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Autore: Cristina Black    10/09/2010    5 recensioni
Sono passati 15 anni dalla trasformazione di Bella e dall'imprinting di Jacob. Renesmee è cresciuta, è invecchiata, e Jacob è stato tutto ciò di cui lei aveva avuto bisogno. Con il trascorrere degli anni, Bella comincia a vedere Jacob con occhi e sensi diversi, riscoprendo così l'amore che da sempre aveva cercato di soffocare. Ma la sua nuova natura (esagerata) di vampiro non le permetterà più di tenere a freno i suoi sentimenti. Cosa succederà a Jacob, quando Renesmee morirà? Come si comporterà Bella d'ora in avanti? Ma sopratutto...come reagirà Edward?
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Jacob
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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MemiRock: sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo xD

 ***

Ely_Love: ciao Ely! Che piacere risentirti anche in questa storia *____*. Sono felice che ti stia piacendo ^___^ e ci hai azzeccato in pieno cara mia, perché non c’è una vera spiegazione di ciò che è successo al cuore della vampitonna! L’emozione è stata talmente forte e il calore talmente intenso da farle emettere un battito! Perché Jake non è solo l’aria, il sole, ma è anche la vita (frase che ritroverai proprio in questo capitolo). Ho in mente diversi colpi di scena, ma non di far tornare umana Bella, questo lo dico già da ora. Un bacio!

 ***

Sbranina: grazie tesoro, felicissima che ti stia piacendo, anche se siamo appena agli inzi xD. L’imprinting di Jacob E’ un modo per sistemare le cose, infatti non torna per niente, anzi, mette in discussione i precedenti libri, uno arriva li e pensa “ma allora cosa ho letto fino ad adesso?”

 ***

Ragazze mie carissime, il capitolo che segue contiene dei dialoghi un po’ pesanti, potreste odiare Bella e persino Jake…ma volevo proprio essere cattiva, anzi…diciamo che uno dei motivi che mi hanno spinto a sviluppare questa storia è di trattare male Edward. Spero che apprezziate lo stesso. Un bacio e buona lettura a tutte!

 


***

 

 

Osservai il suo viso meraviglioso e sereno, mentre dormiva esausto al mio fianco.

Avrei trascorso l’eternità a guardarlo dormire, e non me ne sarei nemmeno accorta. Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso.

Il suo petto forte e muscoloso, si alzava e si abbassava ritmicamente, mentre russava leggero. Il suono del suo respiro era dolce come una ninna nanna.

Pensai a come sarebbe stato bello, potermi addormentare e risvegliare con lui al mio fianco. Una cosa così semplice.

Una delle tante, piccole cose al quale avevo rinunciato per sempre.

Ma non avrei potuto ammirarlo in questo modo, in ogni dettaglio. Vegliare il suo sonno, ascoltare il suono del suo cuore.

Ripensai a quando avevo sentito un battito provenire dal mio.

La sensazione che provai fu sconvolgente.

Una vibrazione mescolata al piacere, che non poteva essere descritta in nessun modo.

Jacob non era solo l’aria e il sole, come aveva detto lui quella volta. Era la vita stessa.

Quale creatura al mondo, era capace di far battere un cuore morto?

Forse Jacob è un’angelo caduto dal cielo, una divinità in missione sulla terra. O è semplicemente unico al mondo.

Qualunque cosa fosse Jacob, Edward non era mai stato in grado di esserlo.

Strinsi la sua mano calda, per trattenere più a lungo possibile il suo calore, il suo amore, il desiderio di incatenarlo a me per sempre.

E nel mentre pensai a cosa dire ad Edward, a come fargli capire che tra noi era finita.

Dovevo tornare da lui.

Ma prima dovevo trovare qualcosa da mettere addosso, non potevo presentarmi nuda.

Slacciai le dita dalle sue quasi con dolore, lentamente per non svegliarlo. Mi alzai in piedi e mi guardai attorno. Ricominciai a sentire il bruciore alla gola che reclamava del sangue caldo.

Sapevo esattamente dov’ero, e per la prima volta mi chiesi come mai Jake si stesse dirigendo proprio lì.

Non eravamo molto lontani da La Push.

Ovviamente non potevo metterci piede a causa del patto, che era rimasto valido nonostante i Cullen mi avessero trasformata.

Ma c’era un’altro posto dove potevo fare rifornimenti di vestiario. La scelta era particolarmente ampia.

«Torno subito, amore», sussurrai lieve come una brezza all’orecchio di Jake. Avrei preso qualcosa anche per lui.

Sospirai infastidita dal dovermi allontanare da lui, e scattai nella vegetazione alla volta della casetta ristrutturata da Esme, che un tempo fu il mio nido d’amore.

Lo avevamo lasciato completo di mobili e di vestiti, fortunatamente.

Durante la corsa, approfittai per cacciare qualcosa e liberarmi del bruciore alla gola.

Tornai da Jake che ancora dormiva profondamente, avevo cercato di fare tutto a tempo di record.

Gli lasciai un paio dei suoi bermuda che avevo trovato in un angolo dell’armadio di Alice. Rimanendo sempre con noi quando era ancora sotto l’effetto ipnotico dell’imprinting, era ovvio che dovessimo tenere un cambio anche per lui.

Lo osservai ancora completamente rapita dal suo volto, ma era ora di andare, sarei tornata dopo da lui.

«A dopo Jake, nel frattempo sogna noi», sussurrai prima di scattare di nuovo tra gli alberi.

 

***


«Bella, finalmente!», disse Edward con sollievo, appena mi vide spuntare dietro i cespugli. Poi il suo viso si contrasse di colpo, mentre osservava il mio vestito diverso.

Mi venne incontro con aria preoccupata e gli occhi sgranati.

«Bella, cos’è successo? Ti ha aggredita? Ti ha fatto del male? Perché hai cambiato vestito?», domandò a raffica mentre mi teneva le spalle.

Mi liberai dalla sua presa e feci un passo indietro.

«No Edward, non mi ha fatto nulla, non potrebbe mai. Io…ho qualcosa da dirti», mormorai.

In giardino c’erano tutti, avevano sistemato un’altare di fiori con una piccola statua ad indicare il luogo di sepoltura. Era un angolo un po’ nascosto, ma bellissimo e incredibilmente nostalgico.

Sapere che sotto quello strato di terra c’era la mia piccola brontolona, mi provocò un’altro singhiozzo.

Maledizione a non poter piangere. Se avessi potuto versare lacrime di sangue, ne sarei stata contenta.

I Cullen sembravano non essersi nemmeno accorti che ero di nuovo lì, tanto erano distrutti. Mi dispiaceva dovergli dare anche questa brutta notizia. Ma non avevo più scelta.

Vidi Alice voltarsi lentamente verso di noi, con espressione triste. Ma un secondo dopo avermi vista, spalancò la bocca e si alzò di scatto.

Edward la fulminò quasi nello stesso istante, poi si voltò di nuovo verso di me.

«Bella ma…perché?», chiese con un filo di voce.

«Mi dispiace Edward, ma non posso più mentirti», dissi.

Mi sfilai la fede nuziale dal dito e gliela porsi.

Edward la prese automaticamente e la fissò, incredulo.

Alice scattò verso di noi, attirando l’attenzione anche degli altri Cullen.

«Bella, sei sparita dalle mie visioni! Non ti vedo più!», strillò.

«Lo so Alice. Sono andata da Jacob, l’ho trovato in mezzo al bosco diretto a La Push. Mi ha detto che l’imprinting si è spezzato, non era mai successo. È tornato tutto come prima, Alice. Mi ama come quindici anni fa», spiegai mentre mi guardarono sbalorditi. Anche gli altri si erano uniti a noi.

«Oh no», mormorò Esme. «Per questo è andato via come gli ha suggerito Edward? Non sopportava di vedervi insieme e non poteva fare nulla. Povero figliolo», aggiunse dispiaciuta.

«E allora? Gli passerà. Non capisco che problema ci sia», commentò Rosalie.

«Il problema sono io», dissi fissando Edward negli occhi. Lui mi guardava di rimando mentre il suo viso si contraeva.

«Perché?», domandò Esme.

«Perché anch’io lo amo. Non posso e non voglio più stargli lontana», dissi.

«No», mormorò Edward mentre gli altri erano rimasti di sasso.

«E invece si, succhiasangue», disse una voce roca da dietro le mie spalle.

Jacob spuntò dal nero del bosco ed entrò nel giardino. Mi affiancò e mi circondò le spalle con il suo braccio bollente.

Sussultai a quel contatto straordinario.

Jasper mi guardò e alzò un sopracciglio. Aveva percepito la mia emozione.

Edward divenne furioso.

«Sta lontano da lei!», disse scagliandosi verso Jacob, ma Emmett lo bloccò in tempo.

«No! Sei tu che devi stare lontano da lui, Edward!», dissi mettendomi tra lui e Jacob. Non avrei permesso che gli si torcesse un capello.

«Bella», disse Edward calmandosi lievemente, forse sotto l’influenza di Jasper che lo guardava preoccupato. «Ti prego, non fare così. Troveremo una soluzione. Capisco che tu sia sconvolta dalla morte di nostra figlia, e che Jacob ti dia l’illusione che lei sia ancora con noi. Ma non posso lasciare che tu vada via per questo», disse.

«Ma che cosa stai blaterando?», domandò Jacob con una smorfia. «Forse non hai capito che Bella non ti vuole più! Anzi, forse non ti ha mai voluto davvero! Era solo ossessionata dal tuo bel faccino!», aggiunse a denti stretti.

«No! Bella ama me! Bella ha scelto me!», gridò Edward di nuovo furioso. Jasper contraè il viso come per concentrarsi, ma sembrava avere qualche difficoltà.

«Non ti amo più da mesi Edward!», gridai. «Da quando l’ho visto con questi occhi e con questi sensi, non ho più potuto soffocare ciò che provavo per lui! Non potevo sceglierlo perché pensavo che non sarebbe più stato mio, ma ora la magia si è spezzata! Anche se sono diventata un vampiro non è cambiato nulla. Alice non mi vede perché ho fatto quello che avrei dovuto fare tanti anni fa, Edward! Io l’ho scelto! Io lo voglio! Io lo amo con tutta me stessa! Non posso più tornare indietro, lo sai meglio di me!».

«No!», gridò Edward. Poi lanciò uno sguardo furioso ad Alice. «Perché non mi hai avvisato? Perché non l’hai tenuta d’occhio?».

«Non ce n’era più bisogno…ormai si era risolto tutto da un pezzo», farfugliò lei, turbata dalla reazione del fratello.

«Maledetta! Sei un’inutile stupida!», sbraitò Edward, gli occhi neri dalla rabbia incontrollata. Alice rimase sconvolta.

«Non rivolgerti a lei in questo modo», disse Jasper con uno sguardo spaventoso e la voce fredda come la morte.

«E’ impazzito», mormorò Esme stringendosi a Carlisle.

«Figliolo calmati. Non arrabbiarti con Alice, non aveva motivo per guardare il suo futuro. Dovresti chiederle scusa per quello che le hai detto. Bella si è sforzata di reprimere i sentimenti per Jacob, ma tu stesso non sei stato capace di farlo quando avresti dovuto. Cerca di capirla, Edward. Mi duole dirlo, ma devi lasciarla andare. E’ quello che vuole, non ha senso che rimanga qui», gli disse Carlisle addolorato.

«Sta zitto!», sibilò Edward. «Bella tu sei mia moglie. Sei mia, ti sei legata a me per l’eternità! Non permetterò che ti infogni con un cane bastardo come lui! Ora smettila di fare la bambina capricciosa e vieni da me!», ordinò.

«Non puoi comandarla. Non più», disse Jacob a denti stretti. «L’hai abbindolata con le belle parole e la tua bellezza da quattro soldi, quando era una fragile umana con l’autostima sotto i piedi. Ora finalmente si è accorta che non hai niente da darle. Tolti i tuoi poteri che ormai possiede anche lei, non ti rimane nulla. Sei vuoto, sei morto! E lei non vuole morire con te», aggiunse affilando lo sguardo su quello di Edward.

«Basta Jacob», intimò Jasper. «Non riesco a controllare le sue emozioni, così non fai che peggiorare la situazione».

Quelle parole mi spiegarono la frustrazione del suo volto.

«Non ti azzardare a calmarmi Jasper», sibilò Edward. Emmett gli bloccava ancora le braccia nella sua presa ferrea. «Sarai tu a morire, cane bastardo!», aggiunse rivolgendosi a Jake.

«Non ti permetterò di avvicinarti a lui», ringhiai. «Ce ne andremo, non ci vedrai mai più Edward».

Presi la mano di Jacob che non staccava gli occhi da Edward, e ci diriggemmo verso il fitto del bosco che confinava con il giardino dei Cullen.

Ma a quel gesto, Edward impazzì del tutto e riusci a liberarsi della presa di Emmett.

Si lanciò nella nostra direzione con la bocca spalancata, pronto a mordere Jacob. Per ucciderlo con il suo veleno.

Jasper ed Emmett lo bloccarono, mentre lui si dimenava come una furia scatenata.

Aveva ragione Esme, era completamente uscito di senno.

Jacob si voltò e spalancò un sorriso terribile. Come se aspettasse questo momento da una vita.

«Finalmente regoliamo i conti», sibilò cupo.

Tornò indietro tremante, in procinto di trasformarsi, ma lo bloccai per un braccio con tutta la forza che avevo.

«No Jake, non voglio scatenare un’altra guerra! Andiamocene per favore», proposi.

«Non puoi andare con lui! Questo è tradimento Bella! Non puoi unirti ad un nemico! Torna subito da me!», disse Edward.

Lo fissai, senza aprir bocca.

Allargai il mio scudo protettivo fino a raggiungerlo, per mostrargli i miei ricordi, per fargli capire come vedevo Jacob e come vedevo lui. Gli mostrai il momento in cui il mio cuore fece un battito.

«Per quanto tu mi abbia amata, non mi hai mai fatta sentire così», pensai, e lui lo sentì. Il suo corpo si immobilizzò. «Pensavo che tu fossi la persona giusta per me, che diventando vampira avrei trascorso la mia eternità al tuo fianco e che sarebbe stato meraviglioso. Ma non avevo fatto i conti con i miei nuovi sensi, il mio nuovo cervello, la mia nuova capacità di mettere a fuoco ogni dettaglio delle mie esperienze. Non avevo mai visto Jacob per quello che era perché c’eri sempre tu davanti ai miei occhi ciechi e facilmente impressionabili. Quindici anni sono passati in fretta, e adesso che ho assorbito la tua perfezione, ora che mi sono abituata a te, ho capito l’errore che avevo fatto. Ho capito che per me eri solo un’ossessione umana. Perciò non mi rimane altro che dirti addio, Edward. Questa volta sarò io a lasciarti, ma sta certo che sarò di parola», pensai prima che il mio scudo riprendesse la forma del mio cervello.

Edward rimase impietrito, sconvolto, senza parole.

Emmett e Jasper si guardarono, indecisi se lasciarlo andare oppure no.

«Addio Edward, addio per sempre», sussurrai.

Edward non disse nulla, sembrava essersi calmato. Jasper fece un cenno con la testa ad Emmett, e lentamente lasciarono la presa su di lui.

Fissava la fede che teneva in mano, senza espressione. Poi mi lanciò uno sguardo furioso, pieno d’odio e rancore.

«Non finisce qui», disse.

Strinse la mano in un pugno, e quando l’apriì la fede cadde in mille pezzi.

L’aveva frantumata.

Voltò le spalle a tutti e corse veloce come il vento, in direzione opposta alla nostra.

Restammo in silenzio a guardarci per un attimo.

Stavo per aprir bocca, volevo dire qualcosa ma non sapevo cosa. Non facevo che provocare sofferenze a tutti. Era giusto andare via, dirgli addio. Ma quella era la parte più brutta, perché il mio amore per loro non era cambiato.

«Mi dispiace», mormorai con voce rotta. «Non vi procurerò altro dolore. Addio». Vidi Jacob osservare i volti dei Cullen, che per quindici anni erano stati un po’ anche la sua famiglia.

Gli dispiaceva.

«Bella», disse Alice riprendendosi dallo shock. «Non ti rivedrò più?», domandò. Il viso dolcissimo e buffo aveva lasciato il posto ad un volto sofferente. Sembrava persino invecchiata.

«Non vorrei dirvi addio, siete stati la mia famiglia, vi ho sempre voluto bene, ma ho sbagliato tutto. So che non mi perdonerete, ma ha ragione Carlisle. Non ha senso che rimanga qui. Vi terrò tutti nel cuore, ma ho speso troppe energie e fatto un sacco di errori per la mia stupidità. Non sarei mai dovuta diventare un vampiro, non avrei mai dovuto coinvolgervi con i Volturi», dissi piena di vergogna.

«Siete stati importanti anche per me, non l’ho mai ammesso. Mi dispiace per quello che è successo», disse Jacob.

«Non hai alcuna colpa, Jacob», replicò Carlisle abbozzando un sorriso. «Quando hai capito quello che ti era successo te ne sei andato, non potevi fare altro. Hai avuto molta forza di volontà».

«Ti avevo avvisata Bella», mi rimproverò Rosalie. «Avresti dovuto seguire il mio consiglio. A quest’ora non sarebbe successo nulla di tutto questo, e prima o poi avresti capito con chi volevi stare veramente. Edward è stato uno stupido ad assecondare la tua follia. Se proprio ci teneva avrebbe dovuto sforzarsi di più e lasciarti in pace come aveva promesso! Gli sta bene!».

«Non essere dura Rose», disse Esme. «Nemmeno Bella ha colpa di quello che le è successo, lo abbiamo già vissuto con Edward».

«Certo che una sua sfuriata mi mancava proprio», scherzò Emmett. Jacob trattenne un sorriso.

«Mi domando dove sia andato», dissi tra me. «Magari non tornerà più».

«Non lo so, non l’ho mai visto così furioso», rispose Jasper. «Alice, non mi è piaciuto affatto come ti ha trattata», disse abbracciandola e dandole un bacio sulla fronte.

Alice posò la guancia sul suo petto con aria sconfortata.

«Non sa nemmeno lui cosa fare. E’ talmente arrabbiato che vuole solo fuggire il più lontano possibile. Sembra di avere di nuovo a che fare con uno dei neonati di Victoria, cambia idea di continuo. È assurdo», disse singhiozzando.

«E’ tutta colpa mia», mormorai a sguardo basso. «E’ meglio che me ne vada. Ma vorrei venire a trovare la tomba di Renesmee ogni tanto. Cercherò di non farmi notare, non voglio sentirmi in colpa nel vedervi».

«Sei sua madre, Bella. Non potremo mai impedirti di venirla a trovare. Siamo un po’ scossi, è vero, ma io ti voglio bene. Un po’ come te, non posso più tornare indietro su questo», disse Esme amorevole.

«Anch’io», mormorò Alice, l’ombra di un sorriso sul suo volto distrutto.

«Per ora non mi pronuncio», disse Rose. «Devo pensarci su, ma Nessie è figlia tua. Puoi venirla a trovare quanto ti pare, ma non credo che mi vedrai in giro».

«E’ probabile che restermo qui, se Edward deciderà di tornare dovrà poterci trovare», disse Carlisle.

«Cerca di farti vedere anche tu, ogni tanto», disse Emmett rivolgendosi a Jacob.

«Hai paura di annoiarti se non ti do del filo da torcere?», domandò Jacob con un sorriso.

Emmett fece una smorfia. «Non ti ho ancora battuto. Da umano siamo pari, ma da lupo sei un osso veramente duro. Mi sono divertito un sacco», disse sghignazzando. Rose fece gli occhi al cielo e scosse la testa. Emmett era davvero un orso a volte.

«Già, ma non sarà più così. Ha ragione Edward, io sono vostro nemico», replicò Jake.

Era tornato come prima, più o meno. Quindici anni a giocare alla guerra con Emmett e Jasper lo avevano un po’ mitigato. Erano quasi diventati amici.

«Per questo è meglio che ci allontaniamo. Spero che Edward riesca a superarlo e che torni in famiglia. Ha bisogno di qualcuno vicino, come è successo a me», dissi guardano Jacob nel pronunciare le ultime parole.

Lui mi guardò negli occhi e mi ci persi dentro, dimenticandomi completamente dello sguardo furioso di Edward.

  
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