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Autore: Ash_Echelon    09/09/2010    2 recensioni
Una ragazza, tante storie, stesso bar.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'incontro La biondina prende il suo cellulare e telefona a qualcuno. Sento il mio cellulare dentro la borsa vibrare, lo prendo... NUMERO SCONOSCIUTO.
<<- Pronto..chi parla?
- Pronto sono Emma, chiamo da parte della Band. Tu dovresti essere la fotografa giusto?
- Si esatto...
- Ci scusiamo per il ritardo ma ci sono stati dei problemi. Noi siamo qui al Magnum Cafè...>>
 Ok... voglio morire. Non dirmi che.... Non è possibile.
<>
 Ok...è confermato. Il tizio che ha fatto il graffio alla mia macchina fa parte della Band, non è possibile!
Mi dirigo verso di loro cercando di mantenere la calma e con un finto sorriso sulle labbra...

<< Ciao... Sono Mary, scusate ma mi ero spostata un pò più infondo..>> E mi presento così a quella che aveva detto di chiamarsi Emma.
Sentendo le mie parole vedo i 3 ragazzi girarsi verso di me. Uno ha subito notato qualcosa di "strano" in me, l'altro si è presentato con molto entusiasmo quasi come se fosse felice di incontrarmi e il terzo mi guardava proprio come io guardavo lui...Incuriosito da quello strano incontro.
 Iniziamo così a parlare di lavoro, mentre io parlo con Emma e lei mi spiega le tappe del tour, i ragazzi sfogliano il mio book, ci interrompe uno:
<<- Noooo che bella questa foto! Sei brava sai!  
- Ehmm...ti ringrazio!
-Shannon non so se ti sei accorto ma...stiamo parlando e potreste collaborare anche voi!>> Lo sgrida Emma, sembra piuttosto nervosa.
<<- Ok ma che ne dici se abbassiamo i toni?>> Controbatte Shannon
Mentre quel deficiente che non si era staccato neanche un secondo dal suo Blackberry dice: <> A quella frase io scoppio a ridere quasi senza rendermene conto, anche il ragazzetto moro lo fa. Accidenti mi ha ripetuto il suo nome già 3 volte e non l'ho ancora imparato! Shannon diventa del colore di un pomodoro, chiude con violenza il book ed esce per una sigaretta, emma lo segue...Tra questi due c'è qualcosa che non va!
<<- ...Bè....allora mi pare di aver capito che sei brava nel tuo lavoro. Sei giovane, ma sembra tu abbia una grande esperienza alle spalle. Credi di essere preparata a partire insieme a noi?>> Me lo chiede quasi con un tono di sfida quel bastardo
<<- La domanda è....voi siete pronti a partire con me? Per me...questo tour sarà solo uno dei tanti servizi fotografici fatti. Non sono mai stata in un tour europeo con una band è vero ma in America di tour ne faccio parecchi. In europa ho avuto l'onore di seguire parecchie sfilate e film come puoi vedere dai book. Sarà una novità per me e per voi, ma non credo sia molto diverso dagli altri lavori>> Controbatto quasi sminuendo la loro band e le loro capacità.
<<- Staremo a vedere giusto?
- Per me è un lavoro, non una sfida. Fotograferò i vostri live, la vostra quotidianità e poi ognuno farà la sua vita. Questo è quello che voglio mettere in chiaro.
- Non abbiamo bisogno di qualcuno che fotogrifi la nostra quotidianità. Per questo ci sono io!>> E nasce così il primo dibattito con "Mr sono figo e vado in giro per L.A a graffiare le macchine" Tomo -dopo la 4 volta ho capito come si chiama!- ci guarda divertiti da questo nostro dibattito come se fosse quasi abituato a queste scene..
<<...  Io non sto dicendo questo. Sto semplicemente dicendo che forse un uomo sarebbe più appropriato per questo lavoro...insomma una ragazzetta che segue una rock band può diventare pericoloso... Sai per lavorare in questo ambiente devi avere carattere.
- Perchè credi che una donna non sia in grado di fare questo lavoro? Non voglio essere scortese con te già dal primo appuntamento ma non credo di dover dimostrare a te di avere carattere ma al mio capo e in questo caso non sei tu. Se sono qui seduta insieme a te parlare di lavoro un motivo c'è...altrimenti  mi avresti trovato dietro quel bancone e ti avrei portato il caffè che hai ordinato non credi?
- Non credo che...- E tomo lo interrompe
- Non credo che tu abbia altro da dire!
- Oh ti sbagli invece! Ho ancora tanto da dire!
- Mary non dargli retta, lo fa solo per metterti alla prova
- Forse dovrei mettere io alla prova lui..
- Cosa intendi dire con questo? - Mi chiede incredulo Jared
- Si insomma... Dici che uno deve avere carattere e deve sapere andare per la propria strada per fare questo lavoro no?
- Esatto - Mi dice jared cercando di capire dal mio sguardo dove volessi arrivare
- Allora potrei dimostrarti di aver carattere fotografando la mia macchina e pubblicando la foto sul magazine. Che ne dici?>>
Jared mi guarda per qualche secondo non capendo bene di cosa parlassi
<< - Ecco perchè mi stai già antipatica! Sapevo fossi tu! Lo sapevo! Sono arrivato tardi per colpa tua quel giorno lo sai?? - Tomo ci guarda pensieroso, grattandosi la testa e segue il nostro discorso-
- Ed io ho girato per un bel pò di tempo con la macchina graffiata lo sai?
- Non è un mio problema
- E non è un mio problema che tu sia arrivato tardi al tuo appuntamento con il parrucchiere che ti ha fatto questo terribile look! - Tomo scoppia a ridere  segnalando con un dito i capelli di Jared dice:
- Che colpo basso fratello! Questo si che si chiama avere carattere!>>
In quel momento arrivano Emma e Shannon ancora arrabbiatissimi tra di loro ma Emma con un finto sorriso chiede:
- Allora... dove eravamo rimasti? -Jared l'interrompe
- Eravamo rimasti al punto in cui ci ripensiamo e decidiamo di rompere il contratto!- E alzandosi dal tavolo mi butta davanti alla faccia dei soldi - Ecco..questi sono per la tua macchinina!- mi dice e sbattendo la porta del locale se ne va. Tomo ride ancora per la stupida scenata appena fatta da "Mr sono figo" Shannon continua a guardare il mio book mentre sorseggia un pò del suo caffè come se niente fosse ed Emma chiede sorpresa cosa fosse successo. E Finisce così questa giornata con un contratto semi rotto,dei soldi per la mia macchina e un tremendo bisogno di vedere Mark...
 
*****
<<- Ma cosa ti è saltato in mente?!
- Non è stata colpa mia!
- Ma come ti salta in mente di discutere con lui in quel modo! Ma lo sa tutta L.A il carattere di merda che ha!
- Ma devo farmi mettere i piedi in testa da un incapace come lui? Lui mi ha provocata, io ho risposto. Ero lì per parlare del mio lavoro, non per litigare con lui!
- Avresti dovuto lasciar stare! Ma dannazione Mary credevo avresti saputo tenergli testa!
- Ma è quello che ho fatto! Mi ha detto di non avere carattere e ho voluto dimostrargli il contrario! E poi... ho solo messo in chiaro quello che ha fatto qualche settimana fa! Che cosa ho fatto di così grave?
- Mary...ringrazia dio che Emma è una mia vecchia amica... altrimenti licenziavano sia me che te!
- Un'altra delle tue troiette? -Mormoro a bassa voce-
- Scusa?
- Niente Mark lascia perdere...
- Credo di aver capito benissimo cosa hai detto e no, non è una delle mie "troiette" come le chiami tu. Sono qui da solo 3 anni Mary di ragazze ne ho avuto solo 1 e lo sai..
- 2
- 1
- 2
- 1 e se io dico 1 è una!
- Già infatti... Jen
- Ahhhhh Mary basta ti prego basta! Oggi non mi va discutere!>>
 E come se fosse poco la colpa di tutto era mia e dovevo sopportare un altro litigio con Mark. Io non parto più basta! Non mi va di stare 2 mesi con un cretino come "Mr vado in giro per L.A a graffiare le macchine". Vado via per stare lontana da Mark e mi ritrovo a dover sopportare un altro ancora peggio. No basta!.
 Esco dall'ufficio di Mark sbattendo la porta, Lauren mi saluta ma non riceve nessuna risposta, non se ne fa un dramma. Ormai mi conosce e poi...credo abbia sentito tutto. Bene adesso tutta l'America saprà di questo mio ennesimo litigio con Mark. Voglio un gran bene a Lauren ma come tutte le segretarie è una gran pettegola.
 Torno a casa arrabbiata come non mai, dopo esser stata da connie per un paio d'ore, avevo bisogno di sfogarmi un pò. Sono così nervosa che non riesco neanche a trovare le chiavi dentro la mia borsa, non perchè ci siano troppe cose ma perchè dal nervoso mi trema la mano. Una volta trovate, le infilo nella serratura, entro e mi chiudo la porta alle spalle, mollo tutto nel tavolino davanti all'entrata e vado direttamente in cucina, mi prendo una birra e mi siedo sul divano, più che sedermi mi ci butto sopra. Ho proprio bisogno di questo momento di silenzio e tranquillità, <
   
 
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