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Autore: Vale11    10/09/2010    15 recensioni
La caposcuola Hermione Jane Granger aveva molto ascendente sugli studenti di Hogwarts, soprattutto da quando era finita la guerra. E Draco Lucius Malfoy stava cercando di sopravvivere al suo settimo anno. Non è mai stato da lui prenderle e non ridarle, non è mai stato da lui non reagire, non è mai stato da lui starsene buono e subire. Lo vide voltarsi un momento verso di lei, prima di affrontare le scale che portavano alla torre di astronomia. Lo vide reggersi al corrimano per costringere le gambe ad affrontare gli scalini, il braccio sinistro attaccato al petto. Non lo vide mai abbassare gli occhi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Malfoy”

Draco non si voltò nemmeno.

Che bisogno ne ho, se so già chi è?

“Cosa vuoi?”

Ascoltò il silenzio per una manciata di secondi, quanto bastava perché un ghigno sarcastico gli si disegnasse addosso.

“Voglio parlare con te, Malfoy”

Il ragazzo opalescente che dava le spalle al suo interlocutore si passò una mano fra i capelli.

Brutta abitudine, mio padre non approverebbe.

Non sapeva se sorridere o prendersi a pugni. Si limitò a respirare.

“E di cosa?”

Sentì sbuffare, un rumore spazientito.

Sorrise, di nuovo.

Finchè teneva le redini, sarebbe andato tutto bene.

“Vieni o no?”

Si voltò verso il ragazzo-sopravvissuto-che-voleva-parlare-con-lui-chissà-perché.

“Non riesci a parlare qui, Potter?”

“Preferirei un posto più tranquillo”

“Come vuoi. Fai strada tu, uomo del miracolo?”

La smorfia di Potter gli tirò su l’umore.

“Seguimi, furetto

 

“Blaise”

“Hermione”

La Grifondoro si sedette accanto al moro, appollaiati su una panchina del parco.

“Devo chiederti una cosa”

“Tutto per lei, signorina”

Hermione lo guardò a occhi spalancati.

Tutto per lei signorina?

“Cos’è questo attacco di gentilezza spropositata?”

Blaise rise scuotendo la testa, gli occhi chiusi.

“Hermione”

Riprese fiato.

“Stai salvando il mio migliore amico, come io non sarei mai riuscito. Ergo. Tutto per lei, signorina

 

Hermione sentì di stare diventando bordeaux.

“Grazie Blaise”

“Figurati. Cosa volevi chiedermi?”

Ecco. Sarà una domanda difficile.

 

“Cosa vuoi, Potter?”

Draco affogò le mani nelle tasche dei pantaloni neri, prendendo distrattamente a calci un sassolino, cercando di farlo cadere nel lago.

“Cos’ha in testa, Malfoy?”

Draco non si lasciò sfuggire l’occasione.

Mai e poi mai.

“Materia grigia, Potter. E parecchia.”

 

Hermione non riuscì a fare contatto visivo con Blaise mentre glielo chiedeva. Si vergognava, le sembrava di entrare in un territorio non suo.

“Blaise, cos’è successo a Draco?”

Blaise Zabini non cambiò nemmeno espressione, semplicemente rimase fermo, a fissare le mura enormi di Hogwarts che troneggiavano su di loro.

Non correre, Hermione

“Come?”

 

“Voglio dire, cos’ha in mente? Cosa vuoi fare?”

Draco si sentì sinceramente spaesato.

“E tu cosa vuoi dire?”

“Voglio dire, Malfoy”

Il bambino sopravvissuto fissò le acque del lago, come se non volesse dire quello che stava per dire.

“Cosa vuoi fare con Hermione? Hai in mente qualcosa?”

 

Rosso. Per così dire. Il modo di dire è quello.

E Draco ci vide rosso.

Sparisci

Lo sibilò.

Come un serpente.

Harry Potter lo fissò, aspettando una risposta.

Draco strinse le palpebre talmente forte da farsi male.

“Potter, sparisci

“Rispondimi, Malfoy”

“Non vedo perché dovrei”

“Perché sì”

“Oh, giusto. Logico. Malfoy è un Serpeverde, chissà cosa avrà in mente

Non si rese conto che era la frase più lunga che diceva a Harry Potter senza metterci insulti di mezzo.

“L’ultima volta che ho avuto in mente qualcosa, Potter, non è esattamente finita bene. Credi che abbia voglia di replicare?”

Il fiato di Greyback sul collo, un lampo verde e il corpo della sola persona che lo vedeva come Draco, e non come Malfoy, che cadeva dalla torre.

Si stritolò le tempie con la mano destra.

Bruciavano.

 

“Che vuoi dire, Blaise?”

“Dico che non devi bruciare le tappe

Hermione mise su un broncio da fotografia.

“In che senso”

“Nel senso, Hermione, che devi lasciare che sia lui a farsi capire.”

Blaise Zabini annuì, rivolto verso il nulla.

“E comunque, anche volendo, non posso aiutarti. Sai sicuramente tu più di me”

Hermione si fissò i piedi con un’intensità tale da farli sparire.

“Non è vero”

“Scusami?”

Fallo sempre dormire alla tua destra. Me l’hai detto tu, Blaise. Che significa?”

Blaise si maledisse.

Io e la soffitta che ho nel cervello.

 

“E’ per questo che te lo chiedo, Malfoy. Perché è finita male”

A Draco veniva da ridere. Se non fosse stato tanto impegnato a cercare di impedirsi di saltargli al collo l’avrebbe fatto.

Eccome.

Con la sua risata di carta vetrata che non arrivava mai agli occhi.

“Oh si, Potter. Cos’hai in testa, il Risiko? Credi che tutto sia strategia?”

Lo sguardo che Harry Potter si vide regalare non era da Malfoy.

Era quello di una bestia braccata.

“Oppure solo quello che faccio io?”

Scoppiò a ridere, si bruciò la gola.

 

“Preferirei non dirtelo”

“Ma Blaise…”

“Hermione, preferirei non dirtelo. Scusami. Ma credo sia una cosa che ti dirà lui quando se la sentirà”

Hermione Jane Granger si vergognò quasi, di aver chiesto una cosa del genere. In effetti, Blaise aveva assolutamente ragione.

“Già”

“Tanto di tempo ne avrete parecchio chiusi in camera tua, tutti soli…”

Blaise Zabini fece conoscenza approfondita della neve, cadendo di faccia dalla panchina. E non spontaneamente.

 

Harry James Potter si era ritrovato senza parole nel giro di pochi minuti. Draco Lucius Malfoy invece le stava tirando fuori tutte.

“Credi che non possa provare niente, Potter? Credi che sia solo vostra prerogativa?”

Non riusciva ad abbassare il volume della voce, sputava veleno.

“Spiacente. Davvero, mi dispiace. Sono umano, Potter. Umano quanto te, ragazzo prescelto per rompermi i cosiddetti

Le nocche di Draco erano così tirate da fare concorrenza alla neve.

“Cosa vorresti sapere, Potter? Se ho un piano per fare non so nemmeno io cosa? Cosa vuoi sapere? Dimmi cosa vuoi che ti dica, così te lo dico e ti levi di torno

Harry si trattenne da urlargli dietro.

“Voglio sapere se pensi di trattarla bene o se vuoi andarci a letto e basta!”

Draco rise, di nuovo.

“No Potter, voglio venderla al mercato nero. Cretino. Sembri scappato da uno di quei cosi che guardano i babbani…tele qualcosa”

“Telenovelas”

“Si, qualsiasi cosa siano”

Draco si tolse i capelli dagli occhi. Ci finivano sempre, da quando Hermione gli aveva detto che senza gelatina stava meglio.

“Non sono affari tuoi, Potter”

“Invece si”

“Li vedi i miei capelli?”

Harry strabuzzò gli occhi.

“Mi spieghi cosa c’entra, Malfoy?”

“Hai lo spirito d’osservazione di una grattugia”

“Cos’è, vuoi i complimenti per il tuo look spettinato?”

Esasperante.

Draco aveva voglia di dargli un pugno.

“No, ragazzo prescelto per rompermi i cosiddetti, i complimenti falli ad Hermione. È per lei che li porto così. Le piacciono di più”

Harry boccheggiò per cinque secondi buoni, prima di scoppiare a ridere.

“E spero che ti basti, come risposta”

Se c’era una cosa che Draco odiava, era sentirsi imbarazzato. Intrecciò le braccia sul petto e si diresse a passo di marcia verso il castello.

 

Harry Potter si ritrovò a fare una cosa che mai avrebbe pensato di fare.

“Malfoy!”

Vide la figura magra, vestita di nero, girarsi stizzita.

Troppo magra. Ci potrebbe pensare Molly Weasley.

“So che sei solo, per Natale”

Draco sentì un mattone cadergli nello stomaco. Stava cercando di non pensarci.

“E quindi, Potter? Vuoi farmi compagnia tu?”

Ringhiò.

Harry scosse la testa.

“No, tu farai compagnia a noi. Vieni a Grimmauld Place, almeno non sarai solo. E c’è Hermione.”

 

Draco lo guardò come se avesse appena detto che avrebbe sposato Ronald Weasley, vestito solo con due giarrettiere rosa. L’immagine era talmente disgustosa che non gli venne nemmeno da ridere.

“Stai scherzando, Potter?”

“Chiunque rinunci alla sua immagine per Hermione è benvenuto”

“Cosa fai, sfotti?”

“E dove starebbe la novità?”

“Non è nello spirito natalizio”

“Siamo a Novembre”

“Era la mia risposta”

“Non sei umano, sei un rebus

“Traducimi”

“Era un si?”

“Era un ci penserò

“Certo. Come no. Era un si”

Draco si strinse nelle spalle, alzando gli occhi al cielo.

Esasperante.

“Come vuoi tu, Potter”

Il mattone nel suo stomaco, però, pesava meno.

“Oh, Malfoy. Ci saranno anche i genitori di Hermione”

Ecco, ora forse pesa un pochino di più.

-------

 

A NOI!

Totalmente fuori stagione. Lo so. Siamo a settembre e io ragiono di Natale. Vabè.

Sono le 2:23 del mattino, ed ho sonno. Ma prima di crollare io devo RINGRAZIARE TUTTE PER LE RECENSIONI. Vi adoro, seriamente, e vi chiedo scusa se spesso non riesco a rispondere una per una -soprattutto quando mi metto a scrivere a quest'ora- ma sappiate che vi amo e vi adoro COME LA PAPPA COL POMODORO. Cioè parecchio, senza scherzi.

Besos!

Vale

 

  
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