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Autore: Tigro    07/09/2010    3 recensioni
Un’anonima città, un’anonima casa, un’anonima ragazza come tante...ma una notte tutto cambia...Lei è solo alla mèrce di un intruso; intruso nelle cui vene scorre la notte...un vampiro vuole farle un dono, un dono che molti vorrebbero avere, ma per lei era un un regalo infausto… lo detesterà dal più profondo di quel cuore che ormai ha smesso di battere...
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera ero a casa da sola, dopo cena chiusi la porta, ho sempre avuto paura dei ladri, e mi misi in salotto, sul divano, a guardare la TV.

Terminato il film in prima visione decisi di andare a letto e mettermi a leggere, al caldo, sotto le coperte. Entrai in camera mia, ma poi sentì un leggero rumore. Il nervosismo crebbe, e scese solo quando pensai…“Sono i miei vicini… sono i miei vicini…” quindi mi preparai per mettermi il pigiama, eppure due forti braccia mi strinsero forte. “Bonsoir, mon chery” sussurrò quella calda voce alle mie spalle, non risposi, troppo terrorizzata per farlo, tremavo. Mi scostò i capelli di lato lasciandomi scoperto il collo, poi, insinuò la mano sotto la maglietta, e con l'altra, con abile destrezza, mi slacciò i jeans, la mia voce tremava mentre dicevo… “Ti prego smettila... non farmi del male”. Intanto, lui passandomi la lingua sul collo, provocandomi un brivido che mi pervase la schiena disse “Vedo dai tuoi libri che già mi conosci…” lo sentii sorridere beffardo, cercai di voltarmi per vedere il suo volto, ma la mano sotto la maglia scivolò sul mio corpo fermando il mio viso, poi affondò i denti nel mio collo, sentivo il sangue colarmi sul corpo, mentre lui se ne saziava; contemporaneamente le sue mani continuavano a muoversi su di me, fino a che non riuscì più quasi a reggermi in piedi e mi accasciai al mobile cercando di non cadere per terra.

Fu allora che riuscii a vederlo in viso, i suoi biondi capelli mossi facevano da cornice a quel viso perfetto con occhi pieni di malignità e divertimento, due canini allungati fuoriuscivano dalle labbra ancora sporche di sangue, del mio sangue. Capii chi era o almeno cos’era, mentre si inginocchiava di fronte a me e prendeva una mano per baciarne il dorso “diventa la mia compagna… sarai per sempre bella, giovane ed al mio fianco” fece scorrere il suo sguardo su di me “e poi… sei troppo sexy per far deteriorare con il tempo questo tuo delicato corpicino perfetto” sogghignò di nuovo, respirando a fatica dissi “Preferisco morire…” deglutii “La… mia… vita… umana… mi… piace……… ho… una… vita… che… mi… piace… una… famiglia… che… mi… vuole…… bene… ed… un…… ragazzo…… che… mi…... ama………… non… voglio… stare… con… te”. Lui sbuffò “Sono solo cose effimere... amore, amicizia, puah… non puoi credere davvero in queste cose!” riuscii a sorridere mentre mi guardava incuriosito “Se… morirò…… non… potrò… pentirmi…… di… aver… creduto… in… queste… cose…… ma… almeno… non… vedrò… tutte… le… persone…… a… me… care… soffrire…… mentre…... io… non… potrò… stare… con… loro……” “Mhf.. sei così umana!” disse con sufficienza “E… non… è… per… questo… che… hai… bevuto… il… mio… sangue?”. Una risata roca uscì dal suo petto, mi alzò di peso e mi appoggiò sul letto “Mon chery… nessuna donna è mai riuscita a resistermi e sicuramente tu non sarai la prima!” disse in tono calmo ma con una punta di irritazione, si morse un polso e lo mise sulle mie labbra, le serrai, ma per quanto cercai di resistergli, essendo allo stremo, le mie labbra si socchiusero... sentì quel liquido caldo scendermi in gola e poco dopo iniziai a sentire un dolore lancinante allo stomaco, al cuore, ai polmoni, non riuscivo a muovermi “Non ti preoccupare... sono i tuoi organi umani che stanno morendo” disse senza interesse mentre ero ancora tra le sue braccia, poi, persi i sensi.

Quando riaprii gli occhi ero sdraiata sul letto e lui davanti a me, mi pareva tutto così diverso eppure era esattamente uguale a prima, i colori erano più accesi, gli oggetti più particolareggiati, le mie mani, la mia pelle erano strane in un modo che non sapevo descrivere, mi alzai e lui sogghignò soddisfatto, mi allungò una mano, ed una forza a me sconosciuta fece alzare la mia prendendogliela, lui mi trasse a se “Mon chery, da questa notte tu sarai la mia compagna!”

Ero diventata ciò che avevo sempre sognato nei libri che mi facevano compagnia la sera tarda, ma ora che quel desiderio era stato esaudito il panico mi assalì, e mi pentii di averlo mai desiderato. Cercai di divincolarmi da quell’abbraccio, tuttavia neanche con la mia forza di neonata riuscì a spingerlo via, ero rintronata per i miei nuovi sensi. “Lasciami” furono le uniche parole che mi uscirono deboli dalla bocca, lui sogghignò “Ormai sei mia…. Non ti lascerò andare da nessuna parte”.

Smisi di agitarmi, mi prese il mento e mi alzò il viso per guardarlo negli occhi, occhi azzurro metallizzato, e mi baciò, mi baciò con estrema passione, riconoscevo nei movimenti della sua lingua anni e anni di esperienza, chissà quante donne aveva baciato, chissà quante aveva trasformato rovinandogli la vita…

Si staccò dalle mie labbra dicendo “Sono circa 590 anni di esperienza, non mi ricordo tutte le donne che ho baciato, tuttavia so perfettamente che tu sei la prima che mi ha posto rifiuto”. Sgranai gli occhi, mentre lui guardandomi dolcemente aggiunse “Si! So leggere il pensiero… di umani e vampiri”

A quel punto mi lasciò andare, corsi verso la porta della camera, ma finii solo per sbattere contro il suo petto marmoreo “Te l’ho detto… non ti lascerò andare via. Non senza di me” .

Prese fiato “Ora mia dolce Nadine, scriverai un bel biglietto di addio ai tuoi genitori che ti vogliono tanto bene, raccoglierai le tue cose e verrai con me alla mia villa dove c’è già una bara ad attenderti”. Mi disse tutto questo sorridendo.

Una bara? Ora dovrò dormire in una bara??? Oddio che schifo! Questo fu il mio primo pensiero, poi con gli occhi colmi di lacrime scrissi il biglietto e lo lasciai sul tavolo in cucina. Ritornai in camera tirai fuori il mio trolley e lo riempì di vestiti, misi anche un pigiama, le mie pantofole preferite, e qualche peluches da stringere in tutti quei momenti in cui mi sarei sentita troppo sola.

Mi pianse il cuore, ormai fermo, mentre chiusi la porta di casa a chiave; cosa avrebbero fatto una volta capito che non ero più lì, che non sarei più tornata, ed il mio amato Alex, cosa avrebbe fatto senza di me, e ancora peggio, cosa avrei fatto io senza di lui?? Era tutta la mia vita, e senza neanche dirgli una parola ora lo sto lasciando, lo sto abbandonando, senza un motivo, senza nemmeno una scusa.

Una mano mi venne poggiata sulla spalla “Smettila di pensare alla tua vita passata… ci sono io qui per te…..”. Presi con due dita la sua mano con fare schifato e me la staccai dalla spalla senza dirgli una parola.

Eccoci qui, con il primo capitolo... spero che vi piaccia e che vi interessi tanto da continuare a seguirmi, e perchè no, commentare ;P

Gatta767: grazie per il sostegno *-* spero che altri fan del covo dei vampiri si uniscano a questa lettura, e anche fan dei vampiri e basta....

p.s. per chi non l'avesse ancora capito, se cercate una fanfic  su vampiri lovvosi "lasciate ogni speranza o voi che entrate" 

   
 
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