Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: semplicementeme     07/09/2010    3 recensioni
- Cosa vuoi da me?
Aveva calcato il tono della voce riferendosi alla sua persona. Hermione Jane Granger non poteva essersi scomodata per nulla.

Vecchia fanfic mai conclusa che ho deciso di rivedere e ripubblicare con le opportune correzioni.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Minerva McGranitt, Severus Piton | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

Capitolo VII

 

  Scappare era stata l’unica soluzione, la più razionale.

   Il cuore batteva veloce, talmente tanto da far diventare la corsa intrapresa quasi mortale. La mano tra i seni era messa lì per paura che quel muscolo, che aveva ripreso a battere con tanta energia, potesse sfuggirle dalla gabbia toracica, così da un momento all’altro.

   Senza accorgersene era giunta nella sua camera, e non capendo come, adesso piangeva seduta in terra, con le ginocchia strette al petto, unico baluardo contro il dolore intenso che la stava dilaniando.

   Aveva ricordato ciò che aveva voluto dimenticare con tutta se stessa.

   Aveva ricordato ciò che l’aveva uccisa dentro, ancor prima della fine stessa.

   Preda della follia più nera, con un gesto secco aveva asciugato le lacrime quasi graffiandosi il viso, come a voler cancellare il percorso di quelle stille salate. Iniziare a camminare per la stanza era stato il passo successivo dettato da quella pazzia cui era caduta vittima, ancora una volta.

   Le unghie conficcate nel palmo delle mani le provocano un dolore diverso da quello che sentiva dentro. Un dolore più sopportabile, meno fastidioso, ma che non riusciva a distrarla da ciò che ha appena ricordato.

   Era tutta colpa sua, né più né meno. Non doveva rispondere a quel bacio ma non aveva resistito alla tentazione del Serpente, come era stato per Eva nel Paradiso Perduto. Non era riuscita a sottrarsi a quella lenta seduzione dettata dalle labbra di Draco. No, non era riuscita ed adesso soffriva e piangeva, e si malediceva.

   Appena aveva percepito quelle labbra era stato come tornare in vita.

   Un tuffo nel passato a quando la guerra era solo un ricordo.

   Si erano aperte le porte del tempo e lei ne era stata risucchiata.

       - Hermione…

   La voce di Ginny l’aveva sorpresa riportandola ancora al presente.

       - Tesoro, è successo qualcosa? - Dissimulare la sua ansia era la sola cosa che le era venuta in mente di fare in quel momento in cui era particolarmente vulnerabile.

   La giovane Weasley era un osso duro e per nulla da raggirare, non per Hermione almeno. Gli anni trascorsi in famiglia, l’essere la più piccola di sette figli, la sola femmina, le avevano forgiato un carattere forte e battagliero. Ciò che le era capitato ad Hogwarts, invece, l’aveva fatta diventare un’attenta osservatrice e difficile da ingannare; già una volta aveva pagato per essersi fidata di una persona che amava, per questo si era ripromessa di non  commettere più lo stesso errore, mai più.

       - Dimmi tu Hermione. È da più di cinque minuti che busso alla porta.

   Qualcosa a cui non era facile sottrarsi ero lo sguardo indagatore di Ginny. Era difficile sfuggire a quelle iridi castane che ti scavavano dentro, probabilmente neanche con l’Occlumanzia si poteva sfuggire a quell’analisi così minuziosa.

       - Nulla di preoccupante. Ho solo discusso con Malfoy, come al solito.

   E se c’era una cosa che non si poteva fare con Ginevra Molly Weasley era minimizzare ciò che lei sapeva essere importante.

       - Sei una pessima bugiarda, Hermione. Ne riparleremo dopo. Adesso scendi di sotto, ci sono novità a quanto pare.

 

   La biblioteca di Godric’Hollow era talmente ampia da poter contenere sino ad una ventina di persone, ecco perché quel pomeriggio non sembrava così affollata. I membri più importanti dell’Ordine della Fenice erano riuniti in quella stanza ricolma di sapere, conoscenza che in parte era stata sottratta alla stessa Hogwarts.

   Vi erano tutti, Remus ed una Tonks ormai in avanzato stato interessante che, nonostante l’imminente maternità, si rifiutava di restare lì con loro e fare la mongolfiera ambulante come si era autodefinita. La sua capacità di essere una metamorfomagus era importante al fine di potersi infiltrare, almeno per brevi periodi, tra le file dell’Oscuro. Ma in quel momento, non era così importante da mettere a rischio la sua vita e quella della creatura che cresceva dentro di lei… e questo aveva creato diversi attriti tra Dora ed i membri dell’Ordine.

   Remus Lupin non riusciva a spostare gli occhi dalla moglie e dal suo ventre ormai rigonfio. Il senso di colpa per quel figlio sicuramente condannato alla sua stessa maledizione, non gli facevano vivere con gioia l’imminente paternità; se poi si pensava alla guerra in corso, era comprensibile il senso di impotenza e incapacità che lo attanagliavano.

   Blaise Zabini, accanto ad una Ginevra che non toglieva gli occhi da dosso ad Hermione, non era cambiato poi molto dai tempi di Hogwarts, forse era il solo ad essere rimasto tale e quale. Sfrontato, arrogante e pronto a colpire alle spalle, tipica Serpe. Il contrasto cromatico che si creava quando era accanto alla moglie era qualcosa che risultava piacevolmente fuso in Cordelia, suo orgoglio e forza vitale.

   Minerva Mc Granitt sembrava ancora più invecchiata dietro gli occhiali dalla montatura quadrata. Il mantello verde smeraldo era abbandonato su uno dei braccioli del divano e la sua crocchia era meno ordinata del solito, alcune ciocche sfuggivano alla stretta pettinatura donandole un aspetto trasandato che mal si sposava con la postura rigida ma fiera del corpo.

   Ed infine vi era Severus Piton. Più pallido del solito e smagrito come non mai. Il naso adunco svettava sul viso glabro mentre gli occhi scuri sembravano privi di vita, come se avessero perso la speranza per il futuro. Severus Piton sembrava un morto che camminava, soprattutto adesso che Lucius Malfoy aveva ripreso il suo posto alla destra di Lord Voldemort.

       - Bene ragazzi, adesso che siete tutti qui possiamo pure iniziare.

       - Veramente mancano Neville e Luna.

   Hermione aveva interrotto la sua amatissima insegnante facendo notare ciò che per lei era ovvio. I suoi due ex compagni di scuola figuravano tra gli assenti in quella che sembrava davvero una riunione importante, vista la presenza dello stesso professore di pozioni.

       - Il signor Paciock e la signorina Lovegood non sono qui perché in missione ad Hogsmeade. Ed ora, se la signorina Granger ce lo permette, potremo iniziare questa riunione.

   La voce strascicata di Piton aveva risposto a quella che era stata la domanda di Hermione. La ragazza si guardò bene dal rispondere, non perché temesse il vecchio insegnante ma semplicemente perché, ormai, era abituata ai modi bruschi di lui.

   Così la professoressa Mc Granitt aveva iniziato il suo resoconto sulla situazione in cui versava il Mondo Magico. Era lo stesso resoconto da due mesi a quella parte ma quella volta c’era qualcosa di diverso, più sconvolgente. Alla fine anche Hogwarts era caduta, chiusa per mano del Ministero ormai tenuto sotto scacco da Voldemort stesso. I professori erano stati mandati in esilio, o peggio, rinchiusi ad Azkaban con l’accusa di alto tradimento nei confronti del mondo magico. Piton era il solo a poter girare a piede libero proprio perché schierato dalla parte dell’Oscuro, mentre la professoressa Mc Granitt era una fuggiasca che si nascondeva dai Dissennatori.

       - Deve esserci un’altra soluzione! Io non posso credere che sia morto!

   Le urla di Lupin avevano strappato Hermione alle sue riflessioni riguardo la situazione del mondo magico. Quello che nel corso del suo terzo anno era stato l’insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure adesso era furioso e la luce sinistra che baluginava nei suoi occhi lo rendeva simile alla bestia che era in lui; il tocco lieve di Tonks, una lieve carezza sulle spalle curve dell’uomo, furono sufficienti per placare l’animo inquieto di Lunastorta.

       - Se mi permette professoressa Mc Granitt, io non credo che uccidere Potter sia la soluzione ai nostri problemi. Il fisico di Riddle è stato distrutto già anni addietro, ma questo non ha impedito a Voldemort di tornare, più disumano di prima. È tornato e si è impossessato del corpo dell’unico che, forse, poteva salvarci. Secondo me è più importante concentrarci sull’essenza di Voldemort stesso e non su di un corpo. Se riuscissimo a distruggere l’anima sarebbe impossibile per lui tornare.

   Osservava Draco e si stupiva di come, entrambi, senza confrontarsi, fossero giunti alla medesima soluzione. Ma come era possibile eliminare Voldemort senza fare del male ad Harry? Era questo ciò che la preoccupava maggiormente… ma poi esisteva ancora un Harry? Aveva assistito in prima persona al momento in cui la boccetta incantata, contenente l’anima dell’amico, era caduta in terra frantumandosi in mille pezzi e lasciando evanescere il suo contenuto.

       - Sono d’accordo con Malfoy. Anche se dovessimo eliminare Voldemort dal corpo di Harry, non avremmo risolto un bel nulla anche perché non rimarrebbe che un involucro vuoto. Dobbiamo trovare un modo, prima di tutto, per far tornare l’anima di Harry e solo dopo potremo pensare a come liberarci di Voldemort.

   Alla fine aveva dato voce a ciò che covava dentro da mesi.

       - Granger, la cosa più importante è liberarci di Voldemort!

       - Certo! La fai facile tu! Non si tratta del tuo migliore amico, non è così Malfoy?

       - Poteva trattarsi anche di mia madre, per me non faceva nessuna differenza. Ho le scatole piene di nascondermi e lottare per sopravvivere giorno per giorno!

       - Malfoy…

       - Adesso smettetela, entrambi!

   La voce imperiosa di Severus Piton mise fine allo scambio di battute che era iniziato tra i due.

   Hermione stringeva i pugni per evitare di inveire contro quell’essere viscido che faticava a credere dalla loro parte. Draco, al contrario, sembrava non aver perso il suo aplomb e per questo lo odiava ancora di più.

       - Credo che sia meglio interrompere adesso questa riunione. È inutile proseguire con questo stato d’animo. Severus, ti consiglio di restare qui fino a che non sarai convocato al cospetto di Voldemort, lo stesso vale per lei Signor Zabini. La signorina Weasley si occuperà della Polisucco Vivacis, mentre io e Remus cercheremo un modo per far tornare in un corpo vivente lo spirito di un defunto. Signorina Granger, signor Malfoy voi vi occuperete di trovare un modo per eliminare, definitivamente, l’anima di Voldemort. Credo che sia tutto. Avete qualcosa da aggiungere?

       - Professoressa, veramente vorrei essere io ad occuparmi del modo di restituire ad Harry il suo corpo… avrei iniziato delle ricerche a riguardo.

   Ed effettivamente era così. Aveva studiato le trasmutazioni umane operate dagli alchimisti ma non era sicura di ciò che sarebbe riuscita ad ottenere. Il rischio di creare una chimera o di perdere parte di sé era alto, troppo alto per sperare in un successo.

       - Non credo che sia il caso signorina Granger. Io e Remus abbiamo le conoscenze sufficienti per sapere che la trasmutazione alchemica non è la soluzione più logica per riavere con noi Harry.

   Era rimasta sorpresa nell’apprendere che la Mc Granitt fosse a conoscenza delle sue ricerche e dei risultati a cui era giunta; era stata attenta a portare avanti il proprio lavoro senza scoprirsi troppo e non trascurando gli incarichi assegnati, ma, stranamente, non era stata troppo attenta.

       - Come desidera.

       - Bene, adesso è davvero tutto. Potete andare. Mi raccomando, state attenti. Tutti.

   E come alla fine di ogni riunione Minerva fissava i suoi occhi azzurri su tutti, raccomandandosi di stare allerta, non per il bene della causa ma per paura di perdere, ancora, qualcuno a lei caro. Era stanca. Stanca di vedere gli altri morire e rimanere spettatrice di tante atrocità.

   Ad uno ad uno tutti avevano lasciato la biblioteca, le ultime furono Hermione e Ginevra. Quando fu finalmente sola, Minerva Mc Granitt riuscì a gettare parte della mascherare che indossava e fare in modo che l’angoscia, per quello che stava accadendo al suo universo, venisse allo scoperto. Non pianse, non si disperò, solo il pugno stretto attorno alla bacchetta e gli occhi chiusi in cerca di un ricordo lieto, di una persona in particolare strappatele troppo presto, erano espressione del suo turbamento. Il tutto durò solo pochi secondi, poi, la professoressa Mc Granitt tornò al suo posto, relegando Minerva in un angolo del suo inconscio.

  

       - Granger, dobbiamo parlare.

   Quello era il momento meno indicato per parlare, soprattutto con lui. Era arrabbiata per tutto quello che era successo quella mattina.

   Era arrabbiata per quel bacio che si erano scambiati nei vicoli di Notturn Alley.

   Era irata per le sensazioni provate.

   Era furiosa per i ricordi tornati a galla senza preavviso.

   E per finire era indiavolata per quello che le aveva gentilmente chiesto la Mc Granitt: mandare a Morgana il suo lavoro. E dire che si era impegnata parecchio – come sempre dopotutto – per scoprire come poter far tornare Harry nel suo corpo ma alla fine i suoi sforzi erano stati vani dato che il compito che le era stato affidato era completamente diverso. La cosa più tragica? Dover lavorare in coppia con Malfoy.

   Un Malfoy che tra le altre cose si ritrovava a volerla comandare a bacchetta, come se lei fosse stata una strega facile da comandare. Idiota.

       - Non adesso Malfoy.

   Sperando nella sua buona stella perché, per quella giornata ne aveva abbastanza di scontri con lui, iniziò a salire le scale che l’avrebbero condotta verso la sua stanza ed un  meritatissimo riposo.

       - Adesso.

   No. Decisamente la sua buona stella era andata, sì andata anche lei da Morgana! Non quel giorno ma già da un pezzo!

   Odiava le imposizioni ed odiava gli ordini. In quel momento odiava pure Malfoy, come se avesse avuto bisogno di un motivo reale per odiarlo. Il solo fatto che lui gli stessi stringendo i polsi in quella maniera era un motivo più che valido per schiantarlo.

       - Dimmi Malfoy, della frase Non.Adesso. cosa non ti è chiaro?

       - Seguimi. Adesso.

   Perché doveva avere a che fare con un imbecille simile? E perché il suddetto imbecille doveva necessariamente scortarla fisicamente fino alla sua camera da letto. Dove per sua non si intendeva sua di lei ma sua di lui.

       - Ho capito, non occorre essere così cafoni!

       - Così mi ferisci. Per un Malfoy essere cortese è nella propria natura!

       - Allora si vede che tu sei l’eccezione che conferma la regola. Un troll di montagna sarebbe mille volte più cortese di te!

       - In passato la pensavi diversamente…

   Ed il tono suadente con cui aveva pronunciato la parola “diversamente” aveva mille accezioni, tutte negative.

   La porta della camera di Malfoy, ora era davanti a lei e per un attimo le sembrò davvero di essere tornata indietro, nel passato. Ma fu giusto un attimo perché poi la nuova Hermione ritornò al suo posto, al presente. Un presente che le imponeva di abbassare la maniglia di quella porta ed entrare nella stanza di lui, nella stanza del suo peccato originale.

       - Il passato è un tempo andato Malfoy che per fortuna non torna più.

       - E se tornasse?

       - Se tornasse eviterei di commettere determinati orrori.

       - Orrori? Un tempo non li avresti definiti in questa maniera.

       - Un tempo in cui non ero altro che una stupida ed ingenua ragazzina.

 

L’angolo dell’autrice

 

   Buon pomeriggio a tutti!

   Sì, sono proprio io con un nuovo capitolo, dopo quanto? Dopo 5 mesi pieni! Sono imperdonabile e non cerco giustificazioni. È stato un periodo travagliato dove la scrittura è stata l’ultima delle mie preoccupazioni.

   Non interpretate questa affermazione come una mancanza di rispetto verso voi che leggete e commentate, non è questo quello che voglio trasmettere solo che… ho avuto problemi più importanti.

   Anche se è la revisione di una vecchia storia ho deciso di modificarla un po’. Sto cercando di dare maggiore spazio ad altri personaggi senza fossilizzarmi troppo su Draco ed Hermione. Cerco di essere più obiettiva e meno sentimentalista, spero solo di esserci riuscita. (Domanda, ma sentimentalista si può dire?)

   Passo ai ringraziamenti perché, davvero ho poco tempo. Una piccola precisazione, la Polisucco Vivacis è una mia piccola creazione. È una pozione Polisucco che ha la durata non di un’ora ma di una settimana. Vivacis dovrebbe essere il genitivo dell’aggettivo vivaxvivacis secondo quelli che sono i miei ricordi di latino derivati dal liceo.

 

RINGRAZIAMENTI

 

- BARBARAK: mi spiace aver fatto trascorrere così tanto tempo tra un aggiornamento e l’altro, purtroppo è stato un periodo un po’ funesto. Non so dare una tempistica precisa riguardo il prossimo capitolo ma cercherò di non fare passare più cinque mesi. Scusami ancora e grazie per i complimenti. Alla prossima!

 

- SENZAFIATO: prima di tutto complimenti per aver letto questi sei capitoli tutti di tirata, hai un gran fegato ragazza! Questa è una revisione di una storia, in parte, già scritta e ti assicuro che la prima stesura era molto più cupa e pesante, non solo come stile ma anche come trama. In questa nuova visione sto cercando di dare un po’ più di normalità ai diversi personaggi e di non fossilizzarmi troppo sui protagonisti. Anche con te mi scuso per l’enorme ritardo, spero non averti perso come lettrice. Grazie per la recensione. Alla prossima!

 

- EXCEL SANA: ciao! Dopo il primo bacio tra Draco ed Hermione doveva esserci un’altra scena in questo capitolo, un altro ricordo, ma ho deciso di tagliarlo perché, alla fine non aveva nulla a che fare con questo capitolo e mi sembrava di troppo. Nel prossimo capitolo il passato si intreccerà con il presente e chissà che non ci siano altri baci. Adesso vado, spero di poter leggere presto un’altra recensione, grazie per la precedente. Alla prossima!

 

- SEVEN: tu sei la mia lettrice più affezionate ed i complimenti che mi hai fatto negli scorsi capitoli, temo, siano stati eccessivi perché con questo capitolo ti lascerò davvero delusa. Non accade nulla di particolarmente eclatante, è un capitolo di transizione che mi serviva per due motivi. Uno per riprendere i contatti con la fanfic, il secondo motivo era per dare spazio, anche se minimo, agli altri personaggi. In questo capitolo manca l’alchimia del precedente capitolo anche perché i due personaggi stanno insieme davvero per poco, ma spero comunque di non averti delusa. Per quel che riguarda Draco lui è Draco e non Draco il figlio di Lucius. Ha una sua testa ma ti ricordo sempre e comunque che è un Serpeverde e che dietro un comportamento ci sono tante diverse verità. Adesso, purtroppo, devo salutarti. Spero di ri-leggerti presto. Grazie per la recensione. Alla prossima!

 

Un enorme grazie alle 15 persone che hanno inserito la fic tra le preferite. Ed ancora grazie alle 45 persone che hanno inserito la fic tra le seguite ed alle 3 tra le ricordate.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: semplicementeme