Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Ikigai01    10/09/2010    1 recensioni
Bella è appena arrivata a Forks e vive con suo padre in una piccola casa. I primi giorni di scuola ha l'occasione di conoscere dei suoi coetanei, uno di questi è un misterioso ragazzo biondo dagli occhi ambrati. Tra i due nasce subito una strana e insana amicizia, e Bella è quasi convinta di essere innamorata. Tutto accade velocemente e in modo sereno, fino a quando un incidente non la costringe a farsi visitare in ospedale. Sarà proprio lì che Bella capirà che Edward non è esattamente l'uomo destinato a lei.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quando Bella e gli altri finirono di mangiare la mensa era ormai vuota. Non si sentiva più il fastidioso chiacchericcio e anche Mike ed Eric capirono che forse sarebbe stato meglio abbassare la voce. Gli addetti alle pulizie vestiti di orribili grembiuli azzurri stavano spazzando disgustati i resti di cibo spiaccicati a terra. Non aveva capito il perchè, ma a un certo punto del pranzo gran parte dei ragazzi erano scattati fuori correndo, e avevano lasciato i vassoi pieni di panini e salse sui tavoli.

Intanto, Jessica aveva raccontato a Bella l'intera esistenza dei fratelli Hale e Cullen, mostrandosi un po' troppo entusiasta quando alla fine fu il turno di Edward. Secondo Bella, oltre a tutte le ragazze che avevano provato a conquistare il biondo, anche Jessica era caduta nella sua tela. Scoprì di non essere l'unica a provare quello strano senso di terrore quando incrociava il suo sguardo, e la cosa la tranquillizzò un po'. Per sua felicità sia Edward che i suoi compagni di pranzo uscirono dalla mensa prima che Jessica iniziasse a parlare, così che si persero l'enfasi esagerata nella sua voce e nei suoi gesti.

-Sapete che ore sono?- chiese Bella ai due ragazzi, bloccando Jessica con una mano: non voleva sorbirsi anche la biografia di Esme e Carlisle. Jessica poteva sembrare antipatica e distaccata, ma bastava tirare in ballo un argomento ritenuto da lei interessante e avrebbe potuto parlare per l'eternità.

-Sono quasi le tre! Ragazzi, pronti per una bella battaglia di neve?- Mike si alzò di scatto e corse a buttare il contenuto del vassoio nel cestino. Urla di gioia risvegliarono Bella dallo sgomento.

-Battaglia di che?- cercò di nascondere il suo sguardo impaurito senza troppi risultati. Afferrò il vassoio con tutte e due le mani, pronta a scagliarlo contro chiunque le avesse messo davanti della neve. Sopportava a fatica la pioggia e l'umido, ma la neve era una delle cose che più odiava. Bella osservò i fiocchi bianchi che scendevano lenti fuori dalla finestra; si ricordò di aver provato il tocco gelato della neve una sola volta quando era piccola, e che le era sembrata così fredda e bagnata da promettersi che non l'avrebbe mai più toccata. Le bastava il pensiero per provare un brivido lungo la schiena. -Ragazzi, io resto qui. Odio la neve.-

I quattro amici la guardarono straniti, poi Angela indicò la grande finestra che dava sul giardino e con gli occhi che brillavano disse: -E' la prima nevicata dell'anno! E' tradizione giocare a palle di neve durante la prima nevicata dell'anno. E' una cosa importante.-

Jessica scosse la testa guardando Bella che era incollata al suo sgabello e sembrava non avere nessuna intenzione di alzarsi. -Non è scritto sugli opuscoli e le enciclopedie su Forks? Qui le lezioni vengono interrotte il primo giorno che scende un po' di neve. Può sembrare buffo o strano, ma credo sia come quelle feste che fate voi quando ci sono le prime gare di surf-. Bella arricciò le sopracciglia e fece una risatina divertita: -No, Jessica. Non esistono feste per questo genere di cose-; Jessica alzò gli occhi al cielo sorridente: -Io ci ho provato!-.

Eric buttò via il suo vassoio e si legò la sciarpa di lana al collo: -Come volete madame. Io esco allo scoperto e mi batterò per voi in una coraggiosa battaglia a palle di neve. Tornerò vincitore.- Angela lo guardò disgustata ma poi lo seguì fuori dalla mensa, mentre Bella cercava di calmare la sua risata. Lei seguì gli altri fuori dalla mensa dove trovò anche il resto degli alunni che correvano e giocavano a lanciarsi addosso neve ghiacciata. Eric era già completamente ricoperto di bianco e Mike stava tentando di infilare della neve nella gonna di Jessica.

Bella si sedette sul muretto che circondava il cortile stringendosi le ginocchia al petto; osservò il vapore che le usciva dalla gola ogni volta che espirava e i puntini bianchi che si attaccavano ai suoi capelli. C'erano orme fangose che stonavano sul bianco paradisiaco del terreno, e il cielo grigio non sembrava voler far passare i deboli raggi del sole che l'avrebbero potuta scaldare.

Tra le risate e le urla solo una voce sembrava sovrastare il caos; cercò con lo sguardo chi cantava quella meravigliosa armonia e si trovò a fissare di nuovo i capelli biondo cenere di Edward. Danzavano al ritmo del vento e la neve si adattava al suo corpo meglio che su qualunque altro. In quel momento Bella provò invidia di lui; voleva essere così stupenda e voleva poter muoversi così sinuosamente, scivolare tra la gente riuscendo comunque a non essere uguale agli altri. Il suo respiro diventò improvvisamente affannoso; si sentì di nuovo come la preda che osservava timidamente il grosso predatore che l'avrebbe potuta uccidere subito, se si fosse accorta di lei. Le iridi di Edward erano di nuovo di quel raro color ambra, e Bella sorrise quando i suoi occhi si incrociarono con quelli del ragazzo. Lasciò andare le ginocchia e distese le gambe davanti a sè come se all'improvviso si fosse sentita protetta dal suo sguardo. Il ragazzo piegò curiosamente la testa di lato e le estremità della sua bocca si aprirono in un caldo sorriso.

Bella tornò nel mondo reale.

Inspirò profondamente e quando l'aria le entrò nei polmoni si accorse di aver trattenuto il respiro per tanto, troppo tempo. La testa le girava vorticosamente e il cuore batteva frenetico dentro il suo petto; le sembrò di aver passato gli ultimi minuti all'interno di una bolla di plastica ovattata, e si lasciò cadere dolcemente sul muretto sotto di lei. La gola e la lingua erano secche e disidratate, le palpebre pesanti le si chiudevano spontaneamente sui suoi occhi lucidi. -C..Che mi succede?- Provò a toccarsi la fronte con la mano ma un blocco freddo le bloccò il braccio. Aprì gli occhi e sussultò trovando il viso preoccupato di Edward a pochi centimetri dal suo. -Sei f..freddo..-, fu la prima cosa che le passò per la mente, e le dita del ragazzo mollarono immediatamente la presa.

-Scusami. Ti porto in infermeria-. Senza aspettare risposta la prese in braccio come se si trattasse di un gattino, e Bella iniziò ad agitarsi: -Ehi, tu! Mettimi giù!-

Dei passi dietro di loro la fecero voltare. -Oh, Mike.. Sto bene..-. Mike aumentò il passo e si parò davanti a lei e Edward. -Ti ha chiesto di metterla giù, biondino-.

Edward aggrottò le sopracciglia, poi appoggiò Bella a terra e non le tolse le mani dalla schiena finché non fu sicuro che riuscisse a stare in piedi da sola. Si guardò intorno e notò che nessun altro si era accorto di lei. Mike aveva le mani sui fianchi e lo sguardo severo, ed Edward lo osservava sorridente come per chiedersi che cosa volesse da lui.

-Beh.. Io vado a casa. Ci vediamo, okay?- Bella afferrò la borsa e si avviò a passo incerto verso il pick-up. Dei passi silenziosi la fecero voltare; con sua grande sorpresa notò che Edward la stava tenendo d'occhio. Di nuovo, l'istinto di scappare ordinò alle sue gambe di aumentare la velocità, ma più cercava di guadagnare terreno, più Edward sembrava avvicinarsi.

-Bella!

La ragazza si girò sorpresa ma non rallentò; -Ciao-, provò, cercando un modo per far allontanare il ragazzo. Lui le toccò una spalla con le sue dita ghiacciate facendola sussultare di nuovo. -Scusa.. Volevo sapere se hai bisogno di qualcosa. Non credo sia il caso che tu vada a casa da sola.-

Bella aggrottò le sopracciglia. "Ma che vuoi?", avrebbe voluto chiedergli. "E' tutto il giorno che mi tratti male e ora siccome ho avuto un piccolo mancamento vuoi offrirti come mia balia?". -Grazie, ma sto bene. Ci vediamo-.

Salì nervosamente sul pick-up e mise in moto; accese il riscaldamento e schiacciò sull'accelleratore, guardò per un'ultima volta il biondo, che la stava osservando preoccupato ed uscì dal parcheggio.

 

Bastò un attimo. Appena distolse lo sguardo da Edward la testa picchiò contro il finestrino dell'auto e un caldo e denso liquido iniziò a solleticarle la fronte. Era schiacciata contro il tettuccio del pick-up ma non riusciva a capire quello che stava succedendo; l'unica cosa che vide fu Edward che alzava il fuoristrada per raddrizzarlo senza la minima fatica.

 

 

Buio.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Ikigai01