a distendermi sul divano, impedendomi di barcollare a destra e a sinistra, andando a sbattere addosso a tutti i mobili.

-Forse ho la febbre…

Sospirai, ma lui scosse la testa.

-Non sei affatto calda, Sam… anzi, sei fredda come il ghiaccio. Adesso chiamo Madama Zara… tu aspetta qua un attimo…

E se ne andò, lasciandomi sola. E io me ne sarei anche rimasta là buona buona, se un altro attacco di vomito non mi avesse costretta a correre in bagno, ancora.

 

Un medico, amico di Madama Zara, mi stava esaminando. Stava contando i battiti del mio cuore in un minuto, e il silenzio nella stanza era pesante. Cris mi era accanto, che mi accarezzava la fronte, mentre Madama Zara mi guardava preoccupata. Mi sembrava di essere una paziente sul punto di morire, con la famiglia tutt’attorno, preoccupata.

Il medico sospirò.

-I battiti sono pochi, decisamente molto pochi.

Tutti parvero capire cosa significasse questo, tutti tranne me, che già non ero lucida, e poi di queste cose non ci capivo nulla.

- E’ grave?

Chiesi, spaventata.

-Certo che no, cara… ti stai solo…

Cominciò Madama Zara, ma si bloccò per cercare le parole adatte.

-…trasformando in un vampiro…

Concluse Cris per lei. Sgranai gli occhi e mi alzai a sedere di colpo, ignorando l’ennesimo giramento di testa.

-Cosa? No. No. Io non voglio!

Cominciai a ripetere, in panico, cercai le mani di Cristopher che non si fecero attendere.

-Sam, è una cosa normale… doveva succedere prima o poi…

Mi disse, apprensivo.

-Ma non ora! Non voglio! Non prima di te! Non…

Mi bloccò, mentre le lacrime cominciarono ad uscire dai miei occhi.

-Ehi, anch’io mi trasformerò, prima o poi. E’ una cosa inevitabile, Sam, non puoi rifiutarla…

-Ma… potrebbe essere tra tantissimo tempo! i maschi hanno molta più resistenza di noi femmine! E sei ti trasformassi tra dieci anni? Saresti vecchio, e io sarei giovane, e non potremmo più stare insieme!

-Sam, non mi trasformerò tra dieci anni… non lo permetterò… e comunque, qualsiasi cosa accada, noi staremo insieme, te l’ho già detto…

Aveva un tono dolce, e non mi interessava che a guardarci c’erano sia Madama Zara che il dottore, anzi, la cosa mi lasciava del tutto indifferente. Gli saltai addosso e lo baciai, triste ma anche contenta… perché una promessa era una promessa… specialmente se fatta da un vampiro.

 

*PoV esterno*

Nel frattempo, un ragazzo camminava per le strade di Parigi, con il giubbotto addosso a coprirsi dal freddo dell’inverno e le mani in tasca. Non sapeva dove stava andando, ma non aveva voglia di pensarci, sapeva solo che voleva restarsene da solo, con i suoi pensieri.

Mi sono dimenticato di Ann, come no!

Pensò, ricordando le parole dette a Sam. Era abbastanza difficile dimenticarsi della propria amica di infanzia e ragazza che aveva amato. Specialmente vedendo come era diventata.

-Lucas!

Una voce l’aveva chiamato. No, non una, ma quella voce. Si voltò, trovandosi a pochi passi di distanza una Ann tutta trafelata, vestita con un semplice maglione di lana lungo e delle calze leggere, decisamente troppo per poter sopportare il freddo invernale.

-Ann?

Chiese, quasi temesse che fosse solo frutto della sua fantasia.

-Lucas, mi dispiace, scusami, ti prego…

Aveva cominciato a ripetere quella, avvicinandosi a lui.

-Per cosa?

-Per tutto. Per il mio cambiamento, per come mi sono comportata male nei confronti di Cris, di Sam… nei tuoi confronti… ti prego, perdonami.

Avrebbe voluto rispondere qualcosa, il ragazzo, ma le lacrime che scendevano dagli occhi della ragazza, e il modo in cui tremava, gli bloccarono le parole in bocca. Si tolse solo il giubbotto, e lo poggiò sulle spalle di Ann, stupendola non poco.

-Forza, andiamo a casa mia che ti offro una cioccolata calda… e vedi di fare la brava bambina da adesso!

Disse solamente, sorridendo.

Lei gli aveva chiesto scusa… chi era lui per rifiutarla?

In fondo perché no… quello poteva essere un nuovo inizio.

 

 

Alexis

 

Uh, zero commenti… tristee :*(

Okay, ci mettiamo tanto ad aggiornare e vi chiediamo immensamente scusa per questo… e probabilmente non riusciamo a difenderci nemmeno con il classico “meglio tardi che mai”, però… zero commenti è proprio deprimente! :(

 

Vabbè, parlando d’altro! Ooh finalmente questo capitolo ha sistemato un po’ le cose, almeno tra Lucas e Ann… sì, perché non potevamo non mettere il lieto fine tra loro due! ^^

E sì, siamo tornati con i vampiri… probabilmente nel corso della storia vi eravate pure dimenticati che stavano per diventare vampiri, dato che la love story ha preso il sopravvento! xD

Ci piacerebbe sapere cosa ne pensate della storia…

E magari una recensione piccina piccina lasciatecela! ;)

Al prossimo capitolo,

ciao a tuttii! :)

  
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